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ATP Delray Beach: Raonic supera Delpo, ora Sock
Nella semifinale nobile del torneo della Florida, un Juan Martin Del Potro troppo lento e debole di rovescio cede in due set a Milos Raonic. Il canadese si contenderà il titolo contro Jack Sock, che si è sbarazzato del connazionale Donald Young

SOCK CONQUISTA UN ALTRO DERBY – Si aprono con una sfida made in U.S.A. le semifinali dell’ATP 250 di Delray Beach. Sono infatti Donald Young, numero 69 e già finalista qui nel 2015, e Jack Sock, numero 21 e alla caccia della seconda finale stagionale, dopo quella vinta a Auckland, ad affrontarsi nella prima partita di giornata. I tre precedenti, tutti vinti da Sock, il palmares e la classifica sembrerebbero lasciare davvero poco spazio a possibili sorprese. Sock inizia subito la partita con il piede giusto, strappando il servizio a Young alla prima occasione con un notevole passante di rovescio in corsa. Tuttavia, come nella partita di ieri contro Johnson, la terza testa di serie non riesce a capitalizzare il vantaggio e, con un doppio fallo e un dritto colpito male che la rete accompagna in corridoio, riconcede immediatamente il break. La partita è piacevole a tratti: Young si prodiga in volée pregevoli e in un gioco a tutto campo che rischia però di essere leggerino. Sock spinge invece di dritto, a volte esagerando, come in occasione della palla break sfumata nel terzo gioco. È al settimo gioco che arriva lo strappo decisivo; tutto merito, si fa per dire, di Young che, sul 30-30 al servizio, appoggia a metà rete prima un rovescio e poi un dritto. Sock questa volta dimostra di essere entrato definitivamente in partita e, con due servizi tenuti a zero, conquista il set per sei giochi a quattro.
Il secondo set segue un andamento più lineare: l’unica occasione viene ancora al settimo gioco sul servizio di Young. Il nastro però decide di dire la sua, e la palla break viene annullata da un dritto che muore beffardamente a due centimetri dalla rete. Il set si avvia dunque velocemente al tiebreak. Un gran dritto lungolinea permette a Young di passare subito avanti di un minibreak, subito ceduto però con un gratuito, sempre di dritto. Dal 2-2, Sock cambia di marcia; si fa più propositivo e spinge di più i colpi. Una volée di dritto gli dà il minibreak decisivo e un dritto lungolinea gli regala l’incontro. 6-4 7-6 per la terza testa di serie che proverà domani a conquistare il terzo titolo in carriera.
TROPPO RAONIC PER DEL POTRO – La seconda semifinale vede arrivare i grandi nomi: Milos Raonic contro Juan Martin del Potro. I due si sono, stranamente, incontrati solo due volte nel circuito, entrambe nel 2013. La prima in Canada, vinta da Raonic, e la seconda a Tokyo, conquistata da del Potro. Juan Martin, ora al numero 42 e al rientro dopo più di tre mesi, è alla ricerca di conferme sul suo attuale livello di gioco dopo la convincente vittoria di ieri contro Sam Querrey; Raonic tenta invece di agguantare la ventesima finale in carriera, la prima dalla finale di Wimbledon dello scorso anno. Raonic parte al servizio e mette subito le cose in chiaro: gioco tenuto a zero chiuso con ace. C’è poco da dire sui successivi quattro giochi, se non che gli ace fiocchino e i punti in risposta appaiano come una manna dal cielo. Nel sesto gioco, le attuali differenze tra i due, specialmente dalla parte del rovescio, vengono a galla. Raonic riesce a mettere in campo due risposte solide e a prendere in mano lo scambio, attaccando l’argentino sul rovescio e venendo a rete. Da quella parte del Potro non regge due dritti di fila in spinta di Raonic; arriva così la prima palla break dell’incontro. Un attacco in slice, sempre di rovescio, dell’argentino finisce lungo e Raonic allunga nel primo parziale, 4 a 2.
