Swiatek: "Non ci piacciono queste palline”. Rybakina: “Palle, le cose importanti sono altre”

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Swiatek: “Non ci piacciono queste palline”. Rybakina: “Palle, le cose importanti sono altre”

Swiatek è leggera come le palline che critica per aver perso presto nei ‘1000’ e spiega l’eredità di Serena Williams e del Big 3

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La giornata di venerdì allo US Open ha avuto diversi protagonisti, a cominciare da quello di cui i tennisti farebbero volentieri a meno, vale a dire la pioggia, che a più riprese ha interrotto il turno finale di qualificazioni, altro protagonista. Di una sceneggiatura dal finale amaro per quanto riguarda i colori azzurro-azzurri, nel senso di italiani impegnati del tabellone cadetto maschile, tutti eliminati. Ci si consola con il finale rosa per Elisabetta Cocciaretto, unica ragazza ancora in gara e unica dei nostri a conquistare un posto tra gli eletti. Ma è stata anche la giornata dedicata alle interviste di quelli contano, il media day. Le prime due a scendere in campo, cioè in sala, sono state nell’ordine Iga Swiatek ed Elena Rybakina.

Partiamo dalla numero 1 del mondo che spiega i suoi pensieri sull’essere allo US Open, vedendo il lato positivo della prematura uscita al WTA 1000 di Cincinnati dopo quella in Canada, entrabe al secondo incontro. “Sono felice di aver avuto un po’ più di tempo per allenarmi. Mi sento pronta”.

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Berrettini non ha giocato molto bene quest’estate: arriverà il riscatto a New York? L’orizzonte è Stefanos Tsitsipas agli ottavi. Musetti, c’è subito Goffin. Nadal ha un tabellone piuttosto comodo: riuscirà a centrare lo Slam numero 23? E per quanto riguarda le donne, Giorgi e Trevisan ci regaleranno un’impresa? Al link sottostante, che indirizza alla sezione “Sottorete” del sito di Intesa Sanpaolo, si può ascoltare l’intero commento di Ubaldo Scanagatta ai tabelloni dello US Open 2022.

Clicca qui per guardare il video-commento completo di Ubaldo Scanagatta ai tabelloni dello US Open 2022 sul sito di Intesa Sanpaolo

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Su New York la città, pensa che “sia fantastico starci per qualche settimana, ma non ci vivrei perché sono il tipo di persona che ha bisogno di un posto tranquillo con l’ambiente adatto a riposare. New York è come se fosse sempre viva”.

Spazio anche a un commento sull’evento a favore dell’Ucraina nel quale ha giocato in doppio con Nadal. “Un’esperienza unica. Avevamo giocato insieme due anni fa al Roland Garros. Non sarei riuscita neanche a immaginare, da piccola, giocare al suo fianco, essere in squadra con lui. Sono molto contenta che l’evento sia riuscito a raccogliere tanti soldi e di avervi preso parte, continuando ciò che avevo iniziato in febbraio cominciando a parlare della guerra. È fantastico che come atleti possiamo avere questo tipo di impatto e dare l’esempio”.

L’ultimo Slam dell’anno sarà anche il palcoscenico di addio di Serena Williams. Addio al tennis giocato perché, come ci ha detto Barbara Schett, sarebbe una sorpresa se sparisse del tutto. In ogni caso, quella dei “pensieri su Serena” è una domanda a cui nessuno pu sottrarsi. “Difficile descriverlo in due frasi, ma ha fatto tantissimo. Mi sento ancora una bimba guardandola. Non sempre mi sento come se fossi quel tipo di giocatrice perché lei era sempre fisicamente superiore all’avversaria. Ma, mentalmente, è quella che ti mostra come usare la tua posizione e come intimidirti in forza dell’essere numero 1. Cerco di farlo, non so se bene o no. Lo vedremo tra un paio di mesi, forse l’anno prossimo”.

Iga è un’avida lettrice, si affida alla lettura per restare calma, quindi c’è curiosità su quanti e quali libri abbia in valigia. “Le ultime due settimane a Toronto e Cincinnati sono state piuttosto movimentate, mi sentivo davvero nervosa. Arrivata qui, è stato più facile rilassarmi perché avevo già perso due incontri, così posso abbassare le mie aspettative e concentrarmi sul migliorare il mio gioco. Non so se sia un buon esempio per i più giovani, ma sto leggendo ‘Memorie di una geisha’ e ‘Atlas of the Heart’ di Brené Brown. Vado anche con qualcosa di più intellettuale” conclude sorridendo.

In Ohio, Swiatek si era lamentata delle palline (peraltro le stesse di Flushing Meadows), sia perché troppo “leggere”, sia perché quelle della gara femminile non erano le stesse usate nel maschile. Extra duty per gli uomini, regular duty per le donne. Come ha poi fatto notare anche Paula Badosa, le regular sono indicate per la terra battuta e l’indoor (accostamento all’apparenza folle, ma è per via della superficie in entrambi i casi più morbida), con uno strato di feltro più sottile, meno controllo, durata inferiore e che neppure si trovano in Europa (vabbè, questa parte non dovrebbe essere un gran problema, Iga e Paula possono permettersi spese di spedizione e oneri doganali se vogliono farsene spedire a casa un cartone). Ora che hanno reso pubbliche le loro perplessità, magari c’è qualche cambiamento in programma. “Non so quali siano i piani per il futuro, ma io e Paula rimaniamo della nostra idea e cerchiamo di spiegarne i motivi. Da un lato non piacciono quelle palline, dall’altro sono qui per giocare e le condizioni sono le stesse per tutte. Sto anche cercando di imparare come giocarci. È diverso per ognuna perché dipende dal tipo di gioco, con la nostra impugnatura è più complicato”.

Altro argomento che tiene banco, insieme a Serena, è il Big 3 che invecchia: è l’inizio della fine di un’era? Iga è ottimista sulla futura popolarità del tennis? “Domanda tosta. Io mi concentro sul prossimo torneo. Dopo Serena che domina e la rivalità dei Tre, sarà un po’ strano e diverso, ma non faccio previsioni su chi dominerà. Di sicuro, lavoro al meglio per imparare e progredire. Spero che il tennis vada nella giusta direzione. Loro ci hanno dato tanto in termini di fan e attenzione”.

Sul coaching, ammesso nei tornei WTA e ora anche nel Tour ATP ma non negli Slam, ha un’opinione precisa: “Per alcuni giocatori, non dovrebbe essere permesso. A me piaceva il sistema precedente quando potevano chiamare il coach in campo una volta a set”.

La campionessa in carica di Wimbledn, Elena Rybakina, entra dopo Iga e la domanda sulle palline diverse non tarda ad arrivare. La kazaka taglia corto: “Non per offendere chicchessia, ma penso che ci sia molto più in ballo di cui parlare e più cose da migliorare – nel Tour, se parliamo di questo. Palline, sì, dovremmo discuterne, ma non è l’argomento principale”. Qui il resto della conferenza stampa della kazaka Rybakina.

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