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26/04/2011 18:51 CEST - IL RACCONTO

Il match del secolo (ventesimo)

TENNIS - Battezzata dai "soliti" giornalisti come il match del secolo, la partita tra Suzanne Lenglen e Helen Wills del 1926 affascina ancora, rivissuta nei libri e nei racconti d'epoca. Vinse 6-3 8-6 la Lenglen, ma non fu solo un match di tennis, ma tra due continenti che più di oggi erano mondi paralleli! E secondo voi, qual è il match del XXI secolo? Enos Mantoani

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Come si poteva non cogliere la ghiotta occasione di prendere spunto dai lenti campi della riviera di Montecarlo 2011 per narrare un episodio avvenuto nei contigui courts di Cannes quasi un secolo fa e di cui accennai in alcune delle puntate precedenti...

Era il 16 febbraio 1926 e al Carlton Club di Cannes andava in scena l'atto finale del torneo omonimo. Da settimane o mesi non si aspettava altro: un match tra Suzanne Lenglen e Helen Wills. Come spiegare in poche righe la tensione e l'attesa di quell'incontro?

Suzanne era la Divina: femme fatale della racchetta, all'apice della carriera, istrionica, autoritaria, padrona assoluta del tennis degli anni '20 e protagonista delle riviste. Qualunque cosa facesse era oggetto di discussioni, critiche e ammirazione. Come tutti i personaggi in vista che vincono sempre, non si aspettava altro che la sua caduta (Federer et Nadal docent).

Helen Wills era un'americana appena ventenne, di lei si veda la scheda dedicatale la settimana scorsa: , già pluricampionessa agli US Open e vincitrice della medaglia d'oro alle Olimpiadi del 1924, le ultime a cui il tennis fu ammesso prima dell'era moderna e svoltesi a Parigi (Suzanne assente per malattia). Al momento non era ancora la trita-avversarie che di lì a poco sarebbe diventata, ma ne aveva l'evidente talento. E Suzanne detestava dividere la scena e la fama di miglior giocatrice del mondo.

Da qualche settimana Helen era sbarcata in Francia, accompagnata dalla mamma, con l'ufficiale motivo del viaggio di studio: il Grand Tour dei musei europei, un must per le ricche famiglie borghesi americane; in realtà per confrontarsi sui campi da tennis europei, in special modo su quelli francesi. Il suo arrivo fu così commentato dalla Divina: “Questa è pazza! Pensa di venire qui e battermi sui campi di casa?”, lei che considerava provincialotta quella teenager - o quasi - Californiana. Ci mise poco, la giovane Helen a farsi vieppiù raffinata settimana dopo settimana; non solo tennis, ma anche ricevimenti, balli e concerti. I giornalisti seguivano come segugi gli spostamenti dell'una e dell'altra, che giocavano a tira e molla aspettando il momento buono per incrociare le racchette senza favorire troppo l'avversaria (Suzanne si stava riprendendo da una delel sue frequenti malattie).

Per farla breve, c'erano tutti gli ingredienti per fare di questo scontro il Match del secolo. I giornali e i tifosi non si fecero pregare per caricare di motivi extra-tennistici quella partita...Non era solo un confronto fra due stili diversi di gioco, ma anche tra la Divina Suzanne, e la yankee parvenu... Tra la smaliziata e maliziosa 26enne vamp francese e la “innocente” americana... I francesi però iniziarono a guardare con simpatia anche l'americana; il che innervosì ancor di più la Lenglen, che reduce, come detto, da un periodo di malattia era indecisa se battersi contro la Nemica...Alla fine si accordarono nel competere entrambe nel torneo del Carlton Club; era scontato arrivassero in finale entrambe.

Così in effetti fu. Lenglen era la strafavorita (letteralmente: la Wills era data a dieci...); l'attesa fu comunque spasmodica, con scene a volte deliranti di fans in coda ai botteghini e tickets venduti al mercato nero a prezzi strabilianti, mentre tutt'intorno al piccolo club e al piccolo campo centrale venivano innalzate tribune di fortuna. Finiti i biglietti, la gente iniziò a scalare gli eucalipti di recinzione, a salire sui tetti, sulle scale, a comprare posti dalle balconate degli appartamenti che attorniavano i campi, con le immaginabili rimostranze di chi possedeva regolare biglietto...

Alle 11 il match iniziava con le protagoniste scortate dalla folla e dai fotografi, mentre in tribuna sedeva il sangue blu che svernava in Costa Azzurra... Vinto il primo game, ma persi i due successivi, Suzanne al cambio campo si sentì dire dalla madre: "come giochi male piccola!"; la risposta fu la famosa frase "ne m'emmerde pas, maman" traducibile in un edulcorato e ben più gentile "lasciatemi in pace, mamma!"...

