Ubi Oscar: ecco i tre tennisti più deludenti della stagione

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Ubi Oscar: ecco i tre tennisti più deludenti della stagione

“And the Oscar goes to…” scopri con la redazione di Ubitennis chi sono i giocatori più deludenti della stagione. Ma noi in realtà non ne capiamo niente di tennis, e lo sappiamo, per questo sarai tu a decidere a chi assegnare il premio votando il nostro sondaggio!

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Credevate di aver capito di che pasta sono fatti i nostri redattori? Illusi, oggi comincia il bello, tocca addirittura al trio Lescano, che vi spiegherà, con l’innaturale competenza di cui sono provvisti perché dovete votare uno e non votare l’altro. Vi abbiamo detto che alla fine ci saranno dei premi particolari per il miglior votante? No? E credevate fosse un caso?

Per Raffaello Esposito il giocatore più deludente dell'anno è Nick Kyrgios

Per Raffaello Esposito il giocatore più deludente dell’anno è Nick Kyrgios, perché il talento da solo non basta

Raffaello Esposito: Per un esordiente come il sottoscritto essere chiamato a scegliere i peggiori del 2015 può destare sospetti ma nella grande casa di Ubitennis tutti cantano e portano la croce quindi con gioia e spirito natalizio prendiamo quel che ci vien dato.
Al primo posto per distacco metto Nick Kyrgios, non tanto per la celebre querelle con Stan the Man, dopo la quale non ha più vinto un match per un mese e mezzo, quanto per i miseri risultati e la sola finale a Estoril, raggiunta e persa contro Gasquet. Il talento deve essere solo un punto di partenza e va meritato ogni giorno con duro lavoro. Cosa che il giovane australiano continua a non fare preferendo atteggiamenti e siparietti ai limiti del sopportabile. Forse si crede Connors o McEnroe ma qualcuno dovrebbe spiegargli che John e Jimmy non erano certo modelli di comportamento, tacendo per pietà il fatto che avevano più talento e carisma nel mignolo del piede di quanto lui ne abbia nel suo metro e novantatre di ottusa potenza.
Non sono certo dell’ordine degli altri due gradini del podio ma piazzo al secondo posto Tomàs Berdych. Il ceco non ha mai uno squillo contro i migliori pur possedendo tutte le armi necessarie per lottare ai vertici. Solo in Coppa Davis ha saputo esprimere il meglio, guidato però da un vero vincente come Radek Stepanek e uno col suo potenziale non può certo accontentarsi delle due vittorie negli ATP 250 di Shenzen e Stoccolma contro due mestieranti come Garcia-Lopez e Sock. Che si tratti di pigrizia mentale, mancanza di coraggio nel cercare vie nuove per crescere o cos’altro non è dato sapere ma sta di fatto che le stagioni di Tomàs sono sempre grigie come il fumo di Londra e intanto il tempo se ne va.
Al terzo posto Milos Raonic, anche per la decisione di separarsi dal coach Ivan Ljubicic, uno che poteva fargli solo del bene. Due anni fa li ho visti a Montecarlo in allenamento e già allora non sembravano in armonia. Il solo titolo di San Pietroburgo contro Sousa(!) non fa testo. Certo, l’infortunio e la conseguente operazione al piede di maggio potrebbero costituire una buona scusante ma la sensazione è sempre quella, quando un giocatore possiede naturalmente armi potenti come il servizio e il dritto di Milos tende sempre ad affidarsi a quelle. Ma nel tennis come nella vita chi si ferma è perduto e il nostro augurio a Raonic è quello di trarre ispirazione dai migliori. Nole si è costruito una battuta letale, Roger si è buttato a rete. E lui?

Grigor Dimitrov - Internazionali d'Italia 2014 - Roma (FOTO DI MONIQUE FILIPPELLA)

Silvia Berna sceglie Grigor Dimitrov, autore di una stagione al di sotto delle aspettative

