Seppi s'arrende in finale Federer, 8 hurrà a Halle «Con vista Wimbledon» (Martucci), Seppi ha il cuore Faderer la classe (Azzolini), Serial Federer, 8º sorriso sull’erba di Halle (Semeraro), Seppi sconfitto e felice (Mancuso), Federer uber halle, Seppi KO (Giorni)

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Seppi s’arrende in finale Federer, 8 hurrà a Halle «Con vista Wimbledon» (Martucci), Seppi ha il cuore Faderer la classe (Azzolini), Serial Federer, 8º sorriso sull’erba di Halle (Semeraro), Seppi sconfitto e felice (Mancuso), Federer uber halle, Seppi KO (Giorni)

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Rassegna a cura di Daniele Flavi

 

Seppi s’arrende in finale Federer, 8 hurrà a Halle «Con vista Wimbledon»

 

Vincenzo Martucci, la gazzetta dello sport del 22.06.2015

 

Ancora e sempre Federer. A dispetto dei 33 anni suonati, delle motivazioni che non possono più essere le stesse dopo aver vinto tutto, e degli avversari, il Magnifico mette l’ottavo sigillo nelle dieci finali disputate dal 2003 ad Halle, sigla il titolo numero 15 sull’erba (in 20 finali) — coi 7 Wimbledon — , si conferma il miglior «erbivoro» era Open e tocca quota 86 titoli Atp (in 130 finali). Ma, per farcela, per garantirsi il quarto urrà stagionale, il quattordicesimo di un over 30, lo svizzero delle meraviglie deve sfoggiare tutto il suo talento e la sua creatività. Soprattutto, deve giocare alla grande per un’ora e 48 minuti e dev’essere sempre aggressivo, da fondo, come al servizio, come a rete (36 vincenti), e senza pause. Deve anche salvare due set point con altrettanti ace (dei 14 del match), sul 4-5 15-40, per raggiungere il tie-break iniziale ed avere infine la meglio per 7-6 6-4 su un ottimo Andreas Seppi. Il quale, dopo i due titoli di Eastbourne, si conferma il miglior italiano di sempre sull’erba, almeno su quest’erba moderna, meno veloce, che esalta anche i grandi incontristi come il 3lenne altoatesino. Bravissimo, del resto, a tener botta da fondo al fenomeno svizzero, coi 15 • i tornei vinti da Federer sull’erba: 8 ad Halle (dal 2003 al 2006, 2008, e poi dal 2013 al 2015) e 7 a Wimbledon (dal 2003 al 2007, poi 2009 e 2012). suoi colpi piatti e le traiettorie molto basse, a partire dalla risposta. Proprio come era riuscito a gennaio sul cemento agli Open d’Australia, quando aveva interrotto il tabù col re dei re dopo dodici k.o. Primo italiano a batterlo in uno Slam. FORTUNA? Dopo l’infortunio all’anca che gli ha negato la stagione sulla terra rossa europea, l’allievo di Massimo Sartori, è stato fortunato, ad Halle, nell’incrociare il redivivo Haas e quindi gli infortunati Monfils e Nishikori. Perciò, dopo lo stop in finale che gli viene imposto solo da un grandissimo Federer, deve vedere il bicchiere mezzo pieno dopo questa prima finale Atp 500, la seconda stagionale che perde. Anche se è fermo da tre anni a tre titoli, oggi recupera il numero 27 nella classifica mondiale (da 45) e, scavalcando Fabio Fognini al 28, torna il miglior italiano nel computer. Certo, il tenace Andreas, che sull’erba paga anche meno il deficit con la seconda di servizio, recrimina per le tre palle-break del primo set, la prima sul 4-3, e per aver perso poi il tie-break senza mai cedere il servizio. Manca anche la quarta occasione, sul 2-2 del secondo parziale. Ma Roger è bravissimo, e impeccabile, prende grandi rischi col solito dritto e 3 i tennisti era Open campioni almeno 8 volte nello stesso torneo: Vilas a Baires; Nadal a Parigi (9), Montecarlo, Barcellona; Federer ad Halle (lu.mar) anche col rovescio, cercando sempre più spesso la volée. Malgrado il buon sbarramento di passanti, anche lungolinea, di Andreas. «Lui nei momenti decisivi ha scalato marcia al servizio e ha meritato di vincere, per me resta una settimana fantastica». RECORD Re Roger quasi si commuove: «Vincere questo torneo per l’ottava volta rappresenta un momento speciale. Tornerò l’anno prossimo, lavorerò duro per essere ancora in forma»…

