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Australian OpenItaliani

Australian Open: Fognini raggiunge Seppi, dopo 42 anni due italiani in ottavi Slam

MELBOURNE - Gli ultimi a riuscirci erano stati Panatta e Barazzutti (Roland Garros 1976). Fabio chiude al quinto contro Benneteau. Ora Berdych

Last updated: 02/02/2018 11:02
By Luca Baldissera Published 20/01/2018
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6 Min Read
Fabio Fognini - Australian Open 2018 (@RDO foto)

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[25] F. Fognini b. J. Benneteau 3-6 6-2 6-1 4-6 6-3 (dal nostro inviato a Melbourne)

Avevamo aspettato quarantadue anni per rivedere due giocatori italiani raggiungere insieme gli ottavi di finale di un torneo del Grande Slam. Al Roland Garros del 1976 arrivarono tra i primi 16 Adriano Panatta, che andò fino in fondo a vincere il titolo in finale su Harold Solomon (6-1 6-4 4-6 7-6) e Corrado Barazzutti, che venne sconfitto proprio agli ottavi da Guillermo Vilas (6-2 6-2 6-3). Una generazione e mezza, una vita fa. Quanti ricordi d’infanzia anche solo a scrivere certi nomi. Tornando a oggi, sulla Hisense Arena sono scesi in campo Fabio Fognini (30 anni, 25 ATP) e Julien Benneteau (36 anni, 59 ATP), è un terzo turno che rappresenta un’occasione enorme per entrambi. Un solo, datato precedente, vinse Bennetteau nel 2010 a Wimbledon.

PARTENZA DIESEL – Inizio incerto di Fabio, che sbaglia molto e subisce le accelerazioni e gli uno-due di Julien, si ritrova sotto 3-0 e palla del doppio break, ma si salva. Poco dopo, sul 4-1 Benneteau, ancora errori banali dell’azzurro, e ancora palla break salvata, Fognini sta alternando soluzioni brillanti a gratuiti davvero evitabili, farà bene a scuotersi presto e a entrare in partita con convinzione, perchè dall’altra parte il francese sembra ben deciso a dare il massimo. Sul 5-3, dopo aver annullato una palla del contro-break, servendo e attaccando molto bene Julien chiude 6-3.

FABIO CAMBIA MARCIA – L’avvio del secondo set vede ancora l’azzurro in difficoltà, con palla break da affrontare sia nel primo che nel terzo game, in particolare Fabio sembra soffrire le coraggiose accelerazioni lungolinea di Benneteau. Ma finalmente arriva la reazione di Fognini: qualche buona risposta, e un gran pallonetto in contropiede, gli consegnano il break, 3-1 per lui. Ancora palla break annullata con bravura da Fabio con il dritto (sono 8, di cui 7 salvate), e arriva il 4-1. Poco dopo, siamo 6-2 e un set pari. Sembra definitivamente sciolto e sbloccato l’azzurro, che non si ferma, e continua a mantenere il comando del gioco. Nel terzo parziale, sciorinando un bel repertorio di colpi vincenti, Fognini brekka al secondo e al sesto game, e chiude 6-1. In questo momento, 40 vincenti per Fabio, bravissimo, Bennetteau sembra accusare tutta in una volta la fatica per i match precedenti, soprattutto le tre ore sotto il tremendo sole di giovedì contro Goffin, a 36 anni suonati ci può stare, non sono mica tutti Federer. Da parte dell’azzurro, un altro ingresso in partita “diesel”, proprio come era successo contro Donskoy.

LOTTA FINO ALLA FINE – Il quarto set procede in equilibrio, Fabio gioca bene, giustamente Julien si rifiuta di mollare e dando fondo a tutte le sue risorse, e prendendosi molti rischi, riesce a brekkare Fognini all’ottavo game (tante le palle break concesse dall’italiano nel corso della partita, siamo a 12 ora), andando quindi a servire per il parziale sul 5-3. Recupera subito il break con bravura Fabio, ma con un paio di brutti errori gratuiti sul 4-5 perde ancora il turno di battuta, 6-4 Benneteau e si va al quinto. Fisioterapista in campo per Fognini, che si fa massaggiare il braccio, sorprendente e ammirevole la reazione del francese, che sembrava aver esaurito le energie. Siamo a due ore e venti di partita.

Dopo due turni di servizio a testa tenuti senza rischi, Fabio piazza la zampata che potrebbe finalmente risultare decisiva nel quinto game, brekkando a 15 e allungando fino al 4-2. Sul 4-3, a Fognini viene chiamato un fallo di piede, si complimenta in modo sarcastico con il giudice di linea, e viene ammonito dall’arbitro. Nulla di grave, l’azzurro è bravo a rimanere concentrato, e a salire 5-3. Il momento di tensione, anzi, sembra galvanizzare Fabio, che aggredisce le risposte e i passanti, arriva a match point, e chiude con una volée alta di dritto. Tre ore esatte di gioco. Bel risultato per lui (seconda volta agli ottavi qui in Australia, nel 2014 perse da Djokovic) e per il tennis italiano, lo attende Tomas Berdych. Con il ceco è 2-2, tre match su terra (Montecarlo 2009 e 2013 vinse Fognini, Roma 2015 Berdych) e uno su cemento, vinse Berdych allo US Open 2011. Andreas Seppi se la vedrà domani con Kyle Edmund, in un torneo che ha imparato ad amare, e che potrebbe davvero rivelarsi memorabile per i colori azzurri. Fabio sorridendo, ha detto: “Eh, avrei preferito l’avversario di Andreas“. Sul doppio perso ieri con Granollers: “È stato un peccato, eravamo avanti, siamo stati in campo due ore… ma vabbè, pensiamo al singolare ora, che è quello che conta“.

https://soundcloud.com/ubitennis/fognini

https://soundcloud.com/ubitennis/benneteauhisense-lenta-non-riuscivo-a-tirare-vincenti

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