ATP
ATP Shanghai: Zverev piega Cilic, Goffin sfianca del Potro, ok Kyrgios e Dimitrov
In vetrina a Shanghai la sfida tra del Potro e Goffin: la spunta il belga alla distanza. Bene Kyrgios, Monfils e Dimitrov, si ritira il solito Tomic. Bella vittoria di Lopez nel derby contro Ferrer, chiude il programma il successo di Alexander Zverev su Cilic

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[11] D. Goffin b. [WC] J.M. del Potro 4-6 6-3 7-5 (Gabriele Ferrara)
David Goffin batte Juan Martin del Potro dopo una splendida battaglia durata 2 ore e 20 minuti di gioco. Al secondo turno sfiderà Benoit Paire. L’incontro inizia con Goffin che adotta la tattica che usano ormai tutti contro del Potro: martellarlo sulla diagonale sinistra sia con il rovescio che con il dritto inside-out andando poi eventualmente a cercare l’angolo aperto dopo 5-6 scambi, con l’argentino invece che si difende col back per poi colpire di dritto appena ne ha il tempo e l’occasione. Il numero 63 del mondo, dal canto suo, mantiene un’ottima percentuale di prime palle in campo (67%) che gli consente di concedere le briciole quando è al servizio per poi strappare la battuta al rivale sul 3 pari (tre gratuiti di dritto del belga) e conservare il vantaggio fino alla fine del parziale che termina dunque con lo score di 6-4. Da segnalare una risposta di rovescio incrociata vincente di “Palito” sul 5-3 40-15 . Il numero 12 ATP appare scarico, soprattutto sotto il profilo emotivo, cedendo la battuta anche in apertura di secondo set con un dritto inside-in che finisce in rete. Nel quarto game Goffin trova un’altra volta il vincente con il rovescio con la soluzione parallela e, approfittando di un doppio fallo e di un comodo dritto lungolinea che l’argentino spedisce in rete, centra il controbreak: 2 pari. Adesso l’inerzia si è spostata completamente dalla parte del belga, che comanda maggiormente gli scambi, mentre il sudamericano fa molta fatica sulla seconda di servizio – 2 su 14 in questo parziale – cedendo nuovamente la battuta nell’ottavo gioco, quando sul break point trova una grande risposta di rovescio in diagonale. Ciò nonostante, del Potro reagisce e con un dritto lungolinea ed uno inside-in si procura una chance di break, sciupata però con un errore col medesimo fondamentale. Altri due errori in risposta consegnano alla testa di serie numero 11 il secondo set, che finisce dunque con il punteggio di 6-3. Ora Goffin gioca in maniera decisamente più aggressiva, utilizzando molto bene il rovescio in diagonale in avanzamento – uno dei suoi colpi migliori insieme alla risposta sulla seconda di servizio.
Nella frazione decisiva il belga nel terzo gioco riesce subito a centrare il break, approfittando di due brutti errori col rovescio in slice dell’avversario, che ora appare calato in termini di lucidità e di freschezza atletica. Il giocatore di Tandil, però, non ci sta e si procura due break point nel gioco successivo, col belga che però le annulla entrambe. “Delpo” si guadagna un’altra occasione grazie ad uno splendido passante di rovescio e stavolta riesce a sfruttare l’opportunità, visto che il rivale sbaglia in lunghezza un dritto in arretramento. Ciò nonostante, l’allievo di Thierry Van Cleemput continua a giocare in maniera splendida, trovando un dritto inside-in ed un rovescio lungolinea – oggi particolarmente ispirato – che gli consentono di strappare la battuta all’avversario per la quarta volta nel match. Anche dopo questo contraccolpo psicologico, del Potro non si arrende e trova l’ennesimo controbreak sul 4-3 grazie ad un paio di accelerazioni di dritto e ad un gratuito del rivale con lo stesso, che nel nono game riesce poi a tenere la battuta solamente per la terza volta nel parziale. Sul 5 pari, però, Goffin trova due splendide risposte di rovescio su altrettante seconde di servizio del sudamericano, che poi mette un corridoio un dritto che vale il 6-5 per il numero 12 ATP. Goffin stavolta non ha particolari problemi nel tenere il turno di battuta – nonostante un pericoloso 15-30, infatti, trova un paio di ottime prime – e si qualifica dunque per il secondo turno.
