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02/10/2011 18:25 CEST - CIRCUITO ATP

Murray vince a Bangkok

Andy Murray vince il torneo di Bangkok, battendo un intimorito Donald Young per 6-2 6-0 in soli 47 minuti di gioco. Prestazione solida per Murray che conquista il diciannovesimo torneo in carriera. L'americano soffre invece l'impatto con la prima finale Atp. A Kuala Lumpur, Tipsarevic vince il primo torneo della carriera, battendo Baghdatis per 6-4 7-5. Stefano Broccoli

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ATP BANGKOK

La breve parentesi asiatica, è iniziata questa settimana con i tornei di Bangkok in Tailandia e di Kuala Lumpur in Malesia. Andy Murray torna in campo dopo l’ennesima delusione in un torneo dello slam, e dopo aver aiutato la sua nazione in Coppa Davis. A Bangkok, Murray manca dal lontano 2005, anno in cui raggiunse la sua prima finale perdendo da Roger Federer. In questa edizione, Andy ha onorato la sua testa di serie n.1, raggiungendo abbastanza agevolmente la finale (solo un set perso ieri da Gilles Simon) Dall’altra parte del tabellone, si è fatto strada Donald Young, che a furia di tentativi, sta divenendo finalmente un giocatore di tennis. Non certo quello che gli americani si attendevano ma comunque un tennista più solido, che sta riuscendo a mettere a frutto il discreto talento di cui è dotato( di recente ha raggiunto la sua miglior classifica al numero 55). In questo torneo, ha portato a casa diverse partite lottate, tra cui spicca la semifinale vinta in tre set con Gael Monfils, raggiungendo così la prima finale in carriera. Young e Murray prima di quest’oggi si sono affrontati due volte, entrambe nel 2011. Il recente match degli Us Open è stato appannaggio di Murray ma la loro sfida giocata ad Indian Wells è stata vinta da Young, a dire il vero con un Murray impresentabile.

Le possibilità di vedere una partita quest’oggi dipendevano più che altro dalle capacità di Young di gestire la pressione di una prima finale Atp. La risposta è arrivata fin troppo presto: l’americano è impaurito, contratto, e cede subito il servizio al suo avversario. Murray invece è sceso in campo per fare la sua parte, ovvero quella del giocatore più forte che deve amministrare il match con sicurezza. Lo scozzese non fa gli straordinari ma non è certo quello apatico visto in alcuni tornei( Rotterdam, Miami e appunto Indian Wells di quest’anno). Young invece ha una terribile fretta di chiudere il punto, e si sa, quando sei contratto non è facile giocare sull’uno-due. Il secondo break arriva puntuale nel quarto gioco grazie ad un ottimo passante di rovescio di Murray. A questo punto, visto che il set è ormai compromesso, Young si scioglie e comincia a giocare qualche buon scambio, trovando profondità, angoli interessanti e un maggiore ordine tattico. I due break però son sempre lì e permettono ad un Murray attento di chiudere alla prima occasione utile, dopo appena 27 minuti. Se Young continuasse a giocar così, si potrebbe forse assistere ad un buon secondo set. Ma non appena si riparte da zero a zero, l’americano ricomincia ad aver fretta e a sparacchiare tutto senza senso. Un banale errore di dritto, un improbabile serve & volley e un nuovo break a zero è servito. Quella leggera fiamma che Young aveva acceso alla fine del primo set, si spegne qui. L’americano abbandona completamente il match e rende superflua ogni ulteriore considerazione. Per la cronaca, arrivano altri due break, di cui uno a zero, che permettono a Murray di chiudere per 6-0 e di battere il record dell’ora( nel secondo set Young ha fatto tre,quattro punti in tutto). Murray, con una settimana al risparmio, si è portato a casa il diciannovesimo titolo in carriera e un gruzzolo di punti che possono fare comodo. Young è cresciuto molto, ha giocato un ottimo torneo, ma per come ha affrontato questa finale, è rimandato.

