US Open, uomini: Djokovic perde un set, Nadal e Raonic facile. Bene Cilic e Monfils

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US Open, uomini: Djokovic perde un set, Nadal e Raonic facile. Bene Cilic e Monfils

Prima giornata degli US Open. Novak Djokovic non al meglio vince in quattro set sul rientrante Janowicz. John Isner e Jack Sock escono vincitori dalle rispettive maratone con i connazionali. Nadal si sbarazza di Istomin

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[1] N. Djokovic b. [PR] J. Janowicz 6-3 5-7 6-2 6-1 (Cesare Novazzi)

C’è grande attesa per l’esordio di Novak Djokovic in questa edizione dello Slam statunitense. Il serbo viene da un periodo certamente difficile. Dopo l’ormai celebre eliminazione al terzo turno di Wimbledon, il numero 1 del mondo si è preso il 1000 di Montreal senza convincere completamente, per poi subire la sconfitta più dolorosa della sua carriera, per sua stessa ammissione, al torneo olimpico per mano dell’argentino Del Potro. A Cincinnati, unico master che manca al suo folgorante palmares, ha dato forfait. Insomma, alcuni maligni ne stanno già decantando la parabola discendente, senza però fare i conti con l’oste. L’avversario al primo turno è Janowicz, oggi numero 247 ATP. Il polacco, dopo la semi di Wimbledon 2013 ha subito tre interventi chirurgici, il terzo quest’anno. È fin dai primi scambi un match duro per il campione uscente, Janowicz cerca sempre il vincente, esaltandosi in potenza. Il serbo prende poco a poco le misure, ma subisce sempre l’aggressività del polacco che resta in scia. Djokovic sembra in apnea, chiede un MTO per il braccio destro (il polso infortunato era il sinistro, il serbo appare contratto al servizio), mentre Janowicz inizia a peccare in precisione: il serbo sfrutta due doppi falli e, con una risposta profondissima si porta in vantaggio, prima di chiudere il primo parziale con il servizio.

Nuovo set, stessa tattica per il polacco che sta spendendo davvero tanto: grande potenza e 4-2 con Nole che non contiene con il diritto. Il serbo rientra subito, ma non appare mai in controllo dello scambio. La verve di Janowicz non sembra spegnersi e dopo aver annullato tre pericolose palle break, manda in crisi il serbo al servizio, che, dolorante, cede il set al suo avversario. Se la tattica di Janowicz ha finora pagato, il polacco inizia a cedere campo e anche i suoi colpi si fanno sempre meno precisi. Finalmente Djokovic realizza che deve prendere il comando o almeno appoggiarsi al gioco dell’avversario per chiudere la pratica. Il terzo e quarto parziale si snodano su questa falsa riga: Janowicz cala alla distanza e il serbo non deve fare altro che centrare il campo con i fondamentali. Quando il polacco esce con l’approccio di diritto, sul 5-1, servizio e palla break, il campione serbo trova l’accesso al secondo turno, consapevole del fatto che dovrà alzare molto il suo livello di tennis nel corso del torneo.

[5] M. Raonic b. D. Brown 7-5 6-3 6-4  (Raffaello Esposito)

Nei primi tre Slam di questa stagione il canadese Milos Raonic è stato concreto. In Australia si è arreso in semifinale a Murray – e a un lieve malanno – solo al quinto. Sempre lo scozzese gli ha spento in gola l’ultimo urrah a Wimbledon mentre a Parigi è stato Ramos-Vinolas a fermarlo negli ottaviA New York Milos ha esordito sul campo 17, una piccola arena rotonda, incontrando per la prima volta in carriera il n° 86 ATP Dustin Brown. È stato bravo e attento, perché l’estroso tedesco è uno da prendere con le pinze e la sua classifica lascia il tempo che trova, come ben ricorda Rafa NadalPersonalità contrastanti all’ingresso in campo, Raonic è ordinato, quasi simmetrico col suo taglio da marine. Dustin ha una stringa gialla e una arancione. E la partita va di conseguenza. Il canadese è una macchina da guerra, Brown troppo erratico nel suo gioco scintillante. Milos controlla i propri turni di servizio più con il piazzamento che con la potenza e attende. Brown perde a zero in battuta il quarto game, recupera con due invenzioni consecutive sul filo della follia e per lunghi minuti è una furia. Da tramandare un dritto d’attacco vincente in risposta di pura opposizione e anticipo. Però quando nel dodicesimo gioco mette solo una prima su cinque il suo destino si compie. Lo spettacolo è divertente ma in entrambi gli altri set il tedesco perde brillantezza prima, così un Raonic lievemente paonazzo nella calura newyorkese trema una sola volta alla battuta e chiude. Avanti con lo statunitense Ryan Harrison, antichi e in parità i due precedenti. I secondi sono usciti, la lotta è cominciata. 

