WTA 2018: dodici match da ricordare (prima parte) - Pagina 3 di 4

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WTA 2018: dodici match da ricordare (prima parte)

Dalle partite australiane di inizio anno sino all’Asian Swing di fine stagione, dodici incontri memorabili scelti per qualità tecnica, tattica e agonistica

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10. Wang Qiang b. Garbiñe Muguruza 6-7(4), 6-4, 7-5 – Hong Kong, semifinale
Il 2018 non è stato certo il migliore anno di Garbiñe Muguruza. Fra l’altro ha perso in diverse occasioni in questo modo: dopo aver vinto il primo set, in quelli seguenti ha avuto l’opportunità di prendere il largo, l’ha mancata, e ha rimesso in corsa l’avversaria sino a perdere sul filo di lana. È accaduto, per esempio, contro Vickery a Indian Wells, contro Kasatkina a Dubai, contro Gavrilova a Roma, contro Muchova a New York.
E qualche volta è stata anche sfortunata, nel senso che ha trovato giocatrici particolarmente ispirate che hanno saputo esprimersi al di sopra dei loro standard (Vickery e Muchova non rendono sempre a quei livelli). Di questi match persi in rimonta, secondo me quello giocato meglio da tutte e due le protagoniste è la semifinale di Hong Kong contro Wang Qiang, su una superficie rapida che ha favorito un ritmo particolarmente alto, e scambi ricchi di vincenti.

Wang è già una tennista in ascesa, ma quando compete in Cina diventa ancora più forte, e infatti le sue prestazioni migliori sono tutte sui campi di casa (5 finali raggiunte tra Cina e Hong Kong). Per lei l‘Asian Swing 2018 si è risolto in una serie di imprese eccezionali con ben 21 partite vinte, che le hanno permesso di raggiungere il best ranking (numero 20 al mondo). A Hong Kong nemmeno la pioggia la ferma, visto che per i ritardi dovuti al maltempo deve giocare nello stesso giorno gli ultimi game del quarto di finale contro Svitolina e poi il turno previsto contro Muguruza.

Nella semifinale Wang e Muguruza si affrontano per la prima volta, dando vita a un match di eccezionale intensità, tra due tenniste che sanno bilanciare spinta offensiva e gioco di contenimento. L’equilibrio non può che produrre un set per parte, rimandando la decisione al terzo set. Qui Muguruza parte meglio, sale 3-0 e ha anche due palle per il doppio break del 4-0. Ma, come detto, Garbiñe manca il colpo del probabile KO: Wang reagisce, tiene la battuta e pareggia i conti con il controbreak che le vale il 4-4. Da lì in poi si procede punto a punto, e in questi casi spesso è la giocatrice più in fiducia a trovare lo sprint decisivo: Muguruza sbaglia un paio di quindici non impossibili, mentre Wang nell’undicesimo gioco alla prima occasione utile ottiene il break, e chiude tutto nel game successivo.

 

Match divertente, ricco di ottimi colpi distribuiti su 2 ore 39 minuti di lotta intensissima, che Qiang pagherà il giorno successivo (nella finale persa contro Yastremska), dopo aver speso tutte le energie fisiche e nervose contro Garbiñe. Saldo finale vincenti/errori non forzati: Muguruza -2 (35/37), Wang con un ottimo +16 (48/32) frutto anche di 11 ace.

9. Angelique Kerber b. Daria Kasatkina 6-3, 7-5 – Wimbledon, quarti di finale
Nel torneo di Wimbledon 2018, prima di conquistare il titolo in finale contro la trentaseienne Serena Williams, Angelique Kerber ha affrontato una dopo l’altra quattro ventenni, tutte nate nel 1997. Fra terzo turno e semifinale, infatti, Kerber ha sconfitto Osaka, Bencic, Kasatkina, Ostapenko.
La partita più intensa è nei quarti di finale contro Kasatkina, che dimostra di sapersi adattare all’erba in modo nemmeno del tutto inatteso, visto che già nel 2016 aveva lasciato strada a Venus Williams solo 10-8 al terzo. Questa volta Daria lotta punto su punto contro Kerber, in un nuovo confronto generazionale (ci sono quasi dieci anni di differenza tra lei e Angelique).

Il punteggio non restituisce l’equilibrio e l’intensità visti in campo per lunghi tratti, nei quali alla solida costanza nel palleggio di Kerber si contrappone una Kasatkina che capisce di non poterla mettere sulla regolarità contro un’avversaria del genere, e allora ricorre a soluzioni progressivamente sempre più creative. Nel secondo set una serie di break e controbreak tiene in bilico il risultato, fino al game conclusivo nel quale occorrono ben sette match point ad Angelique per spuntarla, dopo una sequenza di scambi che si potrebbero prendere in blocco e trasformarli direttamente in Highlights. Saldo finale vincenti/errori non forzati positivo per entrambe: Kerber +2 (16/14), Kasatkina +2 (33/31).