Nel gioco successivo del Potro riesce ad arrivare ai vantaggi sul servizio del numero 4 al mondo, grazie ad un passante di rovescio lungolinea che dà finalmente qualche flebile segnale di vita. Un paio di buoni servizi però e Raonic conferma il break, portandosi sul cinque a due. Nel gioco successivo il canadese si prodiga in una straordinaria volee di dritto incrociata e in una risposta vincente lungolinea in allungo: ci sono i primi tre set point. Il primo se ne va con una risposta steccata, il secondo ancora con un errore in risposta e il terzo con un ulteriore gratuito. Ne avrà anche una quarta, ma del Potro riesce a restare a galla. L’argentino si trova però spesso a correre da un lato all’altro del campo, costantemente in difesa: l’89% delle volte colpisce dietro la linea di fondo, rispetto al 60% del canadese. Vincere così è impossibile. Al servizio Raonic non trema e chiude il set con un ace: 6-3 in mezz’ora.
Ad inizio secondo set, Juan Martin è ancora costretto ad annullare una palla break, sempre a causa del rovescio corto e molle con cui Raonic va a nozze. L’argentino riesce ad aggrapparsi al servizio e a restare in partita, anche se l’inerzia pare ancora a favore del canadese, totalmente padrone del campo. del Potro prova a cambiare un po’ le carte in tavola, si fa più aggressivo e gioca più vicino al campo. Ne escono un paio di scambi combattuti chiusi con vincenti di dritto degni del primo del Potro. L’argentino va ancora in difficoltà al servizio nel settimo gioco, riuscendo però sempre a salvarsi con l’aiuto del marchio di fabbrica. Raonic mette poche risposte in campo; quando ci riesce, però, l’inerzia dello scambio è quasi sempre la sua. del Potro però non demorde, e si rende pericoloso in risposta con un paio di passanti pregevoli che pizzicano le righe. Raonic si difende ancora con il servizio e porta la situazione in parità: 5-5. La partita aumenta di livello, il pubblico si scalda e la palla inizia a pesare di più. Raonic conquista un’altra palla break spingendo di dritto, che converte con un vincente lungolinea di rovescio che lascia fermo l’argentino: 6-5 e servizio per il canadese. Proprio quando tutto sembra in dirittura d’arrivo, Raonic sembra avvertire la pressione: un doppio fallo e un gratuito danno la palla del contro-break a del Potro. Subito convertita con il secondo passante di rovescio lungolinea, l’unico che sembra funzionare, dell’incontro: è tiebreak. Il primo minibreak è a favore di Raonic dopo un attacco, piuttosto debole a dir la verità, su cui del Potro perde il dritto. Il minibreak è però recuperato da un nastro fortunato su una stecca in risposta dell’argentino. È un altro attacco di Raonic, ora sul rovescio, che permette al canadese di andare a due punti dal match. La prima però sembra non entrare nei momenti chiave, e così anche la seconda: secondo doppio fallo per Raonic e cinque pari. La prima testa di serie si irrigidisce e sbaglia anche un comodo dritto lungolinea: del Potro è a set point senza neanche accorgersene. Un dritto steccato sulla risposta di rovescio di Raonic fa sfumare l’opportunità e uno lungo di qualche metro porta il canadese al primo match point. Questa volta Raonic decide di dimenticare la pressione: ace all’incrocio delle righe e tiebreak chiuso 8 punti a 6.
Il numero 4 al mondo si dimostra un test troppo arduo per la condizione attuale di Del Potro. L’impressione è che all’argentino servano ancora un po’ di partite sulle gambe prima di poter dire la sua a questi livelli. Raonic raggiunge dunque la prima finale del 2017 e la prima dalla scorsa edizione di Wimbledon. Gli scontri diretti contro Jack Sock lo vedono in vantaggio 8 a 2; l’americano ha però vinto l’ultimo incontro, lo scorso anno a Shanghai.
