ATP Challenger: Brancaccio in finale in Nuova Caledonia

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ATP Challenger: Brancaccio in finale in Nuova Caledonia

Male la numerosa pattuglia azzurra con le brillanti eccezioni di Raul Brancaccio e Alessandro Giannessi.

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Dopo una breve sosta ai box ricomincia la stagione dei Challenger che sarà caratterizzata da una diversa classificazione dei tornei e da montepremi decisamente più ricchi. L’Italia avrà probabilmente alcuni protagonisti in meno, soprattutto tra i giovani il cui obiettivo dichiarato è quello di frequentare il piano superiore con sempre maggiore continuità. E’ quello che ci ha confessato Flavio Cobolli quando gli abbiamo fatto i complimenti per essere arrivato al secondo turno all’ATP 250 di Pune, partendo dalle qualificazioni. Abbiamo ipotizzato che quest’anno lo avremmo visto poco a livello Challenger e lui ha laconicamente commentato: “Speriamo”. Sentimento ampiamente condiviso da tutti i suoi coetanei che tanto bene hanno fatto nella scorsa stagione. Quindi ci immaginiamo uno scenario in cui i nostri rappresentanti nel circuito Challenger saranno soprattutto quelli della generazione dei 25/30enni cui si andranno comunque ad aggiungere alcuni giovanissimi (Piraino, Vincent Ruggeri, i fratelli Tabacco) e altri un po’ meno giovani ma comunque molto attesi come Gianmarco Ferrari e Federico Arnaboldi. Ovviamente in questo inizio di stagione le carte si mescolano un po’ perché il Challenger 100 di Canberra

(Australia, cemento outdoor) offre una irripetibile occasione per scaldare i motori in vista delle qualificazioni degli AO. Così l’entry list annoverava gran parte dei nostri migliori giovani da Maestrelli ad Arnaldi, da Passaro a Nardi, senza dimenticare Franco Agamenone che, alla soglia dei 30 anni, si può comunque considerare tennisticamente giovane. Diciamo subito che non è andata benissimo per i nostri ragazzi che si devono accontentare di superare un solo turno con Luca Nardi e Matteo Arnaldi. Eliminati invece all’esordio Francesco Passaro (6-3 7-6 da Liam Broady) e il pisano Maestrelli che, partito dalle qualificazioni, si è dovuto arrendere 6-2 6-3 all’esperto Marton Fucsovics (n.87 ATP e prima testa di serie del torneo). L’ungherese si incaricava poi di stoppare al turno successivo anche la corsa del sanremese Arnaldi col punteggio di 6-2 3-6 6-1. Strano destino quello di Fucsovics, cui ultimamente capita spesso di affrontare giocatori italiani e, purtroppo per noi, con ottimi risultati. Anche il britannico Broady (n.163 ATP) sembra avere un conto aperto con gli azzurri. Infatti, dopo aver liquidato Passaro, ha riservato lo stesso trattamento a Nardi che si è dovuto inchinare 6-7(5) 6-4 6-1. Brutto esordio per Franco Agamenone che perde a sorpresa dal non irresistibile australiano James McCabe (n.406 ATP), senza nemmeno opporre una grande resistenza (6-3 6-1). Eliminati nelle qualificazioni Giulio Zeppieri e Andrea Pellegrino.

In Nuova Caledonia (Challenger 100, cemento outdoor) avevamo tre azzurri in tabellone: Riccardo Bonadio, Roberto Marcora e Raul Brancaccio. Solo quest’ultimo è riuscito a fare strada, e ne ha fatta parecchia perché è arrivato sparato in semifinale, battendo nell’ordine il qualificato Calum Puttergill (n.801 ATP), il sempre ostico ungherese Zsombor Piros (n.162 ATP) e Benoit Paire che, dopo aver vinto il primo set, deve aver pensato di aver già fatto anche più del proprio dovere. Solo così si spiega il suo clamoroso black-out (5-7 6-0 6-3) che l’ha visto portare a casa solo tre giochi in due set. In semifinale vera e proprio impresa battendo Christian Garin in 3 set (1-6 6-4 6-3), giocherà la finale contro il francese Lokoli. Eliminato al secondo turno Riccardo Bonadio che ha perso con l’argentino Facundo Diaz Acosta col punteggio di 6-3 7-6(4). Non supera invece l’esordio Roberto Marcora che, dopo aver annunciato il ritiro, sta giocando quasi più di prima, facendoci venire il sospetto che non sappia proprio rinunciare alla vita girovaga del tennista. Di tutto ciò non si è minimamente preoccupato il francese Maxime Chazal (n.571 ATP) che l’ha fermato con un doppio 6-3.

Sulla strada per l’Australia si faceva tappa anche in Thailandia (Challenger 75 di Nonthaburi, cemento outdoor) dove a  rappresentare l’Italia c’erano Gianluca Mager, Stefano Travaglia e Giovanni Fonio. Solo quest’ultimo è riuscito a superare un turno prima di arrendersi all’austriaco Dennis Novak (n.180 ATP e seconda testa di serie). Subito eliminati Mager (6-3 6-7 6-3 da Henri Squire) e Travaglia (6-2 6-4 da Max Purcell). E per loro, già reduci da un 2022 complicato, non è un inizio incoraggiante. Eliminati nelle qualificazioni Federico Gaio, Giovanni Oradini e Jacopo Berrettini.

Si giocava anche in Sudamerica al Challenger 50 di Tigre (Argentina, terra battuta outdoor) con altri tre italiani ai nastri di partenza: Alessandro Giannessi, Alexander Weis e Edoardo Lavagno che, pur con il suo n.366 ATP, è riuscito ad entrare direttamente in tabellone grazie alle molte assenze dei tanti tennisti impegnati agli antipodi. Non ha comunque fatto molta strada, subito eliminato dal qualificato argentino Lautaro Midon, un 18enne da tenere assolutamente d’occhio. Eliminato anche Weis che ha subito un inaspettato 6-4 6-2 dallo spagnolo Carlos Sanchez Jover (n.419 ATP). Così ci tocca ancora una volta aggrapparci ad Alessandro Giannessi che, dopo aver battuto Luciano Emanuel Ambrogi 7-5 6-0, si ripete infliggendo un doppio 6-4 al russo Andrey Chepelev (n.369 ATP). Nei quarti gli toccherà proprio la giovane rivelazione del torneo, quel Lautaro Midon che cercherà di prolungare il proprio sogno.

Il circuito è ripartito anche in Europa, nell’immancabile Challenger 50 di Oeiras (Portogallo, cemento indoor) dove avevamo Matteo Gigante, Jimbo Moroni e Lorenzo Giustino, oltre a Samuel Vincent Ruggeri che ha tentato senza successo la via delle qualificazioni. Una sorta di maledizione per il talentuoso 20enne bergamasco che, reduce dalla vittoria Future a Sharm nel giorno di Natale, al piano di sopra proprio non riesce ad ingranare. Siamo convinti che sia solo questione di tempo perché gli ingredienti per fare bene ci sono tutti. Nel tabellone principale eliminato subito Jimbo Moroni (2-6 6-1 7-5) dalla testa di serie n.1, il lituano Ricardas Berankis (n.168 ATP). Fuori al secondo turno Matteo Gigante e Lorenzo Giustino che hanno dovuto arrendersi rispettivamente al promettentissimo 17enne croato Dino Prizmic (n.475 ATP) e al belga Raphael Collignon (n.280 ATP).

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