Sinner saluta il Foro (Cocchi). I Re di Roma (Crivelli). Tsitsipas «Sogno lo Slam e torno tra i Top5» (Ercoli). Fognini scatenato: «Ho il fuoco dentro» (Strocchi)

Rassegna stampa

Sinner saluta il Foro (Cocchi). I Re di Roma (Crivelli). Tsitsipas «Sogno lo Slam e torno tra i Top5» (Ercoli). Fognini scatenato: «Ho il fuoco dentro» (Strocchi)

La rassegna stampa di mercoledì 8 maggio 2024

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Sinner saluta il Foro. Le cure della Juve per puntare a Parigi (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Arrivederci Roma. Parigi, aspettami. Jannik Sinner ieri mattina ha fatto l`ultima uscita al Foro Italico. Superata la febbre che gli aveva impedito di partecipare alla festa di celebrazione dei campioni di Davis, Jannik ha partecipato ad alcuni incontri con gli sponsor. È stata finalmente l`occasione di toccare con mano l`amore della gente per lui. Il popolo degli Internazionali avrebbe voluto applaudirlo in campo e trascinarlo alla vittoria, ma l`appuntamento per il ritorno al successo di un italiano nel torneo di casa è stato purtroppo rimandato: l`anca di Jannik ha bisogno di cure speciali, ma nessuno dubita che prima o poi il momento del trionfo del nostro campione rosso arriverà. Per il momento, però, ci si deve accontentare di abbracciare un Sinner in borghese, senza racchetta. In centinaia si sono messi in fila per avere un autografo sui quaderni col logo del campione: c`erano i fedelissimi del Foro sempre presenti in questa settimana dell`anno, ma anche tanti giovani, nuovi appassionati di tennis grazie a lui. Jannik si fermerebbe davvero a parlare con tutti, se non fosse che un severissimo servizio di sicurezza glielo impedisce[…]. È stata la prima uscita pubblica di Sinner dopo la conferenza con la quale ha spiegato i motivi che lo hanno portato a rinunciare al torneo a cui teneva di più. Prima del bagno di folla aveva affidato il suo pensiero ai social: «Non è mai una strada dritta. Torneremo più forti», ha scritto, postando una sua foto con sguardo sornione di chi prepara la rivincita. E il segno che il guerriero è già pronto per ripartire: il recupero sarà lento, ma Jannik per Parigi vuole provarci davvero. E per questo oggi pomeriggio sarà di nuovo a Montecarlo. Gli serviranno alcuni giorni per organizzarsi prima della partenza per Torino. È infatti alle strutture del J Medical, il centro medico della Juventus, che il fenomeno dovrebbe affidarsi. Anche Matteo Berrettini in passato aveva svolto degli accertamenti nella clinica bianconera che si è presa cura, tra gli altri, di Cristiano Ronaldo nel suo periodo torinese. Non è ancora chiaro per quanto tempo Sinner si fermerà in Piemonte. L`infortunio all`anca necessita di una riabilitazione anche in acqua, per non sovraccaricare l`articolazione, e di una palestra per svolgere gli esercizi e mantenersi in allenamento: servizi che solo una struttura di eccellenza per gli sportivi è in grado di fornire. La fisioterapia sarà a cura di Giacomo Naldi, che aveva curato la caviglia di Sinner ai tempi dell`infortunio di Sofia a fine del 2022. Nella conferenza stampa al Foro Italico, Sinner aveva fatto riferimento alla possibilità di saltare il Roland Garros se dovesse essere necessario, per non rischiare danni maggiori all`anca: «Se servirà un periodo di stop più lungo, lo osserverò» – aveva detto -. «A Parigi andrò soltanto se sarò fisicamente al cento per cento perché non voglio accorciarmi la carriera solo per fare un torneo in più». […] I prossimi giorni saranno decisivi per capire se il numero 2 al mondo deciderà di partire per Parigi. Se le cure sortiranno gli effetti desiderati, Sinner potrebbe decidere di volare in Francia tra un paio di settimane e provarci. Comunque vada, l`Italia sarà dalla sua parte.