Silvia Berna: Nessun dubbio. La delusione dell’anno è soprattutto una: Grigor Dimitrov. Se si è parlato di baby-Fed in questo 2015 è soprattutto a causa di una bionda e di una bruna. Mettiamoci pure il cambio di allenatore e siamo al completo. “Zeru tituli” (contro i 3 del 2014), come direbbe un signore che si occupa di tutto un altro sport. Ottavi a Melbourne, primo turno a Parigi, secondo a New York e terzo a Wimbledon, dove soltanto 12 mesi prima aveva disputato uno straordinario torneo fermandosi in semifinale al cospetto di Novak Djokovic. Insomma, una stagione decisamente al di sotto delle aspettative per il bulgaro, che dalla sua ha ancora l’età (24 anni) ma dovrà rimettersi in carreggiata al più presto se vorrà davvero fare il salto di qualità tanto auspicato. Se è vero che sbagliare è umano ma perseverare è diabolico, il caro Dimitrov sta assumendo sempre più connotazioni demoniache. Il ragazzo ha detto di non voler ripetere gli errori commessi quest’anno… incrociamo le dita.
Il secondo nome è quello di Ernests Gulbis. Mi viene da dire quanto bendidìo sprecato! Una stagione da Oscar anche la sua, non c’è che dire. Vediamo i numeri del suo 2015: 24 sconfitte a fronte di sole 11 vittorie, la prima delle quali arrivata a marzo ad Indian Wells, dopo 5 sconfitte consecutive ad inizio stagione; 0 titoli conquistati; 3 eliminazioni al primo turno nei tornei dello Slam (oltre ad un secondo turno al Roland Garros); 117, la posizione in classifica raggiunta dal lettone ad ottobre! Numeri che parlano chiaro, inutile argomentare ulteriormente.
Le regole mi costringono a fare un terzo nome, ma ammetto di avere qualche difficoltà visto che i miei due colleghi si sono presi tutti i papabili. Allora dico Gael Monfils, tanto per concludere citando un altro giocatore che come i primi due è rimasto a secco di trionfi in questo 2015. Non mi aspettavo certo chissà quale acuto da parte del funambolico francese, ma un po’ di brillantezza in più non avrebbe guastato.

Rafael Nadal - US Open 2015 (photo by Art Seitz)

Secondo Antonio Garofalo l’Oscar non può che essere assegnato a Rafael Nadal

Antonio Garofalo: Non scherziamo ragazzi, il peggiore del 2015 è stato senza dubbio il fantasma che si è aggirato per i campi del circuito per gran parte della stagione tirando il diritto nel rettangolo del servizio e perdendo partite che non avrebbe mai perso un tempo. Volete veramente farmi credere che le vittorie a Buenos Aires, Stoccarda e Amburgo possano salvare la stagione di Rafael Nadal? Suvvia, si è fatto prendere a sberle da un Dustin Brown qualunque e da un Michael Berrer pure, è riuscito a buscarle in una sola stagione tre volte con Fognini e addirittura – udite udite – a perdere una finale contro Federer! E per non farsi mancare nulla ha posto il veto al povero Bernardes e realizzato la più grande impresa del tennis contemporaneo: litigare con Fognini e avere torto! Ma poi, due quarti di finale, un secondo e un terzo turno negli Slam senza nemmeno essere infortunato. Si ok, si è ripreso nel finale di stagione giusto per dare l’illusione che nel 2016 sarà meglio, ma signori qui si giudica il 2015 e l’Oscar deve essere suo.
Se proprio il vostro amore per Rafa vi impedirà di votare per lui, allora vi offro altri due campioni che meritano la palma di peggiore del 2015. Il fenomeno annunciato, quello che doveva interrompere l’egemonia dei Fab-Four, l’imperatore d’Oriente Kei Nishikori, si è sciolto come neve al sole (Levante). Se non è rotto è malmesso, la scusa è sempre pronta. Quando è sano non è in grado di impensierire i più forti. Doveva sorprendere, invece ha portato a casa i soliti Barcellona, Memphis e Washington con appena due quarti Slam, un primo turno e – toh! – un ritiro. Quando ha incrociato le racchette con Djokovic, Murray, Federer e Wawrinka le ha sempre prese: fate voi.
E infine, signore e signori, non dimentichiamoci del dominatore della seconda settimana degli US Open 2014, Marin Cilic, che dopo aver vinto il primo Slam non aveva più intenzione di fermarsi. Vabbè, i miracoli anche se sei di Medjugorje riescono una volta sola e se non fosse arrivato in semifinale a New York ci saremmo completamente dimenticati della sua esistenza.

E tu? Sei d’accordo con noi? Chi è il tennista maschile più deludente della stagione? Vota il tuo personale candidato con il nostro sondaggio! Sarà possibile votare fino al 13 dicembre. Ti ricordiamo che hai a disposizione tre voti, come noi abbiamo proposto tre candidati.

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