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ATP Madrid: Nadal convince, Murray arranca. Gran del Potro, bene Kyrgios e Raonic
Rafael Nadal si sbarazza facilmente di Andrey Kuznetsov, Andy Murray perde un set contro Radek Stepanek. Ottima prova di Juan Martin Del Potro che supera in due set Dominic Thiem. Gael Monfils approfitta di un Kevin Anderson ancora in fase di recupero. Nick Kyrgios suda nel primo parziale prima di archiviare la pratica Pella, Coric strapazza Almagro. Raonic la spunta al terzo contro Dolgopolov e altrettanto fa Gasquet con Verdasco

[10] R. Gasquet b. F. Verdasco 6-4 3-6 6-1 (Raffaello Esposito)
Secoli fa con quei nomi avrebbero potuto essere due spadaccini dal diverso stile che si sfidano all’alba dietro la cattedrale. Fioretto contro spadone, Francia contro Spagna, Richard Gasquet (12 ATP) contro Fernando Verdasco, salito al n°52 dopo la vittoria a Bucarest. Oggi teatro del duello sarà la terra rossa di Madrid. Nel computo generale è lo spagnolo a guidare 8 a 6, grazie alle ultime due affermazioni consecutive al Roland Garros e Indian Wells 2014, quattro pari sulla terra.
Gasquet sceglie di rispondere, si piazza due metri fuori campo come di consueto, lui si sente bene lì, e non soffre sulla diagonale mancina cercata dell’avversario grazieal rovescio fatato. Verdasco picchia forte e il punteggio rimane in parità fin quando non ci si mette la sorte. Nel nono game, sul 30 pari, il nastro accompagna fuori un colpo dello spagnolo condannandolo alla prima palla break del set, che Richard sfrutta per portarsi avanti e chiudere 6-4 con un tranquillo turno a 15.
Regna ancora l’equilibrio ad inizio secondo parziale ma nel quinto gioco Verdasco si fa rimontare da 40-0 e deve annullare palla break ai vantaggi con un rovescio passante da campione prima di difendere la battuta e da qui si trasforma. Lo spagnolo aumenta la potenza e non sbaglia, strappando il primo servizio al francese e volando in pochi minuti 5-2 e poi 6-3 con un drittone lungo linea sottolineato da un urlaccio.
Si va al “decider”, come dicono gli inglesi e Verdasco crolla. Conquista la miseria di sei punti nei primi cinque giochi e si sveglia dall’incubo solo per evitare l’umiliazione del bagel e mancare un paio di palle break prima di arrendersi ad una smorzata. Avanti Gasquet che avrà il vincente di Nishikori-Fognini.
N. Kyrgios b. G. Pella 7-6(7) 6-4 (Benedetto Napoli)
Il programma di giornata sul campo 5 del Mutua Madrid Open viene inaugurato da Nick Kyrgios, numero 21 del ranking ATP, e Guido Pella, no. 50. La chiave di lettura d’incontro sarà la potenza e i colpi da fuoriclasse di cui l’australiano dispone – non a caso è insieme a Zverev uno dei giovani più promettenti dell’intero circuito – contro il gioco piatto del Davisman argentino, specialista della superficie e autentico fighter quando è in giornata di grazia.
Il primo set rispecchia perfettamente le previsioni. Pella corre come un forsennato da una parte all’altra del campo, mentre Kyrgios gioca come sempre di potenza e con quel modo di fare un po’ indolente. Entrambi riescono a mantenere facilmente i propri turni al servizio e sono protagonisti di alcuni hot shots: l’argentino con alcuni passanti sia di dritto che di rovescio in corsa; il tennista di Canberra chiude alcuni 15 grazie con dei colpi violentissimi di dritto da fondocampo e quest’oggi è in stato di grazia al servizio. Kyrgios ha a disposizione un set point nel decimo game – tra l’altro unica palla break dell’intero atto – ma la difesa ad oltranza dell’albiceleste lo porta all’errore e così dopo quaranta minuti di match si giunge al tiebreak. Pella cerca di portare il match ancor di più sul piano fisico facendo innervosire il campione di Marsiglia, ma un fantastico rovescio lungolinea di quest’ultimo gli permette di conquistarsi il primo mini-break. Il gioco sfiancante di Pella da i suoi frutti e gli porta in dote un punto sul servizio dell’avversario.
