ATP Roma: Cobolli esalta il Grandstand ma Korda la spunta al terzo set

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ATP Roma: Cobolli esalta il Grandstand ma Korda la spunta al terzo set

Flavio fa i miracoli con il dritto per rientrare in partita ma poi spreca un break di vantaggio nel parziale decisivo. Korda aspetta Fritz o Fognini

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Flavio Cobolli - ATP Roma 2024 (foto Francesca Micheli - Ubitennis)
 

[24] S. Korda b. F. Cobolli 7-6 (6) 4-6 6-4

Dopo le grandi vittorie di Fognini nella serata di giovedì e di Darderi nella mattinata odierna, il Grandstand era ormai pronto per esplodere nuovamente di gioia. Lo avrebbe fatto, questa volta, per Flavio Cobolli che è stato davvero vicino a ribaltare il pronostico contro Sebastian Korda, su cui era avanti di un break nel terzo set. Alla fine, però, dopo due ore e quaranta minuti di gioco, l’ha spuntata l’americano, sicuramente più esperto e bravo a non farsi innervosire da un contesto molto caldo e a lui ostile. Il numero 27 del mondo non ha brillato e la stragrande maggioranza dei punti più belli del match è stata opera dell’azzurro, ma con compostezza e concretezza il figlio d’arte ha aspettato e capitalizzato il calo di rendimento con il dritto dell’avversario. Non ci sarà quindi derby italiano al terzo turno: semmai sarà sfida tutta americana, a meno che non sia Fognini a fare l’impresa contro l’altro statunitense Taylor Fritz.  

Primo set – Korda è discontinuo ma alla fine Cobolli paga un’ingenuità nel tie-break

L’avvio del match di secondo turno tra Cobolli e Korda non è sicuramente indimenticabile. Entrambi appaiono piuttosto contratti e gli errori la fanno da padrone nei primi due game. In quello di apertura, Flavio ne commette tre di fila e concede la prima palla break dell’incontro che però l’americano si annulla praticamente da solo. Pian piano i due contendenti entrano in partita e così si apre il conto anche dei vincenti. Sono però i gratuiti di Korda a rendere interessante il sesto gioco, in cui il numero 24 del seeding si fa rimontare da 40-0 regalando anche due palle break che però cancella con freddezza. In un continuo saliscendi di rendimento, nel game successivo Sebastian trova un paio di risposte di pregevole fattura che lo portano di nuovo a un passo dal break. La carica agonistica di Cobolli lo tiene però aggrappato alla partita, mentre l’americano a volte sembra quasi specchiarsi nella sua eleganza perdendo velocità di esecuzione e precisione.

Negli ultimi cinque giochi del set non si vede più traccia di palle break e si approda così al tie-break. Anche qui vengono rispettati i turni di servizio, almeno fino al 4-3 quando Korda riesce a operare il primo piccolo allungo tenendo un ritmo altissimo da fondocampo che costringe all’errore l’avversario. Il figlio d’arte, però, colpisce male il rovescio subito dopo e si va quindi a oltranza. Flavio annulla il primo set point combinando servizio e dritto ma poi sbaglia la direzione dell’attacco nel punto successivo e si fa passare a rete. Questa volta Korda non si lascia sfuggire l’occasione e chiude con un dritto sulla linea dopo un’ora di primo parziale.

Secondo set – Korda sembra in controllo ma un game memorabile di Cobolli allunga l’incontro

L’inizio del secondo set dice di un Cobolli ancora pienamente in partita per atteggiamento e convinzione. Dall’altra parte c’è però un Korda imperturbabile e anche meno falloso rispetto al primo parziale. Nel quarto gioco si presentano così le prime difficoltà al servizio per Flavio che, dopo uno smash sbagliato (su un bel lob dell’avversario) e un doppio fallo, si ritrova a dover fronteggiare due palle break. Il giocatore nato a Firenze dimostra grande coraggio e, affidandosi al dritto e al servizio, si tira fuori da un game delicatissimo durato 8 minuti. Nel frattempo, l’americano sembra sempre più inavvicinabile in battuta: in quattro turni ha perso solo un punto quando ha messo la prima in campo. Sul 4-4, però, Sebastian può contare solo sul 50% di prime e, oltretutto, l’azzurro pesca un paio di jolly prima con un passante strettissimo di dritto e poi con un pallonetto millimetrico. Sulla palla break, poi, Flavio tiene bene con la risposta e poi sfonda con il dritto lungolinea facendo impazzire il Grandstand.

Ora Cobolli è in trance agonistica e non ha problemi a chiudere il set nel game seguente. Tra un gran servizio vincente e un rovescio lungolinea imprendibile, Korda può solo osservare. Dopo un’ora e cinquanta minuti di gioco si va al terzo.

Terzo set – Cobolli brekka ma il suo dritto si scopre fallibile nel momento decisivo

Il set perso non sembra aver scalfito troppo l’umore dell’americano, che si conferma atarassico. Così Korda si procura subito due palle break nel primo turno di servizio dell’avversario. La stessa imperturbabilità che gli permette di archiviare i momenti negativi diventa però un’arma a doppio taglio in queste situazioni potenzialmente decisive trasformandosi in apatia. Il numero 27 del mondo non prende l’iniziativa nemmeno in questo caso, mentre Flavio si esalta di nuovo ed esce indenne da un altro game complicato. L’atmosfera si fa sempre più calda ma Korda non riesce ad adeguarsi e anzi sembra prendere decisioni in maniera poco convinta come nel caso del serve and volley sul 15-30 del gioco successivo. Cobolli è invece in quello stato di grazia in cui un piccolo spiraglio viene percepito come un portone spalancato e così sulla palla break gli basta una prima non particolarmente incisiva per sfondare con la risposta di dritto pur essendo ben distante dalla linea di fondocampo.

Il giocatore originario della Florida dà l’idea di avere poche soluzioni da un punto di vista tattico e infatti non riesce a evitare che Flavio si giri costantemente sul dritto. Sul 3-2, però, proprio questo colpo tradisce l’azzurro che si fa prendere dalla fretta mostrando qualche segno di nervosismo – del tutto comprensibile vista la situazione di punteggio. Korda raccoglie e, dopo essersi portato sul 4-3, si carica praticamente per la prima volta nel match. Le emozioni non mancano nemmeno nei game successivi, ma è sul 5-4 che si raggiunge l’apice: Cobolli si trova per tre volte a due punti dalla sconfitta per colpa di qualche errore di troppo ancora con il dritto, non più infallibile come nella mezz’ora perfetta tra fine secondo e inizio terzo set. Sembra però essere in grado di restare in partita, ma l’inesperienza, mista a tensione, si fa sentire: l’azzurro non ha la lucidità per costruire il punto da fondocampo e sia sulla parità che sul match point concesso si proietta a rete dopo attacchi non abbastanza ficcanti. Con due passanti Korda si prende allora la vittoria e zittisce qualche spettatore che evidentemente lo aveva beccato fin troppo.

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