ATP Cincinnati: delPo rimonta, Kyrgios vince lieve. Fuori Lorenzi

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ATP Cincinnati: delPo rimonta, Kyrgios vince lieve. Fuori Lorenzi

L’argentino rifila un bagel a Tomas Berdych nel terzo set. Nick lascia appena cinque giochi a David Goffin. Bene Dolgopolov e Khachanov, Paolino eliminato da Carreno

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Il Masters 1000 di Cincinnati perde anche il suo settimo top 10 dopo i forfait di Federer, Djokovic, Murray, Wawrinka, Cilic e Nishikori. Si tratta di Milos Raonic che non scenderà in campo a causa di un problema al polso sinistro. Il canadese avrebbe sfidato uno tra Basilashvili e Coric al secondo turno: il suo posto in tabellone verrà preso dal terzo lucky loser Christian Harrison, fratello di Ryan.

J. del Potro b. [10] T. Berdych 3-6 7-6(1) 6-0 (Emmanuel Marian)

Il primo turno più nobile, visto il pedigree dei contendenti, si è rivelato una parziale delusione. Non già perché i due tennisti non abbiano provato a regalare sprazzi di buon tennis ai (pochi) temerari assiepati in tribuna nonostante la nota cappa d’umidità che d’estate sottomette Mason, Ohio, ma poiché ciascuno, altruisticamente, ha optato per abbandonare il proscenio nel momento di maggior vena dell’altro. È andato così in onda un incontro monco, in cui il solo secondo set, chiusosi con un tie break dominato da del Potro, viatico al comodo successo al terzo dell’argentino, ha fornito allo spettatore la minima dose di lotta ed equilibrio. La torre di Tandil ha espresso una versione di sé alquanto preoccupante nella prima frazione, quando, perso il servizio nel quarto gioco a causa di due brutti doppi falli, è franato in risposta, concedendo a un Berdych ordinario quindici punti su quindici prime in campo, soccombendo velocemente.

Ripresosi a inizio secondo parziale anche grazie al fattivo aiuto del ceco, ora calato con la battuta e piuttosto pasticcione con il dritto, del Potro ha sprecato un break di vantaggio continuando a evidenziare i dubbi di una giornata scialba, almeno fino all’undicesimo game. Sul ciglio del burrone, Palito ha recuperato dal pericolosissimo 0-30, trascinato il set a un tie break letteralmente dominato e infine raccolto i resti dello smarrito avversario in un terzo set durato lo spazio di un respiro. Al secondo turno delPo se la vedrà con il qualificato di casa Mitchell Krueger.

[11] P. Carreno-Busta b. P. Lorenzi 6-3 6-3 (Andrea Franchino)

Il primo avversario in terra americana per il nostro Paolo Lorenzi (35 anni 38 ATP) è la testa di serie n°11 del torneo Pablo Carreño Busta (26 anni 17 ATP). Il tennista senese arriva in buono stato di forma (finale a Umag persa dal “very lucky loser” Rublev) ed incontra un giocatore che sta lentamente recuperando la migliore condizione dopo l’infortunio patito al Roland Garros che, oltre ad averlo costretto a saltare tutta la stagione sull’erba e i tornei estivi europei sul rosso, ne ha fermato la corsa verso la top ten del tennis mondiale. Precedenti 4-1 per l’asturiano, che ha prevalso anche nel loro ultimo incontro, giocato proprio ad Umag nel lontano 2014, in tre combattuti set. Ed anche qui a Cincinnati vince abbastanza agevolmente Pablo Carreño Busta con un doppio 6-3 che non lascia spazio a recriminazioni. Il nostro giocatore ha avuto un buon inizio ma abbastanza sorprendentemente ha poi cominciato ad inanellare errori gratuiti in serie che hanno prima consegnato il primo set al suo avversario e successivamente hanno permesso al tennista spagnolo (che a sua volta si è concesso qualche gratuito di troppo nella fase centrale del match) di chiudere in tranquillità l’incontro senza concedere nemmeno una palla break. Per Paolo Lorenzi diventa tassativo riuscire ad adattarsi al meglio alle condizioni di gioco americane per poter ben figurare all’ormai imminente US Open. Primo set che scorre rapido senza sussulti fino al settimo gioco, dove Paolino, avanti 40-0, riesce a complicarsi la vita, perdendo quattro punti consecutivi e lasciando il comando delle operazioni al suo avversario. Carreño Busta serve con molta attenzione per conservare il proprio turno di battuta e poi sfrutta la serie di errori gratuiti commessi da Lorenzi per incamerare il primo set con il punteggio di 6-3 in poco più di mezz’ora. È abbastanza inspiegabile il cedimento nervoso del nostro giocatore, che in avvio di match pareva in grado di poter tenere tranquillamente il ritmo dello spagnolo ma probabilmente non ha saputo metabolizzare il break subito malgrado il consistente vantaggio ed ha perso la misura dei colpi.

