Roland Garros interviste, Federer: "Il livello di gioco espresso da Stan non è una sorpresa"

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Roland Garros interviste, Federer: “Il livello di gioco espresso da Stan non è una sorpresa”

Roland Garros, quarti di finale: S.Wawrinka b. R.Federer 6-4 6-3 7-6. L’intervista del dopo partita a Roger Federer.

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Quanto ha giocato bene Stan? L’hai mai visto giocare meglio in uno slam?
Beh, ovviamente ha giocato in modo incredibile all’Australian Open e ha giocato molto bene in altri match. Non penso che per nessuno sia una sorpresa vedere Stan giocare così. Sappiamo che può giocare così, è un buon momento per lui, essere così vicini in una grande occasione come questa al Roland Garros dove ho sempre pensato che avrebbe l’opportunità di fare bene. L’Australian Open è stata una sorpresa per molti, ma la gente ha sempre pensato che potrebbe potenzialmente arrivare a vincere il Roland Garros.

Quanto è stato difficile giocare con questo vento oggi?
Sì, è stato difficile, ma anche per questo è stato impressionante il modo in cui Stan è riuscito giocare.

Ad un certo punto cercavi di colpire la palla molto alta, cercavi di rallentare il gioco?
Ho provato molte cose. Una di queste è stato cercare di tenerla alta, un’altra di tagliarla corta, un’altra cercare di colpirla con il vento. Naturalmente non volevo lasciare il Roland Garros senza aver provato tutto quello che si poteva fare. Quindi è stata dura, avrei voluto vincere il tie-break, avrei voluto rimontare nel primo set, ma non è andata così. Stan è stato forte nei momenti decisivi e non mi ha lasciato molto margine, quindi dobbiamo dare credito a lui per aver giocato così bene oggi.

Ti sentivi a tuo agio con il tuo gioco oggi su questo campo o forse ti mancava un po’ il tuo solito timing a causa delle condizioni? Perché non sembrava proprio che a un certo punto avresti potuto condurre il match.
Stan ha reso le cose molto difficili oggi. È dipeso da molti fattori. Quando perdi qui è sempre per una serie di cose. L’avversario, le condizioni, molti fattori, ma è lo stesso per entrambi i giocatori. Nel tennis vince solo uno e l’altro deve perdere. Uno fa la conferenza stampa che teme e l’altro vuole semplicemente farcela e fa qualcosa di diverso. Questa volta tocca a me venire qui a dare spiegazioni e a volte non sai cosa dire, è meglio lasciar fare la conferenza stampa a Stan, dimenticatevi di me, andate avanti (sorridendo).

È difficile giocare contro un amico che conosci così bene? L’hai battuto 16 volte. Pensi che oggi sia mancato qualcosa nel tuo gioco o è difficile come sempre?
No, quest’anno penso di aver giocato una settimana migliore di quella che ho giocato qui l’anno scorso, ho giocato un tennis più positivo. Sentivo meglio la palla, non era così terribile oggi, ma naturalmente so che posso giocare molto meglio. Come ho detto, è una combinazione di fattori che non sono andati bene, ma il merito è soprattutto della qualità dei colpi di Stan, diritto, rovescio, ottimo servizio nei momenti giusti. Io ho cercato di tenere duro, di cercare un modo per non far scorrere il match troppo rapidamente. Gaël gioca in modo completamente differente, ti lascia giocare un po’ più da fondo. Stan non lo fa, specialmente quando è in forma come oggi pomeriggio.