[20] J. Isner b. [WC] F. Tiafoe 3-6 4-6 7-6(5) 6-2 7-6(3) (Gabriele Ferrara)

Accede al secondo turno John Isner, che per la seconda volta riesce a recuperare uno svantaggio di due set (l’unica altra volta risaliva al 2013, quando vinse al secondo turno contro Ryan Harrison), sconfiggendo Frances Tiafoe, giovane speranza a stelle e strisce, con il punteggio di 3-6 4-6 7-6(5) 6-2 7-6(3) in tre ore e 27 minuti di gioco. Al secondo turno affronterà Steve Darcis, che ha superato dopo una maratona di quattro ore Jordan Thompson.

La partita inizia con entrambi i giocatori in difficoltà: Isner appare poco reattivo con le gambe, mentre Tiafoe non riesce a gestire il break guadagnato in apertura, mostrando problemi in fase difensiva e poca sensibilità a rete. Sul 4-3 in suo favore, il giocatore del Maryland trova una grande risposta di rovescio e un buon passante con il medesimo fondamentale, approfittando poi di un grave errore di dritto dell’avversario, che consegna il break all’avversario, il quale riesce così a chiudere il primo set per 6-3. Adesso il numero 21 del mondo appare sempre più in difficoltà, perdendo un’altra volta il servizio con una brutta volée di dritto, continuando poi a sbagliare tantissimo dalla parte del rovescio. Tiafoe, senza strafare e cercando sempre di tenere Isner lontano dalla riga di fondocampo, riesce a gestire con tranquillità i propri turni di battuta, sfruttando gli innumerevoli errori in risposta del rivale, portandosi così avanti 2 set a 0. Nella terza frazione di gioco Isner si ritrova sotto 15-40 nel primo e nel quinto game, ma se la cava grazie al servizio. Si arriva al tiebreak, dove il numero 20 del seeding commette un doppio fallo sull’1-2, salvo poi pareggiare subito dopo i conti grazie ad un errore forzato di rovescio del rivale. Sul 5 pari Tiafoe sbaglia in larghezza un rovescio in diagonale, regalando un set point ad Isner, il quale non si fa pregare e, dopo uno scambio spettacolare, chiude il set con una buona volée di opposizione. Nel quarto set il diciottenne del Maryland, dopo un errore di dritto ed un doppio fallo, cede la battuta nel terzo game, perdendo poi il parziale con il punteggio netto di 6-2.

Nel quinto set il numero 21 ATP sul 2 pari si porta ai vantaggi sul servizio dell’avversario, ma Tiafoe si aggrappa alla battuta e si salva. Sul 4-3 il numero 125 del mondo sfrutta un doppio fallo di Isner e, dopo aver trovato un’ottima risposta bloccata in chop, centra il break con un passante di rovescio vincente. Nel game successivo il giovane statunitense subisce l’aggressività del rivale e si ritrova sotto 0-40, consegnando il break sul 30-40 con un sanguinoso errore con il dritto inside-out. Sul 5 pari Frances va nuovamente sotto 0-30 sbagliando in lunghezza un drive carico di dritto ed un rovescio dal centro del campo, ma stavolta gioca bene mettendo la prima in campo e comandando il gioco, garantendosi così il tiebreak, Si arriva nuovamente al “jeu decisif”, dove Tiafoe va sotto 3-1 dopo aver commesso un dolorosissimo doppio fallo, sbagliando poi una volée di rovescio sul 5-2, cedendo poi infine per 7-3.

