Sara Errani, capolavoro di tenacia: l'azzurra rientra nella top 100 dopo quattro anni e mezzo

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Sara Errani, capolavoro di tenacia: l’azzurra rientra nella top 100 dopo quattro anni e mezzo

La bolognese ritrova l’élite del tennis mondiale dopo tanti ostacoli tra cui la querelle legata al doping. Stanotte contro Rus può festeggiare con la qualificazione a Indian Wells

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Sara Errani per Behind the Racquet (Credit: @BehindTRacquet on Twitter)
 

Era il 15 ottobre 2018 quando Sara Errani usciva dalla Top 100. La bolognese ci è ritornata ieri, 6 marzo 2023. Sono stati anni tosti, in cui la 35enne italiana non ha mai mollato nonostante l’avanzare dell’età ed uno stop legato alla querelle riguardante l’esito positivo ad un test anti-doping a cui si sottopose il 16 febbraio 2017.

Nel campione di urine della finalista al Roland Garros 2012, infatti, furono rilevate tracce di Letrozolo – il cui nome commerciale è Femara -: uno stimolatore ormonale e metabolico che pur non essendo chiaramente dopante, secondo la WADA è in grado di abbassare i livelli di estrogeni e perciò associabile allo stesso effetto che produce nello sport maschile l’assunzione di anabolizzanti. La tennista emiliana, a sua difesa, sostenne di aver ingerito accidentalmente il farmaco attraverso un piatto di tortellini in brodo consumato a casa della madre.

Ciononostante non poté nulla per evitare che gli venisse comminata una squalifica di due mesi, la quale in seguito fu ulteriormente aumentata di altri dieci mesi dal TAS che costrinse così Sarita a poter rientrare in campo solamente nel febbraio 2019. Quantomeno venne definitivamente accertata l’assunzione involontaria, che quindi cancellò il dolo dai capi d’accusa mossi ad Errani. Chiaramente la frustrazione per quanto accadde fu molta nella testa e nel cuore dell’ex n. 5 del mondo al tal punto da portare anche una guerriera come lei a dichiarare al portale Behind The Raquet: “E’ veramente dura, forse dovrei smettere“.

Per fortuna, però, padre tempo ha fatto il suo corso e la veterana azzurra è riuscita lentamente a mettersi una volta e per tutte questa storia alle spalle riaprendo così un nuovo capitolo della sua vita sul campo da tennis. Paradossalmente, questa vicenda estremamente negativa che l’ha riguardata è stato il propulsore in grado di fornirle quella spinta emotiva necessaria a ringenerare il suo cuore d’indomabile lottatrice e regalarle nuova linfa tennistica per farle vivere quasi una seconda giovinezza, che probabilmente se non avesse vissuto questi eventi nocivi per la sua carriera – ma anche per la sua immagine – l’avrebbe vista assopirsi più rapidamente e incontrovertibilmente nella sua epopea da atleta.

La rinascita ha portato l’attuale n. 97 WTA, che guadagnando ben dieci posizioni nella “freschissima” classifica femminile stilata nella giornata di lunedì 6 marzo si è regalata il rientro in Top 100, a togliersi non poche soddisfazioni. Difficilmente tornerà ai vertici del movimento, ma a 35 anni ha ancora alcune cartucce da sparare. Il trionfo nell’ITF W60 di Arcadia (città della contea di Los Angeles a circa 13 miglia a nord-est di downtown LA, situata nella valle di San Gabriel), dove la finale non è si è disputata a causa del ritiro prima del match di Arantxa Rus in seguito alla sospensione per pioggia, le ha permesso di ritornare nell’élite del tennis mondiale; il turno finale delle qualificazioni per accedere al tabellone principale del BNP Paribas Open rappresenta invece il modo migliore per festeggiare il ritrovato traguardo dopo che al primo turno ha avuto vita facile sulla svizzera Ylenia In-Albon. E ironia della sorte, chi si troverà di fronte con il compito di provare a metterle il bastone tra le ruote e guastarle i festeggiamenti è proprio Rus nel remake della finale del ITF statunitense non andata mai in scena.

Nel corso del torneo californiano appena vinto Errani, forte di essere la prima forza del seeding, non ha incontrato alcuna difficoltà sino alla semifinale sbarazzandosi agilmente delle giocatrici di casa Christina Rosca, in tabellone grazie ad una wild card (6-0 6-2), e Anna Rogers (6-0 6-1); mentre nei quarti a patire il suo tennis è stata la giapponese Rina Saigo (6-1 6-0). Diametralmente opposto è stato invece l’andamento del penultimo atto della settimana, dove la promettente e giovanissima croata Petra Marcinko – 17 anni – le ha creato parecchi grattacapi. Alla fine però, Sara si è imposta con lo score di 6-0 3-6 7-5. Dunque tanta fatica per la bolognese, che come detto tuttavia non ha avvertito scorie nella partita per il titolo grazie al forfait anticipato della sfidante.

Si tratta del quinto titolo ITF per l’azzurra, che va ad aggiungersi ai nove conquistati a livello WTA. Le ultime finali disputate erano state in quel di Contrexéville in Francia, successo finale sull’ungherese Dalma Galfi, e quella persa in Italia sull’erba di Gaibledon per mano di Alison Van Uytvanck. Ovviamente la sua permanenza nelle prime 100 sarà determinata dalla qualificazione ai due eventi combined di questo mese in Nord America, tra la California e la Florida, ma il solo fatto di averci rimesso piede è per Sara una grandissima vittoria dopo tutto quello che ha dovuto passare.

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