AO: fuori Cilic! Murray e Wawrinka convincono, Tomic in quattro

Australian Open

AO: fuori Cilic! Murray e Wawrinka convincono, Tomic in quattro

Tre set senza affanni per il n.1 del mondo, lo seguono a ruota Stan e Nishi. Cilic eliminato da Evans. Mischa salva 2 match point, risale da 0-2 e chiude 9-7 al quinto dopo 4 ore. De Minaur dura un set, Tomic vince in quattro

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[1] A. Murray b. [Q] A. Rublev 6-3 6-0 6-2 (Gabriele Ferrara)

Chiude la sessione serale della Rod Laver Arena l’incontro tra Andy Murray e Andrey Rublev, classe 1997 e considerato da molti come uno dei talenti più puri della Next Generation. Nonostante le difficoltà di mamma Judy arrivare in tempo a causa di una partita di cricket contemporanea a quella del figlio e che ha reso la zona circostante il centrale estremamente trafficata, Murray parte giocando con grande autorità, mettendo due prime su tre e giocando con molta più aggressività rispetto alla sfida di primo turno con Marchenko. Rublev cerca di accelerare da fondocampo grazie a un timing sulla palla notevolissimo, ma dimostra anche scarsa sicurezza e sensibilità nei pressi della rete. Andy vince così il primo parziale facilmente con lo score di 6-3. Andrey non ha ancora il fisico (almeno 10-12 kg in meno del necessario per competere ad alti livelli) e il peso di palla per sfondare lo scozzese con continuità, mentre Murray oggi prende spesso l’iniziativa con il dritto, che gioca spesso anche dall’angolo sinistro – segno di sicurezza e novità introdotta in maniera definitiva nel 2016.

Dopo le ennesime incertezze a rete, smash incluso, e alcune difese fenomenali di Murray, nel secondo parziale il numero 152 ATP non vince nemmeno un 15: 6-0.L’unico momento di tensione del match si verifica nel terzo set, quando sull’1 pari la caviglia destra di Murray si gira leggermente. Il trainer certifica il fatto che il problema è di poco conto, ma Andy continua a muoversi con circospezione. Il talento del ragazzo di Mosca regala al pubblico alcuni scambi spettacolari, vinti però quasi sempre il suo avversario, il quale quest’oggi è decisamente più in palla rispetto a lunedì, forse anche grazie alle diverse condizioni di gioco rispetto alla partita precedente, che si era disputata di giorno e sotto il sole, con la palla che viaggiava a velocità superiori. Il 6-3 6-0 6-2 in un’ora e 36 minuti è la naturale conseguenza di tutto questo. Al prossimo turno il fuoriclasse di Dunblane se la vedrà con Sam Querrey, che si è aggiudicato solamente uno dei sette scontri diretti che si sono giocati tra i due, quando nel 2010 vinse in rimonta la finale di Los Angeles. Peraltro, Sam di grandi vittorie al terzo turno di uno Slam se ne intende.

D. Evans b. [7] M. Cilic 3-6 7-5 6-3 6-3 (Michele Trabace)

L’ultimo match in programma sul campo numero 3 vede affrontarsi il croato Marin Cilic , numero 7 del seeding, contro il britannico Daniel Evans, numero 51 del mondo e recente finalista a Sydney (persa contro Muller). Parte bene il campione di Cincinnati portandosi subito 2 a 0 grazie anche all’inizio contratto dell’avversario, mantiene i suoi turni di servizio con relativa facilità e chiude il primo set 6-3 in poco più di mezz’ora con 13 vincenti contro solo 1 del tennista di Birmingham. Secondo parziale che si apre ancora con il croato in controllo, avanti 3 a 2 e servizio ma Evans si scuote e riesce per la prima volta a ottenere un break. Il britannico si carica e riesce a difendere il suo turno di servizio nel nono game salvando palla break, si ripete nell’undicesimo game salvando altre tre palle break (due consecutive) grazie all’aiuto di Cilic, che regala sbagliando nello scambio consecutivamente due dritti e un rovescio. La rimonta si consuma nel dodicesimo gioco su servizio croato, con Evans che arriva a set point grazie a un gran passante incrociato col rovescio a una mano, il numero 7 del mondo commette un altro errore di dritto consegnando a Evans il set con il punteggio di 7-5.