A. Zverev b. [8] M. Cilic 3-6 6-3 6-2 (Giovanni Vianello)
Un elemento della nuova generazione del tennis sembra finalmente cominciare a sfondare. Alexander Zverev infatti sconfigge Marin Cilic, campione degli US Open 2014. Nel primo set Cilic si impone per 6-3. Entrambi i giocatori, come preventivabile, offrono una grande prestazione al servizio (le percentuali, non a caso, premiano per poco Cilic in questo fondamentale). L’unico ad offrire palle break (3 in totale) è il tedesco, che perde il servizio sul 4-3 per il croato. Decisivo risulta probabilmente uno spettacolare punto vinto da Cilic proprio nell’ottavo gioco, su vantaggio Zverev. In questo scambio, Cilic, con un gran lob in recupero, scavalca Zverev e poi fa proprio il quindici venendo a rete. Nel nono gioco Cilic tiene il servizio a 30 e fa così suo il set. Il secondo set si apre con un combattutissimo game di servizio di Zverev, vinto dal tedesco. Via via però Cilic si fa meno sicuro al servizio, offre prima due palle break nel quarto gioco e poi perde la battuta al sesto gioco su un gran passante di rovescio di Zverev, che nel complesso dell’ultimo scambio del game mostra una gran fase difensiva. Il tedesco tiene poi tutti i propri turni di battuta rimanenti nel set e si aggiudica così la frazione per 6-3. Il set decisivo comincia sulla falsariga del secondo, con Cilic che fatica un po’ di più a tenere la battuta e concede un break al quinto gioco a causa di alcune grandi giocate di Zverev, come un gran passante di dritto in corsa ed una risposta sui piedi , giocate che da 30-15 per Cilic hanno portato il tedesco a 30-40 e poi al break. Zverev strappa poi la battuta un’altra volta a Cilic, portandosi 5-2 e servizio. Nell’ottavo gioco Zverev tiene la battuta a 30, dopo aver sciupato due match-point, e vince set ed incontro.
[6] G. Monfils b. K. Anderson 7-6(4) 6-3 (Benedetto Napoli)
L’unico match della sessione serale giocato sul cemento dell’Union Pay prevede l’incrocio tra Kevin Anderson e il numero 6 del seeding Gael Monfils. In quattro precedenti il 100% di vittorie sono dell’istrionico francese che sul cemento si è imposto in due match tiratissimi nei tornei di Stoccolma 2011 e Bangkok 2012. Il primo set è un classico match dove è presente un bombardiere come il numero 40 ATP ovvero solo due break point tra l’altro non sfruttati dal francese nel quinto game. Si arriva all’undicesimo game e LaMonf si guadagna da subito tre occasioni per strappare il servizio, ma due ace e una prima vincente smontano l’iniziale entusiasmo del pubblico dormiente che quasi urla di gioia quando un rovescio vincente di diagonale e una pessima discesa a rete del tennista di Johannesburg danno il tanto agognato break al numero 8 ATP. Ora l’incontro si fa interessante, Anderson prova qualche variabile e dapprima annulla tre set point (disastro Monfils in due punti), successivamente brekka alla seconda opportunità grazie ad una volée sopraffina. I servizi sono stati scardinati e nel tie-break si contano cinque mini-break con Monfils che piazza quello decisivo nell’ottavo punto per chiudere il set grazie a una prima vincente e un ace. Il secondo atto del match segue l’andamento dei servizi fino all’ottavo game: anche stavolta è il tennista di Parigi a brekkare sfruttando la stanchezza di Anderson non apparso al meglio della forma. Tanto basta per volare al terzo turno chiudendo con una comoda volée non dopo aver concesso un break point all’avversario annullato con la solita irriverenza.
G. Dimitrov b. [14] R. Gasquet 6-4 6-4 (Domenico Giugliano)
Sul campo numero 1, si affrontano, in uno dei match più interessanti del secondo turno del Master 1000 di Shanghai, Richard Gasquet e il fresco finalista di Pechino, Grigor Dimitrov. Si tratta del sesto precedente tra i due, gli altri 5 tutti vinti da Gasquet, compreso l’ultimo, a Wimbledon lo scorso anno in tre set. Il copione dei primi games del primo set rispecchia tutti i precedenti tra i due. Dimitrov accetta la sfida sul rovescio e ne esce pesantemente sconfitto. In soli 12 minuti Gasquet è già sul 3-0 con un break. Break che, tuttavia, il francese restituisce nel quinto game, con il bulgaro che riesce a spostare di più Gasquet, soprattutto sul lato del dritto. Sulla scia del controbreak, Dimitrov ottiene 8 dei successivi 10 punti e si porta avanti lui di un break sul 4-3 e servizio. Il bulgaro annulla tre palle break nei due game successivi al servizio e, al quarto set point, chiude in 47 minuti per 6-4, grazie ad un ottima percentuale di prime, il 79%. Nel secondo set Dimitrov parte forte ed ottiene subito il break in apertura, procurandosi altri quattro break point sul 3-1, ma non sfruttandoli. Tutto ciò rimette in partita Gasquet che si procura subito il break nel game successivo. Il tennista bulgaro ha una grande reazione nel settimo gioco e si guadagna altre tre palle break consecutive, strappando alla terza occasione il servizio al francese. Dimitrov va a servire sul 5-4, non trema e chiude in un’ora e 43 minuti di gioco. Vittoria impoortante per lui, la prima contro Gasquet, e arrivata con un ottimo gioco e ben 19 vincenti. Per Gasquet un’altra sconfitta importante in quest’amaro finale di stagione. Il bulgaro al secondo turno avrà Pospisil.