L’incontro diventa bellissimo: stop volley da urlo di Kyrgios e dritto inside out di Pella, poi l’autraliano approfitta di un rovescio che si stampa appena al di fuori delle linee laterali del campo e riesce a chiudere il set grazie a un ace centrale. Il secondo atto è similare al primo: Kyrgios continua a martellare sul proprio servizio, mentre l’argentino a lungo andare comincia ad accusare l’enorme sforzo fisico e nel nono gioco l’ennesimo poderoso dritto di Kyrgios gli consente di brekkare per la prima volta nel match. L’australiano serve per chiudere il match e nonostante Pella riesca a portarsi sul 15-30 un dritto a rete stampatosi a rete di quest’ultimo e due ace danno a Kyrgios la vittoria. Al secondo turno sfida con Wawrinka che è in vantaggio sull’aussie per due vittorie a una. Sperando che stavolta non ci siano altre polemiche…
[13] G. Monfils b. K. Anderson 6-4 6-1 (Riccardo Sozzi)
Il match odierno pone l’uno contro l’altro il finalista di Monte-Carlo 2016 Gael Monfils ed il sudafricano Kevin Anderson, che ritorna alle competizioni dopo un’assenza di circa tre mesi a causa di un infortunio alla caviglia.
Il match pone fin da subito in evidenza come il sudafricano sia ben lontano dalla sua forma migliore, soprattutto guardando i dati relativi al servizio, colpo con cui nel match non riuscirà mai a fare male. Dopo i primi quattro giochi di assestamento Monfils sembra essere pronto ad allungare nel parziale, ma nel momento di concretizzare la seconda opportunità di break, il transalpino perde gli appoggi provocandosi una distorsione al piede sinistro che ne paralizza evidentemente i movimenti. Sul 4-3 MTO per Monfils che si fa fasciare la caviglia sinistra; ovviamente meno mobile il francese cerca saggiamente di accorciare gli scambi lasciando andare i colpi, una strategia che si rivela straordinariamente vincente portandolo a conquistare il primo set al primo set point utile.
Il secondo parziale non sembra offrire spunti per qualche cosa di diverso, Monfils ora è evidentemente ben adattato al problema della caviglia, col risultato che i suoi colpi sono più fluidi, più precisi e più profondi, mentre Anderson sembra accusare il colpo perdendo via via contatto col campo, tant’è vero che è lui il primo a crollare nel set, perdendo a quindici la battuta nel quarto e sesto gioco; Monfils ringrazia e chiude senza problemi. Non un gran match a dire il vero, forse condizionato anche dall’infortunio di Monfils nel primo set: Monfils che ha giocato tuttavia una partita convincente sia nel primo che nel secondo set, riproponendo il tennis a tratti spumeggiante che ha condizionato fin qui la sua stagione. Meno bene al contrario Kevin Anderson che, seppur rientrante da un infortunio, non è mai realmente riuscito ad opporsi con efficacia al suo avversario, finendo col perdere totalmente le misure del campo nella seconda partita.
B. Coric b. [WC] N. Almagro 6-2 6-2 (Domenico Giugliano)
Sul campo numero 3 di Madrid, si disputava uno degli incontri più interessanti della giornata, quello tra la wild card Nico Almagro, fresco vincitore del torneo di Estoril la scorsa settimana, e il giovane croato Borna Coric. Non c’erano precedenti tra i due, vista la lunga assenza sul circuito del giocatore di Murcia negli ultimi due anni.