Risultati
[1] M. Raonic b. [7] J.M. del Potro 6-3 7-6(6)
[3] J. Sock b. D. Young 6-4 7-6(2)
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ATP Astana: derby austriaco ai quarti tra Thiem e Ofner. Avanzano anche Korda e Griekspoor
Thiem rischia, ma batte Giron. Spento Bublik, bene Griekspoor e Korda

Completato il quadro del tabellone dei quarti dell’ATP 250 di Astana. Sarà derby austriaco tra Dominic Thiem e Sebastian Ofner e lotta tra battitori come Tallon Griekspoor e Sebastian Korda, reduci rispettivamente da 17 e 12 aces nei loro match validi per gli ottavi di finale.
Qualche preoccupazione di troppo per l’olandese che ha impiegato tre set per avere la meglio su Sho Shimabuku chiudendo 7-6(5) 6-7(3) 6-1. Qualche rammarico il giapponese lo ha per il primo parziale quando non ha sfruttato due setpoint consecutivi nel decimo gioco. Per il resto solido l’olandese che ha fatto registrare un solo passaggio a vuoto nel tie-break del secondo set. Il giapponese ha commesso 9 doppi falli in totale, 7 nel primo set, mentre il suo avversario ha piazzato ben 17 servizi vincenti.
Sebastian Korda, invece, di aces ne ha piazzati 12 e ha sconfitto Nuno Borges 6-4 7-6(4) in 1ora e 26′. L’americano ha avuto un solo passaggio a vuoto, quando si è fatto breakkare nel sesto gioco facendo salire 4-2 il suo avversario. Provvidenziale il controbreak, con i due giocatori che si sono presentati al tie-break senza concedere punti agli avversari nell’ultimo turno di battuta del set. Korda recupera un minibreak di svantaggio e chiude al primo matchpoint.
Grazie a un tie-break spettacolare, Dominic Thiem ha la meglio su Marcos Giron battuto 6-3 4-6 7-6(2)
Solito copione con lo svizzero che non sfrutta tre palle break nel quinto gioco del secondo set per chiudere il match e subisce un parziale di 11-0 che gli costa il secondo set. Nel terzo, invece, è Giron a non chiudere i conti sprecando due palle break consecutive: il tie-break è scontato ed è vinto da Thiem 7-2.
Non pervenuto Alexander Bublik nel match contro Sebastian Ofner. Dinanzi al pubblico di casa, in 68′ il n. 35 del ranking si butta via 6-4 6-2.
Austriaco bravo a non far “accendere” il kazako, apparso davvero molto spento.
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ATP Pechino, ai quarti niente derby russo: Medvedev c’è, Rublev eliminato da Humbert
Rublev va a servire per il match ma si smarrisce per meriti di Humbert che ora affronterà Medvedev

[2] D. Medvedev b. A. De Minaur 7-6(3) 6-3 (Andrea Binotto)
Non ha lasciato scoccare le due ore di gioco Danil Medvedev contro Alex De Minaur. Il tennista russo ha superato con il punteggio di 7-6(3) 6-3 il giocatore australiano in un’ora e cinquantanove minuti, confermando quanto di buono fatto allo US Open proprio contro ‘Demon’. I due si erano scontrati sette volte prima di questo ottavo di finale, con un bilancio totale di cinque vittorie russe e due australiane. È arrivata, quindi, la sesta da parte di Medvedev, che conquista così il pass per i quarti di finale dove incrocerà la racchetta o con il suo amico Andrey Rublev o con Ugo Humbert. Tornando a questo match di ottavi di finale a fare la differenza non è stata tanto la resa al servizio o uno strapotere con i fondamentali, quanto più una gestione intelligente dei punti importanti del n.3 al mondo – che nel primo set si è fatto recuperare quando era avanti 5-2 con due break -, chiara abilità che possiede di natura e che non ha certamente da invidiare a nessuno.