[12] N. Kyrgios b. S. Querrey 6-4 6-4 (Marco A. Costantino)
Sul campo Union Pay 3 fa il proprio atteso esordio nel Master 1000 di Shanghai l’australiano Nick Kyrgios, fresco di best ranking (n. 14 ATP) grazie alla vittoriosa campagna nel 500 di Tokyo, conclusasi appena due giorni fa con una rimonta in finale su David Goffin. Ad attenderlo l’americano Sam Querrey, numero 29 al mondo, in quello che sarà il loro primo scontro in carriera. Per i primi sei game del primo set il gioco vola via rapido; pochissimi gli scambi, inibiti dai potenti servizi dei due giocatori, quasi mai capaci di rispondere in modo efficace. Nel settimo gioco però, sfruttando un leggero calo alla battuta da parte di Querrey, l’australian numero 12 del seeding riesce a rispondere con regolarità e ad imbastire un paio di scambi che lo vedono guadagnarsi agevolmente due palle break. Grazie ad uno slice di rovescio in rete dell’americano, Kyrgios si porta avanti 4-3. Querrey abbozza subito una reazione, cercando di mettere pressione sull’avversario, ma il dritto, il miglior fondamentale da fondo campo a sua disposizione, lo tradisce troppo spesso. Kyrgios conferma così il break e nel decimo gioco può servire per chiudere il primo parziale. Querrey, sfruttando un paio di disattenzioni dell’avversario e con un gran dritto lungolinea, riesce ad arrampicarsi fino alla parità, ma con due bei servizi Kyrgios esce dal momento delicato e si aggiudica per 6-4 il set, in soli 25 minuti. Il 38% di punti vinti con la seconda di servizio, dimostrano come le chance dell’americano in questa partita siano legate strettamente all’efficacia della propria battuta. Il secondo set è copia carbone di quanto visto nel primo: il punteggio segue senza fatica l’alternarsi dei servizi ed è nuovamente il settimo game ad essere fatale a Querrey. Un doppio fallo e una facile volée di dritto spedita oltre la linea di fondo, offrono a Kyrgios una ghiotta occasione: l’australiano con un gran dritto inside-in e una risposta di rovescio lungolinea vincente strappa il servizio allo statunitense portandosi sul 4-3, e conferma il break nel proprio turno di servizio. Il numero 29 del mondo tiene comodamente la battuta nel game successivo, mandando Kyrgios a servire per il match. L’australiano, solidissimo, non si scompone nemmeno per un quindici, vince il game a zero, chiude il set per 6-4 e in soli 53 minuti di gioco approda al secondo turno, dove da favorito affronterà Mischa Zverev.
[13] L. Pouille b. F. Verdasco 6-3 6-3 (Gabriele Ferrara)
Lucas Pouille batte Fernando Verdasco con un doppio 6-3 in 58 minuti di gioco, vendicando così il risultato della finale persa quest’anno nel torneo di Bucarest (che dal 2017 non si disputerà più per fare spazio a Budapest) proprio contro lo spagnolo. La partita inizia con Verdasco che, sotto 2-1, commette due doppi falli che regalano a Pouille due palle break non consecutive, prontamente salvate da due prime mancine slice esterne, col madrileno che riesce poi ad impattare sul 2 pari. Due game più tardi, tuttavia, lo spagnolo gioca un pessimo game, commettendo in sequenza un doppio fallo, un gratuito con il lungolinea di dritto ed uno col rovescio sempre nella stessa direzione – in mezzo un gran recupero di Pouille sullo 0-30. Il numero 16 del mondo mantiene una percentuale di prime palle in campo buona ma non straordinaria (62%). D’altra parte “Nando” assume una posizione troppa arretrata in ribattuta, che gli costa molto soprattutto nel rendimento sulla seconda del rivale, che con la stessa nel primo parziale perde solo 3 punti e lo archivia senza problemi con il punteggio di 6-3. Prima dell’inizio della seconda frazione di gioco, l’iberico chiama il fisioterapista per un dolore cervicale subendo così un trattamento medico. Al rientro in campo, il giustiziere di Nadal quest’anno a Melbourne sembra credere poco nelle proprie possibilità di giocare meglio quest’oggi, perdendo nuovamente il servizio e commettendo anche un doppio fallo sul break point. Sotto 2-1, il campione di Bucarest chiede un’altra volta l’intervento del fisioterapista, portandosi però subito dopo 15-30 sul servizio avversario; l’iberico però continua ad avere problemi nella ricerca di palla col dritto, subendo poi l’ace di Pouille che mette definitivamente le cose a posto: 3-1. Nei giochi successivi nessuno dei due giocatori riesce a rendersi pericoloso in risposta, col transalpino che gioca in maniera spettacolare col rovescio – soprattutto in diagonale – mettendo così in crisi la solita strategia di Verdasco, che cerca sempre quel colpo con il suo dritto mancino. Il numero 44 ATP non ci crede più e, sotto 5-3, commette tre errori gratuiti da fondocampo – l’ultimo dei quali è un rovescio in diagonale che non arriva nemmeno alla rete – che regalano al francese l’accesso al secondo turno, dove sfiderà Nicolas Almagro, il quale ieri ha avuto la meglio su Youzhny in tre set.