Sembrava che tu volessi rigiocare quel terzo punto nel tie-break, mentre l’arbitro ha dato il punto a Stan. Può raccontarci della difficoltà di quella chiamata? Anche Serena Williams e Azarenka hanno avuto una situazione simile e hanno parlato di avere un qualche tipo di replay per chiamate del genere, tu cosa ne pensi?
Avrei voluto rivedere il replay, spero che non sia stato un errore, se lo è stato, è stato un errore molto penalizzante per me. Ma non ha davvero importanza come lui avrebbe colpito se comunque l’avessi mancata. C’è stata una chiamata mentre la stavo colpendo, ti mette fuori gioco o no? Non lo so, ma queste sono le regole del gioco, se avviene mentre si sta effettuando il colpo, subito prima, deve essere ripetuto. Spero che sia stato dopo per il bene di tutti, ma se così non è stato, certo è dura. Ad ogni modo oggi ho fatto 30 e più errori, lui ne avrà fatto forse uno, quindi non è poi così importante.

Immagino che magari sia un po’ presto guardare avanti in questo momento, ma inizierai la stagione sull’erba con il pensiero che Wimbledon sia la tua migliore occasione di vincere un altro titolo Grand Slam?
No, non è mai troppo presto, sto già pensando a che cosa farò nei prossimi giorni perché Wimbledon sarà il grande obiettivo della stagione. Lì voglio giocare al mio meglio. Non vedo l’ora di vedere cosa succederà. Quest’anno è un po’ diverso perché c’è una settimana in più. Non c’è nulla di positivo nel perdere oggi, perché non avevo bisogno di giorni in più, ma li utilizzerò per stare con la mia famiglia, stare bene con loro e riprendermi fisicamente. Non vedo l’ora di giocare ad Halle e poi chiaramente a Wimbledon. Un grande obiettivo per me. Lo voglio vincere e penso che il mio gioco sia buono, è solido, è positivo e adesso devo continuare così.

Anche se hai detto che hai perso per una combinazione di fattori, pensi che la risposta sia stato il tuo punto debole oggi insieme al suo servizio? Perché non hai avuto nessuna palla break nel secondo e nel terzo set. Pensi che sia una delle ragioni, forse rispondevi un po’ troppo corto?
Sì, assolutamente. Non avevo abbastanza impatto sulla sua seconda di servizio. Un aspetto molto frustrante del mio gioco di oggi, ma questo va anche di pari passo con il fatto che oggi ha dominato lui lo scambio da fondo. Oggi non andava, le condizioni erano difficili, come ho detto, i fattori sono molti.

Quanto è frustrante questa sconfitta? Dopotutto è un quarto di finale.
Vuoi dire fino a che punto è frustrante perdere?

.
Beh, non c’è niente di positivo. Vincere oggi sarebbe stato l’ideale, che è quello che Stan sta vivendo adesso. Ha due giorni liberi per prepararsi alla semifinale. La farà lui, non io. Ho altre cose da fare adesso. Per quel che posso dire, certo, è deludente perdere per un tennista. Non so voi, ma è un po’ come scrivere un pezzo mediocre e dopo tutti ti saltano addosso. Non c’è niente di piacevole nel perdere, a parte quando le persone dicono che è stato un bel match. Allora a quel punto puoi dire, ok, va bene, la gente si è goduta il match, anche questo è importante. Per me è davvero molto importante far contente le persone. In questo modo non è un peccato, è un peccato non essere riusciti a fare meglio di così, questo è quello che ho pensato immediatamente. Poi passa.

Non so se è il momento giusto, ma potresti dirci qualcosa di più sul match di Novak?
Match meraviglioso per il torneo. Tutti speravamo di vederlo. È una buona cosa che fossero così vicini nel sorteggio, l’opportunità migliore per loro per andare avanti ed arrivare anche alla finale. Sono sei match, due settimane, sapete cosa può succedere nei Grand Slam. Puoi ammalarti, puoi infortunarti, possono succedere molte cose. È’ un bene che si incontrino adesso, mi auguro che sia un buon match per il Roland Garros e per loro due.

Lo guarderai?
Non penso, non lo so. Non ho idea. Non so dove sarò domani pomeriggio, non penso che guarderò TV, ma chi lo sa? Forse.

Traduzione di Ylenia Bellantoni

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