ATP Madrid, Ruud: "Quest'anno penso un match alla volta. Con Auger-Aliassime sarà una grande sfida"

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ATP Madrid, Ruud: “Quest’anno penso un match alla volta. Con Auger-Aliassime sarà una grande sfida”

Undicesima vittoria per il norvegese negli ultimi 12 incontri, tredicesima in assoluto in questo swing europeo sul rosso. “In passato ogni sconfitta ai quarti o in semifinale era motivo di frustrazione”

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Casper Ruud - ATP Madrid 2024 (foto Ubitennis)
 

Le parole del norvegese Casper Ruud dopo la sua vittoria al terzo turno contro il britannico Cameron Norrie.

Come ti senti dopo l’incontro?

Bene ovviamente. Ho avuto qualche difficoltà nel corso del secondo set, ho avuto chance di break all’inizio del set e non le ho sfruttate, poi Norrie mi ha strappato il servizio ma sono stato in grado di recuperare. Poi sono tornato in partita con il break sul 3-3 e ho avuto altre chance di passare in vantaggio sul 4-3. Alla fine ho vinto grazie al break finale. Contento di avercela fatta, ora si pensa a domani.

Cosa hai portato in campo oggi per affrontare Cameron?

Ero preparato per un match duro. Nel nostro precedente incontro in Australia ho perso, oggi mi sono preso la rivincita. Ero felice di giocare su terra, perché la preferisco rispetto al cemento. Sono rimasto concentrato al servizio. Lui ha un back veramente piatto che rimane molto basso ma sulla terra ha meno effetto rispetto al cemento dove la palla viaggia di più. Ho avuto più tempo per preparare i miei colpi e giocare con più accortezza i miei turni al servizio.

Domani affronti Felix Auger-Aliassime, come ti senti?

Sarà difficile, con Felix lo è sempre. L’anno scorso ci siamo sfidati alle finals, poi ci siamo battuti anche sulla terra proprio qua a Madrid. Lui è molto forte al servizio specie qua a Madrid con il fattore altitudine e con la palla che rimbalza alta, lui può sfruttare questo. Sarà una grande sfida.

Pensi di giocare più alla leggere adesso che non devi rispettare i favori del pronostico?

Fino al 2022 pensavo che ad ogni torneo a cui partecipavo potevo andare fino in fondo, magari in finale. Ogni sconfitta ai quarti o in semifinale era motivo di frustrazione. Quest’anno sto cercando di pensare match dopo match, di non pensare troppo alle occasioni o a in che porzione di tabellone sono finito. E’ solo un altro giorno di lavoro, certo è bello giocare le semifinali e le finali dei tornei, ma penso la mia mentalità quest’anno è giocare bene e non cambiare troppo. Sto cercando di usare le giuste risorse, le giuste motivazioni contro ogni avversario.

Rafa gioca il suo ultimo Madrid. Cosa pensi a proposito del suo spirito competitivo. Lo vedrai giocare la sua ultima partita, magari in televisione?

Ci sono molti ragazzi competitivi nel tour, e a me piace vedere giocare questo tipo di giocatori, non solo Rafa. Cerco sempre di guardare le sue partite in televisione perché è sempre interessante, così come Alcaraz o Sinner, entrambi brillanti. Ci sono pochi giocatori che adoro guardare nel mio tempo libero e Rafa è tra questi, penso quello che preferisco di più. Tornare nel tour è incredibile, ed è bello vederlo allenarsi o giocare. E’ una presenza che mancava durante i tornei.

Sei uno dei giocatori più brillanti su terra. Quale è l’equilibrio tra il te stesso di adesso e quello di una volta che vinceva più tornei?

Penso che vincere Barcellona la scorsa settimana sia stato qualcosa di importante ma non mi avrebbe cambiato la vita vincerlo o perderlo. Sono lo stesso giocatore, certo vincerlo mi ha fatto venire qua a Madrid con una confidenza maggiore ma non penso che una partita o un titolo definiscano un giocatore.

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