Nel primo parziale non c’è match. Coric è inattaccabile al servizio, dove perde soltanto un punto. Almagro commette troppi errori gratuiti, ben 13 e in poco meno di 25 minuti, Coric si aggiudica il set per 6-2.
Nel secondo parziale, Almagro tenta una timida risposta, procurandosi due palle break nel primo game, annullate da due errori di rovescio. Svanita l’occasione, Coric tiene la battuta e con due break consecutivi vola sul 4-1, complice un Almagro fallosissimo di rovescio e che, probabilmente risente delle fatiche dell’Estoril e della finale durata tre ore contro Carreno giocata meno di 48 ore fa. Coric chiude 6-2 in un’ora esatta di gioco. Un Coric convincente, che si regala, si fa per dire, Novak Djokovic al secondo turno. Il numero uno al mondo dovrà esprimere un tennis migliore rispetto a quello di Montecarlo, altrimenti con il giovane croato potrebbero esserci delle sorprese.
Risultati secondo turno:
[5] R. Nadal b. A. Kuznetsov 6-3 6-3
[2] A. Murray b. [Q] R. Stepanek 7-6(3) 3-6 6-1
[11] M. Raonic b. A.Dolgopolov 6-4 6-7(3) 6-2
[10] R. Gasquet b. [WC] F. Verdasco 6-4 3-6 6-1
Risultati primo turno:
[15] R. Bautista Agut b. [Q] S. Giraldo 6-3 7-5
[PR] J.M. del Potro b. [14] D. Thiem 7-6(5) 6-3
[13] G. Monfils b. K. Anderson 6-4 6-1
[WC] P. Carreno Busta b. G. Dimitrov 7-6(3) 6-3
B. Coric b. [WC] N. Almagro 6-2 6-2
F. Fognini b. B. Tomic 6-2 6-4
A. Ramos-Vinolas b. J. Chardy 6-3 6-4
N. Kyrgios b. G. Pella 7-6(7) 6-4
P. Cuevas b. P. Kohlschreiber 6-3 3-6 7-6(5)
J. Sock b. B. Paire 2-6 6-2 7-6(5)
[Q] D. Kudla b. I. Karlovic 6-7(7) 7-6(5) 7-6(4)
ATP
ATP Chengdu: il trionfo di Zverev, battuto Safiullin in rimonta
Per l’ex numero 2 del mondo 21° titolo in carriera, il secondo del 2023: le Finals di Torino si avvicinano. Onore al russo alla sua prima finale

[1] A. Zverev b. R. Safiullin 6-7 (2) 7-6 (5) 6-3
Alexander Zverev è il nuovo campione del Chengdu Open. In questa inedita finale dell’ATP 250 giocata di martedì, il numero 10 del mondo ha sconfitto in tre set il coetaneo Roman Safiullin (26 anni, numero 55 ATP, alla prima finale della carriera nel circuito maggiore) dopo una bella e intensa battaglia durata quasi tre ore.
Zverev prosegue la sua risalita in classifica dopo un anno difficilissimo, un vero e proprio incubo iniziato nel corso della semifinale del Roland Garros 2022 con un tremendo infortunio alla caviglia e terminato proprio quest’anno a Parigi, dove ha approfittato di un tabellone favorevole per difendere tutti i punti.
La semifinale con Ruud è stata una mattanza, ma quel torneo ha senza dubbio rappresentato una svolta per l’ex numero due del mondo e da lì è iniziata un’estate serena di risalita e di rivincite con la semifinale ad Halle, e poi il titolo di Amburgo, la semifinale a Cincinnati battendo Medvedev, e infine i quarti a New York con la vittoria su Sinner. Ricordiamo che Sascha si era presentato a Parigi da numero 27 del mondo con oltre 700 punti da difendere e il rischio concreto di un potenziale terremoto a livello di ranking.
