Al femminile
WTA 2018: dodici match da ricordare (prima parte)
Dalle partite australiane di inizio anno sino all’Asian Swing di fine stagione, dodici incontri memorabili scelti per qualità tecnica, tattica e agonistica

12. Olga Danilovic b. Anastasia Potapova 7-5, 6-7(1), 6-4 – Mosca, finale
Mosca 2018 è risultato un torneo International speciale, per diverse ragioni: perché si gioca su terra in luglio (appendice sul rosso che ha sostituito Båstad); perché pur assegnando i soliti 280 punti alla vincitrice ha un montepremi quasi triplo, che sfiora quello di un Premier. E perché al suo primo anno di storia si ritrova con due teenager in finale. È la finale più giovane in WTA degli ultimi anni, tra due giocatrici nate addirittura nel 2001: in gennaio Danilovic in marzo Potapova. Non solo: Potapova è nel torneo principale grazie a una wild card, mentre Danilovic è addirittura una lucky loser, visto che è stata sconfitta nelle qualificazioni, ma è rientrata in tabellone per il forfait di Petra Martic.
Impossibile prevedere una finale del genere in un evento che vedeva al via nomi come Goerges, Kasatkina, Sevastova, Siniakova, Sasnovich. Ma Danilovic vive una settimana da sogno: sconfigge una dopo l’altra Schmiedlova, Kanepi, Goerges e Sasnovich. Una serie di prestazioni sorprendenti che la rendono favorita per i bookmaker contro Potapova (1,57 a 2,37), malgrado abbia perso contro Anastasia i due confronti diretti a livello junior. Sì: da junior, perché quando sono in campo due ragazze così giovani per avere indicazioni occorre rifarsi a precedenti di questo genere.
Un confronto tra diciassettenni inevitabilmente assume un significato simbolico al di là degli aspetti tecnici. Però alla prova dei fatti questa finale non offre solo curiosità statistiche e record di precocità: è una partita di tennis di qualità, ricca di spunti tecnici e rovesciamenti di fronte. Più creativa Olga, più regolarista Anastasia, che parte meglio (4-1 nel primo set), ma Danilovic rientra con quattro game consecutivi e chiude il primo set a proprio favore.
La partita potrebbe finire in due set quando sul 7-5, 5-4, 40-30 Danilovic raggiunge il match point. Ma Potapova si salva, e sullo slancio rientra in corsa fino a dominare il tiebreak 7-1. Sembra essere lei ad avere in mano la situazione quando nel set decisivo si trova al servizio sul 4-3 40-0. Ma arriva invece il ritorno decisivo di Danilovic che vince tre game consecutivi per il 6-4 definitivo. Saldo totale vincenti/errori non forzati: Potapova -14 (18/32), Danilovic +1 (47/46).
Una sensazione del tutto particolare deriva da questa partita di Mosca: un salto in avanti nel tempo, una finestra aperta sul futuro, che ci ha offerto uno sguardo anticipato verso il domani, se non addirittura il dopodomani, della WTA.
11. Kiki Bertens b. Simona Halep 2-6, 7-6(6), 6-2 – Cincinnati, finale
Senza dubbio la giocatrice che più mi ha sorpreso in positivo nel 2018 è stata Kiki Bertens. Non pensavo sarebbe riuscita a salire così tanto in classifica, al punto da partecipare al Masters (anche se con l’aiuto del forfait di Halep), o che sarebbe stata la giocatrice con il maggior numero di vittorie contro le Top 10 (dodici). Ma nel tennis nessuno regala nulla: i risultati sono frutto di una notevole crescita tecnica e mentale. Il progresso tecnico si è misurato nella nuova capacità di riuscire a esprimersi bene anche al di fuori della terra battuta, mentre quello mentale le ha permesso di non “sciogliersi” nei momenti decisivi dei match, un problema che in passato le aveva procurato grandi delusioni.
La partita simbolo della crescita di Bertens è la finale del Premier 5 di Cincinnati, il più importante successo della sua carriera, e sul cemento. Avversaria la numero 1 del mondo Simona Halep, reduce dalla vittoria a Montreal nella settimana precedente. Come si può intuire dal punteggio, il match si svolge come un lungo braccio di ferro, in cui Bertens inizialmente sembra soccombere, poi riesce progressivamente a risalire, rimettersi in equilibrio, e infine avere definitivamente la meglio alla distanza.
Halep infatti parte benissimo, gestisce gli scambi lavorando con pazienza e profondità la palla, e impedendo a Kiki di trovare il tempo per entrare nel campo e far pesare la potenza del suo dritto: primo set 6-2 per Simona, in mezz’ora esatta.
Il culmine del match è nel secondo set, quando Bertens riesce finalmente ad avvicinarsi alla linea di fondo, e gestire in modo più attivo lo scambio. Sale 4-1, ma Simona reagisce e recupera il break. Il match è diventato equilibratissimo e il set non può che decidersi al tiebreak. Sul 5-6 Kiki salva un match point con un poderoso dritto inside out, e finisce per vincere il tiebreak per 8-6.
