Gli auguri di Ubaldo ai lettori e ai collaboratori di Ubitennis. Gli imbecilli del web - Pagina 2 di 2

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Gli auguri di Ubaldo ai lettori e ai collaboratori di Ubitennis. Gli imbecilli del web

Roger Federer è “desaparecido” a metà anno, Rafa Nadal a tre quarti, Novak Djokovic è in crisi da metà giugno. Gli italiani lasciamo perdere… Eppure Ubitennis è cresciuto ancora: 60% utenti unici in più. Articoli pubblicati nel 2016: 6554! 8.000 le foto, 561 interviste, 210 video. 20 milioni di pagine visualizzate. Umberto Eco, Enrico Mentana e Andrea Scanzi e gli imbecilli del Web

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Tanti hanno imparato un mestiere, tanti sono diventati giornalisti a tutto tondo, e iscritti all’Ordine con il famoso tesserino grazie a Ubitennis, tanti hanno vissuto l’esperienza di vivere da inviati piccoli e grandi tornei, avvicinando i più grandi protagonisti del mondo del tennis. Ho già scritto in passato che tanti hanno trovato lavoro in FIT, in organismi internazionali legati al tennis, in altri siti, in radio e tv, grazie al nome che si sono fatti, alla vetrina che Ubitennis ha loro offerto, compensati e non. Molti di loro erano illustri sconosciuti che sono andato personalmente a scovare fra coloro che mandavano commenti, che mi scrivevano. Questi loro risultati sono per me un motivo di grande orgoglio. E sono risultati che credo raggiungeranno anche i migliori dei miei attuali collaboratori. La qualità messa in mostra paga sempre.

Ho certamente apprezzato coloro che nel lasciare Ubitennis lo hanno fatto con educazione e sensibilità. Il messaggio della buona educazione è stato certamente il primo che ho cercato di trasferire. Purtroppo devo ammettere che non tutti lo hanno appreso: mi riferisco a quelli che appena preso il tesserino, anche solo pochi giorni o pochi mesi dopo sono spariti e non si sono fatti più vivi, e poi quelli che non hanno capito che non si può tenere il piede in due staffe e pretendevano di collaborare contemporaneamente con siti web comunque concorrenti. Ingenuità, certo, come se chi lavori freelance per il Corriere della Sera possa pensare di farlo anche per Repubblica. Un impegno prolungato con una testata giornalistica, gratuito o compensato, non è come salire su un treno per scendere quando si vuole. Un minimo di correttezza ci vuole. Lo dico e ribadisco per tutti coloro che vorranno avvicinarsi a Ubitennis.com, quale che siano i loro obiettivi. Se li dichiareranno apertamente meglio. Patti chiari, amicizia lunga. Ho avuto collaboratori che in passato sembravano soltanto interessati ad essere accreditati a certi tornei dopo una minima gavetta. Ma poi si scopriva che non era così, si pretendeva di cominciare subito dagli Slam, nonostante altri avessero maggior titoli, di anzianità e bravura, e nonostante un italiano zoppicante. Detto questo ci siamo tutti resi conto che alla fin fine nessuno si è rivelato insostituibile. Quel che conta di più è l’organizzazione.

Esaurito il capitolo dei collaboratori, vorrei tanto rivolgermi ai lettori migliori... perché oltre che a leggere contribuissero a rendere migliore il sito inviando commenti di qualità. Un tempo Ubitennis ne riceveva molti meno – nel solo weekend di Wimbledon ne sono arrivati oltre 7.500 – ma complessivamente la qualità dei contributi era decisamente migliore. Sapete tutti che Umberto Eco ha scritto che “il web ha dato la stura a legioni di imbecilli”, che Mentana ha coniato il termine “Webeti” sul suo Facebook , ebeti che si sentono autorizzati a scrivere di tutto anche dieci volte al giorno, pareri di cui si potrebbe tranquilllamente fare a meno. Ne ha scritto anche un ex collaboratore di Ubitennis, Andrea Scanzi, in questo pezzo che trovo istruttivo e che cita anche quello di Mentana (da leggere anch’esso).  Beh, smentendo tutti coloro che ritengono che io da editore privilegi tutti i click, io mi auguro invece di avere molti meno click, proprio come una volta. Ma intelligenti o comunque informativi. Chiedo cortesemente a tutti di non scrivere post se non ritengano di aggiungere qualcosa di interessante al dibattito per tutti i lettori e non solo per ribattere ad un unico interlocutore. È possibile limitare la vostra vena? Non scambiarvi auguri e sciocchezze? Tutti gli altri ve ne saranno grati.

