La Svizzera a due facce; Stan perde da Haase, Roger vince e ora attende Seppi per la rivincita di Melbourne (Crivelli)

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La Svizzera a due facce; Stan perde da Haase, Roger vince e ora attende Seppi per la rivincita di Melbourne (Crivelli)

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Rassegna a cura di Daniele Flavi

 

La Svizzera a due facce; Stan perde da Haase, Roger vince e ora attende Seppi per la rivincita di Melbourne

 

Riccardo Crivelli, la gazzetta dello sport del 17.03.2015

 

Notte di numeri in California. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Dal mazzo ne escono alcuni sorprendenti, come le 20 vittorie in stagione dell’emergentissima ceca Pliskova, la prima a raggiungere il traguardo nel 2015. Ovvero altri che non sorprendono affatto, come i sette punti concessi nei propri game di servizio (e il 96% con la prima) da Rafa Nadal contro Sijsling, o i 12 game su 13 infilati da Serena Williams dopo aver perso a zero il primo gioco contro la kazaka Diyas. CASA SVIZZERA E mentre la Halep continua a giocare con il dolore nel cuore del suicidio di una cugina appena prima del torneo, sono le vicende di casa Svizzera a destare l’interesse di un pubblico che deve ancora scaldarsi prima della settimana decisiva. Federer, al solito, è una delizia per gli occhi: 13 punti su 14 a rete e nessuna palla break concessa (a proposito delle certezze dei numeri) contro Schwartzman per regalarsi la rivincita con il nostro Seppi. Un incrocio che Roger attende ansioso: «Sarà bello rigiocarci dopo averci perso in Australia: adesso so che mi può battere, ma non è quello il problema. Il problema è di come io avevo colpito la palla in quell’occasione. Ora un po’ di pressione è anche su di lui, io sono in forma». Ma non ancora sicuro di giocare a Roma: «Vedremo dopo Madrid». Piange invece Wawrinka, piegato dal misero 46% di prime e dalla voglia di rivalsa di Robin Haase, che ci aveva perso 6 volte su 6 e in questa stagione, prima di Indian Wells, era uscito sei volte al primo turno, precipitando oltre la centesima posizione in classifica (ora è 104). DONNA D’ACCIA Per fortuna la consolazione può declinarsi al femminile: Timea Bacsinszky, nata a Losanna da genitori ungheresi, raggiunge le 20 vittorie stagionali qualche ora dopo la Pliskova e prosegue una striscia di 14 successi consecutivi: due in Fed Cup, cinque a Monterrey e Acapulco, dove ha vinto i tornei e due a Indian Wells. Nel 2011, piegando male il piede sinistro, si ruppe il metatarso e si procurò una distorsione dell’articolazio-ne, rimanendo in pratica ferma per tre anni. Contro la Makarova, una top ten, Timea è stata sotto di un break nel secondo set e addirittura di due nel terzo: «E’ tutto così incredibile, non so da dove ho tirato fuori le energie. A volte penso che gli esseri umani abbiano risorse che non si aspettano». E lei ha del tempo da recuperare.

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