ATP Finals: Raonic prova a sfatare il tabù Djokovic, Monfils-Thiem scontro salvezza

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ATP Finals: Raonic prova a sfatare il tabù Djokovic, Monfils-Thiem scontro salvezza

Terza giornata delle ATP Finals di Londra, gruppo Lendl. Monfils e Thiem si affrontano per evitare l’eliminazione prematura dal torneo. Raonic tenta l’assalto a Djokovic

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Le ATP Finals stanno entrando sempre di più nel vivo. Dopo le partite delle prime due giornate, oggi scenderanno nuovamente in campo i giocatori del girone dedicato ad Ivan Lendl.

Alle 13 andrà in scena l’antipasto – o, per entrare nel clima londinese, il brunch – coi gemelli Bryan opposti a Jamie Murray e Bruno Soares. Gli statunitensi hanno vinto facilmente l’unico precedente, disputatosi quest’anno nei quarti di finale degli Internazionali d’Italia. Vedremo se il fratello di Andy potrà continuare ad inseguire anch’egli la prima posizione nel ranking di specialità.

Non prima delle 15 sarà la volta di Gael Monfils e Dominic Thiem (Dominator si è aggiudicato l’unico scontro diretto nella semifinale di Umago del 2015). Il primo all’esordio ha perso in due set contro Raonic, mentre l’austriaco si è fatto rimontare da Djokovic dopo aver conquistato un primo parziale estremamente combattuto. Entrambi sono arrivati fin qui in condizioni fisiche non perfette. I due contendenti hanno alcune caratteristiche in comune, dal momento che amano giocare dietro la riga di fondocampo, necessitando inoltre di molto tempo per preparare i loro colpi dall’apertura alare. L’allievo di Bresnik cercherà di comandare il gioco col proprio dritto, accelerando quando il rivale accorcerà in una misura tale da consentirgli un’accelerazione in sicurezza. Sarà importante vedere lo spirito con cui entrerà in campo Gael, il quale nel primo match del torneo ha dimostrato poca concentrazione e più propensione allo spettacolo piuttosto che ai punti importanti. Il francese dovrà cercare di uscire dalla ragnatela dell’avversario, tentando il cambio in lungolinea con ambo i fondamentali, magari aggirando il rovescio per colpire di dritto dall’angolo sinistro per invertire la tendenza dello scambio. Il rendimento al servizio sarà un altro degli snodi principali dell’incontro. Il tennista viennese domenica ha ottenuto molto da questo colpo solamente nella frazione di gioco iniziale, alternando bene la botta piatta alla soluzione in kick carica d’effetto. Sarà dunque fondamentale avere più costanza durante il match col colpo di inizio gioco. Nella partita giocata in Croazia 16 mesi fa il parigino abusò del dropshot, offrendosi spesso a Dominic. Tuttavia quest’arma, se usata con parsimonia ed intelligenza – due termini che accostati a Monfils possono apparire obsoleti – potrebbe portare buoni frutti al transalpino. Se scommettere sul Gaelico è sempre un azzardo, fare il contrario potrebbe essere anche peggio. Quel che è certo è che entrambi quest’oggi sono chiamati a dare un senso al loro torneo, perciò c’è da giurare che i due non si risparmieranno.

Dopo una pausa di circa un paio d’ore, alle 19 inizierà la sessione serale. L’aperitivo vedrà opposti Dodig e Melo a Mirnyi e Huey. La coppia brasiliano-croata ha vinto la sfida dello scorso marzo a Miami, col filippino ed il gigante bielorusso che si sono vendicati poi in quel di Montecarlo. Chi perderà sarà quasi certamente fuori dalla corsa per le semifinali.

Intorno alle 21 toccherà a Novak Djokovic e Milos Raonic. Nole ha vinto tutti e 7 gli head to head, ma il rendimento degli ultimi 5 mesi sembra lasciare qualche spiraglio al canadese di origini montenegrine. Nonostante l’esito positivo della sfida d’apertura con il già citato Thiem, infatti, il campione di Belgrado è apparso un lontano parente del dominatore delle passate stagioni. Le gambe viaggiano a velocità inferiori, i piedi sono sempre meno vicini alla riga di fondocampo. Inoltre il servizio e la risposta non incidono a sufficienza, il rovescio lungolinea entra con poca continuità, il dritto lo tradisce puntualmente nei momenti di tensione. Insomma, se Djokovic vorrà riprendersi subito la leadership mondiale, avrà bisogno di alzare notevolmente il livello del suo gioco. E potrebbe aver bisogno di farlo già contro Raonic. Al netto dei problemi alla caviglia che ne avevano quasi messo in dubbio la presenza nel torneo dei maestri, Milos domenica è apparso piuttosto centrato, concedendo le briciole al servizio, martellando col dritto e venendo spesso a prendersi il punto a rete. Nel caso in cui il numero due del mondo non dovesse essere abbastanza reattivo e con i piedi ben piantati sul centro del campo, allora Raonic potrebbe avere più di una chance. In questo senso sarà decisiva una percentuale di prime di servizio che non scenda sotto al 65-70%, attaccando con intelligenza – soprattutto verso il lato destro dell’avversario – e varietà. Il back di rovescio e il dritto nella direttrice parallela potrebbero essere due elementi essenziali per poter costruire l’impresa. Se invece Nole dovesse riuscire a rispondere con continuità, trovando profondità fin dall’inizio ed inchiodando il rivale sulla diagonale sinistra, allora per il ragazzo di Podgorica portare a casa la partita sarà impresa assai ardua, per non dire impossibile. Infatti la capacità che ha il miglior Djokovic di mettere la risposta sempre al centro e a pochissimi centimetri dalla riga e di imporre il proprio ritmo asfissiante da fondocampo – in particolare sulla diagonale sinistra – potrebbero essere ingestibili per Raonic, così come lo è sempre stato finora. Per capire come andrà non resta che aspettare poche ore.

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