ATP Roma, Arnaldi: "Oggi non stavo benissimo, avevo poche energie. Senza tifo non avrei vinto"

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ATP Roma, Arnaldi: “Oggi non stavo benissimo, avevo poche energie. Senza tifo non avrei vinto”

“Ho l’allergia”, racconta Matteo, “quindi non respiro benissimo. Ma il pubblico a Roma ti spinge alla vittoria”

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Matteo Arnaldi - Roma 2024 (foto Francesca Michieli, Ubitennis)
 

Internazionali d’Italia e italiani. Un’accoppiata di successo, che fa bene ai giocatori nostrani. Lo ha dimostrato la splendida vittoria di Francesco Passaro, ma anche la rimonta dopo un inizio ben più difficile del previsto di Matteo Arnaldi, secondo giocatore azzurro in ordine di classifica qui a Roma, sospinto molto dal pubblico per una vittoria decisamente poco agevole ma che ne ha dimostrato il carattere. Come ha spiegato in una conferenza stampa in cui è apparso chiaro anche che non sia al 100% della forma.

D: “Hai chiesto più volte l’aiuto del pubblico durante la partita, soprattutto a partire dalla seconda metà del secondo set. Cosa significa per un italiano giocare questo torneo?

Arnaldi: “Non stavo benissimo oggi, quindi come il pubblico mi ha aiutato tanto, mi ha portato avanti da metà secondo set in poi. Gli devo tanto, senza di loro non credo che avrei vinto oggi. Questo torneo è molto speciale, è sempre stato speciale per me giocare qui a Roma, e oggi ancora di più rispetto a tutte le altre volte che ho giocato

Pellegrino Dell’Anno (Ubitennis): “Congratulazioni, Matteo. L’inizio è stato un po’ a rilento, ti ha influenzato l’aver giocato contro un avversario contro cui non avevi preparato la partita e che forse conoscevi meno bene rispetto a Machac?

Arnaldi: “Come ho detto in campo, non è stata tanto questione di tennis oggi, ma di salute. Non stavo benissimo, quindi tutta la partita sono stato con energie abbastanza basse e non ho giocato il mio tennis. Ma il pubblico mi ha portato abbastanza avanti e sono stato bravo in alcuni momenti a gestire bene alcuni passaggi rispetto a lui e l’ho portata a casa. Ma non mi ha cambiato tanto perché conosco bene tutti e due

D: “L’altra volta parlavamo di quanto poteva essere stata utile la partita con Popyrin. Anche perché oggi ci sono stati dei momenti in cui avevi meno energie, meno forza, ma in quei 6 o 7 momenti in cui serviva hai giocato dei grandi punti. Questo è qualcosa che si impara, o comunque si acquisisce nel tempo

Arnaldi: “Sì, più che altro si acquisisce. Ho giocato tante partite importanti, ne sto continuando a giocare e sto giocando anche contro avversari di livello molto alto torneo dopo torneo. E dalla sua parte si è visto che gli mancava un po’ di esperienza in alcuni momenti, e l’ho sfruttata a mio favore. Quindi credo che oggi quello abbia fatto la differenza

D: “A proposito di livello generale, tu fino a un anno e mezzo fa giocavi Challenger. E arrivano alcuni ragazzi da questo circuito…e il livello è molto alto. Come Mayot, ma come chiunque altro crea problemi a giocatori molto forti. Forse più di qualche anno fa

Arnaldi: “Da quando li ho giocati io il livello è sempre stato molto alto. Ho avuto la fortuna di non esserci stato tanto nei Challenger, perché negli ultimi due anni ho fatto grandi step riuscendo ad arrivare dove sono ora e piano piano mi sto consolidando qua. Quindi sicuramente questa cosa mi ha avvantaggiato. Ma i Challenger adesso li gioca gente davvero molto forte. C’è Navone, che a inizio anno era fuori dai 100 e ora è numero 30, Tabilo. Ci sono giocatori che hanno fatto uno bello step quest’anno, già dall’inizio. Ma lo stiamo vedendo ogni anno, a partire da me e Fils l’anno scorso. Il circuito Challenger sta aumentando di livello, ed è un bene per il tennis

D: “Volevo sapere esattamente cosa avevi avuto, influenza o quello che è, e se ti era già successo in passato. Se puoi fare una proporzione tra come hai reagito oggi e come avevi reagito in passato

Arnaldi: “Allergia più che altro. Ieri è stata abbastanza forte, oggi un po’ meno. Più che altro non respiro benissimo e mi dà un po’ fastidio, ero abbastanza stanco dall’inizio. Non mi era mai successo, non avevo mai sofferto di questa cosa. Si tratta di una novità per me e ancora di più sono contento di come sono stato in campo, di averla portata a casa, perché era tutto nuovo e non era semplice. Sono molto contento da un lato di come ho giocato, e ora cercherò di recuperare i prossimi due giorni e spero di essere ancora più pronto

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