Gli altri incontri (Diego Serra)
In apertura di giornata Feliciano Lopez si aggiudica il derby spagnolo contro David Ferrer, attualmente al numero 15 del mondo. Partita molto combattuta tra i due iberici a partire dal primo set, con allungo iniziale di Lopez sul 3-1 e contro-break di Ferrer nel sesto game che rimette il parziale in pari. Da qui nessuno dei due giocatori riesce più a togliere il servizio all’avversario e il parziale si decide al tie-break, nel quale Feliciano riesce a sfruttare meglio il servizio e si impone per 7 punti a 3. Secondo set in cui rimane alto il rendimento di entrambi i contendenti nei propri game di battuta. Cinico David a sfruttare l’occasione trasformando la prima e unica palla break di tutto il parziale nel terzo gioco aggiudicandosi il set per 6-4. Nessun break invece nell’intero terzo set. Le maggiori occasioni però le ha Lopez che non riesce a sfruttare quattro palle break, di cui tre consecutive, nel quarto game e altre due nel decimo. Feliciano comunque porta a casa la partita vincendo il secondo tie-break di giornata con il punteggio di 7 punti a 4. Rammarico per Ferrer che non è riuscito a vincere un match in cui ha perso solo una volta il servizio in tre set. Feliciano attende ora al secondo turno lo statunitense Jack Sock. Partita lottata anche tra Jo-Wilfried Tsonga e Janko Tipsarevic, attuale numero 158 ATP e presente a Shanghai grazie all’utilizzo del protected ranking. Data la superficie decisamente veloce anche in questo match non sono molte le occasioni che i giocatori riescono a costruirsi in risposta. Bravo il francese a trovare l’unico break del primo set nel sesto game. Secondo parziale in cui il serbo allunga per primo salendo 4-2 ma si fa contro-breakkare subito dopo. Tsonga poi non sfrutta due palle break per salire sul 5-4 e servizio e il set si conclude al tie-break. Qui Tipsarevic ha la grande occasione per rimettere in pari il match ma manca due set point consecutivi, di cui uno con la battuta a disposizione, e finisce per cedere 8 punti a 6 perdendo set e incontro. Nelle altre partite di giornata da segnalare il ritiro di Bernard Tomic, l’ennesimo in stagione, contro Roberto Bautista Agut sul punteggio di 6-3 3-0 a favore dello spagnolo e la netta vittoria di Gilles Simon su Pablo Carreno Busta, che porta a casa appena tre game.
Risultati:
Primo turno
P. Lorenzi b. G. Garcia-Lopez 5-7 7-6(2) 6-3
[13] L. Pouille b. F. Verdasco 6-3 6-3
M. Granollers-Pujol b. Y. Sugita 7-5 7-6(2)
F. Lopez b. [10] D. Ferrer 7-6(3) 4-6 7-6(4)
[11] D. Goffin b. [WC] J.M. del Potro 4-6 6-3 7-5
[12] N. Kyrgios b. S. Querrey 6-4 6-4
G. Dimitrov b. [14] R. Gasquet 6-4 6-4
G. Simon b. Carreno Busta 6-0 6-3
J. Sock b. G. Pella 7-6(3) 7-5
[15] R. Bautista-Agut b. B. Tomic 6-3 3-0 rit.
