WTA, diario di un decennio: il 2016 - Pagina 5 di 5

Al femminile

WTA, diario di un decennio: il 2016

Settima puntata dedicata agli anni ’10 in WTA i due Slam di Angelique Kerber, il Roland Garros di Garbiñe Muguruza, Serena Williams che raggiunge Steffi Graf e altro ancora

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Karolina Pliskova e Angelique Kerber - US Open 2016
 

US Open 2016, Kerber nuova numero 1
Al via dell’ultimo Slam stagionale, in classifica Serena ha meno di 200 punti di vantaggio nei confronti di Angelique Kerber. Il primato resiste dal febbraio 2013, anche se ha vacillato qualche settimana prima: se Angelique avesse vinto la finale di Cincinnati 2016 contro Pliskova, ci sarebbe stato il cambio di gerarchie. Ma la vicinanza a un tale traguardo ha giocato un brutto scherzo alla medaglia d’argento olimpica, che non ha saputo giocare come suo solito: contratta dalla emozione, Angelique ha perso 6-3, 6-1.

Tutto però torna in bilico a Flushing Meadows, dove Williams ha in uscita i punti della semifinale del 2015 (quella persa contro Vinci), mentre Kerber difende solo un terzo turno. In sostanza parte virtualmente in vantaggio, una volta scaduti i punti del 2015. Ma, conti a parte, sarà il campo a dare le risposte, al termine dello Slam più bello della stagione (almeno a mio parere).

Prima ancora di arrivare alle fasi decisive ci sono già stati alcuni match davvero notevoli: la rimonta in extremis di Keys sulla giovane Osaka (7-5, 4-6, 7-6), la rivincita di Konjuh su Radwanska (dopo la sconfitta 9-7 di Wimbledon), e il quarto turno fra Pliskova e Venus Williams. Un match iniziato a senso unico (Venus avanti 5-1 e servizio nel primo set) e poi cresciuto di qualità di pari passo con i miglioramenti di Karolina, che dopo l’avvio complicato si ritrova progressivamente.

Il terzo set è uno dei più emozionanti della stagione, con il pubblico newyorkese intensamente coinvolto a sostegno della giocatrice di casa. Straordinaria la parte conclusiva: prima Pliskova salva un match point sul 4-5 30-40 con un dritto al volo coraggiosissimo, poi è Venus a salvare a sua volta tre match point sul 6-5, 40-0 servizio Pliskova. Nel tie break decisivo, la demivolèe sul 3-2, con cui Karolina aggancia e smorza una palla che sembrava averla ormai superata, rimane uno dei migliori colpi del torneo. Pliskova chiude così 4-6, 6-4, 7-6(3).

QUI IL VIDEO

Con Williams ancora in corsa nella parte alta e Kerber in quella bassa, sembra che si stia delineando la stessa finale di Melbourne e Londra. Ma non sarà così. Per questa edizione degli Us Open un passaggio determinante arriva fra quarti e semifinali e un ruolo ce l’ha, forse, anche il calendario.

Il dato di partenza è che non è previsto giorno di riposo per la parte alta di tabellone tra quarti e semifinali. In più gli organizzatori, per ragioni televisive programmano Serena per ultima il mercoledì e per prima nelle semifinali di giovedì, riducendo ai minimi termini le sue ore di riposo.

Nei quarti Williams sconfigge Halep (6-2, 4-6, 6-3) al termine di un grande match. Una partita ricca di scambi lunghi, elaborati. Un intero repertorio di soluzioni a tutto campo, come raramente capita di vedere. Tanto è l’equilibrio, che il solo secondo set dura quasi 90 punti, con alcuni game che superano i dieci minuti di durata. Sul piano del puro palleggio probabilmente la miglior Serena, ma forse anche la miglior Halep del 2016. Saldo finale vincenti/errori non forzati: Williams +7 (50/43), Halep +3 (20/17).

Simona cede alla distanza, più sul piano mentale (e tattico) che su quello fisico; ma per riuscire a spuntarla Serena deve dare tutto. Bene per gli spettatori, male però per lei, che non riesce a ripetersi il giorno dopo contro una ottima Pliskova.

Infatti in semifinale Karolina supera Serena 6-2, 7-6(5) e mette così a segno una impresa molto rara: è la quarta giocatrice nella storia capace di sconfiggere nello stesso Slam entrambe le sorelle Williams. C’erano riuscite prima solo Hingis (Australian Open 2001), Henin (US Open 2007) e Clijsters (US Open 2009). Grazie a questa impresa Pliskova raggiunge la prima finale Slam della carriera.