[4] R. Nadal b. D. Istomin 6-1 6-4 6-2 (Giovanni Vianello)

Un Nadal buono ma non ancora al massimo accede molto agevolmente al secondo turno dello slam statunitense. Il suo compito odierno è stato facilitato da un avversario, Denis Istomin (uzbeko) che quest’anno sta vivendo una stagione deficitaria (è uscito dai primi cento in classifica) e che oggi è raramente stato in partita. Il primo set è completamente di stampo maiorchino, con Istomin che esce freddo dagli spogliatoi e Nadal che, seppure talvolta giochi corto, ha il controllo totale del parziale. Nella seconda frazione il copione sembra essere pressapoco lo stesso del primo set, Nadal va avanti 4-1 ed ha palla del 5-1, ma a questo punto improvvisamente si accende Istomin, che rimonta fino a 4-4 e va avanti 15-30 sul servizio di Rafa nel nono game a suon di vincenti, ma è una breve fiammata in una partita piuttosto grigia per l’uzbeko, che non sfrutta l’occasione e poi sul 5-4 in favore di Nadal cede la battuta a 30, cedendo così anche il secondo set. Il terzo set non ha molto da raccontare, Nadal gestisce i propri turni di battuta e a metà set strappa la battuta all’avversario, chiudendo poi con un altro break la terza e finale frazione. Quinto successo in cinque incontri per Nadal contro Istomin, con l’uzbeko che aveva perso anche l’unico precedente qui a New York nel 2010. Per Rafa al secondo turno il nostro portacolori Andreas Seppi, che ha sconfitto il francese Robert.

K. Edmund b. [13] R. Gasquet 6-2 6-2 6-3 (da New York, Luca Baldissera)

Mai in partita il francese Richard Gasquet, che si fa brekkare ben sei volte dal britannico Kyle Edmund, autore di una prestazione convincente. Poco incisivo con i suoi schemi abituali, gli anticipi e le chiusure con il rovescio, e apparso anche non brillantissimo dal punto di vista fisico (ma la calura dell’ora di pranzo sul campo 5 di Flushing Meadows oggi si sta facendo sentire, siamo ben oltre i 30 gradi), Gasquet ha subito 40 vincenti dall’ottimo Edmund, che ha piazzato anche 10 ace. Richard non è mai riuscito a imporre la sua manualità, e i tocchi di classe si sono visti molto poco (appena 13 vincenti in tutto per il transalpino, di cui appena 3 sono stati i rovesci).

Il transalpino è apparso piuttosto sereno, anche se evidentemente deluso dal risultato del match: “Non sono stato sorpreso di come ha giocato Kyle – ha esordito Gasquet alla prima domanda dei reporter inglesi – l’ho visto giocare parecchie volte, so di cosa è capace. Solamente oggi non sono stato in grado per nulla di contrastarlo. Venendo qui sapevo che sarebbe stata dura, ho spinto molto in allenamento per essere pronto per questo torneo, ma evidentemente la mia condizione in questo momento non è tale da consentirmi di essere competitivo. Il recupero da un infortunio è sempre molto duro, ed in questo caso lo è ancora di più, non solo fisicamente ma anche mentalmente. Ho sofferto uno strappo muscolare di cinque centimetri ai laterali obliqui, dalla parte sinistra, e per tre settimane ho fatto persino fatica a camminare. La forza nelle gambe è ancora da recuperare, così come la forma fisica, ed oggi un po’ la ferita mi faceva male. Inoltre dal punto di vista mentale è stato un brutto colpo per me, perché ho giocato bene a Parigi ed a Wimbledon, ed ora devo ripartire da capo”.

[26] J. Sock b. T. Fritz 7-6(3) 7-5 3-6 1-6 6-4 (Tommaso Voto)

La dea bendata, dopo il primo turno agli Australian Open (in quella partita Fritz è stato avanti due set a uno, prima di subire la rimonta del connazionale) mette ancora di fronte Jack Sock, n. 26 del seeding, e la giovane promessa a stelle e strisce Fritz. È la medaglia d’oro di doppio misto, in coppia con Mattek-Sands, a vincere confermando di essere più solido e completo (per ora) del diciottenne Fritz. Sock è il presente degli Stati Uniti, perché è un tennista ormai stabilmente nei primi 30 e, quando in giornata, può mettere in crisi chiunque. A Jack manca un po’ di condizione fisica, sembra sempre in affanno, e qualche variazione nel gioco, ma la combinazione servizio-diritto è certamente letale. Taylor, che in questo 2016 ha fatto un salto di qualità evidente (un chiaro esempio è la finale di Memphis persa da Nishikori, quando l’americano era wild card), ha molti margini di miglioramento, ma deve mettere qualche chilo di muscoli se vuole fare mirare al vertice. Come due evidenziatori (entrambi vestiti dagli sponsor giallo fluo) hanno dato vita ad un match godibile, che Sock ha vinto con merito, pur se la rimonta parziale subita poteva diventare pericolosa.