Duro colpo da digerire per Marin, con il britannico che sale ulteriormente di livello nella terza partita andandosi a prendere il break nel quarto game, il quale risulta essere determinante: dopo aver mancato 2 set points Evans va a servire per il terzo parziale sul 5 a 3 e sugella con un gran dritto in contropiede sulla palla set che lascia fermo Cilic, passando a condurre 2 a 1. Il numero 51 atp ora ci crede per davvero, difende con successo ben otto palle break nel secondo gioco del quarto set, poi i due contendenti si scambiano i propri turni di servizio ma Evans spinge ulteriormente e ottiene un ulteriore break grazie all’avversario che sparacchia un comodo dritto in rete; il giocatore di Medjugorje, in evidente confusione, capitola definitivamente con l’ennesimo errore della sua partita (chiude con 69 errori non forzati), dando spazio a un giocatore in forma che chiude anche la quarta partita per 6-3 dopo complessivamente poco meno tre ore. Daniel Evans batte per la seconda volta in una settimana un top ten, si regala la gioia più grande in carriera (per ora) e passa al terzo turno. Per Cilic prestazione al di sotto delle aspettative, dopo aver rischiato già alla prima uscita, esce di scena prematuramente dagli Australian Open.

[4] S. Wawrinka b. S. Johnson 6-3 6-4 6-4 (Bruno Apicella)

Con una prestazione solida Stan Wawrinka raggiunge il terzo turno degli Australian Open. Lo svizzero, numero 4 del mondo, ha battuto in tre comodi set lo statunitense Steve Johnson (n. 30 ATP). Tra i due un solo precedente: quello disputato e vinto da Wawrinka al terzo turno del Roland Garros 2015, torneo che è stato poi vinto dallo svizzero. È un Wawrinka più concentrato e centrato quello sceso in campo nel match di secondo turno a Melbourne; il vincitore di tre prove dello slam prova a lasciarsi alle spalle le difficoltà affrontate nel match d’esordio contro Martin Klizan.

Stan parte al servizio e sin dal primo punto inizia ad essere aggressivo con il dritto, mentre con il rovescio prende meno rischi. È lui a fare il gioco e a conquistare la prima palla break che viene, però, annullata da Johnson. Lo statunitense riesce a difendersi  con la combinazione servizio – dritto ma nel sesto game è costretto a cedere la battuta. Il numero 4 ATP si prende il break grazie al suo rovescio lungolinea e riesce a chiudere, senza problemi, il primo set per 6 giochi a 4. Anche nel secondo parziale Wawrinka continua ad imporre il suo gioco: è solido nei suoi turni di servizio ed è più aggressivo anche nei game di risposta e, infatti, chiude diversi punti a rete. Johnson, dal canto suo, prova a variare e ad offrire palle diverse all’avversario che, però, non mandano in difficoltà lo svizzero. È Wawrinka a portare a casa il secondo break del match prima di affrontare, senza problemi, le prime difficoltà in battuta e chiudere il set per 6 a 4. I primi game del terzo set sono quelli più lottati ed entrambi non sfruttano le occasioni per portarsi avanti di un break. Wawrinka aumenta la potenza dei suoi colpi e sale 2 a 1 e servizio. Lo svizzero mantiene la concentrazione alta, non ha mai ceduto il servizio nell’incontro, e chiude anche il terzo set per 6 a 4. Il numero 4 del mondo accede, quindi, al terzo turno dove affronterà il vincente del match tra Paolo Lorenzi (2 a 0 nei precedenti per lo svizzero) e Victor Troicki (7 a 0 nei precedenti per Stan). 

[5] K. Nishikori b. J. Chardy 6-3 6-4 6-3 (Andrea Lavagnini)

