Al Challenger di Guanzhou gli italiani escono prematuramente

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Al Challenger di Guanzhou gli italiani escono prematuramente

Mentre ad Aix en Provence a fermare tutti ci pensa la pioggia

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Al Challenger 175 di Aix en Provence (terra battuta) non c’erano italiani in un tabellone peraltro di gran livello, come del resto si conviene a questi super Challenger. Le prime due teste di serie Mannarino ed Etcheverry non sfigurerebbero in qualsiasi ATP 250, per non parlare di Gasquet, Goffin, Nakashima e Munar che completano una entry list particolarmente interessante. Avremmo aggiunto volentieri anche Stan Wawrinka, ma l’elvetico è stato una presenza impalpabile e all’esordio ha tolto subito il disturbo arrendendosi in tre set a un solidissimo Ramos-Vinolas che, nonostante i 36 anni, dimostra di aver ancora qualcosa da dire, almeno sulla terra. Contrariamente al 39enne Wawrinka che, con la sua incipiente pancetta, non rende certo onore agli Slam che custodisce in bacheca. Certo se riesce a colpire da fermo il suo rovescio è ancora da cineteca, ma purtroppo per lui è da parecchi anni che i tennisti hanno preso l’abitudine di correre parecchio, e il contrasto con lui, che tra l’altro non è mai stato un piè veloce, è stridente. E se guardiamo le statistiche che in stagione ci raccontano di due sole vittorie, a fronte delle otto sconfitte, ci viene un po’ di tristezza. A parte questo c’è poco altro da dire, visto che il programma è in grave ritardo a causa della pioggia che ha impedito ai giocatori di scendere in campo in questo giovedì di secondo turno. Cosa che nessuno si sarebbe aspettato dalla soleggiata Provenza.

In Cina a Guanhzhou (Challenger 75, cemento) erano in tabellone Mattia Bellucci e Federico Cinà che continuano la loro tournée in Estremo Oriente, oltre a Federico Bondioli che, come nel torneo precedente, ha dovuto passare dalle qualificazioni. E ancora una volta l’asticella si è dimostrata troppo alta per lui che, tra l’altro, non è stato nemmeno fortunato perché il russo Egor Gerasimov (n.65 ATP quattro anni fa) non è quello che si può definire un bel sorteggio, come testimonia il 6-2 7-6(7) finale. Nemmeno Cinà è stato favorito dal sorteggio perché il cinese Yunchaokete Bu (n.167 ATP) si è rivelato avversario fin troppo tosto per il giovane palermitano che è uscito sconfitto 6-1 6-4. Sia lui che Bondioli sono probabilmente ancora un pò teneri per questi livelli, ma è proprio attraverso esperienze di questo genere che possono crescere e raggiungere quei risultati che il loro grande talento lascia intravvedere. Siamo assolutamente convinti che nel giro di poco tempo saranno pronti a suonare uno spartito ben diverso. Che spartito stia invece suonando Mattia Bellucci davvero ci sfugge. Dopo aver superato il primo turno (6-1 6-4) a spese dell’australiano Li Tu (n.193), ha trovato sulla propria strada l’altro aussie Tristan Schoolkate (n.149) ed è arrivata una sconfitta dolorosissima col punteggio di 6-0 7-6(5). Dopo un primo set non commentabile, Mattia è riuscito a rientrare facendo partita pari fino al 5-5, poi, nel momento cruciale, è tornato a prendere il sopravvento il Mr. Hyde che è in lui. Errori marchiani e palle steccate gli hanno prima complicato la vita quando sul 5-6 serviva sul 40-0 e si è improvvisamente trovato a dover fronteggiare due match point. Poi, risolto questo problema, non è andata meglio nel tie-break, dove all’australiano è bastato mettere in mostra grandi doti di corsa e tenere la palla in campo…al resto ci pensava Mattia. A dispetto di uno score stagionale di nove vittorie e 14 sconfitte, noi aspettiamo fiduciosi il colpo d’ala del tennista bustocco perché siamo convinti che il suo 2022 non possa essere stato un abbaglio.

A proposito di Mattia, l’altro giorno abbiamo fatto un salto a Salsomaggiore Terme dove è in corso il torneo Juniores J200, manifestazione di grande tradizione che può vantare ben 38 giocatori, tra ragazzi e ragazze, che, dopo essere passati da queste parti, sono poi entrati in top 10. Forse non sarà questo il destino di Vito Darderi e Mattia Cappellari, i due 16enni che sul centrale hanno dato vita ad una sfida infinita durata oltre tre ore e terminata con la vittoria del più giovane dei fratelli Darderi. Ma le buone capacità tecniche, una preparazione fisica di primordine e la garra che hanno dimostrato, ne fanno sicuramente prospetti più che interessanti. E poi a 16 anni un atleta è ancora in gran parte un libro bianco tutto da scrivere. Con l’aiuto dei tecnici e delle famiglie, in questo caso partecipi ma non invadenti. Con il babbo di Mattia che soffriva in tribuna proprio di fianco a noi, e quello di Vito che seguiva contemporaneamente il figlio a bordo campo e in streaming il fratello maggiore Luciano impegnato al Sardegna Open .

Non c’erano italiani al Challenger 50 di Porto Alegre (Brasile, terra battuta) che presentava un tabellone piuttosto povero, come conferma il francese Calvin Hemery cui è bastata la posizione n.194 ATP per ottenere la prima testa di serie. Testa di serie che comunque non l’ha protetto nell’esordio contro lo sconosciuto qualificato Karue Sell che, navigando mestamente a 30 anni compiuti al n.555 ATP, non riusciva a credere a questo insperato momento di gloria.

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