I Re di Roma (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

I vecchi leoni sono stanchi e feriti. Ma basta che si rialzino e il loro ruggito procura di nuovo i brividi. E’ la storia di chi possiede carisma: bastano un gesto, uno sguardo, un respiro per tornare a comandare il mondo. Basta esserci, dopo dolori e tormenti. Nadal e Djokovic, insieme, hanno collezionato 16 trionfi a Roma (10 lo spagnolo e 6 il serbo), hanno regalato al Foro alcune delle loro più sfavillanti esibizioni, e quando hai padroneggiato la terra rossa del Centrale con lo scettro del sovrano, non puoi certo finire fuori dalla sala del trono, anche se sei più vicino ai 40 anni che ai 30. I principi ereditari Sinner e Alcaraz, dopo quattro mesi rivoluzionari, hanno pagato il conto alla fatica, e le arcaiche divinità Rafa e Nole si scaldano per riprendersi la scena. L`avvicinamento agli Internazionali è stato indubbiamente problematico, Nadal ci arriva con appena 9 partite giocate nel 2024 dopo essersi fermato 7 mesi e con una ripartenza complicata, Djokovic ancora con il numero uno, che manterrà comunque, ma con un rendimento stagionale a dir poco mediocre. Ma adesso che la stagione si surriscalda e offre i tre mesi più ricchi di gloria da inseguire, con il Roland Garros e Wimbledon seguiti dall`Olimpiade, il Foro può diventare, con la sua tradizione e la passione dei tifosi che li hanno sempre accompagnati, il tempio sacro della resurrezione per entrambi. Intanto, dal cuore della gente non se ne sono mai andati: oggi alle 17.30 Rafa sarà in Piazza del Popolo dove si fermerà a palleggiare con i bambini, in attesa di debuttare domani contro il qualificato belga Zizou Bergs. Lo attende l`ultima passerella a Roma, come già accaduto a Madrid, e quindi ogni partita diventerà una mozione degli affetti, ma chi lo ha visto allenarsi in questi giorni ha ritrovato bagliori dell`antico titano: lunedì è rimasto in campo tre ore e per non perdere l`abitudine ha dato una ripassata a Cerundolo, ieri ha incrociato le lame con Tsitsipas. D`altronde, durante la cerimonia d`addio che gli aveva dedicato Madrid dopo la sconfitta con Lehecka, il satanasso maiorchino era stato limpido: «Il tennis mi ha regalato emozioni indimenticabili, ma la mia carriera non è ancora finita». L`ultimo inciso è scolpito anche nei muscoli e nella carne di Djokovic, accolto da un tripudio di tifosi al suo arrivo a Roma lunedì, con l`allenamento insieme a Dimitrov che si è trasformato, per l`atmosfera sugli spalti, in un match da torneo. Il Djoker si presenta sotto il Colosseo senza aver ancora conquistato un trofeo in stagione: non gli accadeva dal 2018, ma era rimasto fermo otto mesi per l`infortunio al gomito destro. Da sano, bisogna risalire addirittura al 2006, praticamente quando era ragazzino. Una crisi di risultati coincisa, guarda caso, con quei tre match point falliti in Coppa Davis da cui fiorì l`epopea di Sinner e che lo ha convinto a un`incredibile rivoluzione alla soglia dei 37 anni, fuori coach Ivanisevic e sostanziale autogestione della parte tecnica: «È vero, non ero abituato ad affrontare questo momento della stagione senza vittorie, ed è una sensazione strana. Ma a Roma arrivo con la convinzione di poter fare bene, di poter esprimere un livello di tennis che mi consenta di essere competitivo. E poi amo l`Italia». Al nostro paese, d`altronde, è legato l`ultimo sorriso del Djoker. Novembre, Atp Finals di Torino: dopo aver perso contro Sinner nel round robin, Novak Djokovic si prende la più dolce delle rivincite in finale. Sotto i lustrini e le paillettes della premiazione, la settima al Masters, era difficile immaginare che quella giornata sarebbe stata fin qui l`ultima ad aver riservato al numero uno del mondo la gioia di un trionfo, ma quando il gioco si fa duro, Nole nuota nel suo mare. […]

Tsitsipas «Sogno lo Slam e torno tra i Top5» (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)

La vittoria su Sinner, il trionfo liberatorio di Montecarlo, il ritorno in Top 10 e ora il sogno Slam. Il mese praticamente perfetto di Stefanos Tsitsipas si può riassumere in quattro passaggi. Il greco dal rovescio a una mano non è solo tennis, è un individuo complesso e talvolta enigmatico, ricco di sfumature. Agli Internazionali d`Italia, dove è stato finalista nel 2022, Tsitsipas è tra i favoriti e con queste attese giocherà anche al Roland Garros. A Parigi proverà a chiudere il cerchio agguantando un titolo Slam sfumato due volte all`atto conclusivo. La perfezione non è un obbligo, Stefanos ha abbracciato questo costrutto e ha aperto un nuovo capitolo della sua vita tennistica.
L`Italia per lei non è solo il Foro Italico, ma da ragazzo ha giocato sempre tornei da noi. Che ricordi conserva?

Come ragazzo adesso sono più determinato e ho migliorato il mio mindset. Rimanere in Grecia al tempo non mi avrebbe aiutato a crescere, trasferirmi in Francia fu importante. Che ruolo ha avuto l`Italia? Da piccolo ho giocato tanti tornei qui e il livello del vostro tennis mi ha aiutato molto. A squadre ho giocato per Galatina (Lecce) e sono ancora in contatto con i ragazzi del team, che in questi anni ho rivisto proprio al Foro Italico. So di avere una famiglia in Italia.