 

Seppi ha il cuore Faderer la classe

 

Daniele Azzolini, tuttosport del 22.06.2015

 

Il ragazzo più fortunato del torneo ha un motivo in più, da ieri, per ritenere oltre modo giustificato il suo approdo a una finale, la seconda quest’anno, l’ottava in una carriera da tre vittorie, persa solo per aver trovato sulla sua strada il più terribile degli inciampi che possano capitare su questi campi, proprio lui, Roger Federer, il Signore delle Asteraceae, la famigliona agreste nella quale si raggruppa tutto ciò che comunemente chiamiamo erba. Con un tipo così, certo non sarebbe bastata la fortuna che incautamente attribuiamo a chi si sbatte nelle retrovie, quando finalmente un friccico di luce li illumina (sotto forma, per Seppi, di due ritiri consecutivi, e non disprezzabili, quelli di Monfils e Nishikori), e infatti Andreas non l’ha invocata, ma si è disposto di buon animo a praticare tutte quelle vie che sa essere infide per l’amico di lingua tedesca, le stesse che gli consentirono di metterlo alla porta nel gennaio scorso a Melbourne, in terzo turno, e permettergli di fare sua, sorridendo, una storica sortita del frasario tennistico: «Nessuno pub battere Seppi dieci volte di seguito». Vale a dire un vigoroso attaccamento al suo servizio, corroborato da una seconda palla più angolata e incisiva del solito, in modo da non disperdere la propria battuta sugli incessanti arrembaggi dello svizzero, e una ricerca accurata di trame mai troppo ripetitive durante i game di risposta, attività che Roger ritiene la sua tesi di laurea e si adonta quando altri la fanno propria. Qualità che Seppi esprime bene sull’erba (una vittoria e una finale a Eastbourne, prima di ieri), più ancora che sulla terra, là dove il suo tennis, a colpo d’occhio, sembrerebbe tecnicamente preferibile. Ma non è così, e il perché lo ha sintetizzato lo stesso Federer, in uno scambio di battute che ha anticipato la finale di Halle: «Ovvio che Andreas si trovi a suo agio sull’erba. Ha piedi rapidi, si sposta bene, e i suoi colpi sono di ottima sostanza, tirati come si deve, ben preparati e sempre molto centrati». In altre parole, Seppi sa giocare bene a tennis. Una dote che non sembra sempre indispensabile, ma che sull’erba, dove si procede a più alta velocità, ha ancora un suo valore. Una sfida aperta Cosi, i due hanno celebrato una delle migliori finali di quest’anno, e uno dei match più divertenti in assoluto. La sfida è risultata sempre aperta, sia dopo la sosta di dodici minuti dovuta alla pioggia e alla mancata chiusura di una metà del tetto mobile, sia dopo il tie break del primo set, di cui Federer s’è appropriato quasi con ingordigia, e persino dopo le tre palle break di cui lo svizzero ha disposto sul 4-3 della seconda frazione. Lì Seppi ha replicato composto sul servizio e spregiudicato nella ricerca successiva di angoli esterni, tutti difficili e uno in particolare assai ricercato nella fattura. Solo nell’ultimo game Federer ha ottenuto il break che andava cercando dall’inizio del match. Ed è stato quello del match point. Ottovolante Lottavo successo di Federer ad I lalle, che nella classifica dei dominatori di lungo corso in Era Open lo issa dietro al Nadal parigino (nove vittorie) e di fianco al Vilas di Buenos Aires e ancora al Nadal di Monte-Carlo e Barcellona…..

