US Open
US Open: atto finale, Alcaraz vs Ruud. New York incorona un nuovo re (ore 22)
La sfida che vale anche per il primo posto del ranking sarà preceduta (alle 19) dalla finale di doppio femminile: Krejcikova/Siniakova provano a chiudere il Career Golden Slam

Si chiuderà stasera la stagione degli Slam. Nove mesi intensi volati via, ricchi di accadimenti più o meno sorprendenti: dalla saga Djokovic in Australia, ai due Slam di Nadal; dal trionfo in patria di Barty, al suo scioccante ritiro di cui ha approfittato anche Swiatek, regina a Parigi e trionfatrice ieri a New York; dall’esclusione di russi e bielorussi da Wimbledon, alla vittoria da outsider di una kazaka di origine russa proprio sul Centre Court dei Championships; dalla settima volta di Djokovic sull’erba londinese, alla sua assenza per cause di forza maggiore allo US Open. Proprio a Flushing Meadows, nel pomeriggio locale, andrà in scena l’ultimo atto di questo anno di Slam: la finale tra Ruud e Alcaraz. Uno dei due tornerà a casa con il primo titolo major della carriera e domani si sveglierà al primo posto del ranking mondiale. Sappiamo già tutto, manca solo scoprire chi: non male come ultimo capitolo.
Dopo che la Gran Bretagna ha incoronato Carlo III dopo la morte della Regina Elisabetta, anche il tennis maschile avrà quindi un nuovo re stasera. Si affrontano un norvegese e uno spagnolo (di nome Carlos, tra l’altro): due sudditi quindi, rispettivamente di Harald V e di Filippo VI. In patria resteranno formalmente tali, ma per un giorno, e forse non solo, uno dei due sarà più osannato del suo sovrano. Alcaraz diventerebbe il numero 1 più giovane di sempre, mentre Ruud sarebbe il quarto scandinavo in vetta alla classifica.
Casper e Carlos entreranno nell’Arthur Ashe Stadium alle 22 italiane (le 16 locali) per disputare la partita più importante delle loro vite, ma è facile pensare che in futuro ce ne saranno altre – quantomeno di pari rilevanza – per entrambi. Lo spagnolo è considerato favorito dalle agenzie di scommesse: pesano il suo status di enfant prodige, ma anche e soprattutto i precedenti: il giocatore di Murcia ha infatti sconfitto il norvegese sia sulla terra (a Marbella nel 2021) che sul cemento (quest’anno in finale a Miami) e in entrambi i casi per due set a zero. D’altra parte, Ruud ha almeno due fattori su cui poter contare: in primis un pizzico di esperienza in più, dato dal fatto che il norvegese giocherà oggi la seconda finale Slam della carriera dopo essere stato battezzato a questo livello da Nadal a giugno; in secundis la (potenziale) maggiore stanchezza dell’avversario che viene da tre maratone di cinque set (contro Cilic, Sinner – il match con Jannik è finito a notte fonda – e Tiafoe), mentre Casper ha avuto bisogno del decider solo una volta in questo torneo (contro Paul al terzo turno, dieci giorni fa).
In realtà, il percorso di Ruud nel torneo non è stato così meno accidentato di quello di Alcaraz. Il norvegese ha lasciato per strada cinque set (faticando sin dal secondo turno contro Van Rijthoven), mentre lo spagnolo sei. La differenza è più tangibile in termini di ore passate in campo: 18 e 30 contro 20 e 40. Entrambi hanno ottimi bilanci nelle finali disputate nel circuito: Carlos ne ha giocate 8 e vinte 6, mentre Ruud ha trionfato in 9 tornei perdendo solo 4 finali.
