Challenger Francavilla: quattro italiani ai quarti. Fonio avanza a Praga

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Challenger Francavilla: quattro italiani ai quarti. Fonio avanza a Praga

Sugli scudi un grande Jacopo Berrettini che vince nonostante gli errori arbitrali. Avanti anche Piraino, Agamenone e Pellegrino. Ai quarti pure Giovanni Fonio in Repubblica Ceca

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Jacopo Berrettini - Francavilla al Mare, 2024
 

Al Challenger 75 di Francavilla al Mare (terra battuta) erano tanti gli italiani in tabellone, ben 13, cui bisogna aggiungere i 9 che hanno affrontato le qualificazioni. Purtroppo già il primo turno ha portato a un considerevole sfoltimento che ha visto cadere, tra gli altri, Stefano Travaglia, Gianluca Mager, Alessandro Giannessi e uno sfortunato Lorenzo Carboni, bloccato da un infortunio nel match contro Federico Arnaboldi. Così ad approdare ai quarti di finale, dopo l’ulteriore selezione del secondo turno (Cecchinato, Fede Arnaboldi e Guerrieri le vittime), sono stati Jacopo Berrettini, Franco Agamenone, Andrea Pellegrino e Gabriele Piraino.

Tra Jacopo Berrettini e Alexis Galarneau (n.155 e seconda testa di serie), che Sonego ricorda bene dall’ultima Coppa Davis, si decide tutto in un drammatico decimo gioco del secondo set quando il tennista romano, sotto di un set, va a servire per pareggiare i conti sul 5-4 in suo favore. Sul 15-0 clamoroso errore dell’arbitro che non concede la ripetizione del punto per palla disturbata su una chiamata errata del giudice di linea. Jacopo protesta a lungo e comincia ad innervosirsi. Il suo malumore poi tracima quando sul 30-30 un’altra chiamata sbagliata lo costringe a far intervenire il giudice arbitro che corregge sì la chiamata (e sarebbe set point) ma poi gli infligge il secondo warning per proteste e quindi un punto di penalità e il set point va in fumo senza nemmeno la possibilità di giocarlo. Una cosa semplicemente assurda e l’azzurro, giustamente molto innervosito, perde il servizio. Ma la sua reazione è ammirevole e conquista 8 degli 11 successivi punti, restituisce il break e porta a casa il secondo parziale. In questo modo regala al numeroso pubblico presente sugli spalti un terzo set da cuore in gola, tutto vissuto sulle montagne russe. Infatti Jacopo va sotto 4-0, poi con una ulteriore impennata d’orgoglio si riporta in parità e, con il terzo break, va a vincere al dodicesimo gioco col punteggio di 4-6 7-5 7-5 dopo oltre tre ore di gioco. Bellissimo risultato per Jacopo che, incurante degli oltre 500 posti di differenza in classifica, conquista uno scalpo prestigioso e affronterà i quarti di finale col morale altissimo. Se gli è rimasto qualcosa nel serbatoio, il 20enne danese Elmer Moller (n.310) dovrebbe essere avversario abbordabile.

Molto bravo Andrea Pellegrino che, in versione da battaglia, e bicipiti in bella mostra con lo smanicato d’ordinanza, ha dovuto superare due match molto impegnativi, vinti entrambi in tre set. Prima contro il boliviano Murkel Dellien (n.222 ATP) battuto 6-4 5-7 6-3, e poi contro il bulgaro Adrian Andreev (n.237). Con quest’ultimo ha ripreso per i capelli una partita che si era messa davvero male, visto che il tennista di Bisceglie si era trovato sotto 5-2 nel terzo e decisivo set. Un match piuttosto confuso (lo certificano i ben 11 break, 6 conquistati dall’azzurro) e con tanta adrenalina che alla fine ha premiato Andrea (6-3 4-6 7-5) che a 27 anni da poco compiuti sta ancora cercando di dare continuità ad una carriera che gli ha sì regalato soddisfazioni (tre vittorie Challenger a Roma, Vicenza e Bad Waltersdorf) ma non quel livello che, guardandolo giocare, sembra impossibile che non riesca a raggiungere. Sarebbe allora una buona idea ricominciare la scalata dalla sfida dei quarti contro il dominicano Nick Hardt (n.214), tennista ampiamente alla sua portata.