Secondo turno
[1] N. Djokovic b. F. Fognini 6-3 6-3
[9] J.W. Tsonga b. J. Tipsarevic 6-3 7-6(6)
A. Zverev b. [8] M. Cilic 3-6 6-3 6-2
[6] G. Monfils b. K. Anderson 7-6(4) 6-3
ATP
ATP/WTA Pechino, il programma di martedì 3 ottobre: Medvedev-Zverev alle 10:30, Sinner-Alcaraz alle 13:30 da seguire LIVE su Ubitennis
Nel femminile impegnate Pegula, Garcia, Sabalenka, Jabeur, Gauff, Kasatkina, Kudermetova, Swiatek, Rybakina e Sakkari. Paolini attende la vincente del match Sabalenka-Boulter

Mentre il torneo maschile sta per terminare con le due semifinali e la finale nella giornata di mercoledì, le danze a Pechino sono ancora pienamente aperte per quanto riguarda il WTA 1000. Tra gli uomini, dopo le faticose vittorie in tre set di Alexander Zverev e Danil Medvedev ai danni rispettivamente di Nicolàs Jarry e di Ugo Humbert, Carlos Alcaraz ha regolato facilmente il finalista del Roland Garros Casper Ruud, mentre al nostro Jannik Sinner sono servite due ore e mezza per eliminare il veterano Grigor Dimitrov. La prima semifinale in programma sarà quella tra il tedesco e il russo, che scenderanno in campo non prima delle 10:30 locali nel loro diciottesimo testa a testa (a condurre è Medvedev per dieci a sette). Quella tra lo spagnolo e l’italiano, invece, inizierà verso le 13.30 e sarà il loro ottavo incontro che li vedrà opposti ai due lati della rete (Alcaraz è in vantaggio quattro a tre, con una vittoria tra queste a livello Challenger). La sfida tra il n.1 italiano e il campione iberico si potrà seguire direttamente da Ubitennis con il LIVE che aggiornerà in tempo reale l’andamento del match. Le due semifinali verranno giocate entrambe nel Court Diamond e saranno visibili su SuperTennis e la relativa app SuperTennix.
Per quanto riguarda il torneo femminile, gli altri due nomi che compaiono nel programma del Court Diamond sono quelli di Aryna Sabalenka – che, se uscirà vincente, incrocerà la racchetta con l’azzurra Jasmine Paolini -, fresca n.1 al mondo, di Cori Gauff, campionessa allo US Open qualche settimana fa, e per finire di Maria Sakkari in netta ripresa dopo il titolo a Guadalajara. Le prime due scenderanno in campo prima delle semifinali maschili, mentre il match della tennista greca verrà disputato a seguire di quello tra Alcaraz e Sinner. Sul Court Lotus si vedranno, poi, in ordine temporale Jessica Pegula, Daria Kasatkina, Iga Swiatek ed Elena Rybakina. Per finire, sul Court Moon si assisterà agli incontri di Caroline Garcia, Ons Jabeur e Veronika Kudermetova.
Qui sotto il programma completo della giornata con gli orari locali di Pechino (sei ore avanti rispetto all’Italia):
ATP
ATP Pechino: Sinner fatica, supera un malessere e raggiunge Alcaraz in semifinale (ore 13:30, SuperTennis)
Si complica la vita Jannik, che più volte nel secondo set ha l’opportunità di brekkare il bulgaro. Rimedia con un ottimo terzo parziale e chiude in due ore e mezza il match. Sarà almeno n.6 del mondo dalla prossima settimana

[6] J. Sinner b. G. Dimitrov 6-4 3-6 6-2

Può tirare un sospiro di sollievo Jannik Sinner dopo questa vittoria sofferta contro il bulgaro Grigor Dimitrov n.19 al mondo. L’azzurro è stato autore di un primo set molto solido; nel secondo ha continuato con lo stesso andazzo, ma si è fatto sfuggire le palle break una dietro l’altra, permettendo così all’avversario di acquisire fiducia nei suoi colpi. Nel terzo parziale l’altoatesino è riuscito a strappare la battuta a Dimitrov molto presto e di cuore è stato bravo a tenere questo preziosissimo break, nonostante qualche tentata reazione dello sfidante. Chiude, quindi, per 6-4 3-6 6-2 in due ore e trentadue minuti di tennis molto buono, parecchio potente, intelligente nella costruzione dei punti e con dei vistosi miglioramenti al servizio, che molte volte lo ha tirato fuori da situazioni scomode sia con la prima che con la seconda. Sinner si riporta così in vantaggio per 2-1 nei precedenti con Dimitrov e raggiunge il rivale-amico Carlos Alcaraz in semifinale.
Primo set: Sinner strappa il servizio a Dimitrov in apertura e si tiene stretto il break fino alla fine
Jannik inizia il suo dodicesimo quarto di finale in stagione col piede giusto, manovrando bene gli scambi sin dalla risposta. Con un fendente di dritto, poi, arriva a palla break già nel primo game. Dimitrov, però, non si fa intimidire dalle prime chance del tennista altoatesino e lasciando andare il braccio cancella abilmente due opportunità di break. Ma Sinner non ci sta, continua a essere aggressivo dalle prime ribattute e alla quarta opportunità strappa il servizio all’avversario in apertura. Confermato il break a 0 con una sbalorditiva solidità su tutti i fronti tecnico-tattici, il n.1 d’Italia è costretto a subire un ottimo game al servizio del bulgaro, che si mette in tasca il suo primo game dell’incontro ma è ancora costretto a inseguire nel punteggio. Alzando il ritmo sia dal lato del dritto che da quello del rovescio il 32enne di Haskovo si procura due palle break; Jannik si fa trovare pronto e le annulla con un dritto incrociato vincente e con una smorzata da manuale. A seguire chiude il game con facilità e avanza sul 3-1. Nel quinto game Sinner parte bene portandosi subito sul 30-0, ma un eccesso di confidenza lo porta a compiere un paio di brutti errori. Con freddezza, però, rimedia al danno fatto tenendo il gioco al servizio e portandosi sul 4-3, potendo ancora contare sul break di vantaggio. Nel suo turno di battuta Jannik continua e tenere le redini dello scambio imponendo il suo gioco d’attacco, e Dimitrov non può far altro che cercare di variare il ritmo o chiamarlo a rete. Tentativi, fino a questo momento, senza successo. Sul 5-4 il 22enne di Sesto Pusteria va a servire per aggiudicarsi il primo parziale; è proprio la battuta a catapultarlo a questo obiettivo, che arriva con lo score di 6-4 dopo cinquanta minuti di tennis molto solido.
