ATP Vienna: Fognini troppo “generoso”, è fuori. Passa Zverev

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ATP Vienna: Fognini troppo “generoso”, è fuori. Passa Zverev

Prestazione incolore dell’azzurro che commette una marea di errori (ben 49) e da il via libera a Schwartzman. Khachanov e Simon impegnano Tsonga e Sascha

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FOGNA QUANTI ERRORI – Termina all’esordio l’avventura di Fabio Fognini sconfitto da Diego Schwartzman, numero 27 ATP. Entrambi reduci da una buona settimana appena trascorsa con il residente ad Arma di Taggia in semifinale a Stoccolma, mentre Diego ha disputato la finale ad Anversa. Un match dall’andamento strano, senza storia nel primo set, poi nel secondo Fabio reagisce bene, ma nel decisivo parziale tornano le incertezze e soprattutto gli errori (saranno 49 alla fine) che lo condannano all’eliminazione. Tra i due vi era un solo incrocio andato in scena nel 2015 sulla terra di San Paolo con la vittoria dell’italiano.

L’inizio di Fognini non è certo dei migliori, troppo fermo sulle gambe e troppo passivo, cosi l’argentino già nel secondo game può sfruttare la prima palla break dell’incontro grazie al diritto affossato in rete da parte del nostro portacolori. In breve tempo siamo già 3 a 0. Il passivo si fa ancora più pesante nel sesto gioco con Schwartzman che, alla quarta opportunità , trova il doppio break e alla battuta incamera già il primo set con un 6-1 senza attenuanti. Fabio non è praticamente sceso in campo. Il tennista ligure si trova già in difficoltà nel game iniziale della seconda frazione, annulla anche un palla break, ma riesce perlomeno a conservare il servizio. Dall’altra parte della rete Diego impone un ritmo che Fognini non sembra proprio riuscire a sostenere, fino a quando nel quarto game Schwartzman si distrae e concede due palle break che prontamente il numero 1 d’Italia coglie, portandosi quasi a sorpresa avanti 3-1. Ora il filone tattico cambia decisamente, Fabio riesce a variare meglio i colpi e a far spostare il suo avversario, che incappa in diversi errori. Il punteggio sorride al numero 27 ATP che conduce 5-2. Non c’è neanche bisogno di servire per la seconda partita perchè Fognini si procura due set point in risposta, dove basta il primo con un pregevole diritto vincente inside out che gli vale il secondo parziale con il punteggio di 6-2. Si va al terzo.

Quando Schwartzman appare in netta difficoltà, ecco che arriva un altro ribaltone con il folletto di Buenos Aires che in avvio di terzo set si procura due palle break, sfruttando l’errore di Fabio con il rovescio e allungando successivamente sul 2 a 0. Purtroppo Fognini torna a sbagliare troppo come all’inizio, la conseguenza è che Diego nel settimo game si prende un ulteriore break che lo manda a servire per il match: Fabio regala un altro gioco e allora Schwartzman può concludere il match con il 6-2 che lo proietta al prossimo turno contro Carreno Busta, con cui ha perso nell’unico precedente disputato in questa stagione nei quarti di finale degli US Open.

TSONGA IN RIMONTA – Il finalista della passata edizione e numero 8 del seeding del torneo di Vienna, se l’è vista brutta per un set e mezzo, poi alla distanza riesce a superare Karen Khachanov, numero 42 ATP e fresco qualificato per le Next-Gen ATP FINALS di Milano. Jo-Wilfried, reduce dal suo quarto successo stagionale ad Anversa, parte decisamente contratto, quasi in balia dei colpi del giovane antagonista, poi prende le misure a metà della seconda frazione, riuscendo a domare Khachanov al terzo, e può continuare a coltivare l’ambizione di staccare un biglietto per Londra. Tra i due vi era un solo precedente giocato e vinto quest’anno a Lione dal veterano del circuito. Nel primo set colui che ha le iniziali occasioni per portarsi avanti è il ventunenne di Mosca che si procura una palla break sia nel terzo che nel nono game, ma in entrambe le circostanze Tsonga si salva, conservando la battuta. Khachanov, mai in sofferenza al servizio, disputa un dodicesimo gioco molto impreciso e, malgrado 4 doppi falli commessi, riesce ad annullare ben 3 palle break che equivalgono a 3 set point, issandosi così al tie-break: si gira sul 4-2 a favore di Karen, Tsonga gioca troppo passivo e arrivano altri 3 punti consecutivi di Khachanov, che gli consentono di aggiudicarsi il primo parziale.