Nei primi due set Jack è sempre stato avanti di un break , ma non ha saputo confermare il vantaggio ottenuto, commettendo spesso errori banali con il diritto. Taylor ha avuto il merito di crederci, di non mollare e di martellare il suo avversario con alcuni rovesci vincenti. Il n.26 del seeding ha fatto valere la maggior violenza dei colpi ed un servizio, vario e potente, ma ha pagato qualche calo di concentrazione evidente. Nel primo set è stato il tiebreak a rompere l’equilibrio, con Taylor molto falloso da fondo, mentre nel secondo parziale (dopo un break ed un controbreak immediati) è Sock a chiudere 7-5 con un passante nelle stringhe, che sorprende Fritz. Il cambio di t-shirt (Sock passa al nero) rompe la monotonia cromatica ma anche quella del gioco, perché Jack smarrisce il servizio e con due doppi falli, di metri, subisce il break in apertura. Si va a strappi, Fritz si distrae e perde immediatamente la battuta, ma Jack si fa sorprendere nuovamente al servizio e torna sotto nel punteggio. Taylor, senza far nulla di sconvolgente, si ritrova al quinto set, perché Sock si spegne. Il 18enne si pianta sul più bello, anche perché Sock torna in partita e si invola sul 4-0, ma Fritz non arretra e compie una rimonta incredibile. Sul 5-3 succede l’impensabile, perché dal match point fallito( punto facile sprecato) si va a palla break, che Taylor concretizza grazie al doppio fallo di Sock. Si torna in parità, ma sotto pressione la giovane età di Fritz si fa sentire, perché commette qualche errore di troppo e viene punito dal suo avversario. Sock chiude sul 6-4, ma deve rivedere molto del suo gioco, mentre Taylor ha qualche rimpianto, ma il futuro può essere suo.

[10] G. Monfils b. G. Muller 6-4 6-2 7-6(5) (Emmanuel Marian)

Gael Monfils, serafico, accede al secondo turno dell’Open degli Stati Uniti, al termine di una partita che con ogni probabilità lo ha sorpreso per la naturalezza con cui è finita nelle sue tasche. Gilles Muller, battitore mancino alquanto pericoloso sui terreni rapidi, ha pagato l’opaca giornata del noto archibugio e la mancanza di pazienza necessaria a sfondare le difese del mezzofondista parigino, al solito abile nel rimandare oltre il net una difesa in più sino a far perdere la ragione al volleatore di Lussemburgo. Monfils ha strappato il servizio nel primo gioco dell’incontro approfittando di due doppi falli commessi da un confuso avversario e condotto in porto il primo parziale, pur rischiando in un decimo game che lo ha visto costretto ad aggrapparsi alla battuta per fronteggiare le uniche due palle break concesse in tutta la partita. Potendo banchettare in pantofole sugli errori di un Muller disastroso con il dritto, Monfils non ha resistito a procurare un brivido ai paganti estraendo un novissimo numero dall’infinito repertorio personale. Nel decimo game della seconda frazione, già comodamente in vantaggio, Gael ha provato a recuperare lo smash operato dal rivale con uno zompo da circo, salvo urtare il tabellone luminoso del Campo 17. Dopo la collisione lo schermo è caduto sul fianco del francese e successivamente a terra, finendo in frantumi senza conseguenze per il giocatore, che ha comunque optato per regalare all’estatico pubblico le consuete smorfie di sommo dolore. L’episodio, insieme all’ondivago tie break del terzo set, ha conferito gli unici istanti di brivido a un incontro per il resto dominato da Monfils, il quale non avrà presumibilmente bisogno di fare il volto feroce nemmeno nel secondo turno, che lo vedrà opposto al qualificato Satral.

