Draghi pronto a seguire Wimbledon: russi e bielorussi esclusi dagli Internazionali d’Italia?

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Draghi pronto a seguire Wimbledon: russi e bielorussi esclusi dagli Internazionali d’Italia?

Il Presidente del Consiglio dei Ministri sta maturando la decisione di allinearsi a quanto adottato dall’All England Club, come ferma reazione al conflitto russo-ucraino

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Angelo Binaghi a Cagliari per Italia-Corea del Sud, Coppa Davis 2020 (foto Felice Calabrò)
 

Questa stagione tennistica 2022 non sembra trovare pace, e sembra nata sotto una cattiva stella. Dopo lo scoppiettante, purtroppo inteso negativamente, inizio di anno con tutte le polemiche ed i retroscena della vicenda del Nole-gate, in merito alla partecipazione del numero 1 del mondo Djokovic all’Australian Open, è sopraggiunta anche la dura presa di posizione da parte di Wimbledon di non consentire la partecipazione al torneo di Church Road, a tutti i tennisti russi e bielorussi. Ora staremo a vedere come reagiranno le altre entità del sistema tennistico mondiale, a questa dirompente decisione che avrà inevitabilmente delle conseguenze divisive, ma soprattutto se accoglieranno o meno il guanto di sfida dei Champhionship.

LE REAZIONI – Come già preannunciato, lo tsunami di tumulti che si sono susseguiti ha dei tratti apocalittici, ed innumerevoli sono state le opinioni sulla questione che si sono sprigionate. Nessuno escluso si è tirato indietro, tutte le più alte cariche – nei vari livelli di competenza – hanno dovuto far sentire la propria voce. Da colui che siede sul trono del tennis mondiale maschile, che ha definito la scelta dell’evento tennistico più prestigioso che ci sia a dir poco “folle”; al capo assoluto e supremo dello Sport Italiano, vale a dire il Presidente del Coni Giovanni Malagò, il quale ha affermato come il provvedimento del Major britannico sia coerente con le linee guida del Comitato Olimpico Internazionale. Inoltre, ieri, durante la conferenza post-partita del suo match di ottavi in quel di Belgrado, abbiamo potuto ascoltare anche il parere, in merito a questo atto con pochi precedenti nella storia, di uno dei diretti interessati e a cui è rivolto tale divieto: Andrey Rublev.

LA SCELTA DEL PREMIER – Come se non bastasse già tutto questo sconquassamento, ad aizzare e infuocare ancor di più gli animi, ci ha pensato il contenuto dell’articolo di Monica Guerzoni sul Corriere della Sera, che ha riportato come il Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, sia in procinto di esprimersi in maniera altrettanto dura e radicale sul tema del momento. Parrebbe, infatti, che il Premier abbia intenzione di chiedere agli Internazionali BNL d’Italia di seguire i dirigenti che gestiscono il club privato di Wimbledon e la Lawn Tennis Association nella disposizione di bannare i tennisti russi e bielorussi dal Masters 1000 del Foro Italico. Qualora realmente questa istanza dovesse verificarsi, ciò che scaturirebbe avrebbe dell’indicibile, spaccando e frammentando completamente il mondo dello Sport italiano. Dunque la gravità delle conseguenze sarebbe ingente e non si limiterebbe più soltanto al tennis. Siamo sicuri che in questo preciso istante sia sempre più crescente la preoccupazione all’interno della FIT e nella figura del Presidente Angelo Binaghi. Le ripercussioni per la nostra federazione non sarebbero proprio innocue; anzi si creerebbe il forte rischio di sanzioni da parte dell’ATP e della WTA e anche la possibilità – questa sarebbe la pena probabilmente più dura – di veder tolti la categoria ed il titolo di torneo “1000” agli Internazionali di Roma, con annessa retrocessione del grado d’importanza e di rilevanza nel circuito, del torneo di tennis più importante della storia del Bel Paese.

Tra l’altro, come si spiega chiaramente sul quotidiano milanese, queste prese di posizione mostrano la totale diversità di vedute tra Draghi e Binaghi. Perché se da un lato il 62enne sardo, al suo quinto mandato, aveva dichiarato durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento di Roma 2022: “Prima della finale oltre all’inno di Mameli, faremo risuonare anche quello ucraino e sarebbe bello e divertente se nell’ultimo atto del torneo arrivasse un giocatore russo”.

Dall’altro, diametralmente opposto è lo sguardo sulla vicenda di Draghi, anche inevitabilmente visto il ruolo che occupa e le differenti responsabilità. Il quale, invece, pensa che lo Sport, come hanno concretamente dimostrato sui prati erbosi londinesi, possa utilizzare al meglio la sua funzione di guida ed unione dei popoli veicolando il Pianeta tutto verso un messaggio di speranza e pace; e più pragmaticamente far capire che chiunque si opponga alla libertà con il vile esercizio della guerra verrà isolato senza alcun tipo di tentennamento e non potrà più avere niente a che fare con lo Sport, poiché attraverso l’atroce atto di aggressione ad un’altra Nazione non ne rispetta i principi. Una moral suasion, come ci dice Guerzoni, che rispecchia e si muove sugli stessi binari delle sanzioni economiche prese dall’Occidente nei confronti della Russia. Vedremo quello che seguirà, ma di sicuro il dado è tratto e difficilmente Draghi farà marcia indietro.

COME NEL ’76, SPERIAMO CHE LO SPORT VINCA ANCORA – Chiosiamo con le parole di Adriano Panatta, sempre chirurgiche e senza peli sulla lingua come le sue palle corte: “L’esclusione di russi e bielorussi da Wimbledon? La trovo una s********. Medvedev e Rublev hanno già dissentito da quanto sta facendo il loro Paese”. Ma al di là della sostanza delle dichiarazioni del campione del Roland Garros 1976, abbiamo voluto riportare il suo virgolettato, per evidenziare delle similitudini con quanto accadde ai tempi della Davis. Chiaramente stiamo parlando di vicende molto diverse, con anche situazioni geo-politiche non paragonabili; ma con un comun denominatore: la Politica che entra nelle questioni dello Sport. Non sappiamo quale sarà il finale che verrà riservato a noi amanti del tennis; ma guardando alle nostre spalle e tornando a quel magico 1976, di quarantasei anni fa, nonostante il prologo della nostra corsa all’insalatiera, si identificò nello slogan: “Panatta milionario, Pinochet sanguinario”, alla fine a vincere fu l’Ital-Davis e la maglietta rossa di Adriano. Beh, questo è il nostro augurio, comunque vada a finire, che vinca lo Sport ed il Tennis.

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