 

Serial Federer, 8º sorriso sull’erba di Halle

 

Stefano Semeraro, la Stampa del 22.06.2015

 

Agli Australian Open e anche ieri ha giocato alla grande. Però: zero palle-break trasformate da Andreas, una su cinque quella che contava (più 14 ace…) – dal numero 2 del mondo. La morale non cambia, sull’erba bisogna cogliere l’attimo (e il rimbalzo) fuggente. Come Nadal e Vilas Il Genio ha così staccato la tessera d’ingresso per l’ennesimo esclusivo club: ora è il terzo giocatore dell’era Open ad aver vinto lo stesso torneo almeno 8 volte. Gli altri due sono il superserial winner Rafael Nadal (9 titoli al Roland Garros, 8 a Bar- cellona e Montecarlo) e Guillermo Vilas (8 centri a Buenos Aires). Pareggiare l’arcirivale ai «Championships», che partono giusto giusto fra una settimana, a 34 anni quasi compiuti, sarebbe la ciliegina sulla torta. «Mi piace trascorrere il tempo libero con i miei figli – ha raccontato Roger a Usa Today -, ma se gioco ancora a tennis è per vincere dei tornei. Soprattutto Wimbledon». Sarebbe il tanto sospirato 18º Slam. Quello di un’immortalità pienamente matura. abbonati Come Federer hanno vinto almeno 8 volte uno stesso torneo Nadal (9 volte Parigi, 8 Barcellona e Montecarlo) e Vilas (8 Buenos Aires) 3 Roger Federer, 34 anni il prossimo 8 agosto…

 

Seppi sconfitto e felice

 

Angelo Mancuso, il messaggero del 22.06.2015

 

Italiani, popolo di santi, poeti e navigatori. Ora anche di “erbivori”. Otto giorni fa Camila Giorgi ha conquistato al quarto tentativo il primo successo nel circuito Wta sull’erba olandese di Den Bosch. Ieri Andreas Seppi ha giocato una superba finale su quella tedesca di Halle. Non è bastato, ma di fronte c’era il fenomeno Federer: 15 titoli su questa superficie (8 ad Halle e 7 nel tempio sacro di Wimbledon) in 20 finali, 86 in totale. Andreas, che da oggi è n.1 d’Italia (27 Atp, scavalcato Fognini 28), ci ha provato usando lo stesso copione dello scorso gennaio, quando agli Australian Open centrò l’impresa battendo in 4 set King Roger. Non ha mai fatto un passo indietro negli scambi da fondo cercando di togliere il tempo al formidabile rivale. E’ finita 7-6 (1) 6-4 per il 33enne di Basilea, ma il 31enne altoatesino ha legittimato con una prestazione magistrale la sua presenza in finale (la prima in un Atp500, l’ottava in carriera) dopo la buona sorte nei quarti e in semifinale con i ritiri di Monfils e Nishikori. Nel primo set ha ceduto solo al tie break (7-1) a un Federer sontuoso. Le prime palle break in favore dello svizzero, che tra primo e secondo parziale ne ha annullate 4 sempre grazie al servizio (14 ace), sono arrivate sul 4-3 in suo favore. Fatale, sul 5-4, la quinta occasione, dopo che Seppi aveva salvato il primo match point: smash vincente e parola fine a una sfida tecnicamente di altissimo livello. ECCO I CHAMPIONSHIPS Seppi rimanda l’appuntamento con il quarto successo in carriera, ma la finale di Halle e il trionfo della Giorgi in Olanda sono un ottimo viatico in vista di Wimbledon, al via lunedì prossimo. Capita che i terraioli sbarchino a Londra solo per ritirare il prize money, mugu- gnando che «l’erba è buona solo per pascolare le mucche», frase attribuita a Marcelo Rios, ma pronunciata più o meno da tutti i “latinos” cresciuti sul rosso mattone. Non facevano eccezione gli italiani. L’ultimo nei quarti di finale è stato Davide Sanguinetti: nel 1998 si arrese a Krajicek. Una decina di giorni prima c’era stata la sorprendente finale al Queen’s del belga di madre romana Laurence Tieleman. Per trovare un altro azzurro così avanti a Wimbledon bisogna tornare al 1979, quando Adriano Panatta fu sconfitto da Dupre. Il miglior risultato è la semifinale di Nicola Pietrangeli nel 1960: fu battuto da Laver. Tra le donne sono 4 le tenniste nei quarti: Lucia Valerio (1933), Laura Golarsa (1989), Silvia Farina (2003) e Francesca Schiavone (2009)…..