Nella parte bassa di tabellone, più tranquillo il percorso di Kerber, che supera in due set Vinci nei quarti e Wozniacki in semifinale.

Kerber b. Pliskova 6-3, 4-6, 6-4 US Open, Finale
Sara quindi una finale Slam inedita: Pliskova contro Kerber. Angelique inizia con più sicurezza, facendo valere la maggiore esperienza ai massimi livelli. Un break in apertura e uno in chiusura decidono il primo set: 6-3 Kerber.

Secondo set. Karolina comincia a entrare nel ritmo partita; dopo il cambio di campo del 2-3 decide di aumentare i giri: spinge di più, diventa più intraprendente, verticalizzando maggiormente il gioco. E l’atteggiamento funziona: 6-4 Pliskova.

Terzo set. Si continua sull’onda del secondo set. Avanti 3-1 nel set finale, però, qualcosa cambia in Pliskova: comincia a pensare al traguardo vicino, e forse paga anche lo sforzo che il cambio di ritmo le ha richiesto. Kerber reagisce, recupera il break e poi chiude con parziale di otto punti a zero nei due game conclusivi, con qualche gratuito di troppo di Karolina (6-3, 4-6, 6-4).

La vittoria di Kerber significa anche cambio della guardia al vertice della classifica WTA: una giocatrice tedesca torna numero 1 del mondo dopo Steffi Graf. Kerber è stata molto costante ad altissimi livelli. Ha incominciato a vincere in Australia, e ha continuato a farlo per tutta la stagione. Bilancio vittorie/sconfitte nel 2016: 63/18.

Due vittorie Slam sul cemento (Australian Open e US Open), una finale a Wimbledon, più tutta una serie di altri ottimi risultati (vittoria a Stoccarda; finale a Brisbane, Olimpiadi, Cincinnati e Masters; semifinale a Miami, Charleston e Montreal). Chiuderà il 2016 con oltre novemila punti. In sostanza ha deluso solo al Roland Garros, mentre è stata l’unica in grado di arrivare in fondo sia alle Olimpiadi che a Flushing Meadows.

Il primato di Serena è durato 186 settimane consecutive, record esattamente uguale a quello di Steffi Graf fra il 1987 e il 1991. Ma Williams tornerà in cima alla classifica WTA ancora l’anno successivo, sino al maggio 2017.

Finale di stagione e oltre
Nel post US Open, ci si incomincia a interrogare sul significato di questo cambio ai vertici e su quali indirizzi potranno prendere le stagioni successive. Serena Williams ha compiuto 35 anni, numero uno è diventata una tennista di 28 anni come Kerber e al Masters vince una esordiente, Dominika Cibulkova, del tutto particolare.

Conquistando alla prima partecipazione il Masters, Cibulkova eguaglia una impresa che negli anni duemila era riuscita solo a Serena Williams (vincitrice nel 2001), Maria Sharapova (2004) e Petra Kvitova (2011). Ma mentre nei tre casi precedenti si trattava di giocatrici giovanissime, nel caso di Cibulkova il successo arriva a 27 anni compiuti. Dominika vince a sorpresa le WTA Finals battendo in finale ancora Kerber (6-3, 6-4).

La vittoria di Cibulkova è, a mio avviso, uno dei segnali che in WTA si sta attraversando un periodo di transizione, con il successo di diverse atlete mature, in attesa che emergano definitivamente ricambi più giovani di primo livello. E non si può dire che manchino: la generazione delle giocatrici nate nel 1997 (Bencic, Kasatkina, Ostapenko, Osaka, Konjuh) è entrata fra le prime 50 del ranking e comincia a dare segnali significativi con alcune prestazioni di notevole qualità. A partire dal 2017 saranno in grado di lasciare il segno anche nei grandi eventi del circuito

L’anno agonistico si è chiuso, ma occorre dare un’ultima notizia, che irrompe nella tranquillità della off season il 20 dicembre: Petra Kvitova è stata aggredita mentre si trovava a casa sua, a Prostejov, da un rapinatore armato di coltello.

Per difendersi, Petra ha afferrato con la mano la lama del coltello dell’assalitore e si è lacerata i tendini delle dita della mano sinistra, quella con cui impugna la racchetta. Trasportata di urgenza nella clinica specializzata in interventi alla mano di Vysoké nad Jizerou, è stata sotto i ferri per tre ore e 45 minuti e non ci sono certezze su tempi e possibilità di recupero.

Le puntate precedenti:

WTA, diario di un decennio: il 2010
WTA, diario di un decennio: il 2011
WTA, diario di un decennio: il 2012
WTA, diario di un decennio: il 2013
WTA, diario di un decennio: il 2014
WTA, diario di un decennio: il 2015

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