WTA Roma, Osaka: "Mentalmente un passo avanti. La classifica? Provo a non pensarci più"

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WTA Roma, Osaka: “Mentalmente un passo avanti. La classifica? Provo a non pensarci più”

“Forse sulla terra è sufficiente limitarmi alle mie armi migliori”, spiega la campionessa giapponese Naomi Osaka

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Naomi Osaka - Roma 2024 (X @InteBNLditalia)
Naomi Osaka - Roma 2024 (X @InteBNLditalia)
 

Ottima versione di Naomi Osaka al primo turno degli Internazionali di Roma 2024, battuta la la francese Clara Burel in due set, 7-6(2) 6-1, in poco meno di un’ora e mezza di gioco. La giapponese è alla ricerca delle migliori sensazioni dopo il rientro e un complicato, ma comprensibile, inizio di stagione. I 15 mesi di stop sono ancora da smaltire, le prestazioni e i risultati, in crescita.

L’attuale numero 173 WTA chiude con 8 ace e l’82% di punti vinti con la prima, rispolverando quella battuta in grado di portarla 4 volte al trofeo in uno slam.

Ecco le sue parole a fine partita.

D: Alla fine del set sembrava che fossi un po’ delusa dal rendimento del tuo dritto. Come hai superato quel momento? Cosa ti sei detta per lasciare alle spalle le difficoltà?

Naomi Osaka: “Si, mi stavo dicendo che il dritto è una delle mie armi migliori, e non devo scoraggiarmi cosi tanto. Sapevo che i colpi che stavo sbagliando erano giusti. Non so. Stavo semplicemente dicendo a me stessa che dovevo continuare con i miei colpi, sperando iniziassero ad entrare“.


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D: Senti che questa vittoria rappresenta un passo in avanti per te? Cosa rappresenta per la tua stagione sulla terra?

Naomi Osaka: “Penso che non sia stato importante dal punto di vista tennistico, quando più da quello mentale. Ero sopra 5-3, servivo per il set, e mi sono fatta rimontare. Riuscire a mantenere la concentrazione e chiudere alla fine il set è qualcosa di cui vado molto fiera. Poi ovviamente nel secondo set ho giocato molto meglio. Spero che nella prossima partita sarò in grado di mettere in campo ciò che ho imparato e migliorare“.

D: Ci sono due scuole di pensiero, pensi sia meglio adattare il proprio gioco alla terra o semplicemente applicare la propria tattica su cemento, al rosso?

Naomi Osaka: “E’ difficile per me… Nell’ultima partita che ho giocato a Madrid sono stata molto più difensiva di quanto avrei voluto, ma sinceramente non sono sicura che fosse a causa della superficie in terra. Volevo solo giocare qualche scambio in più. Oggi ho detto a Wim [Fissette] che avrei voluto essere molto più offensiva, ma evidentemente non è successo. Ci sono un po’ di alti e bassi. A volte penso che Ostapenko ha vinto il Roland Garros, quindi forse dovrei limitarmi alle mie armi. Onestamente, non provo solo a spaccare la palla, però succede. Voglio dare più topspin e, quando sarò in grado di farlo, la palla sarà sufficientemente pesante e quello sarà il mio gioco su terra”.

D: C’è stato un momento, magari da giovane, quando la classifica era troppo nella tua testa? Pensavi a quella e non alle singole partite.

Naomi Osaka: “Onestamente non sono mai stata una giocatrice fissata con la classifica. Nella mia testa, la classifica contava solo ai fini dell’entrata nel tabellone principale o per essere testa di serie in uno Slam. E forse quando dovevo entrare in top 10. L’unico momento in cui ho davvero pensato alla classifica è stato quando ho affrontato Kvitova per la posizione da testa di serie numero 1 in Australia. E’ stato molto stressante per me. Provo a non pensarci più“.

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