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23/10/2011 14:38 CEST - Circuito Wta

Petkovic: "Mi ispiro a Vettel"

TENNIS – La Petkovic ha giocato l'ultima parte della stagione soffrendo per un infortunio al menisco, nonostante il suo entourage glielo sconsigliasse: "Ci sono momenti in cui devo essere io a decidere e a prendermi la responsabilità in caso di errore. Andrò a Istanbul e a Bali come riserva". La tedesca ammira il campione del mondo di Formula 1 e rilancia la sfida per il 2012: "Quest'anno non ero pronta per vincere uno Slam, ma il prossimo sarà quello buono". Alberto Giorni

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"Cosa sto leggendo in questo periodo? Un saggio sulla Germania durante la guerra fredda". Andrea Petkovic è un personaggio atipico nel circuito. Coltiva parecchi interessi extrasportivi, che però non riguardano la moda o i gioielli. Ama la politica e il suo sogno è fondare un partito; non le dispiacerebbe fare la giornalista; molti suoi amici sono artisti e musicisti, e quando li incontra è vietato parlare di tennis. I suoi video sono cliccatissimi su YouTube e testimoniano una personalità decisa.

L’ha dimostrato una volta di più stringendo i denti nell’ultima parte della stagione e continuando a giocare nonostante un fastidioso infortunio al menisco. Molti al suo posto si sarebbero fermati per non rischiare di peggiorare la situazione, ma lei non ha voluto sentire ragioni: "Non potevo lasciare niente di intentato per provare a qualificarmi per i Wta Championships di Istanbul – ha spiegato in un’intervista al quotidiano tedesco AZ –. Non ci sono riuscita ma ci andrò comunque e, se si presenterà la possibilità, scenderò in campo. Andrò anche a Bali con lo stesso obiettivo".

L’infortunio occorsole a Cincinnati la condiziona fortemente: per risolverlo si è rivolta anche al professor Parra e al suo magico laser. "Molti mi hanno detto che sono matta, ma io non la penso così. Ho sempre avuto una personalità indipendente e a questo punto della mia carriera devo esserlo ancora di più. Il mio entourage mi dà consigli e ringrazio tutti per questo. Anche mio padre Zoran ha provato a dissuadermi dall’idea di giocare sul dolore, ma l’ultima parola è sempre la mia. Ci sono momenti in cui devo decidere io e lo faccio con il cuore. Se poi la scelta si rivela sbagliata, la colpa è soltanto della sottoscritta". Ha provato fino all’ultimo a essere presente anche a Lussemburgo, ma alla fine è stata costretta a dare forfeit.

La Petkovic è conscia del fatto che in questo momento nel circuito femminile non c’è una leader e sono molte le giocatrici che possono ambire a un successo importante. Per questo chi si ferma è perduta: "Ad alto livello, basta poco a fare la differenza, il 2-3%. Perché Sebastian Vettel si è confermato campione del mondo di Formula 1? Perché cerca sempre di strappare qualche millesimo di secondo ai rivali. Mi ritrovo in questa attitudine mentale e lavoro il più possibile per fare un passo avanti".

E’ un periodo positivo per la Germania tennistica. Goerges, Lisicki e Kerber sono in ascesa; le ultime due hanno anche provato l’ebbrezza di una semifinale Slam, traguardo ancora proibito per Andrea: "Io gelosa? Assolutamente no. Sono felice se Julia, Sabine o Angelique giocano bene. Il mio motto è: se le altre migliorano, lo farò anch’io". Tant’è vero che quando le chiedono quale sia il migliore momento della stagione, non cita i quarti di finale raggiunti in Australia, al Roland Garros o agli US Open: "Sicuramente la vittoria in Fed Cup contro gli Stati Uniti a Stoccarda. E’ bello contribuire a una pagina importante del tennis tedesco". Anche sul punto più basso del 2011 non ha dubbi: "Wimbledon (è uscita al terzo turno con la Pervak, ndr). Mi ero preparata bene e non mi aspettavo di uscire così presto: sono caduta in una sorta di depressione per due settimane".

La tedesca non cerca alibi e non ha paura di fare autocritica, proiettandosi sempre al futuro con ottimismo: "Dentro di me ho capito che non ero ancora pronta per vincere un torneo del Grande Slam, mentre il 2012 può essere il momento giusto. Esiste una grande differenza tra le giocatrici che hanno vinto uno Slam e quelle che non ce l’hanno fatta. Io faccio parte della seconda categoria, ma voglio passare nella prima". Con una determinazione così, non ci sarà da stupirsi se ci riuscirà presto.

Alberto Giorni

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