US Open: primo giorno di sorprese! Holt e Galan mandano a casa Fritz e Tsitsipas, sorride Berrettini. Carreno e Auger concedono il minimo

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US Open: primo giorno di sorprese! Holt e Galan mandano a casa Fritz e Tsitsipas, sorride Berrettini. Carreno e Auger concedono il minimo

Basta un giorno per due upset clamorosi, una manna per Matteo. Vanno senza grandi intoppi le altre due teste di serie

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Daniel Galan Riveros - US Open 2022 (Twitter - @atptour)
 

Dopo il primo giorno di tennis allo US Open non mancano le sorprese da New York; nello specifico sono sei le teste di serie incappate nella sconfitta al termine del day 1, molte delle quali sono indirettamente collegate al destino di Matteo Berrettini, che bazzica quella parte di tabellone:
N.4 Tsitsipas
N.10 Fritz
N.16 Bautista Agut
N.24 Cerundolo
N.30 Cressy
N.31 Basilashvili

[Q] D.E. Galan Riveros b. [4] S. Tsitsipas 6-0 6-1 3-6 7-5

Non c’è nessun errore di battitura nello score dei primi due set, né qualsivoglia tipo di stanchezza, è solo il resoconto di uno dei risultati più sorprendenti del 2022, nonché una delle peggiori sconfitte della carriera per Stefanos Tsitsipas. Il greco, quarta forza del seeding, che tanto sembrava fiducioso prima del torneo, è stato costretto alla resa da Daniel Elahai Galan Riveros, n.94 al mondo e proveniente dalle qualificazioni. Il colombiano ha giocato la partita della vita, su questo non ci piove, tirando a tutto braccio su ogni punto, quasi a togliere la racchetta da mano a Tsitsipas, e con un copione tattico molto particolare: cercare non il rovescio, notoriamente punto debole, bensì il poderoso dritto del greco, che alla lunga lì provocato, è stato costretto comunque a pagare dazio, certamente anche a causa dello stupore per questa mossa dell’avversario. Forse la sorpresa e la pressione hanno generato il clamoroso parziale iniziale di 10-0 del colombiano, che chiude con ben 41 vincenti, 5 più dei non forzati, manifesto di una partita giocata sul filo del rischio, all’arrembaggio, una tattica che ha pagato. Resta grande, dall’altro lato, la delusione per il greco, che pur accusando qualche noia fisica lungo il match ha pagato solo una partita giocata male contro un avversario in gran spolvero, che ha meritatamente portato a casa la vittoria più importante della carriera, pur soffrendo fino all’ultimo di un po’ di pressione e di un disperato tentativo di rientro del campione, con il risultato acquisito solo al nono match point. Tsitsipas, dalla sua, ancora dice addio allo US Open all’esordio, confermando la maledizione di questo torneo per lui, dove non ha mai oltrepassato il terzo turno (e l’ultima volta che si arrese a quel punto, nel 2021 contro Alcaraz, è già storia).

[Q] B. Holt b. [10] T. Fritz 6(3)-7 7-6(1) 6-3 6-4

E, a pochi minuti di distanza dall’impresa di Galan Riveros sul Louis Armstrong, si consumava una sorpresa agrodolce, ma che resterà ancora più marchiata, per gli americani sul Grandstand. Brandon Holt, figlio dell’ex enfant prodige Tracy Austin, e proveniente dalle qualificazioni, ha battuto dopo aver perso il primo set il n.1 d’America, e grande speranza nazionale per questo US Open, Taylor Fritz. Il n.303 del mondo, con tanto, e spesso solo, cuore, ha saputo battere un avversario classificato 291 posizioni più in alto in classifica, cogliendo all’esordio in tour la prima vittoria assoluta, e contro il miglior giocatore della sua nazione. La differenza, anche perché molte percentuali vanno a favore di Fritz, è stata la mentalità di un ragazzo di ormai 24 anni, che sta cercando di costruirsi con le proprie forze un posto nel mondo del tennis, e ha saputo approfittare di una delle giornate no del n.12 del mondo, che aveva anche qualche piccolo problema di natura fisica, che niente va però a togliere alla vittoria di Holt, che affronterà al secondo turno Cachin, che ha accompagnato Aljaz Bedene nella sua ultima partita, vincendo 7-6 al quinto. Più non forzati che vincenti, ma tutti derivanti da rischi corsi per fare il punto, da un gioco aggressivo, come testimoniano il 78% di punti vinti a rete e soprattutto i 31 punti su 51 vinti in risposta alla seconda, la chiave di lettura tattica del match, sfruttando e usando come arma la tensione di Fritz.