Nishikori e Chardy rinnovavano la tradizione che li vede affrontarsi una volta all’anno da sei stagioni consecutive; questo era infatti il loro settimo incontro e i precedenti dicevano 4-2 per il giapponese e sicuramente quello di oggi non verrà ricordato come il più spettacolare. Nishikori vince il sorteggio e, come il buon Brad Gilbert suggerisce, sceglie di rispondere. La sua strategia paga, Chardy, che al primo turno aveva beneficiato del presunto ritiro “furbetto” di Almagro, è ancora in fase di rodaggio e cede subito il servizio. Il numero cinque del mondo oggi sembra molto più cinico rispetto al match di primo turno con Kuznetsov e quasi sempre è lui a comandare sia in risposta che in battuta, sfruttando in particolare la superiorità netta sulla diagonale di rovescio. Il francese corre molto e non riesce a essere lucido nei pochi momenti in cui potrebbe liberare il suo drittone. Dopo 35 minuti si fa nuovamente breakkare e Nishikori può così incassare il primo set con il punteggio di 6-3. Nel secondo il recente finalista del torneo di Brisbane, allenta leggermente la presa, mentre Chardy si prende qualche rischio in più, trova maggiore profondità con il rovescio e riesce quindi a girare più spesso intorno alla palla con il diritto: il risultato sono quattro break nei primi sei giochi. Le occasioni fioccano, ma ancora una volta il francese trema al momento di servire per rimanere nel set e con quattro errori consegna anche il secondo parziale al suo avversario: 6-4. Anche il terzo si apre con un break anche a causa dell’inspiegabile fretta di Nishikori che fortunatamente recupera immediatamente. Il livello di gioco cala e l’ex numero 25 del mondo è bravo a crearsi diverse occasioni, ma non a sfruttarle. Lo stesso vale per Kei che tergiversa fino all’ottavo game in cui finalmente riesce a strappare il servizio al suo avversario e a chiudere agevolmente nel game successivo.

M. Zverev b. [19] J. Isner 6-7(4) 6-7(4) 6-4 7-6(7) 9-7 (Paolo Di Lorito e Bruno Apicella)

Mischa Zverev raggiunge per la prima volta in carriera il terzo turno agli Australian Open. È stata una vittoria sudata e lottata quella che il tedesco numero 50 del mondo ha ottenuto estromettendo dal torneo la testa di serie numero 19 John Isner. Zverev ha vinto in rimonta al quinto set dopo aver ceduto i primi due parziali. Isner e Zverev si sono incontrati per la terza volta in carriera (la più recente a Bercy pochi mesi fa) e il tedesco non era mai riuscito a vincere un set. I due giocatori, forse per voler recuperare l’ora di ritardo causata dalla maratona Duan-Lepchenko, partono speditissimi e ogni game fila via liscio senza intoppi. Entrambi seguono quasi sempre il servizio a rete, anche se il divario tecnico nell’eseguire le volée è evidente: Isner è un po’ più legnoso e fa difficoltà a recuperare le palle basse. Tuttavia nel tie-break del primo set i fondamentali del gioco di Mischa vengono a mancare, e con un errore a rete e un doppio fallo perde il parziale. Nel secondo set le cose non cambiano di molto; si giunge di nuovo al tredicesimo game e questa volta è un passante vincente di dritto dell’americano ad essere decisivo. Il terzo set è deciso da un break sudatissimo conquistato da Zverev sul 2-2, e quest’ultimo servendo sul 5-4 per poco non rischiava di vanificare tutto trovandosi sotto 0-40. Nel quarto set è proprio lo statunitense a conquistare il primo break del set ma il numero 19 ATP commette qualche errore di troppo ed è costretto a subire il contro break. Sul 5-4 Isner e servizio Zverev, lo statunitense, grazie ad un doppio fallo dell’avversario, ottiene il primo match point dell’incontro che, però, grazie ad una buona prima di Zverev viene annullato. Il tedesco porta l’incontro in parità e il parziale viene deciso dal tie break: Zverev parte forte, Isner insegue nel punteggio ed annulla due set point consecutivi. Lo statunitense si procura un secondo match point sul servizio dell’avversario, che però non sfrutta affossando un dritto in rete. È il tedesco ad avere più coraggio e a sfruttare le incertezze dell’avversario che gli permettono di chiudere il tie break per 9 punti a 7.

Nel quinto e decisivo set è Isner, nel primo game, a procurarsi le prime palle break, che però non concretizza e perde il game dopo un penality point. Si segue l’andamento del servizio anche se Isner appare più lento e meno reattivo con le gambe. E nel dodicesimo game Zverev ottiene due match point: dopo una risposta tra i piedi di Isner la palla, però, tocca il nastro e cade nell’altro lato di campo annullando il match point del tedesco. Isner con una ottima prima annulla la seconda palla match e anche un terzo match point grazie ad una volée bassa angolata. È il sedicesimo game del set, però, a rivelarsi l’occasione giusta per il tedesco che grazie anche a diversi passanti ottiene altri tre match point. Isner non riesce a rimandare dall’altra parte del campo una volée e Zverev si prende l’incontro e il terzo turno agli Australian Open dove, adesso, affronterà il tunisino Malek Jaziri (56 ATP) che ha vinto gli unici due precedenti disputati.

