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05/01/2012 11:38 CEST - Personaggi

Fields of Gold...ing

TENNIS - Oliver Golding, classe 1993 e numero 688 del ranking, è la grande speranza tennistica del Regno Unito. Da bambino è stato attore di successo e ha recitato con Keira Knightley e Christopher Lee. La LTA lo porta a Wimbledon. Ma a 16 anni lascia la Federazione, e si trasferisce in Messico per stare vicino alla fidanzata, la tennista Carolina Betancourt. Marco Caldirola

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E se tra qualche anno la Gran Bretagna vincesse la Coppa Davis? “Impossibile, con un solo giocatore non fai strada” risponderanno, a ragione, in molti. Eppure, nel sottobosco del tennis d'oltre Manica, qualcosa si sta muovendo e non è utopistico pensare ad una Gran Bretagna protagonista, finalmente, in serie A con il “solito” Andy Murray affiancato da un giovane di belle speranze, quell'Oliver Golding, classe 1993, oggi “solamente” numero 688 delle classifiche mondiali (best ranking toccato il 14 novembre alla posizione 682), ma probabilmente unica vera speranza di tutto il Regno Unito nell'ottica di annoverare tra le proprie fila un vice Murray.

Storia particolare quella del talentino di Richmond, che ha “rischiato” di intraprendere la carriera di attore e, forte di un carattere... forte, è spesso riuscito a far parlare di sé. L'anomalia è che il popolo tennistico britannico (forse rassegnato?) non sembra avere la stessa attenzione, su Oliver, come ad esempio l'abbiamo noi noi nei confronti ad esempio di Quinzi tanto per fare un nome (ma noi ci lasciamo andare anche per meno...). Almeno così s'intuisce dai forum specializzati, dove dopo le tante scottature subite, i british non si lasciano andare a facili entusiasmi. Eppure siamo di fronte ad un ex numero due al mondo juniores, capace anche di vincere i recenti Us Open Juniores. Su “Holly”, come viene soprannominato, neppure i bookmaker... inglesi credono molto: la sua quota relativa al piazzamento alle spalle di Murray nella speciale classifica riservata ai britannici a fine 2012 è stata quotata a 7 (10 euro scommessi – 70 euro di vincita).

Eppure la concorrenza si chiama Bogdanovic, Ward (probabilmente il vero ostacolo), Baker, Goodall, Eaton e compagnia. Non propriamente dei mostri sacri per un giocatore che, infilando qualche buon risultato a livello Futures e Challenger, non faticherebbe a salire rapidamente in classifica...

Tennis o Holliwood? Tennis...
La storia tennistica di Golding è fresca, freschissima. Già, perchè nei primi undici anni della sua vita nei suoi pensieri non c'è stata la pallina gialla, ma dell'altro. Parliamo di un ragazzino che a soli 2 anni si era già affacciato al mondo della televisione e che qualche anno dopo sembrava già aver davanti a sé la strada spianata verso Hollywood. L'esordio in uno spot per una casa automobilistica, poi la crescita con le parti in “Wind in the willows”, “Coming Home” ed il lancio definitivo nel mondo del cinema con “All or Nothing” e soprattutto “The Adventures of Greyfriars boys” (recitando al fianco di star come Christopher Lee e Keira Knightley), il tutto condito da un'importante vita scolastica cominciata alla Newland House School, a Twickenham.

Poi la folgorazione. Holly non è uno che “le manda a dire”, come diremmo noi e se c'è da prendersi responsabilità non si tira mai indietro. La prima grande decisione della sua vita Golding la prende a 11 anni quando, affascinato dal tennis che poteva praticare nel giardino di casa, decide di cambiare strada e di dedicarsi al “nostro” sport. I numeri “Holly” sembra averli anche qui, la LTA (Federazione Inglese) se ne accorge subito e lo porta a Wimbledon, dove conosce tra gli altri Martina Navratilova e Todd Woodbridge. “Credo che il mio passato da attore mi possa aiutare. Per giocare un grande match di tennis bisogna trovarsi a proprio agio davanti a un folto pubblico – racconta Oliver - Però può anche essere un ostacolo, visto che ho meno remore a mostrare i miei stati d’animo, compresi quelli negativi. E’ qualcosa su cui sto lavorando. E comunque mi piace pensare di essere più bravo come tennista che come attore...”.

