ATP Madrid: Nadal convince, Murray arranca. Gran del Potro, bene Kyrgios e Raonic

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ATP Madrid: Nadal convince, Murray arranca. Gran del Potro, bene Kyrgios e Raonic

Rafael Nadal si sbarazza facilmente di Andrey Kuznetsov, Andy Murray perde un set contro Radek Stepanek. Ottima prova di Juan Martin Del Potro che supera in due set Dominic Thiem. Gael Monfils approfitta di un Kevin Anderson ancora in fase di recupero. Nick Kyrgios suda nel primo parziale prima di archiviare la pratica Pella, Coric strapazza Almagro. Raonic la spunta al terzo contro Dolgopolov e altrettanto fa Gasquet con Verdasco

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[PR] J.M. del Potro b. [14] D. Thiem 7-6(5) 6-3 (Paolo Di Giovanni)

Juan Martin del Potro ottiene la vittoria più importante dal suo rientro. Lo fa in un Masters 1000 eliminando il numero 15 del mondo Dominic Thiem, giocatore tra i più in forma in questi primi mesi di stagione. L’austriaco paga probabilmente la lunga finale persa a Monaco di Baviera contro Kohlschreiber l’altro ieri, la brillantezza e la solidità che lo avevano contraddistinto recentemente non si sono infatti intraviste. Del Potro dal canto suo parte meglio, appare motivato e trova subito un buon feeling con la palla, fa i soliti buchi nel campo con il dritto e sfrutta l’efficacia del servizio durante tutto l’incontro, al contrario paga un po’ gli errori commessi dal lato del rovescio, esposto a modifiche dopo gli infiniti problemi che gli hanno attanagliato il polso sinistro.

A dispetto dei nomi, la qualità non è eccelsa, ma la difesa della battuta è mordente. Il primo set mette a disposizione tre palle break a testa, prima per ‘Delpo’, poi per Thiem. Nel tie-break l’argentino è più determinato, scappa sul 3-0 per poi farsi rimontare, ma sul 6-5 approfitta dell’errore di dritto in uscita dal servizio di Thiem per aggiudicarsi il primo parziale.
L’austriaco sembra subire il colpo, commette numerosi gratuiti e si ritrova subito sotto di un break nel secondo. Del Potro continua la sua marcia verso la vittoria annullando tre break point, anche con l’aiuto del servizio che lo assiste sempre nei momenti di difficoltà. Il vincitore degli US Open 2009 chiude al terzo match point con l’ennesimo errore dell’avversario e dopo la stretta di mano si lascia andare in uno sfogo di commozione, con il volto coperto dall’asciugamano, sollevato per quello che potrebbe essere il primo vero passo verso il livello che gli appartiene.

[2] A. Murray b. [Q] R. Stepanek 7-6(3) 3-6 6-1 (Tommaso Voto)

Lo scozzese Murray elimina il veterano Stepanek ed accede agli ottavi di finale dell’ATP di Madrid. Il campione uscente ha disputato un match a fasi alterne, ma nel complesso è stato in grado di controllare gli schemi d’attacco del ceco, che continua imperterrito a portare sui campi da tennis il serve&volley. Radek, che a 37anni è diventato il tennista più anziano a superare un turno nei Master 1000 dai tempi di Connors, ha cercato, con le sue variazioni e gli attacchi contro tempo, di non entrare nello scambio prolungato. Il tentativo è riuscito solo a tratti, ma ha dimostrato che il talento non ha età e che può ancora togliersi qualche soddisfazione.