I 56 minuti di gioco del secondo set, disputati sotto il sole cocente di Cincinnati, hanno prosciugato le energie di Halep, reduce da un tour del force molto faticoso tra Quebec e Ohio. Simona non ha più la forza fisica e mentale per fare partita pari, e Bertens si aggiudica il terzo set quasi per KO, con un inequivocabile 6-2. Una vittoria che per Kiki è il coronamento di una settimana straordinaria in cui ha sconfitto in precedenza anche Wozniacki, Svitolina e Kvitova.
a pagina 3: Le partite numero 10 e 9
Al femminile
Camila Giorgi riparte da Linz, per Trevisan doppia avventura a Doha e Abu Dhabi: il febbraio delle tenniste italiane
Dopo un Australian Open non proprio esaltante, ecco le partecipazioni azzurre ai tornei WTA di febbraio.

Mettersi alle spalle l’Australian Open, tuffarsi in un febbraio che deve servire a trovare conferme per Camila Giorgi e Jasmine Paolini, ad accumulare ancor più punti in vista di Indian Wells e Miami per Martina Trevisan e Lucia Bronzetti. Sullo sfondo c’è anche la voglia di Sara Errani di tornare tra le prime 100 nel ranking WTA.
Le belle notizie dal tennis femminile, in questo avvio di 2023, sono arrivate proprio da Giorgi e Paolini. Il cammino della n. 69 del ranking all’Australian Open si è interrotto al terzo turno per merito di Belinda Bencic, testa di serie n. 12. Un’eliminazione in due set, dopo le vittorie su Pavlyuchenkova e Schmiedlova, ma che hanno dato indicazioni importanti su un percorso positivo da intraprendere in questo 2023. Sconfitta nettamente da Ljudmila Samsonova al primo turno a Melbourne, Jasmine Paolini è in corsa per una semifinale al WTA di Lione. Avversaria odierna, Caroline Garcia, beniamina di casa.
Il gennaio di Lucia Bronzetti è stato esaltante nella United Cup, competizione che ha galvanizzato la n. 62 del ranking, uscita, però, al primo all’Australian Open Siegemund in tre set.
Il match più esaltante fin qui disputato dalla n. 1 del tennis femminile, Martina Trevisan lo ha disputato alla United Cup. La vittoria in tre set su Maria Sakkari è stato un gran sussulto in questo nuovo anno. Male all’Australian Open, uscita al primo turno contro Anna Schmiedlova.
Sarà ancora il cemento il grande protagonista nei tornei femminili di tennis del mese di febbraio.
Dal 6 al 12 si giocherà contemporaneamente ad Abu Dhabi e a Linz.
Nel tabellone principale di Abu Dhabi l’Italia sarà rappresentata da Martina Trevisan. Ons Jabeur ha, invece, annunciato il forfait: sarebbe stata la testa di serie n. 1 del ranking.
In Austria, invece, al WTA di Linz ci saranno Lucia Bronzetti e Camila Giorgi. La partecipazione di Sara Errani, invece, passerà dalle qualificazioni.
Dal 13 al 19 febbraio si giocherà a Doha. Già in tabellone Martina Trevisan, dovrà affrontare le qualificazioni Jasmine Paolini.
Il febbraio delle principali tenniste italiane.
6/12 febbraio: Trevisan ad Abu Dhabi, Bronzetti e Giorgi a Linz, Errani alle qualificazioni
13/19 febbraio: Trevisan e Paolini a Doha
Al femminile
United Cup: delusione Australia, ottimo avvio per Grecia, USA e Svizzera. Wawrinka sorprende Bublik
Kvitova regala l’unico punto alla Repubblica ceca. Tsitsipas e Sakkari brillano anche in doppio. Disfatta argentina contro la Francia

In attesa dell’esordio di Nadal e Zverev in programma domani, ecco i risultati definitivi dopo le prime due giornate di gioco alla United Cup. Non c’è solo il successo dell’Italia sul Brasile, di cui vi abbiamo parlato qui.
Grecia – Bulgaria 4-1
Kuzmanov – Pervolarakis 6-1, 6-1
Sakkari – Tomova 6-3, 6-2
Sakkari/Stefanos Tsitsipas – Topalova/Andreev 6-4, 6-4
La Grecia si aggiudica la sfida con la Bulgaria nel primo turno di United Cup per 4-1. La Bulgaria rispetta il pronostico nella sfida tra Dimitar Kuzmanov, n. 196 del ranking, e Michail Pervolakis, n. 504. Il doppio 6-1 dà coraggio ai bulgari che riaprono il computo complessivo della sfida. Ma poi ci pensano i rispettivi n. 1 ellenici del maschile e femminile a dare la sterzata decisiva alla sfida. Vince Maria Sakkari agevolmente in due set su Viktorya Tomova, 6-3, 6-2. Poi in coppia con Strefanos Tsitsipas, la greca dà spettacolo e con un doppio 6-4 si pensa al turno successivo. Debole nelle seconde linee, con Sakkari e Tsitsipas la Grecia può dir la sua nella competizione.