Lo stravagante “Holly”
Oliver cresce, i risultati arrivano ma non mancano i contrattempi. Finisce sul Daily Mail perchè bannato dal campettino di mamma Sandra perchè il Consiglio Comunale ritenne che le palline facevano troppo rumore, causa che la famiglia Golding comunque vinse. Storie se vogliamo anche carine, quelle che accompagnano Golding che, se da una parte colleziona trofei su trofei (il più importante fu la medaglia d'oro alle Olimpiadi giovanili nel 2010) e attenzioni su di sé (Fred Perry, inteso però come marca, gettò subito gli occhi su di lui), dall'altra è ancora protagonista di un'altra vicenda particolare. Siamo nel 2010 e, a sorpresa, decide che la sua casa sarebbe diventata San Luis Potosi, circa 400 chilometri a nord di Città del Messico. Il motivo? Semplice, l'amore. Sì, anche a 16 anni e con davanti un futuro roseo in una disciplina sportiva, all'amor non si può comandare. A rubare il cuore di “Holly” è Carolina Betancourt, anche lei tennista (classe 1993, top 700). Golding ha appena raggiunto la finale agli Us Open Junior e sceglie la via forse più difficile, lascia la LTA e si affida al duo sudamericano composto da il messicano Juan Carlos Baca e l’argentino Gustavo Perino.

Ho preso la decisione di trasferirmi a San Luis Potosi per avvicinarmi alla mia ragazza. Però l’ho fatto anche perché avevo qualche problema in Inghilterra. Nel mio paese c’è una grande pressione sui giocatori. E’ normale, perché sono in attesa di un altro campione. E’ giusto, quel campione spero di essere io. Ma credo che oggi sia meglio stare lontano dalla pressione” disse poco più di un anno fa il talentino britannico che ricevuto il “benestare” della Federazione e della famiglia, entrambe le parti non proprio felicissime in un primo momento, comincia la sua scalata nel tennis. Prima la finale all'Heddie Herr, poi quella alla Copa Casablanca e, a settembre del 2011, conquista il primo grande slam giovanile, l'Open degli Stati Uniti sconfiggendo l'amico-rivale Jiri Vesely. Per qualche mese passa anche dalla Spagna, da Galo Blanco, intanto a livello Junior è già al top, nei pro invece il battesimo è avvenuto da poco. Già, perchè se l'approccio con il mondo professionistico risale addirittura al 2008, quando Golding aveva solo quattordici anni (sconfitto 60 63 da Kenny De Schepper nelle qualificazioni di un Futures francese), il primo vero anno da professionista è stato sicuramente quello che si è appena concluso. “Holly” comincia la stagione da numero 1100 ed impiega un po' di tempo per carburare.

I primi quarti di finale a livello Futures arrivano ad aprile, a giugno c'è spazio anche per il primo assaggio del grande tennis con la wild card, onorata, al Queen's dove perde da Mahut (63-64 il punteggio) e, soprattutto, qualche giorno dopo, con la prima vittoria nelle qualificazioni di uno Slam. A casa a sua, nel torneo di Wimbledon, dove supera Milton prima di arrendersi a Janowicz. Il tutto nonostante il tremendo lutto che, proprio alla vigilia dei Championships, colpisce il ragazzo privandolo del suo allenatore che rimane ucciso in un incidente stradale. Dopo il comprensibile periodo di disorientamento, Oliver inizia una collaborazione con l'argentino Horatio Rearte che lo accompagna nel suo ingresso nel tennis vero: a partire da Wimbledon il 18enne britannico infilerà una serie di ottimi risultati (su tutti il secondo turno al Challenger di Loughborough dove sconfisse il nostro Marrai e, a dicembre, la semifinale di Antalya dove perse da Fabbiano) che lo porteranno in breve tempo nei primi 700 al mondo. Nel 2012 ci si aspetta ovviamente la definitiva consacrazione, l'ingresso nei primi 200 della classifica mondiale è un obiettivo ampiamente alla portata di Oliver Golding, uno che nel tennis ci è finito quasi per caso e che, come in una sceneggiatura della “sua” Hollywood, potrebbe restarci per molto tempo...

Marco Caldirola

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