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25/11/2011 21:07 CEST - NON SOLO TENNIS

La solitudine dei numeri uno

NON SOLO TENNIS - La parabola di Lewis Hamilton, il miglior pilota della Formula 1 insieme ad Alonso. Nel 2011, dopo un buon inizio, ha vissuto un momento cupo, in cui è finito nelle retrovie. Aveva rotto con la storica fidanzata, ufficialmente per la "lontananza". Rimasto indietro rispetto al compagno di squadra Button, ha saputo risorgere al GP di Abu Dhabi. Sarà un caso, ma insieme a lui c'era mamma Carmen. Alessio Morra

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Soldi, successo, popolarità, belle donne, rischio, adrenalina sono le parole d’ordine per chi desidera una vita alla Steve McQueen; grande attore e amante della velocità. Ma, sotto il casco c’è anche qualcosa altro.
Lo sa bene Lewis Hamilton, campione del mondo 2008, che quest’anno ha vissuto una stagione molto particolare. L’inglese è, con Alonso, il pilota più bravo. Quest’anno, molto probabilmente, chiuderà il campionato al quinto posto, nonostante sia stato l’unico a rompere il dominio nelle prove della Red Bull, ed è quello che ha vinto più gare, tre come Button, dopo il campione del mondo Sebastian Vettel.

Hamilton è consapevole dei suoi mezzi. A volte osa più del consentito. Essendo un fenomeno-pasticcione o è autore di manovre favolose o è autore di manovre distruttive, spesso più per sé che per gli altri, con annessa pioggia di critica. Lui è sempre stato bravo a far scivolare le critiche. Ogni gara discussa è sempre stata seguita da un Gp spettacolare. Il 2011 è stato l’anno di Vettel che, come Schumacher, è un cannibale, merito suo e soprattutto di una vettura strepitosa. Con sei vittorie e due secondi posti nei primi otto Gran Premi ha ipotecato il Mondiale già a giugno.  Hamilton è partito bene con il secondo posto di Melbourne. A Shanghai il primo successo. Poi un solo podio in sei gare (a Barcellona). Al Nurburgring Vettel sente la pressione, Hamilton è in forma e vince per la seconda volta.

La settimana successiva all’Hungaroring è uno dei favoriti, avendo vinto già in due occasioni. Si prende la prima posizione e la mantiene sino al 47° giro, quando si gira su un cordolo scivoloso. Una penalità e una strategia azzardata lo condannano, chiude quarto. La F1 si ferma per la pausa estiva. Inizia il buio. A Spa è fuori dopo un incidente con Kobayashi. A Monza resta un’eternità dietro Schumacher, dal quale si era fatto sorpassare sul rettilineo perché, parole sue, si era distratto. A Singapore, dove ha trionfato nel 2009, sbatte su Massa. La cosa si ripeterà anche a Suzuka e in India. I giornalisti italiani difendono il ferrarista, i tabloid inglesi parlano di ‘faida’. Hamilton sembra con la testa da un’altra parte. Laconico con i giornalisti, senza grinta, spesso si fa superare in partenza, in gara finisce lontano dai suoi abituali rivali e si trova a combattere con Massa e i due della Mercedes.  Il mistero aleggia. Anche perché il suo compagno di squadra, Jenson Button, rinnova il contratto, vince altri due Gp (dopo il Canada) e finisce sette volte sul podio nelle ultime otto gare.

Lewis era cupo perché aveva rotto con la fidanzata, la splendida cantante, Nicole Scherzinger. Motivo ufficiale: la lontananza. Entrambi girano il mondo, ma vanno sempre in direzioni opposte. Così l’inglese ha ‘perso’ l’ultimo punto di riferimento. All’improvviso si è trovato da solo, dopo aver deciso due anni fa di non viaggiare più assieme al padre-mentore Anthony. D’incanto gli sono venute a mancare le certezze, l’equilibrio è andato via e forse non c’era nemmeno la voglia di vincere, perché non c’era nessuno con cui festeggiare.
Questo vuoto è sembrato ancora più grande vedendo il suo compagno Button, del quale è grande amico. Jenson, sempre sorridente, è accompagnato dal papà, che non molla mai il bicchiere, in fondo c’è sempre da festeggiare, e dalla sua fidanzata Jessica. Ogni tanto ai Gp si vedono anche mamma o sorella.

Lo scorso week-end si è corso ad Abu Dhabi. Hamilton si è portato la mamma, che in quei giorni compiva gli anni. Il week-end è stato trionfale. Vettel ha bucato dopo un paio di curve. Hamilton è stato agevolato, e non poco, ma ha corso da grande campione. E’ stato perfetto, tanto da dire: ‘E’ una delle migliori corse della mia vita.’. Merito di mamma Carmen che gli ha ridato serenità. E non lo ha fatto sentire solo.  Nella consueta foto di rito che la McLaren fa per immortalare i successi, davanti al muro di tecnici e meccanici c’erano i due piloti accompagnati uno dalla ragazza e uno dalla mamma.

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