ATP Indian Wells: bentornato Holger! Rune ritrova sé stesso, approda ai quarti annullando match point

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ATP Indian Wells: bentornato Holger! Rune ritrova sé stesso, approda ai quarti annullando match point

Il danese con una prestazione che non si vedeva da troppo si regala Medvedev. Ma quanti rimpianti per Fritz

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Holger Rune - Indian Wells 2024 - Via X @BNPParibasOpen
 

[7] H. Rune b. [12] T. Fritz 2-6 7-6(2) 6-3

Ai quarti del BNP Paribas Open, per la prima volta dal 2019, a difendere la bandiera americana non ci sarà Taylor Fritz. L’americano, campione nel 2022, ha subito la miglior prestazione praticamente dallo scorso maggio di Holger Rune, che trova così il primo quarto di finale 1000 su cemento outdoor, il quinto in assoluto (3-1, ha perso solo con Djokovic lo scorso ottobre a Bercy). Nonostante una partita comunque di altissimo livello l’americano non ha saputo reggere il più completo repertorio di Rune, che ha tra l’altro anche annullato match point. Rimpianti che si accumulano per Fritz, non abbastanza sadico da chiudere quando poteva, fiducia che aumenta a dismisura per Holger, che affronterà Daniil Medvedev. 1-1 i precedenti, entrambi in un 1000 nel 2023, entrambi su terra, con il danese vincitore nei quarti a Montecarlo, il russo nella finale di Roma.

Primo set: Fritz stellare, Rune cercasi

Il match segue da subito un ritmo lineare, senza scambi lunghissimi, con entrambi che presto cercano di uscire con un’accelerazione da fondo. E proprio così, al termine di uno dei rari palleggi prolungati e con una bella uscita di rovescio lungolinea, Fritz piazza il primo break nel sesto game. Molto falloso Rune, poco convinto in spinta, sensazioni che l’americano ben coglie facendone tesoro: aggressivo in risposta, pronto ad andare avanti al servizio scortato da una battuta che come sempre gli dà tanto e da una prestazione da fondo eccellente. Il rovescio, spesso la parte fallosa del suo gioco, oggi sta portando invece molti dividendi. Ciononostante Rune insiste, con scarso successo, sul lato sinistro della tds n.12, senza alcun piano tattico. Si conclude così, con un ennesimo non forzato, un primo set dominato dall’americano, meritatamente vinto per 6-2, in cui Fritz ha giocato il 91% dei punti a massimo due metri dietro la riga, a dimostrazione di una gestione totale, come la confusione del danese, dello scambio.

Secondo set: Rune salva un match point e brilla nel tie-break. Si va al terzo

Il secondo parziale si apre sulla falsariga del primo, con Fritz a tessere gioco, pesante e incisivo, Rune ancora con idee poche chiare. Riesce però a salvarsi da una palla break e trascinare un game in risposta finalmente ai vantaggi, segnale che il vento sta iniziando a soffiare anche dal Nord. Nel quinto game, il più bello del match, arrivano infatti le prime due palle break della partita per il danese, che trova nel rovescio l’arma che può scardinare le barriere a stelle e strisce. O almeno che potrebbe, dato che Fritz tiene dal lato sinistro, accelera col dritto quando può e non perde il servizio. Il gioco è decisamente più piacevole, meno errori, scambi di livello via via crescente, nessun break, con Fritz che lo sfiora sul 5-4…una palla che vale il match. Lì c’è la sliding door fatale: Rune forza la seconda, con successo, e rimane incollato alla partita guadagnandosi il tie-break, dove dilaga. Una compilation di punti in spinta, mortifero di rovescio e chirurgico di dritto, il danese sfrutta un leggerissimo fisiologico calo di Fritz per mettere in atto la sua miglior versione da mesi a questa parte e forzare il terzo. E tornano a funzionare anche le palle corte.

Terzo set: va avanti un Rune a livelli pazzeschi, pesano i rimpianti per Fritz

Arriva il primo break del match a favore di Rune nel quarto gioco del terzo parziale, meritatissimo. Il danese mette in mostra un gioco che compete ai suoi livelli, martella costantemente da fondo ma con una chiara idea tattica. Fritz sta facendo la sua parte, ma a pari livello l’arsenale più ampio del n.7 ATP, la maggior velocità nel coprire il campo e una padronanza anche a rete maggiore, remano verso la Danimarca. Così si spiega il servizio strappato senza eccessiva fatica, che risulterà poi decisivo, con un prosieguo a senso unico, un Fritz evidentemente frustrato e un Rune sorridente e sereno come non lo si vedeva da tempo, particolarmente pesante anche sul dritto, non proprio il suo colpo migliore. Chiuderà senza eccessivi problemi al primo punto utile, mostrando anche un servizio in netta crescita. Tanti rimpianti per Fritz, autore di una buonissima ma insufficiente partita. La California saluta il suo beniamino, (ri)accoglie a braccia aperte un tipetto che frequenterà abbastanza spesso l’Indian Wells Tennis Garden nei weekend di inizio primavera negli anni a seguire.

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