Secondo set: Entrambi si procurano chance importanti, ma è Dimitrov ad approfittarne. Sinner non concretizza otto palle break e viene portato al terzo
Questa volta Dimitrov non commette l’errore del primo set, ma anzi lascia le briciole all’avversario nel primo gioco e per la prima volta mette la testa avanti nel punteggio di un set. Jannik, dal canto suo, continua la sua ottima performance al servizio e segue il giocatore bulgaro nel punteggio. Nel terzo gioco il campione del 1000 di Toronto mette i piedi dentro al campo e obbliga lo sfidante a un pericoloso 30-30; Dimitrov, però, non si lascia sorprendere e si porta sul 2-1. Poco più tardi tornano i problemi in battuta per il tennista bulgaro, che spesso si trova a giocare indietreggiando a causa della profondità dei colpi del giocatore azzurro. Concede, dunque, due pericolose palle break, ma le cancella con maestria e continua a tenere il timone del set. In seguito, Dimitrov impensierisce il suo avversario in risposta, ma quest’ultimo reagisce da campione con una prima dopo l’altra e si garantisce così il 3-3. Questa volta è Sinner a fare voce grossa con le sue pesanti cartucce e in men che non si dica si procura tre possibilità consecutive di break. Il finalista dell’ATP di Ginevra con coraggio viene a rete e le annulla tutte una dopo l’altra, con Sinner che, a parte in un’occasione dove poteva calibrare meglio il passante di rovescio, non riesce a essere il padrone dello scambio ed è costretto alla difesa. Dimitrov, invece, cancella un’ulteriore palla break e resta avanti nel punteggio nonostante qualche rischio, sventato però con freddezza e con il suo immancabile tocco. L’ago della bilancia torna quindi a pendere per il n. 19 ATP, che sposta bene il suo avversario ed è lui questa volta a procurarsi tre chance di fila per strappare il servizio a Sinner. Il tennista altoatesino riesce ad annullare le prime due, ma alla terza viene sorpreso da una buona risposta di rovescio del bulgaro, che poi con un dritto chiude il punto, gli strappa la battuta e va a servire per il set. Nel nono game Dimitrov avanza sul 30-0 e si ritrova a due punti dal set; Jannik non si dà per vinto, inizia a costruirsi i punti con calma e arriva a palla break. È il bulgaro, nuovamente, a cancellargliela con astuzia, poi Sinner se ne procura un’altra ma questa la spreca lui con un brutto dritto a metà rete. Troppe chance, troppe occasioni non sfruttate per il tennista azzurro, che dopo quarantanove minuti di set viene portato al terzo. Bravo Dimitrov a rimanere concentrato: 6-3 e tutto si deciderà nel parziale decisivo.
All’inizio del terzo set Sinner sembra stare parecchio male e, infatti, durante un cambio campo vomita in un bidone della spazzatura.

Terzo set: Sinner prende subito il largo e di cuore tiene il vantaggio fino alla fine
È Sinner questa volta a partire alla battuta e lo fa con qualche incertezza, poi risolta da un’ottima smorzata e da un dritto dei suoi. Il n.1 italiano decide di prendersi qualche rischio in più e viene ripagato in men che non si dica; con un rovescio incrociato reagisce alle tante occasioni di break non sfruttate in precedenza e strappa il servizio al giocatore bulgaro, che presto si trova sotto 3-0. Ma il campione delle Finals 2017 non molla e con coraggio si procura una palla break grazie a stupendi colpi di rovescio di una plasticità unica. Sinner risolve a modo suo la situazione, di potenza: dritti pesanti e (la maggior parte delle volte) vincenti in uscita dal servizio gli permettono di continuare a condurre nella frazione decisiva. 4-1 in suo favore. Non soddisfatto di un break solo, Jannik insiste con l’aggressività soprattutto dal lato del dritto e Dimitrov non è in grado di reggere il ritmo dettato dall’avversario. L’azzurro arriva ancora a palla break, ma questa volta il bulgaro non gli permette di comandare lo scambio e a seguire tiene la battuta nonostante qualche sbavatura. Ci prova Grigor a mettere alle strette il giocatore italiano trovando delle soluzioni in corsa niente male; con scambi di un’intensità non trascurabile si arriva ai vantaggi nel settimo game e Sinner inciampa sul 40-40 mettendo a segno il suo primo doppio fallo dell’incontro. Arriva, quindi, la palla del contro-break per il n.19 al mondo, che spedisce un dritto a metà rete e non sfrutta l’occasione. La chance gli ricapita anche poco dopo, ma nello stesso modo la butta via e l’azzurro non perdona: dopo uno scambio logorante infila un passante di dritto incrociato da applausi e con un’eccellente prima si salva e si garantisce l’opportunità quantomeno di servire per il match. Non serve, però, perché con un gioco in battuta pessimo di Dimitrov si chiude il sipario dopo due ore e trentadue minuti. Sinner festeggia il suo 6-4 3-6 6-2 ai danni del bulgaro e raggiunge il suo rivale e amico Carlos Alcaraz in una semifinale che sarà tutta da vedere.
