Wimbledon, day 6: Nadal, Djokovic e Kyrgios, si fa sul serio

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Wimbledon, day 6: Nadal, Djokovic e Kyrgios, si fa sul serio

Focus tecnico, i match più interessanti della giornata. La parte bassa del tabellone entra nel vivo. Rafa, Novak, Nick: molte risposte dalle partite del pomeriggio. Tutti a tifare Fabio

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dal nostro inviato a Londra

Finalmente, forse, sono finiti gli allenamenti agonistici, e iniziano i confronti almeno un po’ impegnativi per i “big“. Nella metà inferiore del “drawRafa, Novak e Nick, anche se favoriti (lo spagnolo di molto, l’australiano abbastanza, il serbo di poco), dovranno farci vedere quello di cui sono capaci, per superare il terzo turno. Da quelle parti ci sarebbero anche Juan Martin del Potro e Sascha Zverev, ma francamente è difficile ritenere che possano essere messi in difficoltà rispettivamente da Benoit Paire e Ernests Gulbis. Chiaramente, per noi il momento clou sarà l’impegno di Fabio.

Rafael Nadal – Alex de Minaur (ore 14 italiane, centrale, nessun precedente)

Vediamo un po’ se Lleyton Hewitt ci aveva preso. Il campione “aussie” da tempo sponsorizza il giovane Alex (19 anni, di Sydney, vive e si allena in Spagna) come il suo erede, e in effetti, per quello che ho visto al primo turno contro Cecchinato, non dico che siamo di fronte a un nuovo “Satanetto”, come il Maestro Clerici chiamava Lleyton, ma certamente la stoffa c’è. Non un gran fisico, ma tanta velocità di gambe per De Minaur, e soprattutto una testa da tennis notevolissima per la sua età. Concentrato dalla prima all’ultima palla, cattivo agonisticamente, dimostra, da buon australiano, di conoscere i segreti dell’erba, pur se trapiantato in Spagna con tutta la famiglia al seguito. Che Rafa si possa far sorprendere è difficile immaginarlo, ma per farla andare via liscia e tranquilla ci vorrà decisamente di più rispetto a quanto espresso dal fuoriclasse maiorchino finora. E il motivo di interesse è esattamente questo, verificare quanto possa alzare il livello Nadal.
Consigliato a chi vuole scoprire un nuovo talento, e vedere testato un vecchio campione.

Kyle Edmund – Novak Djokovic (terzo match, centrale, precedenti 3-1 Djokovic)

Finora, zitto zitto, il buon vecchio Nole è stato quello che ai suoi avversari ha concesso meno game di tutti. Ma non è che abbia affrontato fenomeni. La partita che lo vede opposto, sul campo centrale verso sera, al giovanotto rampante di casa Kyle Edmund è a mio avviso il clou della giornata. Innanzitutto perchè affrontare un inglese ai Championships non è mai facile per nessuno, in particolare poi in una giornata come questa, in cui l’orgoglio “British” si respira fin dal primo mattino, bevendo il caffè (se si può chiamare tale) nei baretti intorno alla stazione di Southfields e a Wimbledon Village, in vista della sfida mondiale Inghilterra-Svezia di oggi pomeriggio. Il match di Kyle è stato messo come ultimo, infatti, nella speranza che la partita finisca prima. Tecnicamente, non è che Edmund sia proprio un animale da erba, con quel drittaccio full-western tira fortissimo ma le palle basse sono una sofferenza: però un paio di mesi fa, a Madrid, ha fatto fuori proprio Djokovic, a gennaio ha raggiunto la semifinale degli Australian Open, insomma, il livello è alto. L’esito del confronto ci dirà molte cose, soprattutto su Nole e sulle sue reali possibilità di essere protagonista fino in fondo al torneo.
Consigliato a chi è curioso di scoprire come sta veramente Djokovic.

Nick Kyrgios – Kei Nishikori (terzo match, campo 1, precedenti 3-0 Nishikori)

L’istrionico e fumantino Nick, dal servizio imprendibile, è da molti considerato la vera mina vagante del tabellone, quando non addirittura il favorito per andare in finale da quel lato del draw. Detto che vederlo giocare vale sempre e comunque la pena (non fosse altro che per aggiornare il conto dei “tweener” stagionali), anche per Kyrgios oggi si alza nettamente la posta. L’adorabile Kei Nishikori, personaggio di educazione e simpatia uniche, e classe altrettanto cristallina (a mio avviso, la variazione in anticipo lungolinea di rovescio migliore del circuito insieme a Djokovic), lo ha infatti sempre battuto. Se Nick si mette lì di buzzo buono, limitando le mattane e pensando al risultato, su erba credo sia dura per il giapponese fare partita. Ma come ben sappiamo, con Kyrgios di certo non esiste nulla.
Consigliato a chi apprezza il talento, espresso in due modi diametralmente opposti.

Fabio Fognini – Jiri Vesely (terzo match, campo 3, precedenti 3-0 Fognini)
Il ceco Jiri dal gran dritto mancino è uno degli sparring partner prediletti da Roger Federer, quando lo svizzero deve affrontare i “lefties“. In effetti, la velocità di palla e la capacità di accelerare di Vesely sono notevoli, e le traiettorie a uscire da sinistra del servizio sull’erba sono insidiose per definizione. Ma se Fabio, che quanto a capacità di accelerazione non è inferiore a nessuno, lo ha battuto sempre senza grossi problemi, l’ultima volta proprio qui al primo turno l’anno scorso (76 64 62), e se Jiri attualmente è solo numero 93 ATP, un motivo ci sarà. Senza badare ad altro che all’importanza della posta in palio (la seconda settimana Slam è roba grossa, poco da fare), tutti a tifare per Fognini, che potrebbe diventare il primo azzurro a raggiungere gli ottavi in tutti i Major. Che bella accoppiata di teste matte, e talenti pazzeschi, potremmo avere lunedì a rappresentarci, se Fabio riuscisse a raggiungere Camila tra i migliori 16 di Wimbledon 2018. Non mollare mai, dice sempre lui. Sono d’accordo.
Consigliato a tutti, e non serve spiegare il perché.

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