Quattro mesi dopo Zverev si ritrova numero 10 del mondo e soprattutto, dopo la vittoria nel 250 cinese, al numero 7 nella race valida per la qualificazione alle ATP Finals (che il tedesco ha già vinto due volte, nel 2018 e nel 2021, nella prima edizione italiana di Torino), ad una manciata di punti dal numero 5 occupato da Andrey Rublev.
Safiullin si è inevitabilmente commosso nel corso della premiazione, nel suo sguardo un misto di orgoglio (a fine 2022 era ancora fuori dai primi 100 del ranking) e allo stesso tempo di rimpianto per l’occasione persa (nel corso del tie break del secondo set è arrivato a due punti dalla vittoria).
Per il russo resta comunque una settimana memorabile, un probabile punto di partenza: ha infatti raggiunto la sua prima finale a livello ATP e l’ha raggiunta senza perdere nemmeno un set, battendo uno dietro l’altro Nakashima, Evans, Thompson e Musetti, ed anche nel corso della finale ha oggettivamente controllato per lunghi tratti il gioco, mettendo in mostra un tennis brillante e completo, che ben si adatta al cemento rapido tipico dei tornei asiatici.
Grazie a questo risultato, il migliore della carriera dopo i quarti di finale raggiunti un paio di mesi fa a Wimbledon, ritoccherà nuovamente il proprio best ranking, arrivando fino al numero 41.
LA CRONACA DELLA PARTITA
Primo set: Zverev non sfrutta tre set point consecutivi, Safiullin chiude al tie break
Zverev parte fortissimo al servizio, con una percentuale di prime in campo quasi irreale (intorno al 90%) considerando la velocità media di quei servizi, spesso oltre i 210 km/h.
Nei suoi turni di battuta non c’è storia, quei servizi sono troppo pesanti per il russo, che però, dopo essersi salvato nel secondo game (palla break, brutta risposta in rete del tedesco) imposta una partita coraggiosa: Sascha sta lontano dal campo, invitandolo a spingere, e Safiullin non si fa pregare, rischiando e attaccando il più spesso possibile, anche in controtempo.
Ma sul 4-5 il 26enne russo si mette improvvisamente nei pasticci con tre errori gratuiti (compreso un doppio fallo): 0-40 e di conseguenza tre set point consecutivi. Ma il numero 55 reagisce annullandoli con tre punti eccellenti (da segnalare in particolare la combinazione dritto-smorzata sul 30-40) e, grazie anche ad un errore piuttosto generoso di Zverev sul 40 pari, riesce a sopravvivere: 5 pari.
Nel game successivo il numero 10 del mondo sembra subire il contraccolpo delle occasioni appena mancate: la sua prima di servizio, fino a quel momento impeccabile, scompare completamente, costringendolo al primo turno di battuta faticoso dell’intero match.
Sul 15-30 si salva con una grande seconda, ma alla fine arriva la prima palla break della partita di Safiullin: il russo però sente troppo il momento, interpretando lo scambio in maniera stranamente timida con Sascha che ovviamente non si fa pregare chiudendo il punto col suo classico rovescio lungolinea in avanzamento.
Si arriva al tie break, e qui il debuttante si trasforma in veterano: scappa subito e poi gioca in scioltezza.
Da segnalare in particolare il vincente con il quale si porta sul 6 a 2, ovvero un dritto in contropiede sontuoso, in cross, che toglie il tempo a Zverev lasciandolo completamente immobile. È 7-2 Safiullin, che prosegue il suo cammino immacolato a Chengdu (nove set vinti su nove).
Secondo set: Zverev sopravvive in un tie break rocambolesco
Primi tre game piuttosto elaborati, con Safiullin che tiene in apertura salvandosi da 15-40, poi breakka a 30 (solito doppio fallo di Zverev da destra, il suo tallone d’Achille, seguito da un clamoroso errore di dritto) e infine perde la battuta sul 2-0 dopo avere avuto anche una palla del 3-0.