ATP
ATP Astana: Korda supera Medjedovic nella sfida dei tie-break. In finale affronterà Mannarino
Sebastian Korda suda parecchio contro l’allievo di Troicki, Hamad Medjedovic. Terza finale stagionale per il veterano francese, Ofner si consola col best ranking

[5] S. Korda b. [WC] H. Medjedovic 6-7(8) 7-6(2) 7-6(3)
Il numero 28 del mondo e testa di serie numero 5 del tabellone Sebastian Korda è il primo semifinalista dell’Astana Open. Lo statunitense ha superato nella sfida dei tie break il serbo Hamad Medjedovic, vera rivelazione del torneo che con questa partita interrompe la striscia di 8 vittorie consecutive tra cui il successo al Challenger di Maiorca. Anche Korda sta attraversando un ottimo periodo, e per la seconda volta in carriera ha raggiunto la semifinale in due tornei consecutivi; se aveva perso contro Khachanov a Zhuhai la settimana scorsa, oggi invece è riuscito a fare meglio raggiuntendo l’atto conclusivo di un torneo per la sesta volta in carriera. Del resto le condizioni indoor sono estremamente favorevoli al 23enne figlio di Petr Korda, che aveva sempre vinto in semifinale negli altri due precedenti in queste condizioni.
Medjedovic era alla seconda semifinale della carriera – dopo quella persa quest’anno contro Cachin a Gstaad – e lui e Kordanon si erano mai sffrontati prima. Come detto, l’ha spuntata il tennista più esperto col punteggio di 6-7(8) 7-6(2) 7-6(3) impedendo al serbo l’ingresso in top 100.
Primo set: Medjedovic rischia la squalifica, poi vince il tie break
Nei primi game il 20enne serbo si rende pericoloso in risposta, con Korda costretto ad annullare una palla break sia nel quarto che nel sesto game. E proprio in quest’ultima circostanza Medjedovic rischia grosso, colpendo (ovviamente involontariamente) il giudice di linea con una pallata sul polpaccio, un gesto di stizza a seguito di un ace da destra dell’avversario.
Il serbo chiede immediatamente scusa, abbozza una mezza protesta ma alla fine accetta il warning per “court violation” :
“E ti è anche andata di lusso, per fortuna il giudice di linea non si è fatto male….” gli fa notare l’arbitro dell’incontro Ruth Concas. In quel caso sarebbe potuta scattare addirittura la squalifica (formalmente una decisione del supervisor del torneo), proprio come successo a Djokovic allo US Open del 2020.
Gli scambi sono ridotti all’osso, la superficie è rapida e i due protagonisti cercano di approfittarne prendendo in mano l’iniziativa il prima possibile. Entrambi hanno qualche difficoltà negli spostamenti e raramente riescono a ribaltare l’inerzia di uno scambio grazie alla fase difensiva.
Si arriva dunque al tie break senza particolari sussulti, in un set dominato dai servizi: sei ace a testa, 28/32 per Korda con la prima di servizio, 14/21 per Medjedovic con la seconda, tre palle break totali in oltre un’ora di gioco.
Nel tie break Medjedovic è il primo a cedere con un brutto errore di dritto, ma Korda nel ‘punto a punto’ è tra i più generosi a livello ATP e restituisce immediatamente il mini break.
Medjedovic trova una riga che non esiste sul 5-6 e subito dopo anche l’americano annulla un set point con una deliziosa combinazione smorzata/passante (7 pari) per poi sfiorare addirittura il colpaccio sull’otto a sette con una risposta di dritto che termina larga di un soffio.
Il figlio di Petr guarda la foto del suo dritto largo di pochi millimetri e crolla: prima subisce l’ennesimo ace della wild card serba e poi sbaglia un dritto banalissimo, col tie break che si chiude dunque col punteggio di 10 punti a 8 in favore del 20enne di Novi Pazar.