[12] J.W. Tsonga b. D. Lajovic 6-2 6-2 6-3 (Manuel Dicorato)

Vittoria comoda ed accesso al terzo turno per il finalista dell’edizione 2008 che, in 1 ora e 46 minuti, ha avuto ragione di Dusan Lajovic. Il primo incontro tra il francese ed il numero 94 del mondo non resterà nella memoria né dei giocatori né dei tifosi che hanno gremito gli spalti. Il match infatti è stato pieno di errori, soprattutto a causa del serbo e con pochissimi momenti spettacolari. Il primo sussulto del match arriva nel secondo game quando Tsonga, mettendo in fila cinque punti, trova il primo break tracciando così quello che sarà il leitmotiv dell’incontro. La perfetta gestione al servizio da parte del francese lo porta in un battibaleno sul 5-2 e, sfruttando gli errori di Lajovic trova un secondo break. Il secondo set è la copia in carta carbone del primo: break nel primo gioco di risposta, gestione del proprio turno di battuta, break nell’ottavo gioco. Il terzo set si apre con una novità: Lajovic arriva a palla break ma, incapace di sfruttarle più per demeriti suoi che per meriti di Tsonga, paga lo sforzo nel game successivo quando, per la terza volta, si vede strappare il servizio nel primo turno di battuta del set. Quando il terzo parziale sembra destinato ad essere sulla falsariga dei primi due, arriva il contro break immediato per gentile concessione di Tsonga. Dopo una lieve fase di nervosismo, il francese ritrova la concentrazione e, nel sesto game, trova il break che saprà gestire sino alla fine. Tsonga approda così al terzo turno dove aspetta il vincente di Sock-Khachanov.

[27] B. Tomic b. V. Estrella Burgos 7-5 7-6(4) 4-6 7-6(5) (Manuel Dicorato)

Dopo 3 ore e 20 minuti di battaglia intesa, Bernard Tomic evita la Caporetto australiana dopo l’eliminazione di Kyrgios e vola al terzo turno dove lo aspetta il sorprendente Evans che ha avuto la meglio su Cilic. Partita a tratti fantastica (almeno per due set e mezzo) quella giocata alla Margaret Court Arena tra l’idolo locale Tomic ed il numero 103 del mondo, il dominicano Estrella Burgos. Scambi divertenti e game combattuti dove chi era al servizio aveva la meglio hanno accompagnato la partita nella prima fase fino al nono game quando una serie di errori di rovescio di Tomic manda Estrella Burgos a servire per il set. Sul più bello però Estrella Burgos si scioglie e perde non una ma due volte il servizio, consegnando così la prima frazione per 7-5. Il secondo set se possibile è ancora più bello del primo con scambi che diventano sempre più lottati e prolungati (Da segnalare il pugnetto che i due si danno alla fine del settimo game dopo l’ennesimo scambio elettrizzante) sino ad arrivare al tie-break, dove la maggiore capacità di giocare su questi campi di Tomic fa la differenza.

Il terzo set parte sulla falsariga dei primi due, almeno sino al 3-3 quando entrambi, improvvisamente, iniziano a perdere energie. Tomic accentua ancor di più il suo proverbiale gioco da fermo e al dominicano basta poco per ottenere il break decisivo nel decimo gioco che porta la partita al quarto set. La quarta partita si ha la sensazione che possa essere decisiva; Tomic inizia a giocare solo i suoi turni di battuta ed evita di spendere energie nel turno di risposta puntando tutto sul tie-break. Il suo piano funziona perché, in un tie-break con nove mini break su dodici, il suo talento lo porta al terzo turno dove da favorito di giocherà l’accesso agli ottavi

[10] T. Berdych b. R. Harrison 6-3 7-6(6) 6-2 (Domenico Giugliano)