Jo-Wilfried prova a scuotersi e già nel game iniziale va sul 15-40 alla risposta, con il rappresentante della Next-Gen che tira il rovescio in rete nel successivo punto, perdendo cosi per la prima volta la battuta. Il vantaggio non dura però molto, poiché il trentaduenne di Le Mans concede nel quarto gioco due palle break e sulla seconda commette uno sciagurato doppio fallo, facendo tornare in pareggio sul 2 pari il suo avversario. Tsonga rimane mentalmente dentro la partita e con pazienza si costruisce una nuova opportunità, strappando nel nono game la battuta a Khachanov che manda in corridoio il suo diritto. Il francese serve per vincere il secondo parziale e sul 40-30 con un comodo diritto a rete ottiene il punto che gli vale il 6-4, rimandando il verdetto finale al terzo. Jo-Wilfried gioca in maniera più sciolta, quando può lascia andare i colpi e nel terzo gioco prima si procura una palla break con un passante lungolinea di rovescio, poi concretizza l’occasione sfondando col suo proverbiale diritto, passando a condurre 2 a 1. Ora si lotta tanto, Khachanov prova a rientrare, ma Tsonga non è più impreciso come all’inizio dell’incontro, anzi riesce nel nono game in risposta si procura un match point, che concretizza alla grande scaraventando un diritto a sventaglio che gli vale la qualificazione unito a un sospiro di sollievo dopo due ore e dodici minuti. Il prossimo ostacolo sarà Damir Dzumhur, best ranking questa settimana alla posizione 31, che batte per la seconda volta in pochi giorni Ricardas Berankis, numero 126 del mondo, in quella che era la rivincita della recentissima finale di Mosca. Il bosniaco parte con due break di vantaggio, si fa recuperare, riuscendo ad allungare nuovamente sul finire di frazione che porta a casa per 6-4. La seconda partita è più agevole e viene conquistata con il punteggio di 6-2. Il primo match di secondo turno vede la vittoria di Philipp Kohlschreiber, numero 34 ATP, su Pierre-Hugues Herbert, numero 83 mondiale e proveniente dalle qualificazioni. Il classe 1983 tedesco fa suo il tie-break nel primo set, mentre nella seconda partita chiude i conti per 6-3.

SASCHA SOTTOTONO – Il numero 1 del seeding, dopo le incertezze dell’esordio e la notizia arrivata nel pomeriggio sulla rinuncia di gareggiare a Milano per le NextGen Finals, offre ancora una prestazione non proprio esaltante per avere nel secondo turno la meglio di Gilles Simon, numero 74 del ranking mondiale. Zverev non è mai riuscito a essere continuo nel corso del match, ma gli va dato merito di aver avuto la pazienza necessaria per superare uno bravo a non farti rendere al meglio come Simon. Tra i due vi erano 3 precedenti tutti disputati e vinti nel 2016 dal campione del Foro Italico.

Sempre in costante rincorsa Alexander nel primo set: perde la battuta nel secondo game, riesce a trovare l’immediato contro-break ed annulla due opportunità di break nel sesto e nell’ottavo gioco, dando l’impressione di essere non propriamente centrato. Fortuna vuole che Simon incappi subito dopo in un gioco maldestro al servizio, consegnandosi al tedesco, che arriva con la battuta a disposizione al set point, ma subisce tre punti consecutivi per sue disattenzioni, rimettendo tutto in discussione sul 5 pari. Epilogo naturale di non questo esaltante primo set, a livello tecnico, è quindi il tie-break. Si gira sul 3 pari; il primo ad arrivare a set point è Simon grazie ad un rovescio affossato in rete di Zverev, che annulla con uno smash vincente concludendo un grande scambio che vale il 6 pari; a sbagliare col rovescio questa volta è il francese sul punto successivo, Sascha con un servizio vincente si aggiudica il tie-break per 8 punti a 6. Il numero 5 ATP dovrebbe avere la testa e il braccio più leggeri, invece gioca in maniera irriconoscibile, annullando all’inizio due palle break, ma nel terzo gioco perde la battuta, salvo poi riuscire a riprendersi il break di vantaggio subito dopo. Siamo 2 a 2 e Simon sta riuscendo sempre di più a far giocare male il più giovane dei fratelli Zverev. Il trentaduenne di Nizza strappa nuovamente il servizio ad Alexander nel quinto gioco, allunga poi sul 4-2 e non sfrutta tre opportunità di doppio break. Sascha rimane in scia ma quanta fatica. Il talento di Amburgo gioca in maniera scostante, vola sullo 0-40, non sfrutta nessuna delle tre palle break, ma per fortuna l’avversario gli da una mano, concretizza la quarta chance e allora dal possibile 2-5 sotto ora si ritrova avanti 5-4 dopo essere riuscito a tenere il suo turno di battuta. L’opera viene completata nel decimo gioco quando sul 30-30 Zverev accelera, e al termine di due scambi spettacolari trova il 6-4 finale che gli vale questa vittoria sofferta dopo due ore e venti minuti.

Risultati:

2° turno

P. Kohlschreiber b. [Q] P.H. Herbert 7-6(4) 6-4
[1] A. Zverev b. G. Simon 7-6(6) 6-4

1° turno

D. Schwartzman b. F. Fognini 6-1 2-6 6-2
[8] J.W. Tsonga b. K. Khachanov 6-7(2) 6-4 6-3
D. Dzumhur b. [SE] R. Berankis 6-4 6-2

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