La rincorsa di Sinner (Cocchi, Della Valle). Sinner: JMedical e Piemonte Open (Tuttosport). Italia, gioie e dolori (Crivelli). Camila Giorgi è introvabile (Piccardi)

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La rincorsa di Sinner (Cocchi, Della Valle). Sinner: JMedical e Piemonte Open (Tuttosport). Italia, gioie e dolori (Crivelli). Camila Giorgi è introvabile (Piccardi)

La rassegna stampa di giovedì 9 maggio 2024

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La rincorsa di Sinner, sette giorni a casa Juve per terapie e piscina (Federica Cocchi e Fabiana Della Valle, La Gazzetta dello Sport)

Salutata Roma, per Jannik Sinner è arrivato il momento di pensare alle cure per l’anca destra che lo ha fermato a Madrid, impedendogli di giocare gli Internazionali. L’altoatesino, arrivato al Foro Italico per salutare i suoi tanti appassionati seguaci e per alcune incombenze con gli sponsor, è ripartito mercoledì mattina in direzione Monaco. Un paio di giorni per preparare i bagagli e partire alla volta di Torino. Jannik insieme al suo team infatti hanno scelto di curarsi al J|Medicai, la clinica della Juventus, una struttura di eccellenza che gli metterà a disposizione piscina per gli esercizi in acqua e palestra. Sinner, secondo i piani, dovrebbe anivate a Torino domani e fermarsi almeno una settimana. Il giocatore soggiornerà ovviamente nel capoluogo piemontese, seguito dal fisioterapista Giacomo Naldi e dal preparatore atletico Umberto Ferrara. L’obiettivo è cercare di recuperare il prima possibile e tentare di presentarsi a Parigi per il Roland Garros, ma se la ripresa dovesse essere più lunga del previsto, allora i piani potrebbero cambiare in corsa […].

“Sono molto dispiaciuto di non giocare a Roma, a Parigi andrò soltanto se sarò al cento per cento. Pensavamo che non fosse niente di grave, poi con la risonanza abbiamo visto che c’è qualcosa che non va. La situazione è sotto controllo, ma mi devo fermare e, se non dovessi recuperare al meglio, allora starò ai box ancora un po’. Non voglio buttare magari tre anni di carriera in futuro, non ho fretta” – aveva detto il n°2 al mondo […].

Al J|Medical Sinner si era già rivolto in passato per una serie di controlli di routine. Lo stesso Matteo Berrettini era andato a farsi visitare nel centro medico bianconero, aperto anche al pubblico ma che assicura tuttavia privacy ai campioni. Di lì sono passati i campioni della Juventus ovviamente, Cristiano Ronaldo compreso, ma anche ciclisti professionisti come il vincitore del Fiandre 2019, Alberto Bettiol. Dopo una settimana di terapie e palestra, Jannik si sottoporrà a nuove indagini e insieme al team, con i coach Cahill e Vagnozzi, decideranno se partire per Parigi o proseguire le cure e pensare a un rientro sull’erba di Halle a metà giugno, subito prima di Wimbledon.

Sinner: J|Medical e Piemonte Open (Tuttosport)

Sarà che Torino gli è entrata nel cuore per come lo ha accolto e sostenuto alle ATP Finals. Sarà perché il suo caro amico e collega Berrettini glielo avrà suggerito visto che c’è già stato per cercare di guarire da uno dei malanni che hanno minato il percorso nel suo ultimo faticoso cammino. Sta di fatto che alla fine Jannik Sinner ha scelto anche lui di utilizzare la struttura e i professionisti del J|Medical bianconero per venire a capo del dolore all’anca che lo ha costretto al forfait durante il torneo di Madrid e alzare poi bandiera bianca a questi Internazionali di Roma con possibile bis pure a Parigi […].

Coincidenza vuole che Sinner, probabilmente le sue prime cure sotto la Mole già in questo fine settimana, sarà a Torino nell’altro momento clou del tennis in città. Infatti la prossima settimana si terrà il Challenger Piemonte Intesa Open sui campi in terra rossa del Circolo della stampa Sporting, che vede allenarsi quotidianamente il suo compagno di doppio in Coppa Davis, ovvero il torinese Lorenzo Sonego. Niente di più facile che Sinner, peraltro già testimonial Intesa San Paolo che è sponsor della manifestazione torinese, possa fare un salto allo Sporting per assistere ad alcuni match che dovrebbero vedere in campo anche alcuni connazionali. In questo torneo della categoria Challenger 175, tutti i big del tennis usciti di scena dagli Internazionali di Roma 2024 potranno partecipare alla manifestazione che si svolgerà da lunedì 13 maggio a domenica 19 […].

Italia, gioie e dolori. Darderi e Cobolli show, ma Berrettini rinuncia (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

L’estasi e il tormento, i sorrisi e le lacrime. Darderi e Cobolli, i nuovi guerrieri colorati d’azzurro, esaltano il Foro e rendono meno opprimente l’assenza forzata di Sinner, ma evidentemente è destino che la tristezza debba rimanere una sgradita compagna per gli Internazionali. E così, in una conferenza stampa convocata a metà pomeriggio, Matteo Berrettini stoppa le voci che si rincorrevano insistenti da qualche ora e annuncia la cattiva novella ormai nell’aria da un po’: non è nelle condizioni di giocare dopo il malanno delle ultime settimane, e perciò rinuncia al torneo per la terza edizione di fila. Oggi, al suo posto, contro Napolitano, giocherà il lucky loser americano J.J. Wolf […]. “Non sono pronto per competere e rischio di farmi male e fermarmi di nuovo, che è l’ultima cosa che voglio. Per fortuna non è un infortunio, non è un trauma, ma la sensazione che potrebbe succedermi qualcosa perché ho preso qualcosa che mi ha debilitato tanto […]. Questo torneo lo voglio giocare per essere competitivo e sentirmi bene, se non posso non è giusto che giochi, c’è solo tantissima tristezza perché questo è il torneo che mi ha fatto scegliere questo mestiere e negli ultimi tre anni qualcuno me l’ha portato via”. Sui tempi di rientro, però, Berretto vuole professare ottimismo: “Nella mia testa è difficile da dire, spero di tornare prima di Parigi o per Parigi, non sono lontanissimo”.