Pronti via e Andy è subito sotto 2 a 0, lo scozzese fa molta fatica ad imporre il suo gioco, anche perché commette molti errori gratuiti. Murray rischia anche il doppio break di svantaggio, ma si salva con molto mestiere e con la partecipazione diretta del ceco, che infila un paio di scelte tattiche sbagliate. Il n.148 del mondo, ma con un passato da top ten, nei primi 15 minuti mostra tutto il suo talento, fatto di colpi anticipati, di trattorie strette e di chiusure a rete sempre stilisticamente precise. Nel sesto game, tuttavia, Andy prova ad essere più aggressivo in risposta e da fondo aumenta in modo significativo la gittata dei colpi. Radek scivola 0-40 ma riesce ad accorciare grazie ad una contro-smorzata e ad un contropiede che atterra sulla riga. Murray con una risposta di rovescio al salto strappa la battuta e pareggia sul 3 a 3, dimostrando che con un po’ più di vigore e di attenzione non ci sarebbe così tanto equilibrio. Il ceco non si scoraggia, prende sempre l’iniziativa ma è costantemente in debito di ossigeno quando gli scambi superano i 5-6 colpi. Dopo un momento di stasi, il set si infiamma nell’undicesimo gioco, quando una combinazione diritto in cross-volée alta regala una palla break al ceco. Murray è teso, riflette un po’ troppo prima di riprendere il gioco e l’arbitro lo sanziona con un time violation. Il n.2 del mondo, stranamente calmo, accetta con un sorriso la decisione dell’arbitro e conquista il punto della parità dopo uno scambio prolungato da fondo. La giusta conclusione del set è il tiebreak, in cui Andy riesce finalmente a prendere il largo ed a conquistare il primo set.

Incamerato il primo parziale Andy si disunisce, infatti subisce il break (da 40-0) e ridà forza e convinzione al ceco, che si carica vistosamente dopo aver conquistato il 2 a 0. Radek si aggrappa alla resa del servizio (con la prima vince 90% dei punti)  ed al suo gioco di rete per resistere all’offensiva dello scozzese. Stavolta Murray non trasforma due occasioni del controbreak e permette al qualificato ceco di portarsi sul 5 a 2. Stepanek non si scompone e vince meritatamente il secondo set, anche perché ha saputo rientrare in partita ed ha sfruttato le amnesie di Murray.
Purtroppo le speranze del ceco risiedono tutte nel servizio, quando non mette la prima in campo il punto diventa difficile da conquistare. Stavolta è Radek a subire il break in apertura, che mette praticamente fine al match (unico momento interessante è una discussione su una chiamata contestata dallo scozzese sul 4-0). Andy, sul 5-1, ha l’ennesimo passaggio a vuoto della partita, infatti rischia di perdere il servizio, ma riesce a chiudere sul 6-1 , ma per poter sperare di difendere il titolo a Madrid deve necessariamente salire di tono e di concentrazione.

[5] R. Nadal b. A. Kuznetsov 6-3 6-3 (Gabriele Ferrara)

Rafa Nadal accede agli ottavi di finale del Masters 1000 di Madrid, superando in due set Andrey Kuznetsov con il punteggio di 6-3 6- in un’ora e diciotto minuti di gioco. Al prossimo turno troverà Pouille o Querrey.

I precedenti vedevano lo spagnolo avanti 2-0, avendo vinto lo scorso anno al terzo turno del Roland Garros e lo scorso gennaio nei quarti di Doha – peraltro prevalendo solamente per 6-4 al terzo set. La partita inizia con Rafa che, come mostrato nelle ultime settimane, spinge molto bene con il dritto, aprendo bene gli angoli e costringendo quasi sempre il russo a difendersi due o tre metri dietro la riga di fondocampo, andando avanti 3-0 e procurandosi due chance per il 4-0, ma Kuznetsov si salva con un paio di buone accelerazioni di dritto. Ciò nonostante, il numero 39 del mondo appare in difficoltà in risposta – soprattutto dal lato del rovescio – e Rafa non ha mai problemi a tenere i propri turni di servizio, portandosi poi nuovamente ai vantaggi nel sesto gioco grazie ad un pazzesco dritto lungolinea, con il venticinquenne di Tula che riesce comunque ad accorciare sul 2-4, Il numero 39 ATP, tuttavia, continua ad avere difficoltà a rispondere – in tutta la partita vincerà solamente 5 punti su 41 in sul servizio del rivale – soffrendo molto il rimbalzo alto del servizio di Nadal, che non gli consente di appoggiarsi e di anticipare la palla, sbagliando così molti colpi in rete o accorciando molto e lasciando il campo scoperto a Nadal, che chiude il primo parziale per 6-3.

