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È festa grande a Parigi. Il tricolore sventola. Il nostro tricolore, quello che ormai dove ti giri, lo trovi. In tutti i tabelloni praticamente: maschile, doppio maschile, femminile, doppio femminile e persino a livello junior. Se da un lato siamo sicuri che potremo assistere almeno a due finali a Bois de Boulogne con in campo un’italiana o una coppia di italiani, dall’altro la nostra ingordigia ci spinge a pensare in grande. A ragionare in termini italo-centrici. Di egemonia azzurra. Le nostre speranze di avere un weekend ancora all’insegna del tennis sono salve, non vi preoccupate, ma si può ancora fare di più. Si può sempre migliorare, come direbbe qualcuno.
Per adesso, sabato pomeriggio occhi puntati sugli schermi alle ore 15 in punto. La nostra condottiera sorridente, Jasmine Paolini, cercherà di strappare il quarto titolo parigino alla numero 1 al mondo Iga Swiatek. Impresa quasi impossibile di questi tempi. Ma Jasmine con Rybakina e con Andreeva è riuscita a farci emozionare non poco, sprigionando un ottimo tennis accompagnato da un eccellente spirito agonistico. Sarà dura, durissima in finale. Però statene certi, le emozioni non mancheranno.
Solo il tempo di andare a prendersi una bibita in frigorifero e poi pronti, dopo la finale femminile, all’ultimo atto di doppio maschile. Protagonista il nostro duo di punta: Simone Bolelli e Andrea Vavassori. Ram/Salisbury e Bopanna/Ebden ci hanno provato a far crollare le certezze dei nostri granitici azzurri, ma senza successo. Sconfitte entrambe le coppie in tre parziali e seconda finale Slam consecutiva per il nostro tandem italiano. Il sogno Slam è sempre più vicino.
Un gran sabato, storico e colmo di tennis per noi appassionati del Bel Paese. Sapendo però di poter replicare queste sensazioni solamente un giorno dopo, viene quasi da pensare a un termine francese adatto tipo…en plein. Sì, perché ad avere la possibilità di coronare questo torneo anche nella terza e conclusiva domenica della competizione ci potrebbero essere azzurri e poi di nuovo altri azzurri.
Il primo candidato che viene in mente è, per forza di cose, Jannik Sinner. Il nuovo numero 1 del mondo (da lunedì eh, però è proprio bello dirlo) è costretto a superare un enorme scoglio per accedere alla finale. L’amico-rivale Carlos Alcaraz lo attende al varco per il loro nono scontro diretto, per decidere chi passerà in vantaggio (4-4 per ora i testa a testa) e chi avrà l’occasione di intascarsi l’ennesimo titolo Major. Nessuno si prenda impegni per oggi, venerdì 7 giugno, alle ore 14:30. A Parigi, dopo piogge e temperature non proprio tropicali in queste due settimane, la barra del termometro sarà sempre più piena. Jannik Sinner e Carlos Alcaraz incendieranno il Philippe Chatrier con il loro tennis focoso. Ne vedremo delle belle.
Ma non finisce qui. Sembra assurdo sia da pensare che da scrivere, ma c’è un’altra semifinale Slam da giocare. Chiaramente, con una delle due parti italiana. È quella di doppio femminile, in cui vedremo in campo l’irrinunciabile Sara Errani affiancata da un nome familiare: sempre lei, Jasmine Paolini. La coppia vincitrice al Foro Italico giocherà da favorita il penultimo atto contro il duo composto da Kostyuk e Ruse. Questo, alle 14 nel campo Simonne-Mathieu. Altra grande chance, altra energia tennistica che verrà sprigionata dai nostri azzurri.
Dopo aver visto questo dominio italico – era dal 2009 che un paese non riusciva a raggiungere le semifinali in tutti e quattro i tabelloni di un Major– sembrerebbe quasi di aver detto tutto. E invece no. Anche i giovanissimi fanno voce grossa al Roland Garros. Nella competizione junior maschile abbiamo un altro rappresentante ancora in gara: Lorenzo Carboni. A seguito del gran successo contro Rei Sakamoto, prima testa di serie del tabellone, il tennista sardo cercherà di replicare quanto di buono fatto ai quarti, nella semifinale contro il polacco Tomasz Berkieta, unseeded come lui. Alle 12:30 il via alla contesa.
Una punta di italianità è presente anche nei doppi junior. Nel maschile Federico Cina cercherà la finale parigina in coppia proprio con Sakamoto; nel femminile Vittoria Paganetti ci proverà a fianco dell’australiana Emerson Jones.
Il cielo è sempre più blu e a Parigi. E questo blu può essere ancora più denso, ancora più egemone, ancora e sempre più presente. Maschile, femminile, doppio o junior che sia. Sembra di sognare. Non eravamo abituati a questo noi italiani, come d’altronde non aveva mai pensato così in grande nemmeno la nostra Jasmine. “Ci speravo, ma senza crederci veramente. Penso che, passo dopo passo, ho iniziato a crederci e sognare”. D’altronde, un po’ come noi. Vittoria dopo vittoria, tassello dopo tassello e risultato dopo risultato abbiamo cominciato a fantasticare in maniera sempre più ambiziosa e il sogno, all’inizio poco tangibile, ha preso forma. Ora, è diventato realtà.