 

Federer uber halle, Seppi KO

 

Alberto Giorni, il giorno del 22.06.2015

 

Alla fine, come da pronostico, è Roger Federer ad alzare per l’ottava volta l’imponente trofeo sull’erba di Halle, classico appuntamento tedesco in preparazione a Wimbledon, davanti a un pubblico adorante. Ma se l’è dovuta sudare: Andreas Seppi esce a testa alta dopo aver giocato a lungo alla pari con il fuoriclasse svizzero, costretto ad estrarre alcuni assi dalla manica per salvarsi nei momenti difficili. Federer si è imposto 7-6(1), 6-4, vendicando parzialmente l’inatteso sgambetto dell’altoatesino al terzo turno degli Australian Open. NEI GIORNI scorsi, Seppi si era giovato dei ritiri di Monfils nei quarti e di Nishikori in semifinale, ma si è meritato l’aiuto della fortuna con una finale gagliarda, interrotta per un quarto d’ora sul 3-3 del primo set: alcune gocce di pioggia hanno reso necessaria la chiusura del tetto mobile dell’impianto. Alla ripresa l’azzurro ha cambiato marcia e, avanti 5-4, si è conquistato due set-point sul servizio di Federer. La caratteristica dei campioni è esprimersi al meglio nei punti importanti e Roger non si è smentito, servendo due ace e raggiungendo il tiebreak; qui ha dato spettacolo aggiudicandoselo per 7-1, mentre il nostro giocatore ha chiuso con un doppio fallo. Andreas però non si è scoraggiato e ha continuato a ribattere colpo su colpo. Non è riuscito a sfruttare un’altra occasione, una palla break sul 2-2, e sul 4-5 ha subìto l’unico break dell’incontro, che ha permesso al vincitore di 17 Slam di chiudere a braccia alzate con un elegante smash a rimbalzo. E pensare che se l’era vista brutta al primo turno, quando è stato a due punti dalla sconfitta contro Kohlschreiber. SEPPI può comunque sorridere. Dopo aver saltato quasi tutta la stagione sulla terra rossa per un infortunio all’anca, salirà in classifica al n.27, scavalcando Fabio Fognini e tornando il numero uno italiano, e sarà testa di serie a Wimbledon. Sull’erba si trova a suo agio ed è l’unico azzurro ad aver vinto un trofeo su questa superficie, a Eastbourne nel 2011 (dove sarà in gara già a partire da oggi). INTANTO Federer aggiorna i suoi impressionanti numeri: è il titolo n.86 in carriera, il quindicesimo sui prati, il quarto del 2015 oltre a Brisbane, Dubai e Istanbul. «Non è stato facile — ha detto raggiante —, Andreas è stato super e il servizio mi ha salvato in un paio di occasioni. Non mi era mai capitato di vincere un torneo per otto volte». E nel mirino c’è un bis invitante: lunedì prossimo inizia Wimbledon, dove ha trionfato «solo» in sette edizioni… MA CI SARÀ una concorrenza spietata, a cominciare dall’idolo di casa Andy Murray, che ieri ha trionfato al Queen’s dopo aver battuto 6-3, 6-4 il sudafricano Anderson. Per lo scozzese è il quarto trionfo sull’erba londinese, 34esimo in carriera. Murray trionfo al Queen’s Nell’altro torneo in corso il britannico ha vinto in casa contro Anderson: 6-3, 6-4 Seppi non sei a ripetere l’impresa di gennaio

 

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