Guida a Wimbledon femminile

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Guida a Wimbledon femminile

A Wimbledon continuerà la prevalenza delle giovani giocatrici o invece le più esperte riusciranno a conquistare il titolo più prestigioso della stagione?

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Angelique Kerber e Serena Williams - Wimbledon 2018
 

Le giovani vincenti, le anziane solo finaliste; così si potrebbero sintetizzare i risultati negli ultimi grandi tornei. Le under 23 si sono prese tutti i Major e i due Premier Mandatory americani (con Andreescu e Barty). A loro è sfuggito loro soltanto Madrid (successo di Bertens). Le finaliste sconfitte negli Slam più recenti sono state Serena Williams (37 anni), Petra Kvitova (29) e Marketa Vondrousova (19 anni).

Nel giro di qualche mese le gerarchie del tennis femminile sono completamente mutate. Oggi la nuova numero 1 del mondo è Ashleigh Barty e al numero 2 c’è Naomi Osaka. Nate nel 1996 e nel 1997, non solo occupano i vertici della classifica, ma sono anche le vincitrici degli ultimi tre Slam. Dodici mesi fa, alla vigilia di Wimbledon 2018, Barty e Osaka erano una davanti all’altra esattamente come oggi, ma sedici posti indietro: Barty si trovava al numero 17 e Osaka al numero 18 (entrambe furono eliminate al terzo turno).

Bisogna risalire proprio ai Championships 2018 per ritrovare una campionessa Slam avanti negli anni: la trentenne Angelique Kerber in finale su Serena Williams. Il prossimo Wimbledon potrà indicarci se il ricambio è ormai quasi ineluttabile o se invece ci sarà ancora spazio per l’esperienza di tenniste più navigate. Questo Slam è estremamente importante in particolare per Serena Williams, che ritrova l’erba “amica”: una delle ultime occasioni per agganciare a 24 titoli Margaret Smith Court.

Calendario di gioco
Ecco il calendario delle due settimane di partite del singolare femminile, sempre che il cattivo tempo non rallenti il programma. Come al solito è prevista la domenica di pausa a metà torneo: la cosiddetta “middle sunday” che la tradizione vuole senza incontri. Solo eccezionali ritardi causati dal maltempo possono spingere a scendere in campo nella middle sunday, come per esempio accadde tre anni fa per recuperare i match non disputati durante una prima settimana estremamente piovosa.

A proposito di maltempo: quest’anno raddoppieranno i campi con tetto mobile, visto che al Centre Court si affiancherà il Court One completamente rinnovato e dotato di nuova copertura.

Prima settimana
Lunedì 1 luglio (day 1): primo turno
Martedì 2 (day 2): primo turno
Mercoledì 3 (day 3): secondo turno
Giovedì 4 (day 4): secondo turno
Venerdì 5 (day 5): terzo turno
Sabato 6 (day 6): terzo turno

Domenica 7: riposo

Seconda settimana
Lunedì 8 luglio (day 7): quarto turno (ottavi di finale)
Martedì 9 (day 8): quarti di finale

Giovedì 11 (day 10): semifinali

Sabato 13 (day 12): finale

Le prime sedici teste di serie
Una premessa indispensabile: nel momento in cui scrivo non sono ancora state rese note le teste di serie ufficiali; a Wimbledon potrebbero infatti decidere di cambiare l’ordine di alcune giocatrici. A differenza degli uomini, dove esiste un algoritmo che interviene oggettivamente nella definizione delle gerarchie, fra le donne le variazioni si verificano a discrezione degli organizzatori. Lo scorso anno Serena era oltre il numero 180 del ranking, ma venne accreditata della testa di serie numero 25 (e poi arrivò in finale), facendo slittare fuori dalle prime 32 Dominika Cibulkova (che comunque raggiunse i quarti di finale).

Ma anche nel 2011 vennero fatti degli aggiustamenti: a Serena, rientrante dopo una complicata convalescenza (successiva a un infortunio al piede), venne data la testa di serie numero 7 malgrado fosse in quel momento numero 25 del ranking; e a Venus, allora n°33 WTA, la testa di serie 25. Quest’anno gli interventi appaiono meno probabili, ma solo l’ufficialità eliminerà ogni dubbio. Per il momento le prime 32 corrispondono quindi al ranking WTA.

Prima di entrare nel dettaglio dei singoli nomi, ecco una tabella che spero possa aiutare nella valutazione delle prime sedici giocatrici. È riportato quanto hanno vinto in carriera su tutte le superfici e quanto invece su erba. La differenza tra percentuale di vittorie in carriera e percentuale di vittorie su erba dovrebbe evidenziare se a Wimbledon vanno considerate più o meno forti rispetto al loro rendimento complessivo.

a pagina 2: Le prime otto teste di serie

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