La madre della Wills invece aveva raccomandato alla figliola: "Just do your very best, dear, but make sure you win", Fai del tuo meglio, cara, ma assicurati di vincere! Ah, povero De Coubertin...Suzanne iniziò allora a variare il suo gioco mettendo in difficoltà la poco mobile Wills e chiuse il primo set 6-3.

Al cambio campo, Suzanne sorseggiò, come le capitava di fare, del cognac. Doveva prepararsi a un secondo set più combattuto, con l'avversaria più aggressiva e combattiva che la costrinse al 4-4. Proprio in questo game, sul 30-30 una palla di Suzanne fu giudicata buona dal giudice di linea. Helen si era fermata giudicandola fuori. Lei, solitamente composta, battibeccò col giudice, irremovibile. Devo anche dire che questa ricostruzione del punto conteso si basa sul libro di Clerici sulla Divina, ma ci sono altre versioni in cui il punto conteso è spostato alla fine del set e avrebbe dunque dato a Helen la vittoria del set... Un giornalista americano dell'epoca, ad esempio, raccontò di come Helen per la prima volta nella sua vita dimostrò un'emozione in campo quando chiese tremando di rabbia al giudice di linea (inglese) "What did you call that ball???", per poi mimare la pazzia dello sfortunato giudice. Secondo lo stesso cronista fu dunque per la stupidità di un inglese che un'americana perse da una francese...

Perse comunque quel game, ma si ricompose per vincere quello successivo e tenere gli assalti di Suzanne fino al 5-6 in suo sfavore. Doppio match point per la Lenglen. Sul primo, un profondo dritto di Helen cadde vicino alla linea. Out per qualcuno del pubblico e per Suzanne, che sollevata andava verso la rete a stringere la mano dell’avversaria; ma era buona per il giudice di linea! Ci vollero alcuni minuti per far uscire spettatori e fotografi dal campo: la partita continuava ancora… Suzanne perse la battuta… 6-6! Ma da lì in poi Suzanne giocò come in trance: puro istinto per sopperire alla mancanza di forze e per averla vinta sulla più fresca americana che si arrese 8-6…

La Lenglen aveva salvato la sua fama di imbattibilità (croce e delizia sue e del babbo)… Ben altro che una partita di tennis serviva per piegare la Divina (e in effetti, la sua carriera s’interruppe per motivi estranei al tennis strettamente inteso)!

Alcuni spezzoni del match del secolo:

Curiosamente Helen Wills, persa quella partita, guadagnò ben altro in quei mesi: sulla Riviera incontrò infatti il suo futuro marito, Frederick Moody, che sposerà di lì a qualche tempo; ma colse anche la consapevolezza di dover variare di più il suo gioco per diventare la migliore tennista del mondo!

Secondo un giornalista che v'assistette (io per ragioni anagrafiche non ho potuto esserci, ma per poco...), il match fu “un semplice match di tennis, ma un match che fece fermare due continenti e fu il più importante evento sportivo dell'era moderna, per di più esclusivamente nelle mani del gentil sesso”!

E secondo voi qual è il match, finora, del XXI secolo?

Io mi limito a fare un parallelismo tra il match appena ricordato e Federer-Nadal, finale a Wimbledon 2007 (Federer b. Nadal 7-6(7), 4-6, 7-6(3), 2-6, 6-2) elencandone i punti di contatto...

1. Sebbene fosse la seconda volta che si incontravano nel giardino di casa Federer, fu forse la prima volta in cui Roger si sentì davvero minacciato, e se non fosse così buono (buonista?) avrebbe (ma sicuramente ha) pensato come sopra la Lenglen : "Quest’è pazzo! Pensa di venire qua a battermi sul mio giardino di casa?".

2. È l'ultima vittoria contro Nadal sui “suoi” campi. La Lenglen incontrò la Wills una volta sola: in molti pensano che una seconda volta le sarebbe stata fatale...

3. Match tirato, in cui, come la Lenglen, il favorito Federer avrebbe benissimo potuto perdere.

4. Confronto di stili: Lenglen giocava da fondo, ma sapeva fare tutto, danzava su volée e smash. La Wills, ancorata dietro la linea di fondocampo faceva della regolarità e dell'intensità agonistica i suoi punti di forza, esaltati da un diritto violentissimo. Di Federer e Nadal sapete voi più di me...

5. Si giocava tra futuri plurivincitori di Slam :

somma di titoli Slam Lenglen + Wills = 8 + 19 = 27

somma di titoli Slam Federer + Nadal = 16 + 9 = 25

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