Ora è certo: Rafael Nadal lascerà la top 10 dopo 18 anni consecutivi di permanenza. "Un miracolo che non ne sia uscito prima"

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Ora è certo: Rafael Nadal lascerà la top 10 dopo 18 anni consecutivi di permanenza. “Un miracolo che non ne sia uscito prima”

Dopo Indian Wells la fine della striscia in top 10 più lunga della storia. Ma Rafa teoricamente potrebbe presto riguadagnare terreno nel ranking

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Rafael Nadal - Roland Garros 2022 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Lunedì 25 aprile 2005, all’indomani della vittoria su Juan Carlos Ferrero nella finale dell’ATP di Barcellona (torneo che poi avrebbe vinto altre 11 volte), il quinto trofeo della carriera regala a Rafael Nadal l’ingresso tra i primi 10 giocatori del mondo a 18 anni e 10 mesi. Da quel giorno, nonostante gli infortuni, le sconfitte, i mesi passati lontani dai campi, il maiorchino non è mai uscito dalla top 10, unico giocatore della storia a farlo, coniando la striscia più longeva di settimane consecutive nei posti alti della classifica, giunta a 910. Ma, come tutte le grandi storie, anche questa avrebbe dovuto avere una fine, prima o poi. C’è chi se la augurava il più tardi possibile, chi forse un po’ meno, eppure Nadal ha resistito per 18 anni, attraversando svariate generazioni tennistiche e vincendo tanto, forse troppo, sicuramente tutto. Oggi, però, abbiamo una data certa che certificherà la fine di questa incredibile impresa sportiva: lunedì 20 marzo 2023, dopo 912 settimane di fila.

Sarà il giorno dopo la finale di Indian Wells, dunque con la pubblicazione delle nuove classifiche che emergeranno dai risultati del primo 1000 della stagione. La possibilità, dato che il maiorchino aveva già dato forfait a entrambi i tornei del Sunshine Double (e in California avrebbe dovuto difendere la finale dello scorso anno) era nell’aria, ma ciò che è successo nella notte al torneo di Acapulco ha apposto anche il sigillo dei numeri. Prima la vittoria di Holger Rune sfruttando il ritiro di Berrettini ha permesso al danese di scavalcare Nadal e issarsi all’ottavo posto della classifica, ma il colpo di grazia è stata però la vittoria di Taylor Fritz su Tiafoe, che ha dato all’americano il biglietto per le semifinali. Ciò vorrebbe dire che, se anche il n.1 USA non dovesse difendere i 1000 punti della vittoria di Indian Wells, sarebbe comunque a quota 2795, mentre il maiorchino ne ha 2715, e rimarrebbe perciò dietro al californiano. Soprattutto, sarebbe al nono posto, e due ruggenti ragazzoni, Auger-Aliassime e Hurkacz, che difendono 10 e 90 punti dal primo appuntamento del Sunshine Double dello scorso anno, sono già certi di superarlo, e relegarlo (almeno) all’undicesimo posto, non essendoci ancora una data di rientro per Rafa.

La portata della striscia di Nadal, che anche a causa dei suoi problemi fisici sempre più ridondanti è costretto a saltare appuntamenti e perdere punti, potrebbe essere evidenziata in svariati modi, ma alcuni dati fanno forse più impressione di altri. Dei giocatori presenti tra i primi dieci quel 25 aprile di 18 anni fa, tutti sono ormai ex tennisti, dopo il ritiro di Federer a settembre; mentre, di coloro che sono top 10 oggi (e tendenzialmente lo saranno il 20 marzo) nessuno tranne Djokovic aveva già conseguito il diploma di terza media all’epoca. Ma, soprattutto, ciò che fa davvero impressione è il distacco che Rafa ha messo tra la sua e la seconda striscia più lunga di sempre tra i primi 10, appartenente a Jimmy Connors: 788 settimane per Jimbo, dal 27 agosto 1973 al 25 settembre 1988. Ciò vuol dire che Nadal ha trascorso quasi due anni e mezzo in più rispetto all’americano permanentemente tra i primi 10. Ha scolpito più epoche e vinto in tre diverse decadi, oltre a essere al top per quasi 20 anni: un’impresa irripetibile, che piaccia o meno, specie per quanto il mancino di Manacor ha dato all’immaginario collettivo in termini di passione, di ambasciatore del tennis nel mondo, insieme all’amico-rivale Roger.

E il fatto che dopo il ritiro dello svizzero Nadal non abbia mai vinto partite consecutive, e abbia concluso una striscia di 18 anni, forse è un caso. O, forse potrebbe essere il segnale che sancirebbe definitivamente (Djokovic permettendo, che ancora in campo fa il cannibale) quel tanto atteso passaggio di consegne ai vertici del tennis. Anche se va detto che Rafa nei primi 10 potrebbe rientrarci ben presto se tornasse a giocare dopo Miami: non ha cambiali pesanti da difendere nei tornei su terra rossa prima del Roland Garros. Intanto, Nadal ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla sua situazione ai microfoni di Real Madrid Tv dopo il Clasico di Copa del Rey tra i “blancos” e il Barcellona: “L’infortunio all’ileopsoas della gamba sinistra è più grave del previsto. Mi alleno 15-20 minuti al giorno in modo che il mio braccio non perda la condizione. Non ho una data di rientro. Appena posso rientrerò. Fuori dalla top10? E’ un miracolo che non ne sia uscito prima“. Sul suo ritorno in campo, Nadal spiega: “Procedo lentamente, valuto le cose giorno dopo giorno. Farò tutto quello che posso, anche se non ho più vent’anni. Non so se a Montecarlo, se a Barcellona o se a Madrid, ma voglio ancora giocare, dunque non appena potrò, sarò di ritorno”.

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