Purtroppo l’inizio della seconda frazione non pare dare speranza all’azzurro, Pablo Carreño Busta continua a servire molto bene (69% di prime ma soprattutto 92% di punti vinti) e al nostro non rimane che cercare di difendersi, va vicino alla capitolazione al quarto gioco, dove concede 3 palle break consecutive che però riesce ad annullare servendo molto bene e conservando il turno di servizio. La situazione si ripete nel successivo game in battuta dove ci sono nuovamente tre opportunità per lo spagnolo, annullate da Paolo Lorenzi, che poi si conquista il vantaggio con un ace e costringe all’errore l’avversario per continuare a sperare. È da notare come molto sovente il tennista italiano sostituisca la racchetta o il grip, probabilmente non riesce a trovare il giusto feeling con palline e superficie. Anche questa soluzione non altera l’andamento della partita, anzi sulla seconda delle 2 palle break concesse dal senese nell’ottavo gioco Carreño Busta aumenta la pressione e riesce a strappare il servizio ed andare a servire per il match, altro buon game in battuta e partita chiusa al primo match point con il medesimo risultato (ed impiegando lo stesso tempo) della prima frazione.

N. Kyrgios b. [9] D. Goffin 6-2 6-3  (Paolo Di Lorito)

Vittoria netta in 67 minuti di Kyrgios su Goffin, lontano dalla sua condizione ideale, ma anche l’australiano deve risolvere al più presto i suoi guai all’anca. C’è ancora un enorme punto di domanda sulle condizioni fisiche di entrambi, considerando che Nick si è ritirato 3 volte negli ultimi 6 match, mentre David è ancora sulla via del recupero dopo l’infortunio alla caviglia rimediato sui (bordo)campi del Roland Garros e non ha ancora vinto due match consecutivi da allora. Il gioco privo di punti di riferimento dell’australiano, che si è aggiudicato gli unici due precedenti, certamente non aiuta a riprendere il ritmo e oggi entrambi non hanno brillato affatto.

Il primo game del match è l’unico dove Kyrgios ha avuto qualche problema concreto, ma dopo essersi salvato da 3 palle break, è tornato a servire come una macchina e il belga non è riuscito a stargli dietro. Due break, arrivati per demerito di Goffin, gli sono serviti per chiudere 6-2 e il medical time-out chiamato dal n. 13 del mondo spiega in parte la gran quantità di errori da lui commessi. Il problema al ginocchio sinistro di David viene parzialmente arginato con una fasciatura e degli antidolorifici, e ciò gli permettono di giocare con più scioltezza. Tuttavia il suo livello non basta per impensierire il n. 23 del mondo il quale a sua volta chiama il fisioterapista, ma non fa neanche in tempo a ricevere i suoi servizi perché prima riesce a brekkare il suo avversario e chiude 6-3. Per Kyrgios domani il vincente di Anderson-Dolgopolov.

I. Karlovic b. [8] J.W. Tsonga 6-4 7-6(9) (Riccardo Sozzi)

Ivo Karlovic, sceso al n.44 del ranking ATP, ottiene un’ottima vittoria contro l’ottava testa di serie Jo-Wilfried Tsonga. Per il “vecchietto” Karlovic, fresco dei suoi 38 anni compiuti lo scorso febbraio  , è stato fondamentale il rendimento al servizio ed il sangue freddo con cui ha giocato i punti fondamentali della partita, specie il tie-break giocatosi sul filo di lana. Il primo set si decide, come del resto sempre accade col croato in campo, su un paio di punti. Delle due palle break che si vedono, una è magistralmente annullata da Karlovic con la prima, l’altra è al contrario decisa da un sanguinoso doppio fallo del francese cui saltano i nervi al primo ostacolo. Ottenuto il break, per Karlovic è fin troppo facile andare via liscio verso la conclusione del set. Da segnalare che nel primo game, con Tsonga al servizio avanti 30-0, Karlovic si è esibito in un incredibile passante vincente  in lungolinea col rovescio …in top-spin! Un vero e proprio fulmine a ciel sereno che ha stupito tutti i presenti, tra cui lo stesso Ivo al quale scappa anche un sorriso.