“Crazy, awesome, exhausting game”, commenta John McEnroe in cabina di cronaca a proposito del game finale di questa partita. E poi aggiunge una sensazione identica a quella che avevo avuto seguendo il match dalla tribuna stampa: se Kasatkina avesse vinto il dodicesimo gioco, la favorita per la vittoria sarebbe diventata lei (vedi QUI).

Un match cominciato bene e finito meglio, con un crescendo sorprendente che lo ha reso memorabile, tanto che perfino il sito di Wimbledon ha deciso di caricarlo per intero su Youtube. Una occasione rara, che speriamo ci permetta di poterlo rivedere nel tempo, visto che gli upload non ufficiali vengono periodicamente cancellati. E se non avete il tempo di guardarlo tutto, non perdetevi almeno i game finali:

a pagina 4: Le partite numero 8 e 7

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Camila Giorgi riparte da Linz, per Trevisan doppia avventura a Doha e Abu Dhabi: il febbraio delle tenniste italiane

Dopo un Australian Open non proprio esaltante, ecco le partecipazioni azzurre ai tornei WTA di febbraio.

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Mettersi alle spalle l’Australian Open, tuffarsi in un febbraio che deve servire a trovare conferme per Camila Giorgi e Jasmine Paolini, ad accumulare ancor più punti in vista di Indian Wells e Miami per Martina Trevisan e Lucia Bronzetti. Sullo sfondo c’è anche la voglia di Sara Errani di tornare tra le prime 100 nel ranking WTA.

Le belle notizie dal tennis femminile, in questo avvio di 2023, sono arrivate proprio da Giorgi e Paolini. Il cammino della n. 69 del ranking all’Australian Open si è interrotto al terzo turno per merito di Belinda Bencic, testa di serie n. 12. Un’eliminazione in due set, dopo le vittorie su Pavlyuchenkova e Schmiedlova, ma che hanno dato indicazioni importanti su un percorso positivo da intraprendere in questo 2023. Sconfitta nettamente da Ljudmila Samsonova al primo turno a Melbourne, Jasmine Paolini è in corsa per una semifinale al WTA di Lione. Avversaria odierna, Caroline Garcia, beniamina di casa.

Il gennaio di Lucia Bronzetti è stato esaltante nella United Cup, competizione che ha galvanizzato la n. 62 del ranking, uscita, però, al primo all’Australian Open Siegemund in tre set.

 

Il match più esaltante fin qui disputato dalla n. 1 del tennis femminile, Martina Trevisan lo ha disputato alla United Cup. La vittoria in tre set su Maria Sakkari è stato un gran sussulto in questo nuovo anno. Male all’Australian Open, uscita al primo turno contro Anna Schmiedlova.

Sarà ancora il cemento il grande protagonista nei tornei femminili di tennis del mese di febbraio.

Dal 6 al 12 si giocherà contemporaneamente ad Abu Dhabi e a Linz.

Nel tabellone principale di Abu Dhabi l’Italia sarà rappresentata da Martina Trevisan. Ons Jabeur ha, invece, annunciato il forfait: sarebbe stata la testa di serie n. 1 del ranking.

In Austria, invece, al WTA di Linz ci saranno Lucia Bronzetti e Camila Giorgi. La partecipazione di Sara Errani, invece, passerà dalle qualificazioni.

Dal 13 al 19 febbraio si giocherà a Doha. Già in tabellone Martina Trevisan, dovrà affrontare le qualificazioni Jasmine Paolini.

Il febbraio delle principali tenniste italiane.

6/12 febbraio: Trevisan ad Abu Dhabi, Bronzetti e Giorgi a Linz, Errani alle qualificazioni

13/19 febbraio: Trevisan e Paolini a Doha

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United Cup: delusione Australia, ottimo avvio per Grecia, USA e Svizzera. Wawrinka sorprende Bublik

Kvitova regala l’unico punto alla Repubblica ceca. Tsitsipas e Sakkari brillano anche in doppio. Disfatta argentina contro la Francia

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Stan Wawrinka - United Cup 2022 (Twitter @UnitedCupTennis)

In attesa dell’esordio di Nadal e Zverev in programma domani, ecco i risultati definitivi dopo le prime due giornate di gioco alla United Cup. Non c’è solo il successo dell’Italia sul Brasile, di cui vi abbiamo parlato qui.

Grecia – Bulgaria 4-1

Kuzmanov – Pervolarakis 6-1, 6-1

 

Sakkari – Tomova 6-3, 6-2

Sakkari/Stefanos Tsitsipas – Topalova/Andreev 6-4, 6-4

La Grecia si aggiudica la sfida con la Bulgaria nel primo turno di United Cup per 4-1. La Bulgaria rispetta il pronostico nella sfida tra Dimitar Kuzmanov, n. 196 del ranking, e Michail Pervolakis, n. 504. Il doppio 6-1 dà coraggio ai bulgari che riaprono il computo complessivo della sfida. Ma poi ci pensano i rispettivi n. 1 ellenici del maschile e femminile a dare la sterzata decisiva alla sfida. Vince Maria Sakkari agevolmente in due set su Viktorya Tomova, 6-3, 6-2. Poi in coppia con Strefanos Tsitsipas, la greca dà spettacolo e con un doppio 6-4 si pensa al turno successivo. Debole nelle seconde linee, con Sakkari e Tsitsipas la Grecia può dir la sua nella competizione.