Il due volte semifinalista in Australia (2014, 2015) Tomas Berdych, scende in campo per il suo secondo turno contro l’ex eterna promessa statunitense Ryan Harrison, numero 82 della classifica ATP. Si tratta del secondo match tra i due, l’unico precedente vinto dal ceco lo scorso anno all’Open del Canada agli ottavi di finale. Il ceco parte subito forte nel primo set, breakkando al terzo gioco il falloso Harrison che commette tantissimi errori di rovescio. Il set scivola via facile e Tomas chiude in 30 minuti 6-3. Il secondo set vede il tennista americano molto più aggressivo. Finalmente c’è un po di equilibrio e il parziale si decide in un interessantissimo tie break, vinto grazie alla maggiore esperienza da Berdych per 8 punti a 6. La partita di Harrison termina qui. Il terzo parziale è una passerella per Berdych che chiude con un perentorio 6-2 in un’ora e 50 minuti di buon tennis, con qualche errore di troppo, e qualche brivido, solo nel secondo set. Ad attenderlo al terzo turno Roger Federer. Sarà la rivincita del quarto dello sorso anno vinto da Roger facilmente in tre set.

[31] S. Querrey b. [WC] A. De Minaur 7-6(5) 6-0 6-1 (Matteo Polimanti)

L’uomo copertina del day 1, il baby fenomeno australiano Alex De Minaur classe 1999 e attualmente numero 301 del mondo, torna in campo per affrontare la testa di serie n.32, l’americano Sam Querrey. Al primo turno l’australiano aveva stupito tutti vincendo al quinto la sua prima partita slam contro l’austriaco Gerard Melzer, dimostrando doti da combattente non indifferenti; viene automatico quindi l’accostamento con Lleyton Hewitt, ex numero 1 del mondo e attuale capitano di Davis australiano, che oltre a seguire il giovane De Minaur negli allenamenti e durante i match ufficiali, lo sta anche ospitando nella sua casa di Melbourne, cementando ancora di più il rapporto tra i due con l’obiettivo di consigliarlo e supportarlo nella fase iniziale della sua carriera.

L’ostacolo Querrey però è insormontabile, l’americano gioca una partita praticamente perfetta e lascia le briciole al beniamino di casa; c’è match solamente nel primo set, De Minaur riesce a rimanere aggrappato con il servizio al suo avversario, cancella cinque palle break e si issa al tie break, ma qui emerge la maggiore attitudine di Querrey a giocare punti importanti e la testa di serie n.32 si aggiudica il tie break con il punteggio di 7-5. La partita finisce metaforicamente nel primo set, con De Minaur che nei successivi dodici game ne vince solo uno, riuscendo ad evitare nel sesto gioco del terzo set, l’umiliante secondo bagel, annullando due match point sul suo servizio. Il risultato finale 7-6 6-0 6-1 è severo ma rispecchia fedelmente ciò che si è visto sul campo, d’altra parte fino a pochi mesi fa De Minaur non aveva neppure mai giocato un torneo del circuito maggiore e si concentrava quasi esclusivamente sul circuito futures. L’importante è trarre da questa esperienza i lati migliori cercando in questa stagione di costruirsi una dignitosa classifica, il tempo è sicuramente dalla sua parte. Querrey, apparso in grande forma, se la vedrà al terzo turno verosimilmente con il numero 1 del mondo Andy Murray (6-1 per lo scozzese i precedenti), impegnato nella sessione serale sulla Rod Laver Arena contro un altro giovane emergente, il russo Rublev.

[23] J. Sock b. K. Khachanov 6-3 6-4 6-4 (Marco Pardini)