Il continuum tattico non cambia nel secondo set, se non per un netto aumento di rendimento di Tsonga, che riesce a ridurre gli errori e a variare di più il servizio, rendendolo meno leggibile a Karlovic, che al contrario continua col suo gioco nel tentativo di smuovere la fiducia del francese. Dopo un set-point annullato ancora grazie alla prima, Karlovic approda al tie-brek. In quest’ultimo praticamente non si gioca, il punteggio si muove solo grazie al servizio (che sia vincente, ace o doppio fallo),  e dopo due match-point il gigante croato riesce ad ottenere un’ottima vittoria contro il francese Tsonga che spacca la racchetta per l’errore commesso sul matchpoint. Non una buona prova di Tsonga, che inizia il match ‘spento’ per poi non riuscire a recuperare in corsa un match che era ampiamente alla sua portata. Continua per lui il momento negativo post-Wimbledon, con due sconfitte consecutive ai Master 1000 pre-Us Open. Ivo ora al prossimo turno sfiderà il vincente tra Kyrgios e Dolgopolov.

Gli altri incontri

La giornata si apre con una piccola sorpresa. Alexandr Dolgopolov, che veniva dalle qualificazioni, sconfigge in due set il più quotato Kevin Anderson. L’ucraino incontrerà Kyrgios, in una partita che si preannuncia all’insegna dello spettacolo. In un match dal punteggio piuttosto atipico, Karen Khachanov sconfigge Diego Schwartman con un 6-1 1-6 6-3. Il finalista di Montecarlo, Albert Ramos-Vinolas sconfigge in tre set Mikhail Youzhny, con il russo che pare ormai sul viale del tramonto. Roberto Bautista-Agut, che aveva raggiunto i quarti a Montreal e che usufruiva qui della testa di serie 12, viene sorpreso dalla wild-card (nonché pretendente alle NextGen Finals) Jared Donaldson, promessa del tennis a stelle e strisce. Lo statunitense ha vinto in due set. Esce di scena anche la t.d.s. 13 Jack Sock, che sulla sua superficie preferita patisce una dolorosa sconfitta da Yuichi Sugita, che si era già distinto nel torneo di Barcellona, raggiungendo in Catalogna i quarti. Borna Coric, dopo la batosta subita contro Nadal a Montreal, si conferma in un momento negativo e perde da Nikoloz Basilashvili.

David Ferrer domina il primo parziale, perde di un’incollatura il secondo ma infine prevale al terzo su Steve Johnson, che dopo le recenti tristi vicende familiari forse deve ancora riprendersi del tutto (era uscito al primo turno anche in Canada). Adrian Mannarino parte subendo due break consecutivi e perdendo il primo set 6-2, poi, salvando anche un match-point sull’8-7 e servizio nel tie-break del secondo parziale, sconfigge in rimonta Robin Haase. John Isner, infine, fa la differenza col servizio ed il dritto ed estromette un altro NextGen statunitense (wild-card, come Donaldson), Tommy Paul. Isner ha fatto suo il match andando rapidamente avanti di un break sia nel primo che nel secondo set, sigillando la propria prestazione autoritaria con un altro break nel gioco finale.

(in aggiornamento)

Risultati:

[Q] A. Dolgopolov b. K. Anderson 6-4 7-6(6)
J. del Potro b. [10] T. Berdych 3-6 7-6(1) 6-0
N. Kyrgios b. [9] D. Goffin 6-2 6-3
K. Khachanov b. D. Schwartzman 6-1 1-6 6-3
A. Ramos b. [Q] M. Youzhny 6-2 3-6 6-3
D. Ferrer b. S. Johnson 6-1 5-7 6-3
[11] P. Carreno-Busta b. P. Lorenzi 6-3 6-3
[WC] J. Donaldson b. [12] R. Bautista 7-6(5) 6-3
A. Mannarino b. R. Haase 2-6 7-6(8) 6-2
N. Basilashvili b. B. Coric 6-3 7-6(5)
Y. Sugita b. [13] J. Sock 7-5 6-4

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