USA – Repubblica Ceca 4-1

Kvitova – Pegula 7-6, 6-4

Tiafoe – Machac 6-3, 2-4 ret Machac

Pegula/Taylor Pegula – Bouzkova – Lehecka 2-6, 6-3, 10-7

Ottimo il debutto nella competizione per gli statunitensi. La sconfitta in due set di Pegula contro Kvitova alla fine risulterà ininfluente. Decisivo il tie-break del primo set, in cui Petra annulla ben tre set point alla sua avversaria. Machac è costretto sul più bello al ritiro nella sfida con Tiafoe. Sotto di un set, ma avanti di un break, il ceco è costretto al forfait per una distorsione alla caviglia destra. Il doppio se l’aggiudica la coppia composta da Jessica e Taylor Pegula.

Francia – Argentina 4-0

Garcia – Podoska 6-2, 6-0

Mannarino – Coria 6-1, 6-0

La vittoria della Francia sa di rivincita mondiale nei confronti dell’Argentina. Dal campo di calcio a quello di tennis, dal Qatar all’Australia, stavolta sono i transalpini a gioire e anche abbastanza nettamente lasciando soli tre game ai singolari odierni. Rullo compressore Caroline Garcia, n. 4, supera Nadia Podoska, n. 195, per 6-2, 6-0. Adrian Mannarino, n. 46, la imita battendo Federico Coria, n. 75, 6-1, 6-0, il tutto in 2he10’ complessivi.

Australia Gran Bretagna 1-3

Dart – Inglis 6-4, 6-4

Kubler – Evans 6-3, 7-6(3)

Momento decisamente sfortunato per l’Australia, data da molti per favorita nella competizione. Il forfait di Kyrgios e successivamente quello di Tomljanovic, per un problema al ginocchio sinistro, hanno cambiato l’inerzia del confronto con la Gran Bretagna. In svantaggio 0-2, è toccato a Maddison Inglis, n. 180 del mondo, affrontare Harriet Dart, n. 98 del ranking Wta. Doppio 6-4 e semaforo verde per i britannici. Inutile ma comunque rocambolesca la sconfitta di Evans contro Kubler. Sotto di un set, nel secondo parziale il britannico si è fatto rimontare da 5-0, perdendo in malo modo al tie-break.

Svizzera – Kazakhistan 4-0

Teichmann – Kulambayeva 6-3, 6-2

Wawrinka vs Bublik 6-3, 7-6(3)

Tutto facile per la Svizzera. Stan Wawrinka (n. 148) soffre nel secondo set contro il talentuoso Alexander Bublik, n. 37. Ricambio generazionale? Non ditelo al buon vecchio Stan che porta a casa il punto decisivo per il passaggio del turno dei rossocrociati. Bene anche Jil Teichmann, n. 35, nel singolare femminile contro Zhibek Kulambayeva, n. 441, che viene sconfitta 6-3, 6-2.

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Il fallimento di FTX costa caro a Naomi Osaka

Grave perdita economica per la tennista giapponese Osaka, che aveva investito nella criptovaluta FTX

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Non un gran momento per la ex numero 1 al mondo Naomi Osaka. Oltre alle sconfitte sul campo di gioco, per la pluricampionessa Slam i problemi provengono anche dalle finanze. È, infatti, una delle azioniste di FTX, un’azienda per lo scambio di criptovalute che ha dichiarato bancarotta l’11 novembre.

Non solo Osaka, ma sono tanti gli sportivi che hanno visto andare in fumo i propri proventi dal fallimento di FTX. L’azienda era riuscita ad acquistare così tanta credibilità da riuscire a mettere il proprio logo sulle vetture e le divise di Lewis Hamilton e George Russel, piloti della Mercedes in Formula 1; e anche a vedersi intitolato lo stadio NBA dei Miami Heats.

Il valore di mercato di FTX ha subìto un grave crollo negli ultimi sette giorni, passando da $22 a $1.40. Il CEO di FTX Sam Bankman-Fried – ora sotto investigazione per come ha gestito l’azienda fondata nel 2019 – ha già dichiarato fallimento a seguito dell’enorme svalutazione della criptovaluta.

 

Osaka aveva firmato l’accordo con FTX nel marzo 2022 mentre era negli Stati Uniti impegnata per l’Indian Wells e il Miami Open. La tennista ha acquistato delle azioni di FTX e nell’accordo era previsto che la tennista giapponese fosse ambasciatrice nel mondo dell’azienda, per influenzare quante più persone possibili a credere in loro. L’accordo di Naomi Osaka includeva anche la sua partecipazione nella creazione di contenuti multimediali per promuovere la criptovaluta. Non sono state ufficializzate le cifre riguardanti la perdita subita dalla tennista.

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