Nel secondo set il numero 5 del mondo si procura due break point nel terzo game grazie a due notevoli accelerazioni di dritto, ma vanifica entrambe le occasioni con due gratuiti con lo stesso – uno in cross e l’altro nella direttrice inside-out – accorciando poi la gittata dei suoi colpi e consentendo al russo di tenere la battuta. In questa fase del match sembra essere tornato il Nadal visto tra la fine del 2014 e l’inizio del 2016, che commette molti errori e risponde molto lontano dal campo. Ciò nonostante, sul 3 pari il russo commette un doppio fallo e sbaglia un comodo smash a campo aperto, regalando così due palle break a Rafa. Sulla prima si salva con lo schema servizio&dritto, ma sulla seconda il nastro trascina fuori il suo dritto inside-in, 4-3 per l’iberico, che poi non ha problemi a chiudere l’incontro con lo score di 6-3 6-3.
Buona prestazione da parte dello spagnolo, che ha iniziato e concluso l’incontro in maniera molto positiva, nonostante un piccolo appannamento nella prima metà del secondo set.

M.Raonic [11] b. A.Dolgopolov 6-4 6-7(3) 6-2 (Davide Di Biase)

 Sul campo Arantxa Sanchez, ancora commosso dalla vittoria con pianto liberatorio di Juan Martin del Potro, va in scena l’incontro tra Alexandr Dolgopolov, n°29 del mondo, e Milos Raonic n° 10. Prima d’oggi si sono incontrati solamente due volte, sempre ad Indian Wells, con  una vittoria a testa. L’ucraino ha decisamente bisogno di un risultato importante dopo un inizio di stagione non certo dei migliori, mentre il canadese, addirittura terzo nella race, è a caccia della testa di serie numero 8 per l’Open di Francia, posizione che gli garantirebbe un tabellone notevolmente più agevole.

Il primo set scorre via velocemente, d’altronde sono entrambi giocatori votati puramente all’attacco. E così fino al 5-4 Raonic gli unici scossoni dell’incontro sono le tre palle break affrontate dal canadese e puntualmente annullate con prime di servizio letteralmente micidiali. L’ucraino però incappa in uno dei suoi soliti passaggi a vuoto e con un game di servizio a dir poco sciagurato regala la prima partita al suo avversario.
Il secondo set assume rapidamente la falsariga del primo, un Dolgopolov molto propositivo in risposta si procura le prime palle break che Raonic annulla nuovamente senza difficoltà. Nei game di servizio dell’ucraino ovviamente si gioca di più e si ha modo di ammirare  l’estro e la classe del tennista, assolutamente imprevedibile con il dritto anomalo e davvero pregevole nei dropshot e  nelle conclusioni di volo. Dopo un’ora e 22 minuti i giocatori sono già al tie-break del secondo. Questa volta però è il canadese a distrarsi e a concedere due mini-break che l’ucraino sa capitalizzare al meglio vincendo il tie-break 7-3. Con 15 vincenti e solo 6 gratuiti “The Dog” vince in maniera convincente il secondo set.

Pronti via e con due errori di dritto l’ucraino concede immediatamente il break. Da qui in poi Raonic alza il livello del suo tennis, ed oltre a bombardare senza pietà con il servizio, nel quinto game conquista con autorità il secondo break del set che manterrà fino alla fine portando a casa il set per 6-2. Prestazione onorevole di Dolgopolov che purtroppo nulla può contro un Milos Raonic che chiude a quota 24 vincenti, 17 aces e il 75% di prime in campo.

A pagina 2 le cronache delle vittorie di Gasquet, Kyrgios, Monfils e Coric

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