[7] M. Cilic b. R. Dutra Silva 6-4 7-5 6-1 (Chiara Nardi)

Marin Cilic, testa di serie n. 7, supera con più difficoltà del previsto Rogerio Dutra Silva, n. 108 del mondo. Nel primo set il campione dell’edizione del 2014 e fresco vincitore a Cincinnati perde il servizio in apertura e nel quinto game è costretto ad annullare una palla del doppio break. Con il servizio non è molto incisivo, ma da fondo campo riesce a mettere in difficoltà l’avversario, recupera il break di svantaggio e si aggiudica il set alla quinta occasione con un errore in uscita dal servizio del brasiliano. Il secondo set è molto equilibrato per merito soprattutto del solido Dutra Silva. Il break decisivo di Cilic, che in precedenza non aveva sfruttato il vantaggio di un servizio, arriva nell’ultimo game grazie ad un errore di Dutra Silva. Nel terzo set il tennista brasiliano cala molto e il campione croato prende subito il largo, lasciando al suo avversario un solo game. Non è stata una prestazione molto convincente per l’allievo di Bjorkman, soprattutto nei primi due set in cui ha commesso anche molti errori di distrazione. Al prossimo turno affronterà Stakhovsky.

Risultati:

[4] R. Nadal b. D. Istomin 6-1 6-4 6-2
[1] N. Djokovic b. [PR] J. Janowicz 6-3 5-7 6-2 6-1
[7] M. Cilic b. R. Dutra Silva 6-4 7-5 6-1
[26] J. Sock b. T. Fritz 7-6(3) 7-5 3-6 1-6 6-4
[20] J. Isner b. [WC] F. Tiafoe 3-6 4-6 7-6(5) 6-2 7-6(3)
[9] J.W. Tsonga b. [Q] G. Andreozzi 6-3 6-4 6-4
[10] G. Monfils b. G. Muller 6-4 6-2 7-6(5)
[5] M. Raonic b. D. Brown 7-5 6-3 6-4
K. Edmund b. [13] R. Gasquet 6-2 6-2 6-3
F. Delbonis b. B. Baker 3-6 6-7(6) 6-4 6-2 6-2
[Q] S. Darcis b. J. Thompson 5-7 3-6 7-6(5) 6-4 7-5
V. Pospisil b. [LL] J. Kovalik 6-1 6-3 6-3
[23] K. Anderson b. Y. Nishioka 6-3 7-5 6-4
[WC] J. Duckworth b. R. Haase 4-6 7-5 6-3 4-6 6-3
A. Kuznetsov b.T. Bellucci 6-4 3-6 6-1 7-6(6)
[18] P. Cuevas b. D. Sela 6-3 6-2 0-6 5-7 6-3
M. Baghdatis b. F. Bagnis 6-4 6-2 1-1 rit.
[24] L. Pouille b. M. Kukushkin 3-6 6-2 6-4 6-2
[WC] E. Escobedo b. L. Lacko 6-4 4-6 4-6 6-3 rit.
[15] R. Bautista Agut b. G. Garcia-Lopez 7-5 6-1 6-7(5) 7-6(3)
S. Stakhovsky b. G. Elias 6-1 3-6 2-6 6-3 7-6(4)
[Q] M. Zverev b. P.H. Herbert 6-4 7-6(6) 4-6 6-0
[31] A. Ramos-Vinolas b. J. Benneteau 3-6 6-3 6-3 2-6 6-1
J. Vesely b. [Q] S. Myneni 7-6(5) 4-6 2-6 6-2 7-5
G. Pella b. [WC] B. Fratangelo 6-3 6-4 6-4
[Q] J. Satral b. [WC] M. McDonald 4-6 3-6 6-3 6-2 6-2
[32] B. Paire b. D. Lajovic 6-2 2-6 3-6 7-5 6-1
[Q] R. Harrison b. A, Mannarino 6-4 7-6(5) 6-3
M. Youzhny b. [28] M. Klizan 6-2 6-1 6-1
A. Seppi b. S. Robert 6-2 3-6 6-4 6-3
N. Almagro b. [Q] M. Fucsovics 6-1 6-4 7-6(7)
[Q] M. Chiudinelli b. [Q] G. Clezar 2-6 7-6(6) 6-2 6-4

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