La sensazione è che, al netto di una percentuale assurda di prime palle in campo da parte del tedesco (a metà secondo set ancora intorno all’80%), la partita sia sotto il controllo tennistico di Safiullin: è lui che decide cosa succede nello scambio, è lui che sceglie la diagonale, è lui che imposta il ritmo. Sascha di conseguenza può dunque solo aggrapparsi al servizio, in attesa di qualche errore gratuito dell’avversario.
Senza colpi di scena si arriva ancora al tie break, con Zverev che tiene facilmente il servizio sul *5-6 grazie ad uno splendido riflesso nei pressi della rete (volèe bimane di opposizione, una vera e propria parata).
Nel momento clou Zverev diventa improvvisamente aggressivo e prova a scappare con un meraviglioso rovescio lungolinea (mini-break e 4-2) ma successivamente pasticcia a rete con due errori nello spazio di pochi punti: prima decide di giocare un serve and volley sciagurato su una seconda di servizio (4-3) e poi non chiude un comodo smash a rimbalzo (5 pari).
Il russo però per la prima volta sembra sentire la pressione e infatti sul 5 pari questo tie break rocambolesco si risolve nel modo più scontato, con il campione che mette a segno un ace (il numero otto della sua partita) e il debuttante che invece nel punto successivo commette doppio fallo. Zverev di conseguenza si salva, vince il tie break col punteggio di 7 a 5 e prenota il trofeo.
Terzo set: dopo lo spavento Zverev vince il match in scioltezza
Come prevedibile Zverev, dopo un tie break in cui si è ritrovato a due punti dalla sconfitta, prende subito il controllo del terzo parziale. Il break decisivo arriva sul 2-1 grazie a quattro errori gratuiti di uno stanco Safiullin, e il tedesco da quel momento in poi non si guarda più indietro. Cinque punti totali persi al servizio in cinque turni di servizio, sintomatici di un set giocato sul velluto e chiuso in meno di mezz’ora col punteggio di 6-3.
Jacopo Gadarco
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ATP Zhuhai: trionfa la testa di serie numero 1 Karen Khachanov, battuto Nishioka
Il 27 enne russo batte il giapponese Yoshihito Nishioka per 7-6(2) 6-1, tornando a vincere un titolo in singolare dal 2018

K. Khachanov b. Y. Nishioka 7-6(2) 6-1
Karen Khachanov vince il quinto torneo della sua carriera. Il russo attuale numero 15 del mondo, ha battuto nella finale dell’ATP 250 di Zhuhai il giapponese Yoshihito Nishioka per 7-6(2) 6-1 centrando il quarto alloro a livello 250, interrompendo un digiuno che durava dall’ottobreo 2018 quando trionfò al Masters 1000 di Bercy. Il tennista russo ora ha un giorno di “riposo”, prima di volare in direzione Pechino, dove affronterà al primo turno l’italiano Lorenzo Musetti (qui il tabellone del 500 cinese).
Khachanov ha raggiunto questa finale giocando solo tre turni, essendo la prima testa di serie. In questi tre match ha avuto la meglio su Alex Bolt, Mackenzie Mcdonald e Sebastian Korda. Yoshito Nishioka, invece, ne ha dovuti giocare quattro, essendo la testa di serie numero otto. Ha avuto qualche difficoltà solo nel primo turno con il francese Terence Atmane, che ha sconfitto in rimonta 0-6 6-4 6-2. Negli altri turni ha sconfitto in scioltezza Lloyd Harris, Jan-Lennard Struff e Aslan Karatsev, prima di arrendersi al russo in quella che era la quinta finale della carriera (due vinte e tre perse).
Primo set: Karen piazza l’allungo nel tiebreak
L’inizio del primo set è caratterizzato da un grande equilibrio tra i due giocatori che nei primi quattro game non concedono palle break. Il tennista giapponese classe 1995, inizia a subire l’aggressività in risposta del numero 15 della classifica mondiale, che gioca molto profondo costringendo Nishioka ad accorciare la preparazione dei suoi colpi. Khachanov riesce dunque a strappare il servizio al tennista giapponese, confermando poi il suo turno in battuta grazie alla sua prima di servizio, che non è assolutamente mancata nel primo set (7 ace). Yoshito Nishioka non si vuole arrendere e riesce a riprendere il break portando il set al tiebreak. Nel tiebreak il tennista russo vince 6 punti di fila e porta a casa il set con il punteggio di 7-6(2).