IL MATCH: Non un esordio brillante in questo incontro per De Minaur, che subito arranca nei suoi turni di battuta concedendo svariate palle break all’avversario. Quest’ultimo nel terzo gioco gli strappa la battuta, annulla lui una chance del contro break nel sesto game, e con un ulteriore break si porta sul 5-2. Qui Medvedev spegne completamente la luce nei suoi turni al servizio, tanto da regalarlo ben due volte consecutive a 0. Evento più unico che raro. I due arrivano al tie-break dopo aver entrambi tenuto la battuta ai vantaggi e qui la stabilità persiste fino al cambio di campo sul 3-3. Successivamente è il n.3 al mondo a cambiare ritmo, tanto da vincere quattro punti di fila e portarsi a casa il primo parziale dopo settantaquattro minuti sofferti. Non concedendo più alcuna palla break, la seconda forza del seeding gestisce alla perfezione sia i game al servizio che quelli in risposta. Tra questi ultimi il quarto gioco è quello chiave, ossia dove il russo strappa il servizio all’avversario e mette il punto finale alla partita con la sua solidità in battuta, che lo porta al successo in un’ora e cinquantanove minuti.
U. Humbert b. [5] A. Rublev 5-7 6-3 7-6(3)
Andrey Rublev va a servire per il match, smarrisce la prima di servizio e si ritrova fuori dai quarti di finale di Pechino. Avanza con merito e di rimonta Ugo Humbert che vince 5-7 6-3 7-6(3) in 2ore e 50′. Il russo è molto discontinuo, ma quando pare aver ritrovato la via maestra smarrisce la prima di servizio e si fa trafiggere dal suo avversario che con coraggio si riprende il break di svantaggio e poi va a dominare il tie-break. Bene il francese al servizio, trova più continuità con la prima e reagisce alla classe del suo avversario che si fa sempre più falloso col finire del match. Ai quarti, evitato il derby russo, Humbert se la vedrà con Daniil Medvedev.
Giocatori contratti, ma bene Rublev con pazienza
Entrambi i giocatori sono un po’ contratti in avvio di partita, tanto da concedere il primo turno di battuta all’avversario. Nel quinto game è Rublev il primo a tornare a palla break e al primo tentativo non si fa sfuggire l’occasione: strappa il servizio all’avversario e avanza sul 4-2. Il russo si procura l’ennesima chance di break, ma il tennista francese gliela annulla rimanendo aggrappato al set. Al momento – per Rublev – di chiudere il parziale, il transalpino lascia andare il braccio e con un dritto uncinato vincente rimette i giochi in parità. 5-5 e tutto da rifare per il n.6 al mondo. Fatica, però, il 25enne di Metz nel gioco seguente, dove tra un errore e l’altro finisce per regalare nuovamente la battuta all’avversario, che va così a servire per il set per la seconda volta. Nonostante un iniziale svantaggio di 0-30, la quinta forza del seeding gestisce bene la pressione costringendo spesso il francese all’errore, e in questo modo riesce ad accaparrarsi il primo parziale per 7 giochi a 5 dopo cinquantotto minuti di gioco. (Andrea Binotto)
Comincia la rimonta francese
Rublev potrebbe subito chiudere i conti ma non riesce a sfruttare due palle break nel primo game. Humbert ringrazia e si esibisce in un passante vincente di dritto, dopo aver mostrato un’ottima tenuta difensiva. Quanto basta per tenere il servizio e cominciare a vincere gli scambi lunghi. Nel gioco successivo, a sorpresa per l’andamento del set fino a quel momento, il n. 36 del ranking ricama a rete e, soprattutto, trova aggressività in risposta sul servizio dell’avversario, traendone grande guadagno. Humbert si ritrova avanti di un break con il russo che comincia a spazientirsi, vanificando due palle del contro break: nel terzo e nel quinto game. Bravo il francese a prendersi qualche rischio con il servizio e tutto ciò gli viene riconosciuto con gli interessi (6-3).