Come al solito mi sono dilungato troppo. Chi ci legge tramite cellulare o tablet non ne potrà più. Questo della connessione via mobile è anche uno dei motivi per cui Ubitennis è cresciuto spaventosamente come contatti e come utenti unici, ma non poi così tanto come numero di visualizzazione di pagine. Con il telefono è più dura. E anche il minutaggio di permanenza media che una volta era sui 7 minuti ora è sceso sui 5. Sempre tanti in rapporto alle media di permanenza su altri siti, in particolare quelli del tennis. D’altra parte se leggete i dati che abbiamo messo nel sottotitolo, cioè degli oltre 6.000 articoli pubblicati (e all’interno di molti di essi ci sono le cronache che riunivano anche cinque o sei mini-articoli, quindi il numero è molto più grande), le 561 interviste, i 210 video) è chiaro che la quantità dei contenuti che pubblichiamo, e spero anche la qualità, è tale, per cui a leggere tutto ci vuole del tempo. La media di 5 minuti significa infatti che se un lettore si sofferma sul telefonino soltanto per scorrere i titoli e ci sta un minuto, un altro lettore ci starà 10. Che è tanta roba e una delle ragioni per le quali gli sponsor privilegiano Ubitennis rispetto a tutti gli altri siti concorrenti. Cercherò in futuro di scrivere articoli meno lunghi, e magari più frequenti. Mi piacerebbe capire se l’idea di editare qualche mio audio vi piace o no, ma mentre vi scambiate tantissimi commenti fra voi, invece siete meno partecipativi quando si tratta di darci qualche consiglio…strategico.. Ma dopo avervi già segnalati i dati della nostra crescita, nonostante il moltiplicarsi di siti web sul tennis (per nostra fortuna distaccatissimi: per il sito Alexa quello della FIT, che dispone di ben altri mezzi e ben altri privilegi è indietro rispetto a Ubitennis di 800 posti nel ranking nazionale dei siti tennistici, ma i migliori in classifica degli altri siti tennistici di 3.000 posti e alcuni di quelli che noi stessi ritenevamo “competitivi” di 20.000 e anche 40.000 posti! Non li cito perché mi parrebbe poco elegante, ma chiunque può controllare, fermo restando che di giorno in giorno le posizioni cambiano un poco), non si può fare a meno di sottolineare il difficile anno che ha avuto il tennis italiano (crollo nella classifica WTA di tutte le ragazze, a prescindere dal ritiro della Pennetta… con prospettive ancora peggiori per il 2017 perchè Roberta Vinci, la migliore delle nostre, ha i suoi annetti, perchè Sara Errani ha vissuto un anno di grande involuzione), discesa libera di Fognini, 29 anni  e Seppi quasi 33 appena appena temperata dagli exploit del sorprendente Lorenzi, 35), la fatica ad emergere di chi sta dietro a loro,  le difficoltà fisiche in campo internazionale dei nomi più carismatici, di metà dei Fab Four, Federer, Nadal più del Potro che ha annunciato di non voler partecipare all’Australian Open (quando è stato forse lui, insieme al semestre fantastico di Andy Murray, la novità più lieta del 2016), e poi Serena Williams, la crisi del vertice WTA…

Altro vorrei aggiungere, per ricordare invece i momenti più belli e significativi ma ho già scritto fin troppo. Lo farò in un prossimo pezzo. Nel quale riprenderò anche le mie previsioni fatte all’inizio del 2016, dando spazio soprattutto alle tante errate. Ancora un grazie a tutti voi che avete avuto la pazienza di arrivare fin qui, mandatemi tutti i consigli e i suggerimenti che potete per rendere questo sito sempre più il vostro sito.

Auguroni affettuosi a tutti, proprio tutti.

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