L’antipasto della finale maschile sarà servito alle 19 italiane, quando inizierà l’ultimo atto del tabellone di doppio femminile: sarà Repubblica Ceca contro Stati Uniti, Krejcikova/Siniakova contro McNally/Townsend. Le ceche non possono non essere considerate favorite: da domani torneranno a occupare le prime due posizioni del ranking di specialità e in questa stagione si sono imposte sia all’Australian Open che a Wimbledon. Per loro in palio non c’è solo il titolo dello US Open, ma l’opportunità di completare il Career Golden Slam (insieme hanno vinto, infatti, anche il Roland Garros – nel 2018 e nel 2021 – e l’oro olimpico a Tokyo l’anno scorso). Solo tre coppie di doppio sono riuscite in questa impresa: i fratelli Bryan, i Woodies e le sorelle Williams. Insomma, per concludere al meglio la stagione Slam non c’è solo la sfida per il numero 1 tra Ruud e Alcaraz, ma anche una possibile new entry negli annali della storia del tennis.
evidenza
Ufficiale: da quest’anno lo US Open in chiaro
SuperTennis trasmetterà l’ultimo Slam stagionale in chiaro gratuitamente, dopo oltre trent’anni

Come già preannunciato la settimana scorsa, lo US Open torna in chiaro sulla televisione italiana dopo 34 anni. Il canale televisivo SuperTennis gestito dalla Federazione Italiana Tennis e Padel annuncia di aver trovato l’accordo con la United States Tennis Association (la federtennis statunitense) per acquistare in esclusiva tutti i diritti media dello US Open, in un accordo pluriennale. Nel comunicato si legge che: “SuperTennis trasmetterà i match più importanti sia in diretta che in differita nell’arco delle 24 ore, mentre, in aggiunta, la piattaforma digitale SuperTenniX darà ai tesserati FITP e ai propri abbonati la possibilità di vedere tutte le partite del torneo in streaming”.
SuperTennis è visibile sul canale 64 del digitale terrestre e sul canale 212 di Sky Sport. SuperTenniX è scaricabile da Google Play, Apple Store e Prime Video ed è visibile gratuitamente da tutti i tesserati FITP o a pagamento dai non tesserati. L’abbonamento costa 3,99 euro al mese o 34,99 all’anno.
“La Federazione Italiana Tennis e Padel prosegue nella sua politica di sviluppo attraverso la promozione del Grande Tennis nel nostro Paese – ha commentato il Presidente Angelo Binaghi – Dopo aver fondato, 15 anni fa, il canale SuperTennis, riportando così il nostro sport nelle case di tutti gli italiani, e dopo aver riaperto una finestra in chiaro su Wimbledon, siamo ora orgogliosi di mettere a disposizione di tutta la vasta platea degli appassionati tricolori un altro dei quattro tornei più importanti del mondo. Gli US Open sono una delle competizioni che di recente ci hanno regalato le migliori soddisfazioni, inclusa la storica finale del 2015 vinta da Flavia Pennetta su Roberta Vinci, e, qualora questa fresca tradizione venga riaffermata nei prossimi anni sotto gli occhi del grande pubblico televisivo nazionale, ritengo che SuperTennis possa così contribuire non solo a promuovere vieppiù il tennis ma anche a incentivare i nostri giocatori a migliorarsi e a guadagnare in popolarità”.
Kirsten Corio, Chief Commercial Officer, USTA: “SuperTennis ha dimostrato di essere una fidata casa dello sport in Italia. Con così tanti giocatori italiani in questa nuova generazione di astri nascenti, è il momento ideale per dare il via a questa nuova collaborazione. Non vediamo l’ora di iniziare il lavoro a fianco di SuperTennis, con il comune obiettivo di accrescere sempre più la visibilità dello US Open”.
Flash
Jake Garner sarà il nuovo giudice arbitro dello US Open
L’ex giudice di sedia Jake Garner è stato nominato referee dello Slam newyorchese a partire da quest’anno

L’ex giudice di sedia Jake Garner è stato nominato dalla USTA referee (giudice arbitro) dello US Open, un ruolo centrale nella conduzione dell’ultimo Slam dell’anno. A partire dall’edizione 2023, lo statunitense famoso per aver fatto infuriare Roger Federer (durante la finale dello US Open 2009, il campione svizzero contestò animatamente la sua decisione di concedere la verifica elettronica a Del Porto, nonostante la richiesta fosse giunta con un certo ritardo), si occuperà dei sorteggi dei tabelloni, della preparazione del programma giornaliero degli incontri e supervisionerà il lavoro dei suoi ormai ex colleghi arbitri.