Secondo set: si va ancora al tie break, ma stavolta lo domina Korda
Korda si procura due palle break consecutive nel corso del secondo game ma Medjedovic gliele annulla grazie a due prime vincenti.
Da quel momento comincia il dominio dei servizi, col serbo che riesce ad alzare la sua percentuale di prime (dal 56% del primo set al 68% del secondo) e la tds numero 5 che invece in pratica non perde un punto: Korda infatti chiuderà il set con cinque punti totali persi al servizio (uno solo con la prima, 16/17).
Nel tie break stavolta l’americano riesce subito a scappare nel punteggio e a giocare di conseguenza con maggiore tranquillità i punti decisivi: nello scambio i colpi di Korda hanno infatti davvero poco margine sulla rete, un colpo vincente ed un nastro possono essere separati da pochi millimetri di fiducia.
Il tie break si conclude col punteggio di 7 punti a 2, con Korda che chiude con un ace.
Terzo set: Medjedovic schiacciato dalla rabbia e dalla pressione
Anche il terzo set è estremamente parco di scambi lunghi, e i due tennisti sono dominanti alla battuta: zero palle break e ben sette game in cui il tennista in risposta non va oltre il ’15’. Sul 5-4 dopo l’ennesimo servizio vincente, il numero 120 del mondo chiede l’intervento del fisioterapista per un fastidio all’inguine della coscia destra, e dopo un breve consulto esce dal campo per ricevere un medical time-out. Ripreso a giocare, l’andamento del match non cambia, e anche il sengo di ‘ok’ verso il coach Viktor Troicki conferma il buon stato fisico di Medjedovic nonostante la fasciatura sulla coscia. Dopo due ore e 42 minuti, e 18 turni di battuta tenuti per parte, si giunge al tie break per la terza volta nel match.
Il serbo al primo punto sbaglia un dritto in lunghezza e concede subito un mini-break; Korda non è da meno e mette in rete un rovescio in uscita dal servizio. Il dritto di Medjedovic è comunque in fase calante e dopo altri due gratuiti con questo fondamentale, il 20enne lascia uscire tutta la sua rabbia rompendo la racchetta al suolo con un sol colpo. Il giudice di sedia applica il regolamento e quindi la seconda ammonizione costa a Hamand un punto di penalità: 4-1 per Korda. Il vantaggio per il figlio d’arte americano è tale da non destare preoccupazioni, e al primo match point arriva la vittoria per 6-7(8) 7-6(2) 7-6(3) dopo due ore e 49 minuti.
Medjedovic, seppur l’amarissimo finale, lascia il campo a testa alta tra gli applausi del pubblico kazako, mentre Korda si ferma ad accontentare i fan più piccoli per gli autografi.
[6] A. Mannarino b. S. Ofner 6-4 6-2
Tutto facile per Adrian Mannarino nella seconda semifinale di giornata dell’Astana Open: il veterano francese (35 anni, numero 34 del ranking) ha sconfitto in due rapidi set il 27enne austriaco Sebastian Ofner (numero 58, nel pieno del miglior momento della carriera, con questa semifinale entrerà per la prima volta in carriera nella top50) e martedì 3 ottobre alle ore 11.30 italiane sfiderà in finale Sebastian Korda in un match sulla carta davvero interessante.
Sarà infatti il primo confronto diretto tra due dei giocatori più talentuosi presenti nei primi 40 del ranking mondiale: da una parte l’eleganza moderna del figlio di Petr, dall’altra il braccio mancino del veterano che nel corso degli anni è invecchiato come il buon vino, togliendosi uno sfizio dietro l’altro (Mannarino ha vinto il primo titolo ATP nel 2019 a ‘s-Hertogenbosch dopo sei finali perse consecutivamente).
Mannarino nel primo set si è trovato sotto per quattro giochi a due, ma a quel punto ha messo a segno un parziale di 4 game a zero, dal 2-4 al 6-4, approfittando di una superficie rapida che mette in risalto il suo estro e allo stesso tempo regala un pizzico di velocità ai suoi colpi che invece veloci non sono.
Ofner non si è più ripreso e nel secondo set Mannarino ha cambiato ancora marcia sul due pari con un altro parziale di quattro giochi consecutivi.
6-4 6-2 in un’ora e dieci minuti.
Per il mancino francese sarà dunque la quattordicesima finale della carriera (tre vittorie, dieci sconfitte), la terza della stagione dopo la vittoria a Newport con Michelsen e la sconfitta a Maiorca con Eubanks.
Korda invece disputerà la sesta finale in carriera (una sola vittoria, a Parma, nel 2021 contro Cecchinato) e la seconda di un 2023 segnato dall’infortunio al polso dopo quella persa con tanti rimpianti ad Adelaide con Djokovic.
Jacopo Gadarco