180 secondi con il Direttore: i veri talenti non sono i nostri
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[1] N. Djokovic b. F. Fognini 6-3 6-3
Con all’orizzonte un ipotetico quarto di finale contro Kyrgios forse è stato meglio così. Il match con l’australiano sarebbe stato vietato ai minori e arbitrato da giudici sordi vestiti come i catcher nel baseball. Scherzi a parte è stato un incontro a strappi quello che opponeva Fabio al monarca del circuito, due giocatori che non sono nel loro migliore momento. Del resto siamo al termine della stagione e le energie sono quelle che sono.
Novak Djokovic non giocava un match ufficiale dalla finale persa a New York da Stan Wawrinka, esattamente un mese fa. In questo periodo è stato lo stesso Nole in un’intervista rilasciata a Belgrado ad ufficializzare che in qualche modo i suoi obiettivi sono cambiati, “il numero uno del ranking o i titoli adesso non mi interessano piĂą, non sono piĂą la mia prioritĂ . Credo sarò comunque motivato come sempre, ma ho deciso di modificare il mio approccio alle partite. ” ha dichiarato. Sono parole che forse preoccuperanno i suoi innumerevoli tifosi ma a mente fredda fanno onore ad un supercampione che, troppo spesso lo si dimentica, è anche e soprattutto un uomo. Fabio Fognini, oggi n° 50 ATP, non ha preso pause dal circuito ma dalla vittoria di Umago non ha piĂą passato il secondo turno, eccettuando l’ottavo di finale raggiunto al torneo olimpico di Rio. Spesso bisogna essere dei maestri zen per tollerare i suoi atteggiamenti ma lui rimane uno dei rari tennisti in grado di compiere qualunque impresa, Come ben sanno due fab four come Andy Murray e Rafa Nadal.
Nole inizia con un doppio fallo, Fabio usa da subito il rovescio tagliato in palleggio, forse per trovare ritmo. Neanche il tempo di sedersi comodi e il primo set è già squilibrato. C’è tutto Fognini nel break subito al secondo gioco, va 30-15 con una smorzata di gran mano e poco dopo cede la battuta con un doppio fallo. Djokovic sente bene la palla e mostra un’ ottima reattività come quando attira a rete l’avversario e lo passa poi con un cross stretto e un passante in avanzamento. Il numero uno si è messo subito nella condizione ideale e supera il suo momento no con classe. In un settimo game nel quale gioca praticamente senza la prima palla precipita 15-40 con un doppio fallo e due pigre volée in rete ma è lui a prendersi con coraggio i punti che lo salvano. Fabio non riesce a tenere il palleggio, sbaglia molto ed è lui a dover risalire da 0-30 subito dopo, allungando il set con due perle. Prima usa lo slice per un serve and volley da manuale, poi attacca in controtempo col rovescio anticipato lungo linea e chiude a rete. Nel momento finale del primo set Fognini lotta, mette un dritto fotonico per il 30 pari, annulla un set point con un vincente in corsa e il terzo doppio fallo di Nole gli consegna su un piatto d’argento un’altra opportunità per rientrare in partita. Ma non c’è costanza nel suo gioco, un rovescio scentrato e il dritto lo tradiscono sul più bello e Djokovic chiude il 6-3 al terzo set point.
Fabio non riesce a dimenticare gli errori e ad inizio secondo parziale siamo daccapo. L’italiano si imbarca in un gioco lungo che finisce ai vantaggi, ha tre occasioni per chiuderlo ma in due di queste si suicida con un doppio fallo una smorzata che non arriva alla sua linea di servizio. Il break è la logica conseguenza ma Nole subito dopo gioca il game peggiore del match e restituisce il favore. Il serbo appare comunque rilassato e sorridente, molto diverso dal computer spietato che abbiamo imparato a conoscere. Non può certo essere al suo meglio dopo una pausa così lunga ma sembra avere ritrovato la voglia di giocare. La forma arriverà . Adesso Fognini ha registrato meglio i colpi, sbaglia molto meno e dà battaglia anche in risposta, riuscendo al contempo ad essere efficace anche in battuta. La sua velocità di braccio gli consente di recuperare sulle bordate avversarie e l’uso dell’attacco in controtempo si rivela fruttuoso. Dopo il reciproco break iniziale il punteggio non si schioda dalla parità e come spesso capita è il settimo gioco del set ad essere decisivo. Fabio è sfortunato sul primo punto nel quale il nastro lo svantaggia ma dopo un recupero sovrumano di Nole su un altro nastro che cade a pochi centimetri dalla rete è ancora lui a gettare tutto alle ortiche con l’ennesimo doppio fallo che consente al serbo lo scatto finale. Il parziale recita 16 punti a 1 negli ultimi quattro giochi e Fognini cede il match con due doppi falli consecutivi.
Non c’è altro da commentare. Novak Djokovic non ha giocato un incontro memorabile ma quando contava non ha sbagliato e affronterà il vincente fra Pospisil e Dimitrov.  I campioni fanno così, caro Fabio.