(S)punti tecnici: le cose più belle che vedremo alle ATP Finals

(S)punti Tecnici

(S)punti tecnici: le cose più belle che vedremo alle ATP Finals

In vista delle ATP World Tour Finals, al via domenica sul campo della O2 Arena di Londra, proviamo a stilare una mini-guida tecnica di quello che ci aspetta, andando a evidenziare le cose tecnicamente migliori che i magnifici otto si preparano a farci ammirare nell’ultimo grande appuntamento della stagione 2015

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I grandi dritti

federer nadal berdych

Roger e Rafa a braccio disteso, Tomas quasi affiancato

Roger Federer: impugnatura semiwestern, stance tendente alla open ma non completamente frontale, grande capacità di trasferimento del peso in orizzontale, ovvero attraverso la palla, elevatissimo top-spin (secondo solo a Rafael Nadal) ottenuto con la rotazione interna dell’avambraccio, che va a concludersi con un accompagnamento finale a tergicristallo (windshield wiper) verso avanti-laterale, con testa della racchetta che va a chiudersi verso il fianco sinistro, più o meno in basso a seconda di quanto caricata oppure spinta Roger decida di ottenere la traiettoria. Caratteristica peculiare: impatto a braccio disteso (postura detta “outside out”), molto rara tra i pro di alto livello. Traiettoria più efficace: il lungolinea anomalo, tirato dall’angolo del rovescio spesso dopo uno o più sventagli esterni, o dopo uno slice basso diagonale ad aprirsi il campo.

Rafael Nadal: impugnatura western, open stance piena, trasferimento del peso in orizzontale/verticale, con finale sopra la spalla sinistra stessa (esecuzione unica, detta “reverse forehand”), con conseguente sviluppo della massima rotazione in top-spin mai registrata, e al contempo massima velocità media della palla sullo scambio. Carattteristica peculiare (oltre al follow-through verticale): come Roger, impatto a braccio disteso, oltre a loro due solo Juan Martin Del Potro e Bernard Tomic tra i top-player. Traiettoria più efficace: lo sventaglio anomalo a chiudere dall’angolo destro o dal centro, di solito dopo un’azione di pressione sulla diagonale sinistra con il dritto stesso, ad aggredire il rovescio degli avversari destri.

Tomas Berdych: impugnatura semiwestern, stance semi-open come Federer ma più spesso tendente a chiudersi (quasi affiancato, ma sempre e comunque con appoggio del piede destro più esterno rispetto al sinistro), trasferimento del peso quasi del tutto lineare e top-spin non esasperato (diverse centinaia di r.p.m., rotazioni al minuto, meno di Roger e soprattutto Rafa), finale pulitissimo, quasi scolastico, con windshield-wiper verso la spalla opposta. Impatto con postura a braccio flesso (double-bend) stilisticamente perfetta. Caratteristica peculiare: la potenza dell’appoggio sul piede destro, con incredibile capacità di andare giù con il ginocchio: da fermo e in buon equilibrio può diventare ingiocabile, ma ha bisogno per l’appunto di un appoggio stabile. Traiettoria più efficace: il lungolinea classico dall’angolo destro, in cui Tomas è facilitato dalla postura molto rivolta verso la palla, a chiudere gli scambi impostati in pressione sulla diagonale dritto contro dritto.

I grandi rovesci

nishikori djokovic wawrinka

Kei esplode l’anticipo, Novak aggredisce una palla alta, Stan prepara quasi di spalle

Novak Djokovic: combinazione standard di impugnature continental-eastern (mano destra-sinistra), stance affiancata (neutral), preparazione e swing con ovalizzazione ma non troppo ampia, ad ottenere contemporaneamente velocità e caduta verticale della testa della racchetta, e rapidità di esecuzione. Caratteristica peculiare: una pazzesca fluidità nella rotazione del busto, e nell’ingresso e accompagnamento con la spalla sinistra, che gli permette all’occorrenza di salire anche sopra le palle più cariche di top-spin chiudendole sia diagonali che lungolinea. Traiettoria più efficace: il lungolinea classico dall’angolo sinistro, a concludere gli scambi sulla diagonale del rovescio stessa, o a cercare il contropiede dopo una variazione lungolinea con il dritto da parte dell’avversario.