Nel dopo partita lo scozzese ha dichiarato:" Credo di aver giocato un ottimo match. Ho servito bene, mi sono mosso bene e non gli ho dato alcuna opportunità. Spero di continuare a giocare a questo livello, così ho delle chance di chiudere l'anno al numero 3. Certo sarà difficile, Roger gioca molto bene indoor"

Anche Young ha esaltato la prestazione di Murray, sottolineando però la sua inesperienza  a questi livelli:" Ha giocato ad un gran livello, non potevo fare molto di più e il punteggio lo testimonia, ma io ero alla prima finale in un torneo Atp. Ho giocato una semifinale, un ottavo slam ma nulla è come la tua prima finale".

Grazie ai punti di questa settimana, Young entrerà per la prima volta nei primi 50 giocatori del mondo. L'americano in merito ha detto:" E'un grande traguardo per me ma spero sia solo l'inizio. Era uno dei miei obiettivi ad inizio anno e sono riuscito a raggiungerlo".

ATP KUALA LUMPUR

Marcos Baghdatis e Janko Tipsarevic si sono sfidati questa mattina per la conquista dell’Atp 250 di Kuala Lumpur. Entrambi sono giunti all’atto conclusivo del torneo concedendo le briciole agli avversari, pur venendo da situazioni molto diverse. Il serbo è al top della sua carriera, e con i prestigiosi risultati di quest’anno,( quarti agli Us Open, semifinale a Montreal, due finali nei tornei 250) si è issato fino al numero 13 del ranking. Baghdatis invece, ha avuto un calo continuo e costante, prima di prestazioni, e poi in classifica(questa settimana era al n.60), dopo che gli sono scaduti i punti della buona estate americana del 2010.

I tre precedenti giocati( 2-1 per il cipriota) lasciavano presupporre un certo equilibrio; l’inizio è del tutto favorevole a Baghdatis che gioca in maniera aggressiva e approfitta di un Tipsarevic un po’ contratto e a corto di prime palle. Il cipriota sale 3-0 ma la partita in quel momento cambia: Tipsarevic cresce con il servizio, comincia a sbagliare molto poco e costringe il cipriota a lunghi scambi dal fondo. E se c’è una cosa in cui Baghdatis latita( attualmente in particolare), quella è la tenuta fisica. L’ex top ten compie già un bello sforzo per portarsi 3-0 e finisce per patire la solidità e la fiducia di Tipsarevic, che vince per 6-4 il primo set dopo 52 minuti. I problemi per Baghdatis continuano nel secondo set, dato che subisce due break e si trova sotto per 4-1. Il cipriota ha dei sussulti di orgoglio, come quando lotta dieci minuti per cercare di recuperare il break, ma le leggi della partita, le detta sempre Tipsarevic. Troppo carente la resistenza e la fiducia di Baghdatis per competere con il serbo. Il quale fa e disfa. Perde uno dei due break di vantaggio e, quando va a servire per il titolo, anche il secondo. Un po’ di tensione per lui, all’avvicinarsi del primo successo in carriera, dopo quattro finali perse. Ma Baghdatis non ha la forza di ritornare nel match, che si chiude così per 6-4 7-5, dopo circa due ore di gioco.

Il serbo ha espresso la sua gioia al termine del match:” E’davvero bello. Penso che me lo son meritato di vincere un torneo. Sapevo di dover fare tutto bene per poter vincere e ci sono riuscito. Sul 5 pari sono riuscito a star calmo, ho ritrovato il mio gioco e ho chiuso in due set”. Va ricordato che il serbo ha ancora la possibilità di qualificarsi al master di fine anno ma lui nega di pensarci:” E’un obiettivo davvero molto lontano. Io ho un tot numero di punti ma diversi giocatori hanno 7-800 punti più di me, per cui dovrei fare benissimo sia a Shanghai che a Parigi-Bercy, per avere una possibilità.

Baghdatis ha riconosciuto la superiorità dell’avversario:” Oggi non era la mia giornata ma lui è stato davvero molto aggressivo e ha meritato la vittoria. Sono comunque contento del livello di gioco di questa settimana e ringrazio gli organizzatori per avermi concesso la wildcard”.

 

Stefano Broccoli

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