ATP Madrid: adios, Rafa! Lehecka vince la tensione e celebra l'addio di Nadal alla Caja Magica

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ATP Madrid: adios, Rafa! Lehecka vince la tensione e celebra l’addio di Nadal alla Caja Magica

Un’atmosfera da brividi degna dei re congeda Nadal da Madrid. Bravo il ceco autore di un’ottima partita nonostante il contesto. Ora quarti contro Medvedev

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Jiri Lehecka e Rafael Nadal - Madrid 2024 (foto Florin Baltatoiu)
 

Da Madrid, il nostro inviato

[30] J. Lehecka b. [PR] R. Nadal 7-5 6-4

Tutti sapevano che sarebbe successo, eppure nessuno era pronto. Tutti erano ben consapevoli che avrebbe potuto essere l’ultima, eppure chiunque fosse presente sul Manolo Santana in questa sera di metà primavera si augurava fosse la volta dopo. Un game in più, un altro set…qualsiasi cosa, ma non l’ultima partita di Rafa Nadal al Mutua Madrid Open, o più semplicemente in Spagna. Ma è il corso degli eventi, è il tempo che corre e in fin dei conti Jiri Lehecka lo ha dalla sua parte. Il ceco ha giocato ben consapevole della posta in gioco, dell’atmosfera, e di quanto questa partita valesse più di un quarto 1000, che giocherà contro Daniil Medvedev nella giornata di venerdì, il secondo della carriera. Ma, parlando di record, è soprattutto diventato il giocatore dal ranking più basso a battere Nadal sulla terra in uno Slam o in un 1000. Bravo Jiri, ma in fin dei conti di questa notte d’aprile rimarrà solo l’eco del più grande della storia sul rosso. A casa sua. Per l’ultima volta.

Un qualcosa di gigantesco, come dimostrano le sue dichiarazioni a caldo: “Una settimana speciale, sentita, emozionante. Questo campo mi ha dato tanto a livello sportivo ed emozionale, una settimana indimenticabile. Sono tornato a giocare, è stato un viaggio incredibile da quando ero molto piccolo. La prima volta fu nel 2003 in maniera competitiva. E qui ho trovato la vittoria più emozionante della mia carriera quando era al coperto. Grazie a tutti“. E per il saluto finale le sorprese si susseguono: in primis vengono calati cinque stendardi giganti che vanno a comporre la scritta “Rafa” ognuno raffigurante una foto del maiorchino dopo aver vinto i 5 trofei conquistati qui a Madrid. E poi, in un rito al quale Nadal è decisamente abituato, gli viene consegnata una sorta di coppa del torneo che è quasi un trofeo alla carriera da parte del torneo di casa, con scritto “Gracias Rafa“.

Primo set: Nadal a testa alta, ma uno scatto di Lehecka sul finale è decisivo

La partita si apre mostrando un ottimo Nadal, fluido nei movimenti e solido al servizio. Il ceco sembra certamente accusare un po’ la situazione di contorno, e c’è qualche errore di troppo, ben consapevole che deve tentare di tenere lunghi gli scambi. Così come Rafa sa di dover invece palleggiare il meno possibile, come dimostrano i numerosi tentativi di drop shot per rifiatare. Ma in spinta il maiorchino dimostra di sentire benissimo la palla, trovando bei vincenti e colpi ad aprire il campo anche dal lato del rovescio. Dall’altra parte continua una serata non perfetta del ceco, incerto a rete e troppo falloso sul rovescio; non a caso è lui il primo a dover fronteggiare palla break, annullata con coraggio per il disappunto di tutta la Caja Magica. E continua in effetti ad alimentare un po’ di delusione per il pubblico, che quasi si spella le mani per incoraggiare il suo beniamino anche quando si trova a fronteggiare tre palle break di fila nell’undicesimo gioco. Bravo però il n.31 al mondo a salire in cattedra e sfondare con il dritto, con velocità finora viste poco e ritrovando il meglio del suo tennis sul finale, anche a rete. Il maiorchino capitola sul punto più bello della partita e una serie di recuperi a modo suo che non bastano però a tenere la barca a galla, con Lehecka che poco dopo, in assoluta scioltezza, va a chiudere il primo set in suo favore dopo 57 minuti.

Secondo set: a Lehecka basta il break iniziale. Stoico Rafa, si gode il suo pubblico fino alla fine

Il ceco sembra aver rimosso il timore reverenziale, e nel secondo set va subito a mettere le cose in chiaro. Il break arriva nel primo game, con risposte profonde e accelerazioni nette ora sì anche di rovescio, che gli permettono il sorpasso nonostante il “Rafa, Rafa” che si alza incessante dalle tribune. Innegabilmente però tutta l’atmosfera dà il suo contributo, con uno stoico Nadal che in un game fiume da 18 punti, con tanti scambi duri, salva tre palle del doppio break gettando il cuore oltre l’ostacolo e il pericoloso tocco di Lehecka. Che in risposta tiene poi il servizio in poco più di un minuto, giusto per dare anche uno schiaffo morale a chi menzionava la tensione della serata. Il match prosegue con una direzione segnata, ma Nadal è encomiabile nel non arrendersi finché davvero non sia finita e dà filo da torcere fin quando possibile a Jiri, inscalfibile dal contesto, preciso e puntuale specie nei game di servizio.

Non avverte però nessun tremore fino alla fine Lehecka, che arriva dunque dritto dove deve. Rispettoso, e consapevole di ciò che ha fatto e di cosa significa questa vittoria, si limita a uno sguardo convinto lasciando il palcoscenico al protagonista. E così Rafa, sconfitto o meno influisce poco, per un’ultima volta da giocatore si gode il calore del Manolo Santana. Prima dell’inizio dell’ultimo game su questo campo, alla fine, la folla esulta anche per un quindici regalato da Lehecka, e lo scorta nell’immortalità. La notte di Madrid è stata una notte di campioni, seppur senza coppe, e di emozioni. E in fondo, come dicono i più poetici: “non piangere perché qualcosa finisce, sorridi perché è accaduta“. E la Caja Magica questo lo sa, e lo ha dimostrato.

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