Australian Open, l'opa di Djokovic sul torneo: "Oggi un messaggio agli avversari". E c'è un bel saluto a Federer [VIDEO]

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Australian Open, l’opa di Djokovic sul torneo: “Oggi un messaggio agli avversari”. E c’è un bel saluto a Federer [VIDEO]

Nell’intervista flash post-partita con Courier Nole si conferma smemorato: “La mia prima semifinale Slam contro Federer” (era con Ferrer), ma ne approfitta per salutare Roger

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Novak Djokovic - Australian Open 2023 (foto Twitter @AustralianOpen)
 

È un Djokovic sereno e in vena di scherzare quello che si è presentato ai microfoni prima di Jim Courier sulla Rod Laver Arena e poi di Barbara Schett nell’immediato post-partita del match vinto contro Rublev. “Non è stata la mia miglior prestazione di quest’anno, la metto al secondo posto (dietro quella dell’incontro con De Minaur, ndr), ma è molto vicina e non potrei essere più felice”. Felicità che deriva sicuramente anche dai ricordi positivi delle edizioni passate dell’Australian Open: quando ha superato i quarti, infatti, ha poi sempre alzato il trofeo. Lo ha fatto per nove volte e per toccare quota dieci dovrà superare solo altri due ostacoli (Tommy Paul e poi eventualmente Tsitispas o Khachanov). Non tre: il problema alla coscia, infatti, non dovrebbe più rappresentare un fattore condizionante, anche grazie alle intense sessioni di trattamento effettuate durante la prima settimana: “Nelle giornate di riposo sono stato connesso più alle macchine che alle persone per far sì che la gamba fosse a posto”.

Quella contro Paul sarà la 44esima semifinale in uno Slam per Djokovic. La prima risale allo US Open del 2007 quando superò Ferrer e poi perse in finale da Federer. Questo ricordo gli ha dato la possibilità di salutare Roger anche perchè, non appena sentito il nome dello svizzero, è partito l’applauso della Rod Laver Arena: “Il tennis sicuramente sente la sua mancanza ma l’ho visto in grande forma alla Fashion Week di Parigi e sugli sci… è bello vederlo godersi la vita. Magari tra qualche anno ci sfideremo sulle piste da sci. Un grande saluto a lui e alla sua famiglia”.

Nole ha poi approfittato anche per fare gli auguri di compleanno al suo fisioterapista e a sua madre che ha compiuto gli anni nella giornata di martedì (e la Rod Laver Arena ha risposto intonando la canzoncina di happy birthday): “Ho detto più volte quanto i miei genitori siano stati importanti. Poi il mio fisioterapista mi segue da oltre 15 anni. Negli ultimi dieci giorni è stato un inferno. Dalla mattina alla sera è sempre con me, sono molto grato di averlo nel mio team”.

Tornando sugli aspetti più prettamente di campo, Courier ha chiesto all’ex numero uno del mondo se avesse operato dei cambiamenti per far fronte al forte vento che ha soffiato su Melbourne nel corso del match: “Bisogna adattarsi per forza – ha risposto Nole – alle 18 quando mi sono scaldato non ce n’era così tanto, è salito all’improvviso soprattutto da un lato. Guardando dalla tv non te ne rendi conto ma fa una grossa differenza da un lato all’altro, il lancio di palla è complicato a favore di vento”. Schett, a cui Nole ha donato un mazzo di fiori, invece, si è concentrata sulla capacità del 21 volte campione Slam di alzare il livello nei momenti più importanti dell’incontro: “Succede anche a me di irrigidirmi sui punti delicati. A volte faccio doppi falli anche io nei momenti importanti… Ultimamente no, forse con Dimitrov ho tremato un po’ certe volte, ma negli ultimi due match proprio no. È anche un messaggio che mando agli avversari: io guardo sempre i loro match come loro guardano i miei. Siamo rimasti in quattro, vediamo cosa succederà”.

Barbara ha poi chiesto un consiglio a Djokovic visto che domani scenderà in campo per il primo match del torneo di doppio delle leggende. Nole, allora, ha risposto a modo suo: “Tira forte sulle righe e vedrai che dovrebbe andare bene…

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