Barbara Schett: “US Open mai così aperto, ma Nadal è sempre pericoloso” [ESCLUSIVA]

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Barbara Schett: “US Open mai così aperto, ma Nadal è sempre pericoloso” [ESCLUSIVA]

In un’audio-intervista esclusiva per Ubitennis, la commentatrice di Eurosport fa il punto sull’imminente Slam newyorchese. E sugli azzurri dice: “Berrettini, Sinner e Musetti, emozionanti con i loro stili diversi”

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Barbara Schett
 

Con le qualificazioni già in corso e il sorteggio previsto per giovedì, è ormai questioni di pochi giorni: lunedì 29 agosto è la data di inizio degli incontri dei tabelloni principali dello US Open, l’ultimo Slam della stagione. In Italia sarà trasmesso in esclusiva da Eurosport 1 e Eurosport 2, oltre che dalle piattaforme di streaming Discovery+ e Eurosport Player che copriranno tutti i campi. Tra le voci e i volti più noti di Eurosport c’è senza dubbio Barbara Schett, ex tennista con un best ranking al numero 7 del mondo. Proprio con la commentatrice e presentatrice austriaca, Ubitennis ha avuto l’opportunità di parlare in esclusiva poco prima della sua partenza per New York. Una chiacchierata su quello che ci dobbiamo aspettare dallo US Open 2022, sui tennisti italiani, sul ritiro di Serena Williams e altro ancora.

Ubitennis: Aspettiamo lo US Open, come te, immagino.

Barbara Schett: “Sono ancora in Australia e partirò per New York tra un paio di giorni. Sono impaziente di vedermi dal vivo l’ultimo Slam dell’anno. Questa volta saremo on-site.”

Cosa sei impaziente di vedere, esattamente?

“Ci sono alcune grandi cose in pentola. È l’ultimo torneo di Serena. Si ritirerà o, come dice lei, ‘evolverà’. Poi c’è il tabellone maschile, molto aperto, mai come in precedenza, credo. Djokovic che non gioca, Federer fuori, Nadal chissà com’è messo fisicamente, c’è spazio per un nuovo vincitore Slam, ancora. E anche il tabellone femminile è molto aperto. Iga Swiatek è parecchio in vantaggio in vetta alla classifica, ma ha subito qualche sconfitta nelle ultime settimane. Non è più quella numero 1 speciale che ha vinto 37 incontri di fila. C’è tanto da aspettarsi e per cui essere eccitati.”

Pensando ai primi tre major della stagione, vinti da Nadal e Djokovic, credi che Rafa sia ancora il favorito con i suoi 22 Slam oppure le sue condizioni fisiche non sono abbastanza buone?

“Non puoi mai considerare spacciato Rafa. Ricordi quando ha giocato l’Australian Open praticamente senza aver tornei prima e vinto? E ha vinto anche il Roland Garros con il suo infortunio al piede. Ed è andato vicino a vincere Wimbledon, non sappiamo cosa sarebbe successo senza lo strappo agli addominali.”

È imbattuto…

“Praticamente sì. Specialmente negli Slam, Rafa Nadal ha tantissima esperienza e vuole vincere un altro titolo, vuole aumentare il vantaggio e questo è il momento, senza Novak, il suo principale avversario specialmente nel racimolare trofei Slam. Anche se a Cincinnati ha perso all’esordio con Borna Coric, che poi ha vinto il torneo, non dobbiamo trarre troppe conclusioni. Rimane pericoloso.”

A proposito di Djokovic, giovedì ci sarà il sorteggio. Pensi che si cancellerà prima o aspetterà l’ultimo momento perché forse cambiano le regole?

“Credo che aspetterà fino all’ultimo. Si è preparato per giocare. Non può andare negli Usa perché non vaccinato, ma può ancora ottenere un’esenzione. Lo scopriremo presto ma, se non lo ammettono nel Paese penso che si ritirerà prima del sorteggio, altrimenti il tabellone sarebbe un po’ falsato.”

Devo farti una domanda sui tennisti italiani. Vogliamo un exploit, aspettiamo un titolo Slam dal 1976, è un sacco di tempo.

“Non dimenticare che ne avete vinto uno con Flavia Pennetta.”

Però, nel maschile, è dal Roland Garros di Panatta. Ogni volta sembriamo andarci sempre più vicino, ma non siamo bravi abbastanza per l’ultimo passo.

