Australian Open, preview finale maschile: Sinner domenica alle 9.30 sfida Medvedev per il titolo. Jannik favorito

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Australian Open, preview finale maschile: Sinner domenica alle 9.30 sfida Medvedev per il titolo. Jannik favorito

La vittoria su Djokovic, gli ultimi precedenti, il tennis espresso e le ore in campo. Sottovalutare Daniil Medvedev sarebbe un grosso errore, così come non vedere favorito Jannik Sinner

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Daniil Medvedev (destra) e Jannik Sinner (sinistra) - ATP Pechino 2023 (foto Twitter @ChinaOpen)
 

Il resto del video, che qui potete vedere in anteprima, è disponibile sul sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.

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Alle 9.30 italiane di domenica 28 gennaio Jannik Sinner sarà chiamato all’appuntamento con la gloria eterna. Certo di libri di storia (metaforicamente, ça va sans dire) l’altoatesino ne ha già scritti parecchi, dalla Coppa Davis alle ATP Finals, dal trionfo a Toronto alle innumerevoli vittorie contro top5, fino agli ultimi tre successi su Novak Djokovic, uno più bello dell’altro.

Ci sono pochi dubbi, però, sul fatto che quella di domenica sarà la partita più importante della carriera di Sinner fino a questo momento, voglioso di riportare in Italia uno Slam che manca da quasi 48 anni. L’altoatesino sfiderà un giocatore che è stato grande protagonista del suo cambiamento negli ultimi mesi, quel Daniil Medvedev che lo aveva battuto sei volte su sei nei loro primi incontri, salvo poi capitolare nelle ultime tre occasioni, le più recenti.

Per la quinta volta in meno di un anno l’italiano e il russo si incontreranno in una finale: 2-2 i precedenti, con Daniil che si è assicurato i titoli a Rotterdam e Miami, mentre Jannik ha alzato la coppa a Pechino e Vienna. Certo domenica sarà diverso per entrambi: Sinner entrerà in un territorio inesplorato, visto che giocherà la sua prima finale Slam, mentre Medvedev – al suo sesto tentativo – avrà finalmente la possibilità di affrontare all’ultimo atto di un Major un giocatore diverso da Novak Djokovic e Rafael Nadal.

L’esperienza e l’abitudine a giocare partite di questo tipo potrebbe essere un fattore, specie ad inizio partita, non più però di quanto lo sarà la condizione fisica. “Spero di poter trarre qualche vantaggio dall’aver già giocato incontri simili, anche perché a livello fisico vantaggi sicuramente non ne ho – aveva detto il russo nella conferenza stampa dopo la clamorosa rimonta su Zverev da 0-2. Medvedev, infatti, è rimasto in campo quasi sei ore in più rispetto a Sinner: di fatto, è come se Jannik avesse giocato due partite in meno.

La condizione fisica mostrata dal n°4 del mondo (che resterà tale anche in caso di successo) è invidiabile, senza stare a scomodare quella tennistica. La palla di Sinner viaggia tantissimo, più di quella di chiunque altro, e in questo momento Jannik sta esprimendo davvero un livello da n°1 del mondo per tennis, mentalità e fisicità mostrate.

Medvedev al contrario è sempre il solito, regolare ed instancabile rematore, cui bisognerà prestare tantissima attenzione. Gli ultimi tre scontri diretti non devono trarre in inganno e lasciar presagire ad un compito semplice, anche perché in tutti c’è stato almeno un tie-break e due di essi si sono conclusi al terzo set. Daniil quindi ha sempre avuto le sue chance, ma più la partita andrà per le lunghe più sarà interessante vedere come risponderà fisicamente, visto che già durante il match contro Zverev è spesso apparso con poche energie residue.

Fondamentali – come sempre ormai – saranno i colpi di inizio gioco. Sinner sta servendo come un treno, avendo finora ceduto la battuta soltanto in due occasioni durante tutto il torneo, una contro Van De Zandschulp e una contro Khachanov. 26/28 palle break annullate sono sicuramente un bel biglietto da visita contro un gran ribattitore come Medvedev, così come gli 0 break point offerti a Novak Djokovic, situazione mai verificatasi fino a venerdì in un match completo a livello Slam.

Di contro, tenendo in considerazione esclusivamente la semifinale contro Zverev, il n°3 del ranking ha subito cinque break soltanto nei primi due set. Contro colui che ad oggi, insieme a Djokovic, ha la miglior risposta del circuito, Medvedev dovrà necessariamente aumentare la resa al servizio.

Chiave sarà anche capire come e quanto Sinner riuscirà a muovere il suo avversario, tanto lateralmente quanto verticalmente. Più chilometri dovrà fare, meno benzina resterà nel serbatoio del russo, che per quanto sembri sempre poter attingere da qualche scorta nascosta sarà messo a dura prova da Jannik.

L’azzurro parte favorito. Non tanto quanto vogliano far trasparire le quote – che probabilmente si attendono sul mercato italiano un’ondata di giocate sull’altoatesino – ma sulla carta parte comunque avanti. Diciamo un 60%-40%.

Occhio però, perché Medvedev sa come si fa. Ora non resta che metterci comodi e goderci lo spettacolo, con la forte sensazione che non sarà l’ultima volta.

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