Battuto anche Nishioka, Donati vuole Wimbledon (Zagnoli)

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Battuto anche Nishioka, Donati vuole Wimbledon (Zagnoli)

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Battuto anche Nishioka, Donati vuole Wimbledon (Vanni Zagnoli, Il Secolo XIX)

C’è un alessandrino vicino al primo tabellone di un torneo del grande slam della carriera. E’ Matteo Donati, 20 anni, abitante a Bra, nel Cuneese. E’ a un solo match dal suo primo “main draw”, si è imposto sul numero 140 dell’Atp Yoshihito Nishioka, ancora in tre set, stavolta in rimonta: 4-6 7-6 (nel tie break ha lasciato un solo punto) e 6-2. Al terzo e ultimo turno aspetta un altro nipponico: la testa di serie numero 4 delle qualificazioni, Tastuma Ito, che già aveva partecipato a Wimbledon per due volte, nel 2012 e nel 2014, o Hiroki Moriya, pure possibile debuttante nel torneo più prestigioso al mondo, dopo la qualificazione allo Us Open 2014 e all’Australian di gennaio. Nei primi due set, Donati soffre. Nel secondo finisce sotto per 4-6 e 1-3, raggiunge il tiebreak, come nel turno precedente, e si aggiudica il confronto grazie a un parziale eccellente, con break nel terzo e nel settimo gioco. A maggio aveva ottenuto una wild card per gli Internazionali di Roma, accedendo così per la prima volta in al tabellone principale di un torneo Atp. Al primo turno battè il colombiano Giraldo, poi cedette al ceco Tomás Berdych, numero 6.

Alto un metro e 88, Donati pesa appena 73 chili: «Devo lavorare sul fisico, perché nei grandi tornei trovi tutti atleti fenomenali». E’ il classico giocatore moderno, battuta e dritto: «Ma il rovescio è il mio colpo più naturale». Ricorre spesso al drop shot, ha gambe infaticabili e fair play. «Mi piace imporre il gioco, muovere la palla. Murray è il mio ispiratore, nella gestione dei punti». Un mese fa aveva ottenuto il miglior ranking della sua storia, 218 . E’ supportato dalla famiglia, in particolare da mamma Marina, nonostante non avesse molti soldi da investire. Matteo si è così fatto da solo, la federazione l’aveva invitato ad allenarsi aTirrenia una volta sola. Barazzutti l’aveva convocato in coppa Davis come aggregato, contro la Gran Bretagna, in fondo il ct è friulano ma cresciuto ad Alessandria. «Donati è uno dei giovani più interessanti. Ci aspettiamo altri risultati, dopo la finale di Napoli». Era considerato il quarto dei fab four ventenni, dietro al marchigiano Gianluigi Quinzi, a Filippo Baldi e a Stefano Napolitano, biellese, ma adesso è davanti. «Le accelerazione e i cambiamenti da giovani sono rituali. Conta il potenziale, adesso lo esprime. Anche l’australiano Kokkinakis e il coreano Chung erano dietro a Quinzi, ora l’hanno superato (…)

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