Roma prende, Roma dà. Ad esempio, l’energia a Flavio Cobolli, capitolino verace nonostante i natali fiorentini, di risalire dalla solita partenza balbettante e poi triturare il tedesco Marterer per la prima vittoria in carriera agli Internazionali: “Sto cercando di lavorarci, inizio sempre male, è vero, e non è una cosa buona. Sto approcciando i riscaldamenti in modo diverso e stavolta era una partita un po’ diversa e ho cominciato un po’ contratto”. Ma poi uscirà dall’impaccio con il solito gioco aggressivo che gli regalerà 23 vincenti a fronte di appena 7 gratuiti. Ora lo aspetta Korda, sicuramente un cagnaccio, ma l’ex terzino destro delle giovanili della Roma ormai non si pone limiti, sempre sotto l’occhio attento di papà-coach Stefano […].

Anche Darderi è allenato da papà, Luciano senior detto Gino, un passato da discreto giocatore in Argentina dove lui e il figlio sono nati. Il nonno, però, era emigrato nel dopoguerra e ha conservato casa vicino a Firenze, dove Luciano junior è sempre tornato, dividendosi tra le due patrie pur scegliendo il passaporto italiano. Contro la cicala Shapovalov, Darderi conferma esimie qualità da combattente, giocando un game perfetto quando il canadese va a servire per il match sul 5-4 del terzo. “Sono contento, il mio è stato un percorso lungo, attraverso i tornei minori, una scelta un po’ diversa. Era la mia prima volta al Foro, è stata una partita davvero speciale, la chiave è stata la solidità. All’ultimo ero un po’ teso, credo di essere stato bravo tatticamente e di aver fatto le scelte giuste. In campo mi trasformo, ma non sono così competitivo fuori e non sempre la cosa mi aiuta” […].

Camila Giorgi è introvabile, il giallo del ritiro dal tennis (Gaia Piccardi, Corriere della Sera)

Ultimo domicilio conosciuto, una storia su Instagram di 20 ore fa in abitino di pizzo scollato con roselline applicate, costellata di commenti maschili (garbati, spinti, pecorecci: il solito climax scatenato dalla sua indubbia bellezza) e cuori virtuali. Al di fuori dell’indirizzo dei social si sono perse le tracce di Camila Giorgi, 32 anni, marchigiana di Macerata di padre argentino (Sergio, che la allena) e madre italiana (Claudia, stilista personale della figlia), piedi da quattrocentista (anche Steffi Graf li aveva: è un complimento) e talento tennistico espresso sempre on/off per limiti caratteriali, ritiratasi improvvisamente senza alcun preavviso e senza seguire – specialità della casa – il corso logico delle cose.

Prima ancora di comunicare la volontà di smettere alla WTA, il circuito professionistico femminile, infatti, con un colpo di mano di cui non aveva informato nessuno Camila si è cancellata dal protocollo antidoping ed è stato chi ha avuto la curiosità di andare a scartabellare il file (pubblico) dell’ente responsabile dell’integrità del tennis (ITIA, che si occupa di sostanze proibite e scommesse) a scoprire che Giorgi non è più una tennista in attività dal 7 maggio, data d’inizio degli Internazionali del Foro Italico, a cui non era iscritta. Attonita, la WTA l’ha cercata per un commento, trovando telefoni staccati (il suo, quello del padre, quelli dei fratelli Leandro e Amadeus), un messaggio vago e sibillino (Camila farà sapere qualcosa di sé non prima del Roland Garros, forse) e l’eco di un’indiscrezione che la vorrebbe trasferita precipitosamente all’estero per problemi in Italia […].

Espatriata per scelta o necessità, questo sembra essere il capolinea di una giocatrice piena di qualità inespresse, n°26 come miglior classifica, un WTA1000 (Montreal 2021) e i quarti di finale a Wimbledon (2018) come zenith, la fiducia cieca nelle doti da coach del padre, un reduce della guerra delle Falkland con idee tutte sue su preparazione, tattica e tecnica, follia e carisma sotto la stessa chioma spettinata, capace di tenere insieme la famiglia Giorgi in seguito al lutto più terribile: la morte a 23 anni della figlia maggiore Antonela in un incidente stradale a Parigi […].

Alle poche colleghe con cui parlava aveva rivelato l’intenzione di lasciare il tennis per un futuro nella moda, la svogliatezza degli ultimi mesi era evidente, però nessuno pensava a un epilogo così, pieno di fretta e sospetti. Sconfitta da Swiatek, sorrideva, quasi liberata: «Finalmente posso andare a Orlando al parco di Harry Potter» aveva detto. Persa nel mondo magico di Hogwarts, ecco dov’è Camila.

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