Montecarlo, un torneo quasi stregato per gli italiani secondo Rino Tommasi

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Montecarlo, un torneo quasi stregato per gli italiani secondo Rino Tommasi

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Rino Tommasi ricorda che dai tempi di Pietrangeli non abbiamo brillato al Country Club. Nemmeno Panatta. Semmai Barazzutti, finalista, e Gianni Ocleppo nei quarti di finale 

Nonostante il torneo di Montecarlo abbia sempre avuto un pubblico in gran parte italiano, i nostri giocatori non sono mai riusciti a tradurre in risultati il fattore campo. Nell’albo d’oro del torneo del principato, l’ultimo nome azzurro è quello del grande Nicola Pietrangeli, che per tre volte trionfò alla fine degli anni cinquanta. Adriano Panatta, riconosciuto come il nostro miglior atleta da quando il tennis è diventato ufficialmente uno sport professionistico, non ha mai ottenuto risultati importanti in questo torneo; gli ultimi italiani ad ottenere piazzamenti dignitosi – prima di Fognini nel 2013 – sono stati Corrado Barazzutti, finalista sconfitto da Borg nel 1977, e Gianni Ocleppo, giunto in semifinale alla fine della sua carriera. Non ci siamo mai illusi di avere risolto la crisi di risultati che da tempo riguarda i nostri portacolori, tuttavia le ultime notizie dal principato non inducono certamente all’ottimismo. Nell’edizione attualmente in corso il bilancio azzurro è stato di tre sconfitte subite contro avversari che dovevano essere largamente alla loro portata. Con gli Internazionali d’Italia che si avvicinano e di un impegnativo incontro di Coppa Davis alle porte, le vicende monegasche non permettono di essere sereni.

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