Ma, se per gli americani vi è certamente gioia e amarezza allo stesso tempo, per una bella storia che nasce e una grande speranza che muore, può solo sorridere Matteo Berrettini, che in un colpo ha perso l’avversario designato di ottavi (Tsitsipas) e il probabile ai quarti (Fritz, ma rimane ancora Ruud), oltre che il potenziale terzo turno Cerundolo, tds numero 24 estromesso da Murray. Che la sfortuna per una volta voglia cambiare obiettivo?

[6] F. Auger-Aliassime b. [Q] A. Ritschard 6-3 6-4 3-6 6-3

Esordio invece convincente, ma forse non del tutto soddisfacente, quello di Felix Auger-Aliassime. Il canadese, forte del suo best ranking come n.8 della classifica e di due quarti di finali 1000 consecutivi, ha impiegato comunque poco più di tre ore per battere Alexander Ritschard, che in classifica sarebbe n.186 del mondo, ma vale ben di più sul campo. Lo svizzero, alla seconda partita in carriera in un tabellone Slam, ha messo in campo un tennis frizzante, tra continui attacchi e discese a rete e micidiali dritti a ventaglio, con il rimpianto di tre palle per andare subito avanti di un break nel quarto set e sperare in una storica rimonta. Da parte sua il canadese deve tantissimo al servizio, che gli ha portato 13 ace e un gran 76% di conversione con la prima in campo, che ha ovviato ai tanti non forzati (33, solo due in meno dei vincenti). Partita decisamente godibile quella messa in campo da due tennisti spumeggianti, volti sempre all’attacco e al bel punto, che dà una buona fiducia, ponendosi come utile banco di prova, ad Auger-Aliassime verso la difesa della semifinale dello scorso anno. Ora, sul suo cammino, il n.6 del tabellone troverà in un secondo turno al cardiopalma il pericoloso mancino Jack Draper, vincitore in tre set su Ruusuuvuori.

[12] P. Carreno Busta b. [WC] D. Thiem 7-5 6-1 5-7 6-3

Il primo turno certamente più malinconico, per la sola presenza del fu Dominic Thiem, si è concluso nel modo più prevedibile (e da molti meno auspicato) possibile. Pablo Carreno Busta, che entra con il risultato migliore della carriera nello Slam che più gli ha dato soddisfazioni (due semifinali, l’ultima nel 2020 quando poi vinse proprio Thiem), ha sofferto nel primo e nel terzo set, perso per gli sprazzi rivisti di quel rovescio e quel vigore che tanto impressionavano il mondo del tennis fino a un paio di anni fa, scavando però il solco nel secondo per portarsi sul 2-0 e nel quarto per vincere. I numeri che puniscono l’austriaco sono il brutto -10 del saldo tra vincenti e non forzati e la poca attitudine nell’attaccare le seconde dello spagnolo che, come sempre, non fa nulla di straordinario, gioca un tennis concreto e regolare, che gli permette, su questa superficie a lui congeniale, di avere la meglio del Thiem attuale. Carreno, in un secondo turno che è difficile da prevedere, affronterà l’Amleto Alexander Bublik (che ha passeggiato su Gaston), il quale, se in giornata, assicura una partita ad alto tasso di spettacolo. Per Dominic Thiem ancora rimandato l’appuntamento con una vittoria importante contro un avversario di prestigio, e chissà per quanto. Ma, almeno per un paio di set, qualcosa stasera è sembrato muoversi.

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