Pochi mesi fa per la prima volta dopo anni era uscito dalla Top 10, poi ha vinto Montecarlo. La sua felicità quanto è influenzata dai risultati?

Se avete visto come mi sono emozionato a Montecarlo potete capire quanto significasse per me. Uscire fuori dalla Top 10 è stato strano. Prima ti senti come il Ceo di un`azienda e all`improvviso torni un dipendente. La Top 10 è un club esclusivo e il valore lo capisci quando non ci sei più. E vero che è solo un numero, ma per noi tennisti significa molto. Spero di fare ancora di più e rientrare tra i primi 5. Ho solo una carriera e voglio sfruttarla.

Il Roland Garros potrebbe essere il torneo giusto. Si sente uno dei favoriti?

Diciamo di sì, però inizio a considerarmi come un potenziale campione quando arrivo in semifinale. Lì inizio ad avere una possibilità di realizzare il mio sogno. Prima ci sono tanti avversari competitivi e penso di partita in partita, non è una frase fatta e credo valga anche per campioni come Nadal.

A proposito, qui a Roma bagno di folla per l`allenamento con Rafa. Com`è andata?

Credo che lui sia ancora in ottima forma e continuo a credere che in partita possa alzare ulteriormente il livello. Giocare con lui è sempre un piacere, sulla terra è il migliore di sempre e mi spinge al limite. In partita? Batterlo è bello, ma anche quando ti “prende a calci” va bene perché ti mostra che c`è ancora da lavorare. […]

A chi dice che il suo tennis non è cambiato cosa risponde? E al vostro livello quanto sono impercettibili i miglioramenti?

Cambiare durante la stagione è rischioso perché nella tua testa sai che pagherà ma in campo non lo percepisci subito. Questo spaventa e la maggior parte dei giocatori tornano a ciò che conoscono meglio. Rispetto al mio arrivo sul tour sono più conservativo e a volte vorrei tornare indietro. Prima nelle giornate buone potevo sorprendere chiunque con la mia aggressività, ma nella giornate no concedevo molto di più. Ora sono più prevedibile, ma anche più continuo. Devo trovare l`equilibrio giusto. […]

Fognini scatenato: «Ho il fuoco dentro» (Gianluca Strocchi, Tuttosport)

E’ un mercoledì insaporito con abbondanti dosi di salsa tricolore quello che nel combined romano vede scattare anche il tabellone principale maschile. Sono 12 in totale le bandierine italiane posizionate nel cartellone odierno dal direttore del torneo Paolo Lorenzi, equamente distribuite fra uomini e donne. Partendo dal Masters 1000 (orfano di Jannik Sinner ieri protagonista di un autentico bagno di folla: 1 ora e mezza di foto e autografi per il n. 2 del mondo, costretto al forfait dall`infortunio all`anca) spetta a Luciano Darderi l`onore di aprire il torneo sul Centrale: il 22enne italo-argentino, fresco di best ranking al numero 54 Atp, va a caccia di rivincite con il mancino canadese Denis Shapovalov che l`ha sconfitto quest`anno a Miami. Darderi ha partecipato agli Internazionali solo nel 2020, perdendo al 1° turno delle qualificazioni con il portoghese Joao Sousa. Chi vince troverà l`argentino Mariano Navone, vincitore domenica del Challenger di Cagliari. Insegue rivincite anche Fabio Fognini che in serata sfida il britannico Daniel Evans, da cui è stato piegato in tre set nel 2020 a Dubai: «Mi ricordo a Roma la prima partita delle qualificazioni con Djokovic e la vittoria con Murray sul Centrale» – ha detto il quasi 37enne ligure, che ha giocato 17 volte in carriera al Foro Italico -. «Ho ancora il fuoco dentro e l`energia, nonostante le tante pause, per cercare di giocare un tennis di alto livello». Sarà invece la Grand Stand Arena a fare da cornice all`ora di pranzo al match fra Flavio Cobolli e il tedesco Maxiimlian Marterer proveniente dalle qualificazioni. Dopo essersi regalato per il 22° compleanno il best ranking (57° posto) e la suggestiva cerimonia di sorteggio a Fontana di Trevi, il romano prova ad aggiungere una ciliegina sulla torta. Stesso palcoscenico per un derby laziale che promette scintille e non ha precedenti a livello di circuito internazionale, protagonisti Matteo Gigante e Giulio Zeppieri, entrambi destinatari di una wild card. Chi fra i due 22enni (nati a distanza di meno di un mese, fra fine 2001 e inizio 2002) saprà trovare il giusto mix fra voglia di stupire e tensione? Motivazioni forti non mancano pure a Francesco Passaro, che dopo due battaglie vinte nelle qualificazioni confida sul calore dello Stadio Pietrangeli per superare la prova del nove contro l`attaccante francese Arthur Rinderknech. […]

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