Rublev si butta via, ma applausi al coraggio di Humbert
Rispetto al secondo parziale, i ruoli si invertono. Rublev va subito in difficoltà nel primo turno di battuta. Riesce a cancellare tre palle break, ma la quarta è decisiva in negativo per lui. Il francese tiene alla grande in fase difensiva e poi un nastro porta fuori un dritto sparacchiato dal n. 6 del ranking. Non si fa attendere la reazione di Rublev che, nel game successivo, ottiene il controbreak alla seconda opportunità. La prima viene annullata da Humbert con un bellissimo dritto lungolinea. Poi con un rovescio all’incrocio delle righe Rublev ottiene il controbreak. Sale il livello del russo che sa di poter mettere in difficoltà il suo avversario quando quest’ultimo si inceppa con la prima di servizio. Nel settimo gioco è grande l’occasione per Rublev: annulla due game point al suo avversario poi lo induce a sbagliare un dritto e un rovescio. E’ il break che gli consente di andare a servire per il match. A far nuovamente cambiare inerzia alla gara è una risposta vincente incredibile di Humbert che spazientisce il russo. Rublev smarrisce la prima di servizio e subisce quattro risposte aggressive del suo avversario che torna in partita. Agevolmente c’è l’aggancio sul 5-5 e il tie-break è la giusta conclusione. C’è subito il minibreak per Humbert che continua a impensierire il russo con la sua risposta solidissima. Sfrutta un errore a rete di Rublev per salire 5-1. Gli ultimi due punti sono un capolavoro di Humbert che disegna il campo e induce all’errore il suo avversario. Quarti di finale meritati per il francese.
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ATP/WTA Pechino, il programma di domenica 1° ottobre: Alcaraz vs Musetti a metà mattinata, Sinner per colazione
Il super match tra il campione spagnolo e l’azzurro terzo match sul Centrale dalle 6:30. Paolini e Sinner sul secondo campo contro Haddad Maia e Nishioka

Programma ricchissimo per il ricco torneo combined di Pechino nella domenica che segna l’inizio di ottobre: i 4 ottavi di finale della parte alta del tabellone maschile (ATP 500 e il completamento del primo turno del torneo femminile (WTA 1000).
Per quanto ci riguarda da vicino, saranno 3 gli azzurri in campo: la prima è Jasmine Paolini che alle 5 italiane apre il programma sul Campo Lotus (secondo per importanza). Per lei sfida complicata contro la brasiliana Beatriz Haddad Maia, N.15 del tabellone.
Sullo stesso campo dopo Ethcheverry vs Ruud (non prima delle 6:30) toccherà poi a Jannik Sinner contro il giapponese Yoshito Nishioka, in tabellone grazie a una Special Exempt. L’inizio dovrebbe essere intorno alle 9 italiane.
Sul campo Centrale, denominato Diamond, si comincia più tardi, alle 6:30, con due match femminili in sequenza: Vondrousova vs Kalinina e la N.1 del mondo Aryna Sabalenka contro Sofia Kenin in un primo turno da sogno per gli organizzatori
Il terzo match, si spera intorno alle 10:30 del mattino, è quello per noi più atteso: Carlos Alcaraz sfida il nostro Lorenzo Musetti. I precedenti dicono 1-1 ma entrambi sulla terra battuta. La finale di Amburgo 2022 vinta da Lorenzo e il match dominato dallo spagnolo al Roland Garros di quest’anno negli ottavi di finale.
Diretta TV di entrambi i tornei su SuperTennis (Canale 64 DTT e 212 di SKY)
Questo il programma completo del China Open per domenica 1° ottobre (orari cinesi, +6 ore rispetto all’Italia)