Vincere aiuta a vincere, anche quando giochi male. Lo sa bene Jack Sock, testa di serie numero 23, opposto nel secondo turno al giovane russo classe ’96 Karen Khachanov, numero 52 delle classifiche mondiali, che si fece conoscere al grande pubblico grazie al titolo conquistato a Chengdu lo scorso ottobre. L’americano, ancora imbattuto quest’anno (6-0) e recente vincitore ad Auckland, ha regolato il russo in un match ricco di errori (32 totali solo nel primo set) e che ha deluso, per qualità e intensità, le aspettative (entrambi chiuderanno con un differenziale vincenti-errori negativo). Khachanov parte male: cede due volte il servizio, sbaglia molto da fondocampo, soprattutto di rovescio, colpo meno sicuro, e spreca l’occasione di rientrare nel parziale in un combattuto settimo game che Sock con attenzione ed esperienza si aggiudica per involarsi così verso il 6-3 finale. Il secondo set si decide nei primi giochi con Khachanov che vince al servizio un game fiume durato quasi 12 minuti ma non sfrutta una chance per il break nel gioco successivo e nel quinto game perde nuovamente la battuta. Con il vantaggio di un set e un break, Sock gioca più tranquillo, serve meglio, aumenta il numero di vincenti sia da fondocampo che a rete e chiude il parziale per 6-4. Demoralizzato, il ventenne russo gioca un game sciagurato in apertura di terzo set e regala il break, con un doppio fallo, al tennista statunitense. Timida reazione di Khachanov  nel gioco successivo dove però spreca ancora due opportunità di break (1/9 alla fine del match) mentre Sock, cresciuto nel corso del match e in fiducia grazie ai recenti successi, amministra il set e chiude per 6-4 con uno splendido lob di rovescio. Per Sock si tratta della prima apparizione al terzo turno a Melbourne dove ad attenderlo ci sarà il francese Tsonga, testa di serie numero 12, contro il quale ha perso entrambi i precedenti disputati, l’ultimo lo scorso anno, negli ottavi a New York, in 4 set.

Gli altri incontri (Giovanni Vianello)

Nel primo incontro sul campo 13, la giovane speranza kazaka Bublik (n.206 della classifica) fallisce la prova del nove (al primo turno aveva sconfitto addirittura la t.d.s. Lucas Pouille, un altro NextGen) e finisce preda del tennis intelligente di Malek Jaziri (n. 56), perdendo in tre set. Bublik ha subito i numerosi cambi di ritmo di Jaziri, che ha giocato spesso il rovescio slice. Il kazako è stato succube anche degli angoli che Jaziri è riuscito ad aprirsi col dritto. Al prossimo turno per Jaziri il vincitore della maratona di giornata Mischa Zverev. A seguire sullo stesso campo scende Dudi Sela (visti i precedenti conflittuali tra Sela e Jaziri, coincidenza curiosa) che al primo turno aveva sconfitto Marcel Granollers in quattro set. L’israeliano (n. 86) viene sconfitto in quattro set da Lukas Lacko (n.122). Lo slovacco sarà il prossimo avversario di Nishikori. Sul campo 20, il belga Steve Darcis (n.80) si guadagna per la prima volta l’accesso al terzo turno a Melbourne battendo in quattro set l’argentino Diego Schwartzman (n. 56). La partita tra il belga e l’argentino è stata piuttosto brutta, numerosi gratuiti da entrambe le parti; a far prevalere Darcis è stato soprattutto il rovescio slice, che ha mandato spesso in confusione Schwartzman. L’argentino è stato comunque artefice di una prestazione davvero sottotono. Al prossimo turno per Darcis ci sarà il nostro Seppi.

(in aggiornamento)

Risultati:

[17] R. Federer b. [Q] N. Rubin 7-5 6-3 7-6(3)
[1] A. Murray b. [Q] A. Rublev 6-3 6-0 6-2
[4] S. Wawrinka b. S. Johnson 6-3 6-4 6-4
[27] B. Tomic b. V. Estrella Burgos 7-5 7-6(4) 4-6 7-6(5)
[5] K. Nishikori b. J. Chardy 6-3 6-4 6-3
A. Seppi b. [14] N. Kyrgios 1-6 6-7(1) 6-4 6-2 10-8
[12] J.W. Tsonga b. D. Lajovic 6-2 6-2 6-3
[31] S. Querrey b. [WC] A. De Minaur 7-6(5) 6-0 6-1
[10] T. Berdych b. R. Harrison 6-3 7-6(6) 6-2
D. Evans b. [7] M. Cilic 3-6 7-5 6-3 6-3
[29] V. Troicki b. P. Lorenzi 6-3 1-6 7-6 3-6 6-3
M. Zverev b. [19] J. Isner 6-7(4) 6-7(4) 6-4 7-6(7) 9-7
[23] J. Sock b. K. Khachanov 6-3 6-4 6-4
M. Jaziri b. [Q] A. Bublik 6-2 6-3 7-5
[Q] L. Lacko b. D. Sela 2-6 6-3 6-2 6-4
S. Darcis b. D. Schwartzman 6-3 6-3 2-6 6-4

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