USA – Repubblica Ceca 4-1
Kvitova – Pegula 7-6, 6-4
Tiafoe – Machac 6-3, 2-4 ret Machac
Pegula/Taylor Pegula – Bouzkova – Lehecka 2-6, 6-3, 10-7
Ottimo il debutto nella competizione per gli statunitensi. La sconfitta in due set di Pegula contro Kvitova alla fine risulterà ininfluente. Decisivo il tie-break del primo set, in cui Petra annulla ben tre set point alla sua avversaria. Machac è costretto sul più bello al ritiro nella sfida con Tiafoe. Sotto di un set, ma avanti di un break, il ceco è costretto al forfait per una distorsione alla caviglia destra. Il doppio se l’aggiudica la coppia composta da Jessica e Taylor Pegula.
Francia – Argentina 4-0
Garcia – Podoska 6-2, 6-0
Mannarino – Coria 6-1, 6-0
La vittoria della Francia sa di rivincita mondiale nei confronti dell’Argentina. Dal campo di calcio a quello di tennis, dal Qatar all’Australia, stavolta sono i transalpini a gioire e anche abbastanza nettamente lasciando soli tre game ai singolari odierni. Rullo compressore Caroline Garcia, n. 4, supera Nadia Podoska, n. 195, per 6-2, 6-0. Adrian Mannarino, n. 46, la imita battendo Federico Coria, n. 75, 6-1, 6-0, il tutto in 2he10’ complessivi.
Australia Gran Bretagna 1-3
Dart – Inglis 6-4, 6-4
Kubler – Evans 6-3, 7-6(3)
Momento decisamente sfortunato per l’Australia, data da molti per favorita nella competizione. Il forfait di Kyrgios e successivamente quello di Tomljanovic, per un problema al ginocchio sinistro, hanno cambiato l’inerzia del confronto con la Gran Bretagna. In svantaggio 0-2, è toccato a Maddison Inglis, n. 180 del mondo, affrontare Harriet Dart, n. 98 del ranking Wta. Doppio 6-4 e semaforo verde per i britannici. Inutile ma comunque rocambolesca la sconfitta di Evans contro Kubler. Sotto di un set, nel secondo parziale il britannico si è fatto rimontare da 5-0, perdendo in malo modo al tie-break.
Svizzera – Kazakhistan 4-0
Teichmann – Kulambayeva 6-3, 6-2
Wawrinka vs Bublik 6-3, 7-6(3)
Tutto facile per la Svizzera. Stan Wawrinka (n. 148) soffre nel secondo set contro il talentuoso Alexander Bublik, n. 37. Ricambio generazionale? Non ditelo al buon vecchio Stan che porta a casa il punto decisivo per il passaggio del turno dei rossocrociati. Bene anche Jil Teichmann, n. 35, nel singolare femminile contro Zhibek Kulambayeva, n. 441, che viene sconfitta 6-3, 6-2.
Al femminile
Il fallimento di FTX costa caro a Naomi Osaka
Grave perdita economica per la tennista giapponese Osaka, che aveva investito nella criptovaluta FTX

Non un gran momento per la ex numero 1 al mondo Naomi Osaka. Oltre alle sconfitte sul campo di gioco, per la pluricampionessa Slam i problemi provengono anche dalle finanze. È, infatti, una delle azioniste di FTX, un’azienda per lo scambio di criptovalute che ha dichiarato bancarotta l’11 novembre.
Non solo Osaka, ma sono tanti gli sportivi che hanno visto andare in fumo i propri proventi dal fallimento di FTX. L’azienda era riuscita ad acquistare così tanta credibilità da riuscire a mettere il proprio logo sulle vetture e le divise di Lewis Hamilton e George Russel, piloti della Mercedes in Formula 1; e anche a vedersi intitolato lo stadio NBA dei Miami Heats.
Il valore di mercato di FTX ha subìto un grave crollo negli ultimi sette giorni, passando da $22 a $1.40. Il CEO di FTX Sam Bankman-Fried – ora sotto investigazione per come ha gestito l’azienda fondata nel 2019 – ha già dichiarato fallimento a seguito dell’enorme svalutazione della criptovaluta.
Osaka aveva firmato l’accordo con FTX nel marzo 2022 mentre era negli Stati Uniti impegnata per l’Indian Wells e il Miami Open. La tennista ha acquistato delle azioni di FTX e nell’accordo era previsto che la tennista giapponese fosse ambasciatrice nel mondo dell’azienda, per influenzare quante più persone possibili a credere in loro. L’accordo di Naomi Osaka includeva anche la sua partecipazione nella creazione di contenuti multimediali per promuovere la criptovaluta. Non sono state ufficializzate le cifre riguardanti la perdita subita dalla tennista.