Parlando di confusione e adrenalina è inevitabile accennare al derby tra Marco Cecchinato e Franco Agamenone che si è risolto a favore di quest’ultimo col punteggio di 7-6(9) 2-6 6-4. La partita non è stata granché bella, infarcita di errori da ambo le parti, ma si sa che per battere Agamenone bisogna fare sempre il punto due volte. L’italo-argentino non avrà dei colpi che incantano ma è dotato di una cattiveria agonistica decisamente sopra la media. Ricordiamo distintamente un paio di occasioni, in un recente passato, in cui il suo avversario si era già voltato, dando il punto per concluso, mentre lui, senza darsi per vinto, correva a perdifiato e ributtava la pallina oltre la rete. E purtroppo il Cecchinato di oggi non è in grado di fronteggiare una cosa del genere, lui che cinque anni fa è stato n.16 ATP e che tuttora avrebbe forse i colpi per tornare a quei livelli ma probabilmente non la convinzione. Dopo i fasti del 2018, con la semifinale al Roland Garros, è iniziato per lui un periodo piuttosto complesso, complici alcune scelte sbagliate, come il divorzio da Simone Vagnozzi nel 2019 e un carattere non proprio facile. Così i brevi sprazzi di sereno come le due vittorie Challenger del 2022 (Lisbona e Rio) non sono state sufficienti, almeno per il momento, a risalire la corrente.

In serata si è poi aggiunto al terzetto un sorprendente Gabriele Piraino che ha battuto al termine di tre ore di durissima battaglia lo statunitense Tristan Boyer (n.231 e ottava testa di serie) col punteggio di 5-7 7-5 6-3. E’ evidente che il cambio di allenatore ha fatto bene al giovane tennista palermitano. Lo scorso ottobre infatti Gabriele ha salutato lo storico coach Davide Cocco per farsi seguire da Paolo Cannova, una vita al box di Salvo Caruso. Nel giro di poche settimane il 20enne talento siciliano ha vinto un ITF da 25.000$ a Santa Margherita di Pula e ora si è spinto al terzo turno di un Challenger, per la prima volta in carriera. Nei quarti gli toccherà il primo favorito del tabellone, il francese Titouan Droguet (n.146 ATP) e il pronostico gli lascia poche speranze…a meno che Gabriele non voglia sorprenderci ancora.

Si giocava anche in Repubblica Ceca al Challenger 75 di Praga (terra battuta) dove c’era il nostro Giovanni Fonio che, sconfitto nelle qualificazioni dal georgiano Nikoloz Basilashvili (ex n.16 ATP), stava già preparando i bagagli quando veniva avvertito di essere stato ripescato come lucky loser. E allora, giusto per onorare i favori della buona sorte, ecco la bella vittoria contro il francese Geoffrey Blancaneaux (n.236) col punteggio di 7-6(6) 6-3. Poi il tennista novarese decideva di esagerare facendo fuori il francese Benjamin Bonzi (n.175 e quinta testa di serie) con il punteggio di 7-6(4) 3-6 6-2. Ricordiamo, giusto per la cronaca, che il 29enne nativo di Nimes nel 2021 aveva dominato la stagione Challenger con ben sei vittorie e l’anno scorso era salito fino alla posizione n.42 della classifica mondiale. I quarti contro Jiri Vesely (n.295) non lo vedono certo favorito, ma sarebbe una bella favola se l’azzurro continuasse la sua corsa.

Al Challenger 75 di Wuxi (Cina, cemento) è continuata la trasferta in estremo Oriente, in realtà non particolarmente entusiasmante, di Mattia Bellucci che questa volta si è arreso all’esordio contro il padrone di casa Jie Cui (n.379) col punteggio di 2-6 7-6(5) 6-2. Già molto abbiamo detto a proposito della parabola del tennista lombardo che nel 2022 ci aveva incantati, quindi non aggiungiamo altro perché ora è il momento dei fatti per cercare di risalire dalla buca in cui si è ciacciato.

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