Garner è stato giudice di sedia nella cerchia ristrettissima dei possessori del Gold Badge dal 2008 al 2016 e ha condotto ben 18 finali Slam, 4 finali di Coppa Davis, una finale di BJK Cup e la finale maschile dei giochi olimpici di Pechino 2008. In questi anni, ha svolto diversi ruoli (Senior Director, Professional Pathway, Officianting) per conto della USTA, la Federazione del tennis statunitense e l’anno scorso è stato assistente del referee dello US Open, Wayne McKewen che ha ricoperto questo ruolo nel 2021 e nel 2022, che, da quest’anno, sarà Grand Slam Supervisor.
“Jake è uno degli arbitri più noti e rispettati al mondo e abbiamo grande fiducia nelle sue capacità e, insieme a Melanie a Andrew, garantirà che lo US Open sia arbitrato ad alti livelli di professionalità e integrità” ha detto la direttrice del torneo Stacey Allaster. Melanie Tabb sarà l’assistente di Garner ed Andrew Walker sarà Chief Umpire del torneo.
Flash
Il governo USA metterà fine allo stato d’emergenza COVID entro maggio. Via libera per Djokovic?
L’amministrazione Biden sta per approvare una legge per concludere lo stato d’emergenza sanitaria. Potrebbe essere rimosso l’obbligo di vaccinazione per i visitatori

Il parlamento statunitense sta considerando una proposta di legge chiamata “Pandemic Is Over Act” che si pone come obiettivo quello di mettere fine allo stato di emergenza sanitaria dichiarato quasi tre anni fa a causa dell’epidemia di COVID-19, il New York Times ha pubblicato nella serata di lunedì.
Questa proposta di legge e altre che sono anch’esse al vaglio dell’esecutivo creerebbero le condizioni per passare ad una nuova fase di controllo della pandemia che però non prevederebbe le misure straordinarie che sono state in vigore fino a questo momento. Una volta approvate queste norme, poi, il governo Biden ha lasciato intendere che non estenderà il formale stato di emergenza che al momento dovrebbe scadere il prossimo 11 maggio.
Tra le norme legate all’emergenza sanitaria c’è anche quella che prevede la presentazione del certificato vaccinale per tutti i non americani e non residenti negli USA che vogliano entrare nel Paese, norma che durante l’ultimo anno ha impedito al neo n. 1 del mondo Novak Djokovic di disputare i tre Masters 1000 che si disputano sul territorio statunitense (il BNP Paribas Open di Indian Wells, il Miami Open e il Western&Southern Open di Cincinnati) così come lo US Open a Flushing Meadows.
Il prerequisito è tutt’ora in vigore formalmente per tutti i visitatori stranieri che vogliono entrare nel Paese per via aerea, e sostanzialmente anche per chi entra via terra, nonostante la norma non venga ormai più fatta rispettare da qualche tempo ai posti di frontera tra gli USA e il Canada o il Messico. La norma è formalmente in vigore fino al 10 aprile prossimo, anche se naturalmente potrebbe essere estesa o revocata in ogni momento
Tuttavia anche se dovessero essere approvate le leggi per gradualmente rimuovere lo stato di emergenza sanitaria, non è automatico che anche le condizioni per poter entrare negli Stati Uniti come straniero verranno adeguate di conseguenza. È infatti consuetudine imporre condizioni molto più stringenti per gli stranieri che cercano di entrare sul territorio del proprio Stato di quelle che invece vengono imposte ai cittadini dello Stato stesso. In ogni caso, siccome gli USA sono uno dei pochi Paesi che ha mantenuto questo prerequisito che invece è stato fatto decadere in gran parte del pianeta, è verosimile pensare che ci potrebbe essere un adeguamento nel corso dei prossimi mesi che potrebbe spalancare le porte alla partecipazione di Djokovic almeno ai tornei estivi sul cemento americano, dato che sembra improbabile che le cose possano cambiare abbastanza velocemente da permettergli di essere ai nastri di partenza dei tornei del Sunshine Double in marzo.