“Berrettini pare un po’ abbattuto per via di quello che è successo a Wimbledon per via del Covid perché era il secondo favorito del torneo dietro Djokovic. È stato un anno tosto per Matteo: l’operazione alla mano, poi è rientrato, ha vinto due tornei sull’erba e tutti dicevamo questo è davvero pericoloso. E invece il Covid, che sfortuna. Aveva grandi possibilità di vincere il titolo, anche battendo Djokovic. Non è stato facile digerirla. È arrivato in finale a Gstaad e dopo non ha giocato bene nei tornei che portano allo US Open. È dura, sappiamo che Matteo ha il tennis per giocare alla grande, specie con il servizio e il dritto. Spero che la sua fiducia sia ancora intatta, nonostante le battute d’arresto. E non cose che puoi controllare. Ma credo che a Wimbledon abbia le migliori chance per vincere uno Slam. Stiamo tutti aspettando quella svolta. E lo stesso per Jannik Sinner. Sono una grande fan di Lorenzo Musetti, l’ho visto dal vivo ad Amburgo. Come giocava, è stato fenomenale. Avete tre giocatori dallo stile e dalle personalità diverse. Sono emozionanti da guardare, bisogna dar loro solo un po’ di tempo. Dimostra anche come sia difficile vincere un titolo Slam. Essere costanti per un tennista è una delle cose più difficili. Ormai parliamo di Matteo e Jannik già da un po’ di anni e penso che il loro momento arriverà. E non dimenticare che ancora giocano in questa era con Nadal e Djokovic, un’era incredibile, la migliore di sempre nel tennis maschile. E poi c’è Roger che ora non sta giocando. È davvero difficile vincere uno Slam perché se li spartiscono questi tre. Ci sono stati Wawrinka, Murray, Medvedev, ma alla fine della corsa sono sempre stati loro tre.

Più di 60 Slam in tre è incredibile.

“Incredibile sì.”

L’ultima domanda. Hai iniziato questa conversazione parlando di Serena Williams che si ritira (o evolve) dopo questo torneo. Pensi che sia stata una decisione giusta annunciarlo prima? Perché le sue ultime prestazione, in Canada e a Cincinnati, non son state molto buone. È stato un po’ triste, in un certo senso. Pensi che sia meglio anticiparlo oppure dire, “ecco, ho finito”.

“Credo sia personale. Ognuno deve prendere la propria decisione. Alcuni lo annunciano prima, altri solo dopo aver giocato l’ultimo incontro. Come Flavia, per esempio. Anche Murray, Federer, Nadal non lo faranno, arriverà il momento in cui diranno, ‘ok, ne ho abbastanza, non mi vedranno più’. Con Serena è diverso. Non ha giocato per un anno, penso desideri che tutto il mondo, specialmente i fan americani, sia parte di questo viaggio che lei ha amato così tanto e sia anch’esso coinvolto emotivamente. Sappiamo che Serena stessa è molto emotiva. Non importa come giocherà, ha dimostrato che giocatrice è stata, una superstar e una leggenda per il tennis, per quello che ha fatto per lo sport. Non dobbiamo aspettarci che giochi al meglio, è stata fuori a lungo, ha quarant’anni, ma sarà un privilegio vederla ancora una volta. Annunciarlo è stata una sua scelta che dobbiamo accettare. ognuno è diverso”

Pensi che sarà un colpo duro da incassare per la popolarità del tennis negli Stati Uniti, dal momento che non hanno un campione dai tempi di Andy Roddick? E ora Serena lascia, la stella più grande in America. Si può dire che, negli Usa, il tennis sta per finire?

“È vero, i tennisti europei sono fortissimi. È molto complicato per gli statunitensi. Sembra che l’Europa sia la Mecca del tennis, ci sono tantissimi tornei, grande competizione, anche juniores. Sarà molto triste per gli americani perdere questa campionessa. Ci sono buone possibilità che anche Venus si ritiri a breve, ha 41 anni. Ma è una fase, i tennisti europei sono probabilmente al massimo ora e ci sarà una fase in cui i tennisti americani torneranno al vertice. Sarà emozionante dire addio e i fan saranno commossi. Ma sono certa che Serena rimarrà in giro in qualche modo, ne sono sicura. Il tennis è una passione, un amore, le aperto tante porte, quindi sarei molto sorpresa se lei si allontanasse totalmente dal gioco.”

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