Secondo set: il russo prende il largo contro il mancino giapponese
Nel secondo parziale Karen Khachanov gioca un tennis pulito, sbagliando poco ed aggrappandosi ai tanti errori del tennista giapponese, che, dopo aver tenuto il servizio nel primo game del set, inizia a subire i colpi del russo sulle due diagonali. Il rovescio di Khachanov riesce a fare molto male al dritto del mancino nipponico. Nishioka perde due volte il servizio, portando il set sul parziale di 5-1 e concedendo l’occasione a Khachanov di servire per il torneo. Il russo si fa trovare pronto e al secondo match point chiude con il punteggio di 7-6(2) 6-1.
Renato Nunziante
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ATP Pechino, il tabellone: Sinner torna in campo, possibili duelli con Rune e Alcaraz. Ci sono anche Musetti e Sonego
Tra gli altri protagonisti spiccano Medvedev, Rune, Tsitsipas e Rublev: il 500 cinese è di altissimo livello

Giovedì 28 settembre avranno inizio le sfide del tabellone principale dell’ATP 500 di Pechino, che torna a far parte del circuito dopo 3 anni di assenza. Ai nastri di partenza troviamo molti giocatori di alto livello, con ben 8 dei primi 10 tennisti del mondo (Djokovic e Fritz unici assenti). Gli italiani direttamente in tabellone sono Jannik Sinner, testa di serie numero 6, Lorenzo Musetti e Lorenzo Sonego. Inoltre, Matteo Arnaldi affronterà l’ultimo turno delle qualificazioni per raggiungere i connazionali nel tabellone principale, che vede moltissimi primi turni davvero interessanti.
La testa di serie numero uno sarà Carlos Alcaraz, che esordirà contro un qualificato, mentre il numero due sarà Daniil Medvedev, impegnato subito in una sfida sulla carta molto difficile contro Tommy Paul.
L’ultimo a trionfare in questa competizione è stato Dominic Thiem nel 2019, avendo la meglio su Stefanos Tsitsipas nella finale. Il recordman di titoli è Novak Djokovic, con ben 6 trionfi. Gli unici altri tennisti in attività a vantare almeno un titolo a Pechino sono Rafael Nadal, che sarà ancora assente per qualche mese dal circuito, Andy Murray, che esordirà contro Alex De Minaur, e Nikoloz Basilashvili, sceso al numero 357 del ranking ATP.
Per quanto riguarda gli azzurri, Jannik Sinner torna in campo a tre settimane di distanza dal ko allo US Open contro Zverev. In mezzo, le note polemiche per la sua assenza dalla Coppa Davis. Jannik farà il suo esordio contro il britannico Daniel Evans. Seguendo le posizioni di classifica, si prospetta per lui un quarto di finale contro Holger Rune. Il danese dovrà vedersela però al primo turno con Felix Auger-Aliassime, e sta attraversando un momento di forma tutt’altro che positivo. Sempre ipoteticamente, Sinner potrebbe incrociare in semifinale Carlos Alcaraz, che però prima potrebbe incrociare Lorenzo Musetti, il quale si trova nel primo quarto di tabellone. Il carrarino affronterà Karen Khachanov in un primo turno ostico. Il suo probabile avversario nel secondo turno sarebbe ancora più ostico, visto che si parla appunto di Alcaraz. Nell’ultimo quarto di tabellone troviamo invece Lorenzo Sonego, che se la vedrà con Ugo Humbert per arrivare ad un possibile scontro con Rublev. Nel possibile quarto di finale, il suo avversario più quotato sarebbe Daniil Medvedev.