Kei Nishikori: come Nole, combinazione di impugnature continental-eastern, stance affiancata, ovalizzazione appena meno accentuata, a volte al limite con la preparazione in linea, grandissima reattività nel richiamo dei polsi, in particolare il sinistro, gioca quasi un dritto mancino sostenuto con la mano destra. Caratteristica peculiare: la rapidità di esecuzione, tanto improvvisa nell’esplosività dello swing a colpire da sembrare quasi strappata, ma che invece mantiene scioltezza e ritmo perfetti. Traiettoria più efficace: il lungolinea dall’angolo sinistro, meno potente rispetto a Djokovic ma talmente veloce nel movimento da compensare la pesantezza di palla con l’anticipo, colpo in chiusura a volte anche azzardato dal centro del campo.

Stanislas Wawrinka: monomane, impugnatura eastern molto accentuata, stance chiusa (closed, ben oltre la neutral, spesso dà quasi le spalle al campo), preparazione e swing a colpire esemplari, accompagnamento finale estremamente ampio, a finire oltre la testa e verso la schiena dal lato opposto, ma senza mai perdere il corretto assetto braccio-racchetta con polso bloccato a mantenere i 90 gradi di angolo tra attrezzo e avambraccio. Caratteristica peculiare: la capacità di produrre top-spin oltre alla potenza, quasi avesse due dritti, grazie allo swing tanto ampio e leggermente sviluppato dal basso verso l’alto (e soprattutto grazie al polso d’acciaio che glielo consente), con la testa della racchetta che arriva ad essere verticale all’impatto sulle palle alte, che Stan “tira giù” come nessun altro giocatore monomane dai tempi di Gustavo Kuerten. Traiettoria più efficace: il lungolinea a tutto braccio, tirato vincente anche da metri fuori dal campo, spesso in seguito ad angoli stretti e carichi in cross sempre di rovescio.

I grandi footwork

murray ferrer

Andy in recupero laterale, David scatta in avanti

Andy Murray: fisico impressionante (1.91 di altezza, per 85 chili di muscoli), altissimo livello su tutti i colpi, specie il rovescio, ma l’area tecnica dove Andy eccelle su tutti è il gioco di gambe. Non parliamo qui dei “numeri” atletici e di flessibilità articolare, come le scivolate in spaccata sui campi duri, di cui è capace uno come Djokovic, ma proprio della tecnica pura dei passi. La caratteristica peculiare di Murray è la rapidità di spostamento laterale, con arrivo sulla palla da bassissimo ed estremamente raccolto, pur essendo un autentico “armadio” quasi come Berdych. Andy riesce a muoversi con una tale precisione negli step di aggiustamento, in quelli in dinamica, con i cross-step (passi incrociati laterali mantenendosi frontali al campo), e aggredendo i colpi con delle perfette corse in diagonale, da sembrare molto più leggero fisicamente di quello che è. Difficilissimo da sfondare di potenza, è capace di realizzare passanti al limite, e precisissimi pallonetti, possibili proprio grazie alla postura e al controllo dell’equilibrio che mantiene anche dopo recuperi all’apparenza disperati.

David Ferrer: all’opposto di Murray, fisico “normale” per non dire mingherlino (1.75 di altezza, 73 chili di peso), grande atleta in termini di capacità aerobiche, da mezzofondista, buonissimi e solidi i fondamentali, specie lo sventaglio di dritto. Ma come Andy, il massimo David lo fa vedere nella tecnica degli spostamenti. Facilitato dalla corporatura compatta e dal baricentro di conseguenza naturalmente basso, la caratteristica peculiare di Ferrer è il ritmo e la rapidità dei passi brevi (baby step) di approccio alla palla, in tre metri riesce a mettere giù gli avampiedi sette-otto volte. Micidiale nei recuperi sui drop-shot, difficilissimo da mettere fuori posizione in copertura del campo, e praticamente impossibile da cogliere in contropiede, David non solo va a prendere qualsiasi cosa andando a mille all’ora, ma ha una reattività unica nel breve, ovvero nei cambi di direzione improvvisi. Stando tanto basso e composto, può scattare all’istante anche in direzione contraria allo spostamento appena effettuato, in meno di mezzo metro, come se fosse immune alla forza d’inerzia: ci riusciva allo stesso modo forse solo il miglior Nikolay Davydenko.

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